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15/03/2024

C'era una volta la PAC

Il meccansimo della condizionalità è largamente praticato nel sistema di spesa dei fondi a carico del bilancio europeo. Lo è anche nel caso della PAC, che nella sua nuova veste per il periodo 2023-2027, ha posto a carico degli agricoltori  il rispetto di alcuni standard ambientali e climatici, chiamati “buone condizioni agricole e ambientali” (GAECs). da cui dipendono  la maggior parte dei pagamenti PAC ricevuti dagli agricoltori. La Commissione ha deciso di modificare questa serie di nove standard, sipratutto per quanto riguardo il loro funzionamento in chiave di condizionalità.

La Commissione propone pertanto di rivedere alcune condizionalità contenute nel Regolamento sui Piani Strategici della PAC. La revisione riguarda le seguenti condizionalità:

- GAEC 8 sui fattori non produttivi: gli agricoltori dell’UE dovranno mantenere gli elementi paesaggistici esistenti sui loro terreni ma non saranno più obbligati a dedicare una parte minima dei loro seminativi ad aree non produttive, come i terreni a riposo. Possono invece scegliere, su base volontaria, di mantenere non produttiva una parte dei loro terreni coltivabili – o di creare nuovi elementi paesaggistici (come siepi o alberi) – e quindi ricevere un ulteriore sostegno finanziario attraverso un eco-programma che ogni Stato membro  dovrà prevedere nei propri piani strategici per la PAC. Tutti gli agricoltori  saranno incentivati a mantenere aree non produttive a beneficio della biodiversità senza temere perdite di reddito.

- GAEC 7 sulla rotazione delle colture: gli agricoltori dell’UE potranno soddisfare questo requisito scegliendo se ruotare o diversificare le proprie colture, a seconda delle circostanze ambientali che devono affrontare, come siccità o alluvioni, ed a condizione che  tale opzione della diversificazione delle colture sia inclusa nel piano strategico della PAC. 

- GAEC 6 sulla copertura del suolo durante i periodi sensibili: gli Stati membri avranno più flessibilità nel definire quali si considerano periodi sensibili e le pratiche consentite, alla luce delle condizioni nazionali e regionali e nel contesto di condizioni meteorologiche molto più variabili.

Oltre a queste modifiche specifiche, la Commissione propone che gli Stati membri possano esentare determinate colture, tipi di terreno o sistemi agricoli dal rispetto dei requisiti in materia di lavorazione del terreno, copertura del suolo e rotazione/diversificazione delle colture (rispettivamente GAEC 5, 6, 7). E' possibile ricorrere ad esenzioni anche per consentire l’aratura per ripristinare i prati permanenti nei siti Natura 2000 nel caso in cui siano danneggiati a causa di predatori o specie invasive (GAEC 9). Tali esenzioni possono coprire l’intero periodo della PAC. Dovrebbero essere limitate in termini di area e istituite solo laddove si rivelino necessarie per affrontare problemi specifici. Sarà la  Commissione Europea ad esaminare le modifiche necessarie per convalidare le esenzioni e mantenere la coerenza con gli obiettivi ambientali generali dei Piani.

In caso di eventi climatici estremi che impediscono agli agricoltori di rispettare gli standard GAEC, gli Stati membri possono anche introdurre deroghe temporanee. Tali deroghe dovrebbero essere limitate nel tempo e applicarsi solo ai soggetti direttamente interessati.

Per garantire agli Stati la possibilità di adattare più agilmente i loro piani strategici della PAC alle mutevoli condizioni, la Commissione propone di raddoppiare il numero di modifiche sotto forma di emendamenti  consentiti ogni anno.  Da ultimo la Commissione propone di esentare le piccole aziende agricole con meno di 10 ettari dai controlli e dalle sanzioni relative al rispetto dei requisiti di condizionalità. Saranno così ridotti in maniera significativa gli oneri amministrativi per i piccoli agricoltori, che rappresentano circa  il 65% dei beneficiari della PAC.

Da sottlineare che I piani strategici della PAC prevedono che il 32% del bilancio totale della PAC (circa 98 miliardi di euro)  vada a premiare  azioni volontarie che promuovono gli obiettivi ambientali, climatici ed il benessere degli animali. Le modifiche proposte mantengono questo bilancio senza precedenti e forniscono una maggiore flessibilità per raggiungere gli obiettivi ambientali della PAC.

Inoltre, gli Stati membri dovranno rivedere i propri piani strategici della PAC entro il 31 dicembre 2025 nel caso che specifiche normative ambientali e climatiche (ad esempio sulla conservazione degli uccelli selvatici e degli habitat naturali della fauna e della flora selvatiche e sulla protezione delle acque) vengano aggiornate a livello dell’UE .

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Argomento
Focus
15/03/2024

La Giornata della Commissione 15/03/2024

La Commissione stanzia 500 milioni di euro per aumentare la produzione di munizioni, su un totale di 2 miliardi di euro destinati all’industria della difesa.

Oggi la Commissione ha stanziato i 500 milioni di euro attraverso il programma ASAP di sostegno alla produzione di munizioni, per consentire all’industria europea della difesa di aumentare la propria capacità di produzione di munizioni fino a 2 milioni di proiettili all’anno entro la fine del 2025.

La Commissione ha completato la valutazione ai sensi del regolamento ASAP in tempi record e ha selezionato 31 progetti per aiutare l’industria europea ad aumentare la produzione e la disponibilità di munizioni. I progetti selezionati coprono cinque aree: esplosivi, polvere, proiettili, missili e certificazioni ASAP  di sperimentazione e di ricondizionamento. Il programma ASAP si concentrerà in particolare sulla polvere e gli esplosivi, in quanto essenziali  per la produzione  di munizioni, e destinerà a questi circa tre quarti dei fondi. Il programma sosterrà i progetti che aumentano la capacità di produzione annua di oltre 10.000 tonnellate di polvere e di oltre 4.300 tonnellate di esplosivi. 

Inoltre, La Commissione ha adottato il Work Programme per lo Strumento per il rafforzamento dell'industria europea della difesa attraverso gli appalti comuni (EDIRPA) e il Work Programme del quarto anno del Fondo europeo per la difesa (FES). 

Il budget congiunto di  questi due programmi è di quasi 2 miliardi di euro. I passi odierni verso il rafforzamento della base industriale e tecnologica della difesa europea fanno seguito ella recente  della prima Strategia europea per l’industria della difesa (EDIS) e della proposta collegata di istituire un programma europeo per l’industria della difesa (EDIP).

Due anni dopo, la sincronizzazione delle reti elettriche di Ucraina e Moldavia continua a garantire la stabilità energetica

Domani saranno due anni che le reti elettriche dell' Ucraina e della Moldavia sono state sincronizzate con quella dell'Europa continentale.  La sincronizzazione è stata fondamentale per mantenere il funzionamento della rete ucraina dopo gli incessanti attacchi della Russia contro le forniture elettriche ucraine. Ha così contribuito a mantenere l’accesso all’elettricità, al riscaldamento e all’acqua calda per milioni di ucraini durante il periodo invernale. Dall’inizio della guerra icon la Russia, il volume delle importazioni di elettricità in Ucraina è aumentato di oltre il 94% rispetto al 2021. La sincronizzazione ha anche contribuito a garantire i ricavi delle esportazioni per l’Ucraina consentendo flussi commerciali ogni volta che l’Ucraina era in surplus di elettricità.

Il Commissario per l'Energia Kadri Simson ha dichiarato: “La sincronizzazione delle reti due anni fa non è stata solo un risultato molto importante per garantire l'approvvigionamento energetico per l'Ucraina e la Moldova. È stato anche un forte simbolo politico del nostro sostegno, e lo è ancora oggi. Durante due anni difficili di guerra in Ucraina, la nostra cooperazione con il ministro Galushchenko e con la società elettrica Ukrenergo è stata continua. Voglio rendere omaggio agli straordinari sforzi e alle capacità dell’Ucraina di mantenere il sistema in funzione ed effettuare le riparazioni nonostante gli attacchi mirati della Russia contro le infrastrutture energetiche”.

A due anni dalla sincronizzazione d'emergenza l'interconnessione è ormai permanente. Alla fine del 2023, ENTSO-E - l'organismo ombrello dei Gestori Europei dei Sistemi di Trasmissione, ha confermato che Ukrenergo, che rappresenta l'operatore ucraino del sistema di trasmissione,  ha rispettato tutti i requisiti necessari per avere un'interconnessione permanente ed è diventato membro a pieno titolo di ENTSO-E.

A oltre due anni dall’inizio della guerra, l’UE continua a fare tutto il possibile per fornire le attrezzature necessarie per le riparazioni di emergenza delle infrastrutture energetiche critiche in Ucraina e, in misura crescente, attrezzature per la generazione di elettricità in maniera decentrata, come turbine a gas mobili e pannelli solari, insieme con attrezzatura di protezione.

 

 

 

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Argomento
La Giornata UE
15/03/2024

Fino a quando?

L'Unione Europea, a livello di ministri degli Esteri, ragiona sulla guerra in Ucraina e lo farà ancora una volta lunedì 18 marzo, alla vigilia di un Vertice dei Capi di stato e di gioverno della UE che è già stato ribatezzato il Consiglio di guerra e che avrà luogo il prossimo 21 marzo. Il lavoro svolto in questi mesi in seno ai comitati per la cooperazione tra i governi, meglio noti come Coreper, consente di portare in dote il consenso dell'Ungheria allo stanziamento di 5 miliardi in aiuti militari all'Ucraina attraverso lo strumento creato ad hoc della European Peace Facility. 

La parola che risuona nelle dichiarazioni di chi ha condotto le trattative è " a lungo termine"; vuol dire reperire le risorse finanziarie per dare un supporto anche militare all'Ucraina a lungo termine, appunto, senza il rischio di rincorrere l'irrefrenabile prosciugamento degli stock di armi e munizioni a disposizione. 

Va bene a lungo termine, ma fino a quando?

La tanta temuta escalation c'è già stata, a guardare bene, ed è di natura antropologica. Avivene quando un organismo muta radicalmente essenza, spinto dalle circostanze ma per propria volontà. E' più che un semplice adattamento. Ora l'Europa nel giro di due anni ha deciso in progressione: di essere dalla parte dell'Ucraina; di sostenerla militarmente; almeno in linea di principio di farla entrare nella UE; di riarmarsi in una logica , " a lungo termine", autarchica, cioè a prescidnere dall'onnipresenza degli Stati Uniti in materia di sicurezza e difesa; e infine, fors'anco di inviare soldati sul campo. 

Ecco perché in tanti, a cominciare dal Papa, si chiedono: fino a quando?  E' certo che se il Green Deal costa tanto in termini di riconversione dell'industria e dell'agricoltura, potenziare l'industria della difesa europea invece promette solo ritorni economici in grande abbandonanza. 

Non è certo l'Europa che avevano sognato i Padri fondatori. Ma spiegare la pace a chi non ha vissuto la guerra, nell'era dei social, può essere impresa ardua; ed è più facile mobilitarsi per la causa di un popolo che chiedersi che tipo di Europa vogliamo davvero. E' più facile urlare slogan che comprendere che se uno stato fornisce armi ad un paese terzo, di cui si è stabilito il bisogno di un aiuto militare, ma non lo faccio attraverso il filtro dell'Europa bensì di mia iniziativa, per poi andare a compensare in termini di soldi da versare e soldi da farmi rimborsare, è proprio l'idea di Europa che viene a risentirne.

Parleremo tanto di elezioni europee nei prossimi due mesi, ma intanto l'Europa brucia a sud e ad est. Fino a quando?

CLS

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Editoriale
13/03/2024

La Giornata della Commissione 13/03/2024

Procedure d'infrazione nel recepimento della normativa comunitaria: ecco a marzo chi non è in regola

Per aiutare i cittadini e le imprese a sfruttare appieno i vantaggi offerti dall’Unione europea, la Commissione è in dialogo permanente con gli Stati membri per garantire il rispetto del diritto dell’Unione e per avviare procedure di infrazione contro i paesi membri in caso di mancato rispetto delle sue regole. Le decisioni adottate oggi, nell'ambito del pacchetto infrazioni, comprendono 23 lettere di costituzione in mora e 17 pareri motivati. Oggi la Commissione decide anche di sottoporre 4 casi alla Corte di giustizia dell'Unione europea. Infine, la Commissione decide di archiviare 50 casi in cui gli Stati membri interessati, in collaborazione con la Commissione, hanno posto fine a una violazione e hanno garantito il rispetto del diritto dell’Unione.

Tuttavia, a differenza che in passato, la Commissione non fornisce più l'elenco degli stati inadempienti.

La Commissione pubblica la revisione intermedia dell'ottavo programma di azione per l'ambiente

Oggi la Commissione ha pubblicato la revisione intermedia dell’ottavo programma d’azione per l’ambiente, dimostrando che gli obiettivi dell’UE nell’ambito del Green Deal europeo sono realizzabili se le azioni pianificate saranno pienamente attuate. Il rapporto intermedio sottolinea l’importanza di raggiungere gli obiettivi climatici e ambientali anche per i loro impatti economici e sociali positivi, ad esempio in termini di miglioramento del benessere, della salute, della resilienza o della sicurezza dell’approvvigionamento. 

Nel contesto del  Green Deal europeo, Parlamento e Consiglio hanno istituito l’ottavo programma d’azione per l’ambiente (EAP) che rappresenta il quadro d'azione per la politica ambientale e climatica. È strutturato attorno a sei obiettivi prioritari tematici per il 2030 e persegue un obiettivo prioritario a lungo termine per il 2050:  “Vivere bene, entro i confini del pianeta”. La revisione intermedia è un requisito del programma d'azione. La Commissione condurrà un’altra valutazione approfondita nel corso della durata del programma con una valutazione finale nel 2029.

La Commissione presenterà la revisione intermedia ai ministri in occasione della prossima riunione del Consiglio Ambiente prevista per il 25 marzo.

Accordo provvisorio su una migliore applicazione transfrontaliera delle norme sulla sicurezza stradale

La Commissione accoglie con favore l'accordo politico raggiunto ieri sera tra il Parlamento europeo e il Consiglio sull'applicazione delle norme sulla circolazione stradale a livello transfrontaliero. 

Le attuali norme dell’UE sull’applicazione delle norme a livello transfrontaliero hanno contribuito ad aumentare il rispetto delle norme sulla sicurezza stradale da parte dei conducenti non residenti. Ciononostante, nel 2019 ancora circa il 40% dei reati transfrontalieri sono stati commessi impunemente, perché l’autore del reato non è stato identificato o perché non è stato eseguito il pagamento della multa. L’accordo affronta questi problemi con nuove disposizioni che migliorano la cooperazione tra gli Stati membri. Oltre allo scambio automatizzato di informazioni tra le autorità nazionali, vengono introdotte procedure di assistenza reciproca per identificare l'autore del reato e applicare le sanzioni pecuniarie. La cooperazione tra le autorità nazionali riguarderà, tra gli altri, reati quali eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza e droga, incidente stradale, sorpasso pericoloso e parcheggio.

L’UE stanzia 20 milioni di euro in aiuti umanitari d’emergenza ad Haiti

La Commissione europea ha stanziato 20 milioni di euro in aiuti umanitari ad Haiti, dove livelli senza precedenti di violenza tra bande stanno aumentando drammaticamente le esigenze umanitarie dei civili in tutto il paese.

l finanziamento aiuterà le organizzazioni umanitarie a rispondere ai bisogni più urgenti della popolazione, in termini di protezione, assistenza alimentare, nutrizione, acqua, servizi igienico-sanitari e assistenza sanitaria. Uno stanziamento specifico sosterrà l’istruzione nelle situazioni di emergenza, in modo da consentire ai  bambini di continuare a frequentare la scuola nonostante la crisi in corso.

Il Commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, ha dichiarato: “Non possiamo rimanere indifferenti di fronte al brusco peggioramento della situazione umanitaria ad Haiti. Questo nuovo finanziamento dell’UE aiuterà i partner che lavorano sul campo a fornire assistenza urgente alle popolazioni più vulnerabili”.

Con oltre 500 milioni di euro stanziati dal 1994, Haiti è il principale destinatario degli aiuti umanitari dell'UE in America Latina e nei Caraibi. Negli ultimi anni l'UE ha fornito aiuti umanitari alle vittime delle gravi crisi ad Haiti, anche per far fronte alle attuali esigenze umanitarie derivanti dalla violenza locale, dagli effetti del terremoto del 2021, dalla pandemia di Covid-19, dalla penuria alimentare e dalla malnutrizione.

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Argomento
La Giornata UE
11/03/2024

La Giornata della Commissione 11/03/2024

Come l'Europa intende procedere nel settore agroalimentare verso una riconversione green e digitale

Oggi la Commissione ha reso noto il percorso di transizione per l'industria agroalimentare, in particolare l’industria della trasformazione alimentare. Il percorso è stato messo a punto  dalla Commissione, dagli Stati membri e dalle parti interessate come le associazioni di settore e le ONG. il percorso identifica sfide e opportunità specifiche per questa specifica catena del valore e propone azioni per potenziare il suo contributo a un sistema agroalimentare  più competitivo, sostenibile, resiliente ed equo. Sottolinea che la competitività e la resilienza del sistema alimentare implica che tutti gli attori della catena del valore, abbiano un rendimento equo e che sono necessari  investimenti nella sostenibilità per limitare l'eccedenza alimentare, sostegno alle esportazioni agroalimentari  e implementazione di modelli di economia circolare.

Il percorso incoraggia gli operatori ad adottare il nuovo Codice Europeo di Condotta  sulle Pratiche Alimentari e di Marketing Responsabili. Si propone inoltre di rafforzare la collaborazione tra diverse organizzazioni di sostegno alle imprese e di aumentare la consapevolezza delle opportunità di finanziamento in ricerca e innovazione, in particolare nell’innovazione sostenibile. Inoltre, il documento pubblicato oggi presenta le politiche e i programmi dell’UE che possono essere mobilitati per sostenere la transizione verso un ecosistema industriale agroalimentare dell’UE verde, digitale e resiliente, e invita anche le autorità nazionali e regionali a mobilitare le proprie politiche di conseguenza.

Il percorso di transizione dell’ecosistema industriale agroalimentare sarà lanciato nel corso della Open Food Conference che ha preso il via oggi. Per facilitare l’attuazione del percorso, la Commissione istituirà una Transition Pathway Stakeholder Support Platform..

Microplastiche nell'acqua potabile: nuova inziativa dell'Europa

La Commissione ha adottato oggi una metodologia standardizzata per misurare la presenza di microplastiche nell’acqua e un atto delegato per garantire il riutilizzo sicuro delle acque reflue trattate per l’irrigazione agricola. Queste due nuove misure contribuiranno a rafforzare la resilienza idrica e a migliorare la qualità e la quantità dell’acqua in tutta l’UE. 

L'armonizzazione e standardizzazione dei metodi di misurazione  aiuterà gli Stati membri a raccogliere informazioni sulla presenza di microplastiche nella loro catena di approvvigionamento idrico. In questo modo  sarà più semplice confrontare e interpretare i risultati ottenuti rispetto allo stato dell'arte in cui vengono utilizzati  metodi diversi. 

L'atto delegato riguarda il riuso delle reflue e specifica la procedura che le autorità nazionali devono seguire per prevenire i rischi legati all’uso delle acque reflue per l’irrigazione.

I nuovi standard fanno seguito alla pubblicazione di  un parere all’inizio di questa settimana per aiutare gli Stati membri a definire il “buono stato ambientale” degli oceani. Gli Stati membri potranno affiancare  gli attori economiciindicando loro  politiche sostenibili del mare, che non causino danni significativi o irreversibili alla vita o agli habitat marini.

Il commissario Sinkevičius ha dichiarato: “Vogliamo garantire che l’acqua che utilizziamo, da quella potabile a quella per l’irrigazione, soddisfi sempre i più elevati standard di sicurezza possibili. Con gli standard attuali, i cittadini possono essere certi che la l'acqua che bevono sarà attentamente monitorata per la presenza di microplastiche e che qualsiasi acqua reflua riutilizzata sarà sicura, che i prelievi eccessivi di acqua saranno limitati e  che si cercherà di  ripristinare il ciclo dell’acqua che si è interrotto. Tuttavia, per ripristinare davvero questo ciclo, dobbiamo anche proteggere i nostri mari. Conto pertanto sugli Stati membri affinché garantiscano che le ambizioni che abbiamo adottato per l’uso sostenibile dell’ambiente marino siano tradotte in realtà nelle loro prossime strategie marine. »

Approvati  aiuti di Stato dell'Italia per 750 milioni di euro a sostegno delle imprese nel contesto della guerra della Russia contro l'Ucraina

La Commissione Europea ha approvato un piano italiano da 750 milioni di euro per sostenere le piccole e medie imprese (“PMI”) e le società a media capitalizzazione nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina. Il regime è stato approvato nell’ambito del Quadro Temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato, adottato dalla Commissione il 9 marzo 2023 e modificato il 20 novembre 2023, per sostenere misure in settori fondamentali per accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza dai combustibili.

Secondo il regime, gli aiuti assumeranno la forma di garanzie statali a sostegno delle PMI e delle imprese a media capitalizzazione colpite dalla crisi energetica. Lo scopo del regime è garantire che i beneficiari abbiano accesso a sufficiente liquidità finanziaria. Analogo regime in deroga è stato approvato dalla Commissione il 29 luglio 2022 (SA.103403), poi prorogato il 20 dicembre 2022 (SA.105124), con scadenza  il 31 dicembre 2023. La Commissione ha ritenuto che il regime italiano sia in linea con le condizioni stabilite dal Quadro Temporaneo di Crisi e Transizione. In particolare, la garanzia (i) non supererà i 280.000 euro per impresa attiva nella produzione primaria di prodotti agricoli, i 335.000 euro per impresa attiva nei settori della pesca e dell'acquacoltura e i 2 milioni di euro per impresa attiva in tutti gli altri settori; e ii) sarà concesso entro il 30 giugno 2024. La Commissione ha concluso che il regime italiano è necessario, appropriato e proporzionato per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro, in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b ) del TFUE e con le condizioni stabilite nel Quadro Temporaneo di Crisi e Transizione. Su questa base, la Commissione ha approvato il regime ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato.

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La Giornata UE
08/03/2024

La Giornata della Commissione 08/03/2024

Nel 2023 il numero delle vittime di incidenti stradali rallenta più lentamente

La Commissione pubblica oggi i dati provvisori sul numero di vittime della strada per il 2023. Lo scorso anno sono morte in incidenti stradali circa 20.400 persone, una leggera diminuzione dell'1% rispetto al 2022. Sebbene rispetto al 2019 questa diminuizione  rappresenti circa 2.360 decessi in meno (-10%), la tendenza al ribasso si è stabilizzata in diversi Stati membri.

La classifica generale dei tassi di mortalità stradale per paese non è cambiata in modo significativo, con le strade più sicure che si trovano ancora in Svezia (22 morti per milione di abitanti) e Danimarca (27/milione). Bulgaria (82/milione) e Romania (81/milione) hanno riportato i tassi di mortalità più alti nel 2023. La media dell’UE è di 46 morti sulla strada per milione di abitanti. Con l'aumento della la popolarità della bicicletta preoccupa il conseguente aumento del numero di ciclisti uccisi sulle strade dell’UE: più di 2.000 ciclisti sono stati uccisi nel 2022. Si tratta della tipologia di utenti della strada a non  vedere un significativo calo del numero di vittime negli ultimi dieci anni, in parte a causa della continua mancanza di infrastrutture adeguate e di comportamenti non sicuri da parte di tutti gli utenti della strada, come velocità eccessiva, distrazione e guida sotto l’influenza di alcol e droghe.

L'UE resta impegnata a perseguire l'obiettivo di dimezzare il numero di morti e feriti gravi sulla strada entro il 2030, nonché di raggiungere un numero di morti sulla strada vicino allo zero entro il 2050. Con la  Dichiarazione europea sull'uso della bicicletta proposta dalla  Commissione si riconosce che la sicurezza è un aspetto fondamentale per incoraggiare le persone a usare la bicicletta e sta lavorando per sviluppare linee guida sui requisiti di qualità per gli utenti stradali vulnerabili, compresi i ciclisti. Inoltre, nel marzo 2023 la Commissione ha presentato una serie di proposte per migliorare la sicurezza stradale, compresi i nuovi requisiti per le patenti di guida e una migliore applicazione transfrontaliera delle norme sulla circolazione stradale. La sicurezza stradale è stata anche una parte centrale delle recenti iniziative politiche dell’UE in materia di mobilità, tra cui la strategia per una mobilità sostenibile e intelligente, il nuovo regolamento TEN-T e il quadro per la mobilità urbana.

Il programma EU4Health stanzia 12,2 milioni di euro per la sicurezza sanitaria.

La Commissione ha avviato oggi due progetti in partenariato con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per rafforzare la sicurezza sanitaria e la preparazione alle gravi minacce sanitarie transfrontaliere, inclusi i rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari. 

Il primo progetto riguarda gli aspetti gli di prevenzione, preparazione, individuazione e risposta nell’UE, nello Spazio Economico Europeo, nei paesi candidati e nei paesi del partenariato orientale. Affronta un’ampia gamma di rischi potenziali, dai disastri naturali come terremoti e inondazioni ai rischi biologici o legati alle guerre. Particolare attenzione è rivolta al miglioramento del coordinamento e della cooperazione nelle emergenze, sia a livello nazionale che internazionale. Il programma EU4Health sostiene questo progetto con 6,4 milioni di euro nei prossimi cinque anni.

Il secondo progetto si concentra sugli  sforzi per affrontare rischi specifici, ossia  i rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari (CBRN) nell’UE, in Ucraina, in Moldavia e negli altri paesi che partecipano al programma EU4Health. Rafforzerà le capacità di prevenire, prepararsi e rispondere alle minacce CBRN per la salute pubblica attraverso la pianificazione della preparazione e della risposta, nonché rafforzando la preparazione a livello transfrontaliero. Il programma EU4Health finanzia questo progetto con 5,8 milioni di euro nei prossimi tre anni.

Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “Uno dei principali obiettivi dell’Unione europea della sanità è prepararsi meglio alle minacce sanitarie in modo coordinato a livello dell’UE e con i nostri paesi partner. Il lancio delle iniziative odierne, in collaborazione con l’OMS, rappresenta un passo importante verso la costruzione di un sistema di sicurezza sanitaria più forte e resiliente in tutta l’UE, in Ucraina e in altri paesi europei. Dimostrano l’impatto positivo che il sostegno dell’UE può portare ai suoi cittadini e non solo. »

Qualcuno lassù mi ama, ossia 18 milioni per la diagnosi e il trattamento delle malattie rare.

Buona notizia per tutti quei pazienti che si sono sempre sentiti abbandonati. Oggi la Commissione ha lanciato una nuova azione congiunta (JARDIN) per migliorare la diagnosi, il trattamento e la cura delle malattie rare in tutta l'Unione. Per raggiungere questo obiettivo, integrerà le reti di riferimento europee (ERN) nei sistemi sanitari nazionali: le ERN sono reti virtuali di fornitori di servizi sanitari altamente specializzati provenienti da tutta Europa, che affrontano malattie e condizioni complesse o rare che richiedono cure altamente specializzate o conoscenze e risorse specifiche.

L’azione comune riunisce tutti gli Stati membri dell’UE più Norvegia e Ucraina e affronterà temi quali i percorsi dei pazienti e la gestione dei dati per le malattie rare. Inoltre aprirà la strada a una cooperazione ancora più efficace, efficiente e sostenibile in futuro. Per il periodo 2024-2027, l’azione riceverà 15 milioni di euro dal programma EU4Health e 3,75 milioni di euro dagli Stati membri.

Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “La nostra Unione europea della sanità è determinata a garantire un futuro migliore ai pazienti affetti da malattie rare. Oggi lanciamo una nuova iniziativa per migliorare la diagnosi, il trattamento e la cura dei pazienti che vivono con tali condizioni. Le reti di riferimento europee sono al centro del nostro lavoro e questa nuova azione, integrando queste reti nei sistemi sanitari nazionali, avvicinerà le competenze ai pazienti e consentirà la circolazione delle conoscenze all’interno dell’UE. Quando si tratta di malattie rare, possiamo cambiare la vita dei pazienti solo se lavoriamo sempre più a stretto contatto”.

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La Giornata UE
07/03/2024

L'Europa approva uno schema di solidarietà contro le minacce cibernetiche

Parlamento Europeo e Consiglio hanno trovato l'accordo per dare il via libera all'adozione del Cyber Solidarity Act. Si tratta di uno strumento normativo e operativo importante per Irafforzare la solidarietà a livello dell’UE e per individuare, preparare e rispondere meglio alle minacce e agli incidenti informatici. tanto più necessario nell'attuale contesto geopolitico fortemente preoccupante. 

In pratica sono previste tre azioni:

- In primo luogo, la creazione di uno European Cybersecurity Alert System, costituito da una rete di National and Cross-Border Cyber Hubs, che farà leva su strumenti e infrastrutture all’avanguardia, come l’intelligenza artificiale e l’analisi avanzata dei dati, per rilevare minacce e incidenti informatici. Questa infrastruttura consentirà  alle autorità ed agli enti implicati di avere contezza in tempo reale della situazione, in modo da poter rispondere efficacemente. Nell'aprile 2023 è stata avviata una sperimentazione pilota  ad opera di due consorzi transnazionali per gestire e avviare tali strumenti e infrastrutture nell'ambito del programma Digital Europe.

In secondo luogo, viene istituito un Meccanismo di Emergenza per la Cybersecurity per migliorare  l'azione preventiva  e le capacità di risposta agli incidenti informatici  su larga scala. Il meccanismo si articola in tre aree principali:

  1. Azioni di preparazione: coinvolgono gli enti che operano in settori critici, quali la sanità o l'energia, per testarne le potenziali vulnerabilità.
  2. Istituzione di una  UE Cybersecurity Reserve  che consisterà in servizi di risposta in caso di incidenti significativi o su larga scala,  forniti da soggetti fidati pronti a intervenire su richiesta degli Stati membri, delle istituzioni, degli organi o delle agenzie dell'Unione europea o di un paese terzo associato a questa specifica azione nell'ambito del programma Digital Europe.
  3. Sostegno finanziario per l'assistenza reciproca: sostenere uno Stato membro che fornisce assistenza tecnica a un altro Stato membro vittima da un attacco  informatico  significativo o su larga scala.

In terzo luogo, la proposta istituisce anche un European Cybersecurity Incident Review Mechanism per esaminare e valutare gli attacchi significativi o su larga scala dopo che si sono verificati, con l’obiettivo di fornire raccomandazioni per migliorare la posizione dell’UE in materia di cibersicurezza.

Inoltre Anche il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo per apportare una modifica allo Cybersecurity Act. In questo modo  si introduce la possibilità di adottare schemi europei di certificazione per i c.d. servizi di sicurezza gestiti. II fornitori , una volta certificati  come "fidati", potranno essere inseriti  nella  EU Cybersecurity Reserve.

I servizi di sicurezza gestiti svolgono un ruolo importante nella prevenzione e nella risposta agli incidenti di sicurezza informatica. Tuttavia, sono anche essi stessi un bersaglio per autori malintenzionati che cercano di accedere agli ambienti sensibili dei loro clienti. La certificazione di tali servizi rafforzerà la cibersicurezza in tutta l’Unione, promuovendo la fiducia e la trasparenza nella catena di approvvigionamento. E' questo un aspetto fondamentale per le imprese e gli operatori delle infrastrutture critiche, che avranno un chiaro punto di riferimento nell’acquisizione di servizi di sicurezza informatica.

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Focus
07/03/2024

La Giornata della Commissione 07/03/2024

Il Digital Market Act entra pienamente in vigore e incrocia da subito i sei grandi gatekeepers.

A partire da oggi Apple, Alphabet, Meta, Amazon, Microsoft e ByteDance, i sei gatekeeper designati dalla Commissione nel settembre 2023, devono rispettare pienamente tutti gli obblighi previsti dalla normativa sui mercati digitali. La nuova legislazione in vigore stabilisce nuove regole per 10 tipologie di servizi forniti dalle piattaforme e considerati essenziali, quali i motori di ricerca, mercati online, app store, pubblicità e messaggistica online, e conferisce nuovi diritti alle imprese e agli utenti finali europei.

Già da prima dell'entrata in vigore i gatekeepers  hanno iniziato ad adottare e  testare  misure di conformità alla legislazione sui mercati digitali, ma da oggi sono tenuti a dimostrare di rispettare concretamente  la normativa  e a descrivere le misure adottate nei rapporti di conformità. La versione pubblica di questi rapporti è disponibile sulla pagina web della Commissione europea dedicata al DMA ( https://digital-markets-act.ec.europa.eu/index_en) . Da oggi, i sei gatekeeper dovranno anche presentare alla Commissione una descrizione, verificata in modo indipendente, di tutte le tecniche utilizzate per profilare i consumatori, nonché una versione non riservata del rapporto.

La Commissione analizzerà ora attentamente le relazioni di conformità e valuterà se le misure attuate sono efficaci rispetto agli obblighi previsti dalla legislazione dal DMA. Tale valutazione  si baserà anche sui contributi forniti dalle parti interessate, e a tal fine saranno organizzati  seminaricon i gatekeepers per  presentare le loro soluzioni. La Commissione potrà in risposta a situazioni di non ottemperanza adottare  misure formali di attuazione, utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione per applicare pienamente il DMA.

Ecco quanto ha dichiarato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per la Politica di concorrenza: “Oggi, prende il via la legislazione sui mercati digitali per tutti i gatekeepers che abbiamo designato sei mesi fa. Il nostro nuovo insieme di regole renderà i mercati online più aperti e accessibili per le piccole imprese innovative, in modo che anche loro abbiano un’equa possibilità di farlo. E come consumatori, avremo opzioni online più convenienti. Ciò cambierà profondamente il funzionamento dei mercati online e aprirà il mercato digitale, nell’interesse di tutti gli attori e utenti europei”.

Invece Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “La giornata di oggi segna un punto di svolta per il nostro spazio digitale europeo. La legislazione sui mercati digitali stabilisce obblighi specifici e prevede la possibilità di sanzionare le grandi piattaforme online in caso di mancato rispetto. Ne abbiamo discusso per mesi  con i gatekeepers per aiutarli ad adattarsi. E possiamo già vedere cambiamenti in atto nel mercato: i concorrenti possono creare altri app store, gli utenti europei hanno un maggiore controllo sui propri dati e ora hanno il potere di fare scelte che prima non avevano, a causa delle impostazioni predefinite. Qualsiasi azienda ritenuta non conforme sarà soggetta a severe sanzioni, incluso, come ultima risorsa, lo smantellamento”.

L'Europa accelera nell'aiuto ai palestinesi di Gaza​

La Commissione assegna  81 milioni di euro sulla dotazione complessiva di 125 milioni di euro per gli aiuti umanitari e sta lavorando alla sua erogazione alle organizzazioni partner umanitarie. L’UE ha finora organizzato 41 voli tramite ponte aereo per consegnare oltre 1.800 tonnellate di aiuti ai palestinesi attraverso l’Egitto e sta esplorando ulteriori mezzi per fornire forniture salvavita, anche attraverso un corridoio marittimo e lanci di aiuti in collaborazione con i partner umanitari.

Ciò avviene mentre il commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarčič si trova oggi in Israele per concludere la sua visita in Medio Oriente, dopo aver visitato ieri la Cisgiordania e la Giordania. L’obiettivo della visita è ribadire l’impegno dell’UE a mobilitare tutti i mezzi possibili per fornire aiuti umanitari ai palestinesi bisognosi. 

In Israele, il Commissario ha incontrato il Ministero degli Affari Esteri israeliano e il Coordinatore israeliano delle attività governative nei territori (COGAT) e ha condiviso l'inequivocabile appello dell'UE alla protezione dei civili e all'accesso sicuro e senza ostacoli agli aiuti umanitari all'interno e attraverso Gaza, ribadendo al tempo stesso la richiesta dell'UE per il rilascio di tutti gli ostaggi. Ha inoltre incontrato sul posto i partner umanitari dell'UE.  Il Commissario ha visitato Kerem Shalom, il valico di frontiera israeliano con la Striscia di Gaza, per sottolineare l’importanza vitale di consentire un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli attraverso tutti i valichi, aprendone al contempo altri, anche a nord di Gaza. Il Commissario ha inoltre visitato il kibbutz Nir Oz, uno dei siti presi di mira dai barbari attacchi di Hamas del 7 ottobre.

Raggiunto l'accordo in Europa sul trasferimento dei processi penali

La Commissione accoglie con favore l'accordo politico provvisorio raggiunto ieri tra il Parlamento europeo e il Consiglio sul regolamento relativo al trasferimento dei procedimenti penali, come proposto dalla Commissione il 5 aprile 2023. Poiché i reati di natura transfrontaliera sono in aumento, spesso ad uno stato viene preclusa la possibilità di perseguire penalmente   lo stesso caso. Stabilendo una serie di misure che consentono il trasferimento dei procedimenti penali allo Stato membro più idoneo a procedere, questo nuovo regolamento aiuterà a prevenire la duplicazione inefficiente dei procedimenti ed eviterà casi di impunità in cui viene rifiutata la consegna in caso di un mandato d'arresto europeo. Tali norme comprendono criteri comuni per richiedere un trasferimento, un termine per la decisione sul trasferimento, un elenco esaustivo di motivi per rifiutare una richiesta di trasferimento, nonché obblighi rispetto ai diritti degli indagati, imputati e vittime, compresi i loro diritto a uricorrere contro la decisione di trasferimento.

Anche gli agricoltori possono far sentire la loro voce ( ma non è detto che poi venga ascoltata--)

Come annunciato dalla von der leyen in risposta alle proteste degli agricoltori dei giorni scorsi,  la Commissione lancia oggi un sondaggio online per raccogliere direttamente le opinioni degli agricoltori dell’UE. Il sondaggio è aperto dal 7 marzo all'8 aprile. Brevi domande, disponibili in tutte le lingue dell'UE, dalle cui risposte si potrà avere un prezioso feedback per comprendere le principali ragioni di preoccupazione. Inoltre, l’indagine aiuterà a identificare le fonti degli oneri amministrativi e della complessità derivanti dalle norme della politica agricola comune (PAC) e da altre norme in materia alimentare e agricola, sia per quanto riguarda la  loro applicazione  sia i tanti oneri burocratici connessi . I risultati preliminari saranno presentati già entro la metà di aprile.

Questa indagine fornirà già entro l'estate un quadro più chiaro dei principali ostacoli amministrativi percepiti e affrontati dagli agricoltori. I suoi risultati saranno inclusi in un’analisi più dettagliata che sarà pubblicata nell’autunno 2024 e che mirerà a chiarire le fonti di complessità per gli agricoltori a livello dell’UE, a livello nazionale e della PAC.

Link: https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/Public_Consultation_EU_Simplification_2024rs_point_of_view_2024 

 

 

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La Giornata UE
06/03/2024

Tanto tuonò che piovvero.....armi

Dunque, il dado è tratto. Due anni di guerra, e forse una transizione verde che si è rivelata cammino arduo e insidioso per i i costi sociali e produttivi di interi settori, hanno definitivamente spinto l'Europa a ridisegnare il futuro secondo linee inimmaginabili soltanto alcuni fa: un panorama prolifico e minaccioso di armi, ma , sia ben chiaro, made in Europe. 

E' strano, ma su tutto regna una grande ipocrisia. Nel manifesto adottato dal Partito Popolare Europeo in vista delle fatidiche elezioni europee si parla dei valori comuni e di una cultura giudaico- cristiana condivisa. Come perfetti sepolcri imbiancati, i politici del PPE dimenticano che proprio il massimo rappresentante del cristianesimo, Papa Francesco, ricorda al mondo intero che la radice del male è nella produzione di armi, perché, come diceva don Giussani, se produci migliaia di armi prima o poi qualcuno le userà.

Ma l'Europa ha paura. Ha paura del nemico esterno, che si chiama Russia e forse Cina, ed ha paura del nemico interno, di quell'odio neanche più tanto strisciante che inquina la sua linfa vitale e che si manifesta con episodi di intolleranza verso chi è debole, verso chi è diverso, verso chi da sempre è stato l'uno e l'altro ossia perseguitato a causa della sua diversità. Lo scorso dicembre la Commissione europea e l'Alto Rappresentante per la sicurezza e la politica estera hanno adottato una comunicazione congiunta, dal titolo " Nessuno spazio per l'odio in un'Europa che, unita, lo ripudia". Dopo lo scempio dell'odio di Stato del secolo scorso oggi constatiamo che esiste un odio anti-stato, semplice chiamarlo populismo, ma è molto di più. Comunque è in primo luogo odio.

L'Europa reagisce nella misura in cui può: immaginando di trasformare in prodotto economico un principio sfuggente, come la paura. E allora occorre chiedersi: basterà la paura a rendere i cittadini europei consenzienti alla nuova Europa che si profila all'orizzonte? E se è vero che se produci armi qualcuno prima o poi dovrà usarle, chi in Europa è disposto ad andare in guerra?

 

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Editoriale
05/03/2024

La nuova Strategia europea per l'industria della difesa

Oggi la Commissione europea e l’Alto rappresentante hanno presentato la prima strategia europea per il settore industriale della difesa a livello dell’UE e hanno proposto nuove azioni ambizionse a sostegno della competitività  dell’industria della difesa. Alla luce di quanto sta avvenendo in Ucraina, ai confini dell'Unione europea, la strategia europea per l’industria della difesa (EDIS) vuol essere  una visione chiara e a lungo termine di come preparare l’industria della difesa a possibili minacce. Come primo passo nell'immediato, la Commissione europea presenta oggi una proposta legislativa per un programma europeo per l’industria della difesa (EDIP) e un quadro di misure per garantire la tempestiva disponibilità e fornitura di prodotti per la difesa.

In un ottica che copre i prossimi dieci anni l’industria della difesa europea e gli Stati membri devono investire di più, meglio, insieme ed a livello europeo. Per sostenere gli Stati membri nel raggiungimento di questi obiettivi, la strategia europea per l’industria della difesa presenta una serie di azioni volte a:

- per sostenere la domanda di armamenti in primo luogo vengono potenziati gli strumenti e le iniziative esistenti, come il Piano di sviluppo delle capacità (CDP), la Revisione annuale coordinata sulla difesa (CARD) e la Cooperazione strutturata permanente (PESCO). Saranno sostenuti incentivando la cooperazione degli Stati membri nella fase di approvvigionamento delle capacità di difesa;

- strategico sarà in tal senso lo European Defence Technological and Industrial Base (EDTIB), che deve essere reso più reattivo, in qualsiasi circostanza e orizzonte temporale. Saranno sostenuti gli investimenti degli Stati membri e dell'industria europea della difesa volti a sviluppare e immettere sul mercato le tecnologie e le capacità di difesa più avanzate . Vengono inoltre proposte misure per garantire che l'EDTIB abbia a sua disposizione ciò di cui ha bisogno anche in periodi di crisi, aumentando così la sicurezza dell'approvvigionamento dell'UE;

- Garantire che i bilanci nazionali e dell’UE sostengano con i mezzi necessari l’adattamento dell’industria europea della difesa al nuovo contesto di sicurezza;

- Integrare una cultura della preparazione alla difesa in tutte le politiche, in particolare rivedendo le competenze di settore  della Banca europea per gli investimenti nell'erogazione dei prestiti;
​- Sviluppare legami più stretti con l’Ucraina attraverso la partecipazione alle iniziative dell’Unione a sostegno dell’industria della difesa e stimolando la cooperazione tra l’UE e le industrie della difesa ucraine;

- Collaborare con la NATO e con gli altri partner strategici a livello internazionale.

Per quanto riguarda gli indicatori che dovrebbero misurare il progresso in termini di preparazione dell'industria della difesa europea, la Strategia stabilische che:

- almeno il 40% degli equipaggiamenti e armamenti sia acquistato congiuntamente da pià stati europei entro il 2030;

- entro il 2030, il valore del commercio della difesa intra-UE deve rappresentare almeno il 35% del valore del mercato della difesa dell’UE;

- entro il 2030 almeno il 50% del budget degli appalti di approviggionamento sia speso all'interno dell'UE, soglia che sale ad almeno il 65% entro il 2035.

Il Programma europeo per l’industria della difesa (EDIP) è la nuova iniziativa legislativa che collegherà le misure di emergenza a breve termine, adottate nel 2023 e che termineranno nel 2025, a un approccio più strutturale e a lungo termine per raggiungere la preparazione industriale della difesa. Ciò garantirà la continuità nel sostegno alla base industriale e tecnologica di difesa europea, per accompagnare il suo rapido adattamento alla nuova realtà. Sul piano finanziario mobiliterà 1,5 miliardi di euro del bilancio dell’UE per il periodo 2025-2027 a beneficio  dell’EDIRPA, strumento finanziario creato per agevolare  la cooperazione tra gli Stati membri nella fase di appalto, e dell’ASAP , che riguarda l'incremento della capacità produttiva delle industrie europee e nasce con lo scopo preciso di aumentare la produzione di munizioni per l'Ucraiana.  L'EDIP supporterà il passaggio alla fase di industrializzazione dei prodotti sviluppati da progetti comuni di ricerca e sviluppo sostenute dal Fondo europeo per la difesa. Il bilancio EDIP può essere utilizzato anche per istituire un Fondo per lAccelerare la trasformazione delle Catene di Approvvigionamento della difesa (FAST). Il nuovo fondo faciliterà in particolare  l’accesso al credito e/o al finanziamento azionario per le PMI  che operano nel settore delle tecnologie per la difesa e/o realizzano prodotti per la difesa. Il bilancio EDIP rafforzerà inoltre la cooperazione industriale della difesa dell'UE con l'Ucraina e sosterrà lo sviluppo della sua base industriale e tecnologica per la difesa. A tal fine, l’EDIP potrebbe eventualmente trarre finanziamenti aggiuntivi dai profitti extra derivanti dalle riserve finanziarie russe depositate nelle banche europee e congelate a seguito della guerra (soggetta a decisione del Consiglio su proposta dell’Alto Rappresentante).

Gli aspetti normativi sono molto interessanti, e la vera novità in fondo. Si parla di un nuovo quadro giuridico, che sarà chiamato Struttura per il Programma Europeo di Armamento (SEAP), per facilitare e ampliare la cooperazione tra gli  Stati membri, in complementarità e sinergia ccon la  PESCO. Cardine centrale  inoltre un nuovo regime a livello dell’UE per la sicurezza dell’approvvigionamento, per garantire a tutti gli stati l’accesso costante a equipaggiamenti e armamenti necessari in Europa e fornirà un quadro per reagire in modo efficiente e rapido a possibili crisi di approvvigionamento in futuro. Inoltre, l’EDIP prevede il lancio di progetti di difesa europei di interesse comune, che beneficierebbero del sostegno finanziario dell’UE. Infine, l’EDIP propone di istituire una struttura di governance, in cui gli Stati membri siano pienamente coinvolti, per garantire la coerenza complessiva dell’azione dell’UE nel campo dell’industria della difesa (il Defense Industrial Readiness Board).

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Focus
04/03/2024

La Giornata della Commissione 04/03/2024

L'Italia presenta la proposta di revisione del PNRR

L’Italia ha presentato oggi alla Commissione una richiesta di revisione mirata del suo PNRR. Le modifiche proposte sono tecniche e seguono la revisione completa del piano, adottato dal Consiglio l'8 dicembre 2023. Il piano italiano per la ripresa e la resilienza è composto da 194,4 miliardi di euro, di cui 71,8 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti. Comprende 66 riforme e 150 investimenti. Ad oggi la Commissione ha erogato più del 50% dei fondi stanziati all’Italia nell’ambito del Recovery and Resilience Facility, ovvero più di 102 miliardi di euro.

La Bulgaria e la Romania rafforzano la gestione comune delle frontiere

La Commissione europea avvia insieme con Bulgaria e Romania un'iniziativa quadro di cooperazione sulla gestione delle frontiere e della migrazione. Tale cooperazione si basa sui risultati positivi ottenuti  da parte dei due paesi nell'attuazione dei progetti pilota sulle procedure rapide di asilo e rimpatrio avviati nel marzo 2023 e consentono di passare da soluzioni ad hoc a soluzioni stabili.

Bulgaria e Romania hanno dato nuovo slancio agli sforzi congiunti nella gestione delle frontiere esterne e della migrazione. Attraverso gli accordi di cooperazione stabiliti oggi, i due paesi contribuiranno ulteriormente agli sforzi europei congiunti per affrontare la sicurezza dell’UE alle frontiere esterne e le sfide migratorie. Infatti, a partire dal 31 marzo 2024  l’acquis di Schengen sarà pienamente applicabile in Bulgaria e Romania e di conseguenza  i controlli alle frontiere aeree e marittime interne saranno revocati. In questo contesto, si è reso necessario prevedere azioni volte a rafforzare ulteriormente la cooperazione tra gli Stati membri, ad esempio, nel settore della cooperazione di polizia, per affrontare le relative sfide transfrontaliere. 

L’UE intensifica la cooperazione sulle energie rinnovabili con l’Azerbaigian

Venerdì scorso si è svolto a Baku il secondo incontro ministeriale dell'Advisory Council per l'energia verde UE-Azerbaigian, copresieduto dal commissario per l'Energia Kadri Simson. L’incontro è stato un momento importante per rafforzare la partnership nel campo delle energie rinnovabili. 

La  Commissione ha lavorato in particolare per facilitare un memorandum d’intesa (MoU) sulla cooperazione nel settore dell’energia eolica tra l’Agenzia azera per le energie rinnovabili e l’associazione industriale europea WindEurope. Venerdì il Commissario ha assistito alla firma del protocollo d’intesa, che aprirà la strada alle società europee di energia rinnovabile per sfruttare l’enorme potenziale di energia eolica dell’Azerbaigian, per contribuire a portare avanti la transizione verso l’energia pulita nella regione e per generare potenzialmente nuove energie rinnovabili. approvvigionamenti energetici per l’Europa.

Il Commissario per l'Energia, Kadri Simson, ha dichiarato: "La cooperazione energetica strategica tra l'UE e l'Azerbaigian ha dimostrato tutta la sua flessibilità e dinamismo. Nel 2019 c'era solo il gas all'orizzonte. Non oggi. Il corridoio meridionale del gas si è evoluto fino a diventare un forum per cooperazione anche su rinnovabili ed elettrificazione. Questo è un risultato straordinario e dimostra come questo progetto sia lungimirante e aperto al futuro. Abbiamo reso l’energia pulita una parte fondamentale delle relazioni bilaterali UE-Azerbaigian. La firma del Memorandum of Understanding la presenza delle società eoliche dell'UE a margine di questa riunione ministeriale rappresenta un passo molto importante."

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La Giornata UE
01/03/2024

Approvata la revisione del bilancio pluriennale 2021/2027

Il Consiglio ha adottato tre atti legislativi relativi alla revisione del quadro finanziario pluriennale dell'UE per il periodo 2021-2027, dando il via libera definitivo al pacchetto, che rafforza il bilancio a lungo termine dell'UE per far fronte alle   conseguenze della guerra in Ucraina a due anni dal suo inizio. Il pacchetto comprende un regolamento che modifica il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027, e due regolamenti che istituiscono la Ukrain Facility e  e la Piattaforma STEP per le tecnologie strategiche.  vediamole nel dettaglio.

Le modifiche al quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 riflettono l’accordo raggiunto dai leader dell’UE il 1° febbraio 2024 e rafforzano il bilancio a lungo termine dell’UE in un numero limitato di settori prioritari. In totale, vengono resi disponibili 64,6 miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi. I finanziamenti aggiuntivi coprono il sostegno all’Ucraina, la migrazione e la dimensione esterna, gli investimenti in tecnologie critiche nell’ambito della piattaforma STEP, il pagamento degli interessi del Next Generation EU e gli aiuti di emergenza in situazioni quali i disastri naturali e le crisi umanitarie nell’UE e nel mondo .

Questa la loror distribuazione:

 - 50 miliardi di euro per lo strumento per l’Ucraina (17 miliardi di euro in sovvenzioni e 33 miliardi di euro in prestiti);

- 2 miliardi di euro per l'immigrazione e la gestione delle frontiere;

- 7,6 miliardi di euro per ila dimensione esterna, in particolare verso i paesi della sponda sud del Mediterraneo, Balcano e confini orientali;

- 1,5 miliardi di euro per il Fondo europeo per la difesa;

- 2 miliardi di euro per lo Strumento di flessibilità;

- 1,5 miliardi di euro per la Solidarity and Aid Emergency Reserve

In particolare la Ukraine Facility sarà un nuovo strumento dedicato a sostenere la ripresa, la ricostruzione e la modernizzazione dell'Ucraina, sostenendo al tempo stesso gli sforzi per riforme nell'ambito del suo processo di adesione all'UE. Convoglierà il bilancio dell'UE destinato all'Ucraina in un unico strumento, fornendo all'Ucraina un sostegno coerente, prevedibile e flessibile per il periodo 2024-2027, adattato alle sfide senza precedenti legate al sostegno a un paese in guerra. 

Per quanto riguarda la Piattaforma STEP, avrà la missione di mobilitare gli investimenti nei settori del digitale e deep tech, delle tecnologie pulite e delle biotecnologie, con l’obiettivo generale di rafforzare la sovranità dell’UE e la competitività a lungo termine in queste tecnologie critiche.  Attraverso un mix di incentivi finanziari e misure volte a facilitare il finanziamento dei progetti,  i programmi ed i fondi UE esistenti, compresi i fondi della politica di coesione, InvestEU, Horizon Europe, il Fondo europeo per la difesa, il Fondo per l’innovazione e il nextgenerationEU saranno riorientati verso il finanziamento delle tecnologie critiche.

Le modifiche al regolamento che istituisce il quadro finanziario pluriennale entreranno in vigore il giorno della loro pubblicazione e si applicheranno, con effetto retroattivo, dal 1° gennaio 2024. I regolamenti che istituiscono lo strumento per l'Ucraina e lo STEP entreranno in vigore il giorno successivo alla loro pubblicazione.

 

 

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Focus
01/03/2024

La Giornata della Commissione 01/03/2024

Nonostante i tanti dubbi la Commissione annuncia sostegno all'UNRWA 50 milioni di euro all'UNRWA ed il sostegno di emergenza ai palestinesi di 68 milioni di euro nel 2024.

Oggi la Commissione ha deciso di stanziare ulteriori 68 milioni di euro a sostegno della popolazione palestinese in tutta la regione, da erogare attraverso partner internazionali come la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa. Questo stanziamento si aggiunge agli aiuti previsti per 82 milioni di euro che saranno erogati tramite l’UNRWA nel 2024, portando il totale a 150 milioni di euro. Inoltre, la Commissione ha stanziato 125 milioni di euro in aiuti umanitari a favore dei palestinesi per il 2024. Oggi la Commissione ha appaltato i primi 16 milioni di euro.

Come annunciato il 29 gennaio, la Commissione ha valutato la sua decisione di finanziamento per l'UNRWA alla luce delle gravissime accuse formulate il 24 gennaio che coinvolgono diversi membri del personale dell'UNRWA negli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Ha tenuto conto dell'azione intrapresa dalle Nazioni Unite e degli impegni che la Commissione ha chiesto all'UNRWA. 

La Commissione ha voluto precisare che accoglie con favore l'indagine dell'Ufficio delle Nazioni Unite per far luce sulle gravi accuse contro il personale dell'UNRWA. Inoltre, elogia l'ONU per aver creato un gruppo di revisione indipendente guidato da Catherine Colonna per valutare se l'Agenzia sta facendo tutto ciò che è in suo potere per garantire la neutralità e rispondere alle accuse di gravi violazioni. L’UNRWA avrebbe inoltre indicato di essere pronta a garantire che venga effettuata una indagine del suo personale per confermare che non abbia partecipato agli attacchi e che siano messi in atto ulteriori controlli per mitigare tali rischi in futuro. L'UNRWA ha acconsentito all'avvio di un audit dell'Agenzia che sarà condotto da esperti esterni nominati dall'UE. Tale audit esaminerà i sistemi di controllo per prevenire il possibile coinvolgimento del personale e delle risorse in attività terroristiche. 

L'UNRWA e la Commissione hanno confermato oggi la loro intesa su questi punti. Su questa base, e a seguito dello scambio di lettere con l'UNRWA che conferma i suoi impegni, la Commissione procederà a erogare una prima tranche di 50 milioni di euro degli 82 milioni di euro previsti per l'UNRWA per il 2024.

Sebtiamo le dichiarazione della Presidente Von der Leyen: " Siamo al fianco del popolo palestinese a Gaza e altrove nella regione. I palestinesi innocenti non dovrebbero pagare il prezzo per i crimini del gruppo terroristico Hamas. Si trovano ad affrontare condizioni terribili che mettono a rischio la loro vita a causa della mancanza di accesso a cibo sufficiente e ad altri bisogni primari. Ecco perché quest’anno rafforzeremo il nostro sostegno con altri 68 milioni di euro”.

Anche META nel mirino del Digital Service Act.

Oggi la Commissione ha inviato formalmente a Meta una richiesta di informazioni (RFI) ai sensi del Digital Service Act (DSA). La Commissione chiede a Meta di fornire maggiori informazioni relative alle opzioni Abbonamento senza pubblicità sia per Facebook che per Instagram. In particolare, Meta dovrebbe fornire ulteriori informazioni sulle misure adottate per rispettare i propri obblighi relativi alle pratiche pubblicitarie di Facebook e Instagram, ai sistemi di raccomandazione e alle valutazioni dei rischi legati all’introduzione di tale opzione di abbonamento.

Questa eichiesta di informazioni affronta diversi argomenti che erano già stato oggetto di una precedente richiasta inviata a Meta ad ottobre 2023. Queste precedenti RFI coprivano questioni quali i contenuti terroristici, la gestione del rischio relativo ai processi elettorali e la protezione dei minori. La nuova richiesta  si basa sulle risposte già fornite da Meta e chiede  ulteriori informazioni riguardanti la metodologia alla base delle  valutazioni del rischio e delle misure di mitigazione adottate da Meta, la protezione dei minori, le elezioni e la manipolazione dei media. La RFI chiede inoltre a Meta informazioni relative alla pratica del cosiddetto shadow banning e al lancio dei Thread.

Meta dovrà fornire le informazioni richieste entro il 15 marzo e per le  restanti domande entro il 22 marzo 2024. Sulla base della valutazione delle risposte di Meta, la Commissione valuterà i passi successivi, che  potrebbero comportare l’apertura formale di un procedimento ai sensi dell’articolo 66 del DSA.

La Commissione lancia diversi bandi per investire oltre 176 milioni di euro in capacità e tecnologie digitali

Oggi la Commissione ha lanciato una serie di inviti a presentare proposte per un valore di 175,5 milioni di euro nell’ambito dei programmi di lavoro 2023-2024 del programma Digital Europe per rafforzare le capacità digitali in tutta l’UE. Questi inviti sono aperti a imprese, pubbliche amministrazioni e altri enti degli Stati membri dell'UE, dell'EFTA/SEE e dei paesi associati.

Questo round di investimenti comprende 74 milioni di euro di sostegno aggiuntivo per la creazione di data space, pietra angolare della strategia sui dati dell’UE, nonché altri progetti sui dati. Nella stessa prospettiva sarà finanziato un progetto pilota per l'infrastruttura "cloud-to-edge" con 30 milioni di euro in sovvenzioni per consentire la diffusione transfrontaliera dell'infrastruttura "Telco Edge" e la sua interoperabilità con l'infrastruttura "Edge" per l'industria. Questi risultati attesi dovrebbero  contribuire alla creazione dell'ecosistema "3C Network" menzionato nel recente Libro bianco della Commissione sulle esigenze delle infrastrutture digitali dell'Europa.

Ulteriori 67,5 milioni di euro saranno investiti nell’intelligenza artificiale (AI). Un esempio è la Language Technologies Alliance, annunciata nel recente pacchetto AI Innovation. Sosterrà la creazione dei principali modelli linguistici europei e dell’intelligenza artificiale generativa. Arricchirà la diversità linguistica europea nel campo dell’intelligenza artificiale generativa e fornirà una maggiore autonomia per l’uso e la condivisione dei dati europei.

Sono stati pubblicati anche dei bandi specifici  per progetti  sulle competenze digitali avanzate, per un importo totale di 4 milioni di euro, che riguarderanno gli  investimenti nella piattaforma per le competenze  ed i profili professionali digitali  richiesti dal mercato e un progetto specifico rivolto alle  "ragazze e donne nel digitale" per promuovere una migliore politica volta a raggiungere parità di genere nel settore ICT. Un ulteriore milione di euro sarà stanziato per un progetto volto a rafforzare la collaborazione sulla diffusione di servizi pubblici digitali transfrontalieri.

La scadenza per presentare le candidature è il 29 maggio. 

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La Giornata UE
27/02/2024

Nuove proposte per la leadership industriale europea nei materiali avanzati

Oggi la Commissione ha proposto una strategia globale per raggiungere la leadership industriale dell’UE nel settore dei materiali avanzati, una tecnologia abilitante fondamentale di grande importanza per la duplice transizione verde e digitale. La comunicazione sui materiali avanzati per la leadership industriale propone misure concrete che consentano di allineare le priorità e gli investimenti in ricerca e innovazione nell’UE, garantendo la leadership europea in questa tecnologia chiave. Questa iniziativa, attesa a lungo dalla comunità industriale, rappresenta il primo passo verso un approccio comune europeo per i materiali avanzati, ponendo le basi per ulteriori azioni.

I materiali avanzati sono materiali intenzionalmente progettati e ingegnerizzati per offrire prestazioni superiori o funzioni speciali, sviluppabili con una velocità senza precedenti grazie alla comprensione scientifica e alla potenza di calcolo di oggi. Sono fondamentali ad esempio per l’innovazione nei settori dell’energia, dell’elettronica, dell’edilizia e della mobilità, e quindi cruciali per la transizione verde e digitale. Si prevede che il primo elenco di aree di ricerca verrà ampliato nel corso del tempo in dialogo con il Technology Council, la cui istituzione è prevista a breve.

Si prevede che la domanda di materiali avanzati aumenterà in modo significativo nei prossimi anni, ad esempio per la produzione di energia rinnovabile, batterie, edifici a emissioni zero, semiconduttori, medicinali e dispositivi medici, satelliti, lanciatori spaziali, aerei o per altre applicazioni duali nonché equipaggiamenti  per la difesa.

La strategia intende rafforzare la competitività a lungo termine dell’UE garantendo che l’Unione rimanga all’avanguardia in queste nuove tecnologie dei materiali, sostenendone le capacità di sviluppo, sperimentazione e impiego. Le azioni proposte dovrebbero inoltre rafforzare l’autonomia strategica e la sicurezza economica dell’UE riducendo la dipendenza dalle materie prime critiche  o sostenendone il riciclaggio e il riutilizzo.

Queste le azioni che si articolano su  cinque pilastri:

  1. Rafforzare l’ecosistema europeo di ricerca e innovazione sui materiali avanzati.
  2. Immissione rapida di materiali innovativi sul mercato. E' previsto a tal fine l lo sviluppo di un “materials commons”, ossia un’infrastruttura digitale europea per la ricerca e l’innovazione dei materiali avanzati. Accelererà significativamente la progettazione, lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi materiali avanzati in un ambiente controllato, anche utilizzando l’intelligenza artificiale.
  3. Aumentare gli investimenti di capitale e l’accesso ai finanziamenti. Nell’ambito di questo pacchetto di azioni, l’UE istituirà un nuovo partenariato con l’industria nell’ambito del suo programma quadro di ricerca Horizon Europe, puntando a 500 milioni di euro di investimenti per il periodo 2025-2027, di cui almeno 250 milioni di euro provenienti dal settore privato.
  4. Promuovere la produzione e l’utilizzo di materiali avanzati. Gli strumenti in tal senso saranno gli appalti per l’innovazione, la definizione di standard e l'istituzione di un’Accademia per i  Materiali Avanzati in sinergia con l’Istituto europeo di Innovazione e Tecnologia per garantire che la forza lavoro europea abbia le competenze necessarie.
  5. Istituire, come detto sopra, il Technology Council  per i materiali avanzati, in grado di fornire consulenza sulla gestione di questa iniziativa con gli Stati membri, i paesi associati a al programma Horizon Europe e l’industria.
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Focus
27/02/2024

La Giornata della Commissione 27/02/2024

Gli agricoltori europei interpellati sulle pratiche commerciali sleali

La Commissione europea invita gli agricoltori e tutti gli operatori della filiera alimentare a condividere le loro opinioni sulle loro esperienze con pratiche commerciali sleali. Un sondaggio rivolto specificamente agli agricoltori e ai piccoli fornitori dell’UE che operano nella filiera agricola e alimentare, coprendo diverse fasi della produzione e della distribuzione, è disponibile online in tutte le lingue dell’UE fino al 15 marzo 2023. Gli intervistati possono indicare se hanno recentemente incontrato pratiche commerciali sleali o se la legislazione attuale offre loro una protezione sufficiente contro gli acquirenti economicamente più forti.

Dopo aver presentato, il 22 febbraio, opzioni di semplificazione volte a ridurre l'onere per gli agricoltori dell'UE, la Commissione sta anche lavorando su azioni volte a migliorare la posizione degli agricoltori nella catena alimentare e a migliorare la lotta contro le pratiche commerciali sleali. A marzo la Commissione presenterà agli Stati membri diverse azioni che potrebbero affrontare questioni quali la trasparenza del mercato nella catena del valore, l’attuazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali e la sua applicazione, i costi di produzione o un controllo più uniforme delle norme esistenti sui prodotti agricoli importati .

Le azioni che saranno presentate terranno naturalmente  conto dei risultati della consultazione, che sarà avviata a marzo e che servirà a identificare le principali ragioni di preoccupazione quali ad esempio gli oneri amministrativi e l'eccessiva complessità burocratica, anche in relazione alla direttiva sui nitrati.

Entrano in vigore le nuove regole del WTO  per semplificare il commercio mondiale dei servizi

Per quello che ancora vale l'idea che esista un sistema multilaterale basato sulle regole, oggi entrano in vigore le nuove regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) che facilitano e semplificano il commercio dei servizi. Le nuove regole si applicano alla maggioranza dei membri dell’OMC, che comprende paesi sviluppati, in via di sviluppo e meno sviluppati, rappresentanti il 92% del commercio globale di servizi. L’insieme di norme adottate nell’ambito dell’iniziativa congiunta sulla regolamentazione nazionale dei servizi semplificherà i requisiti di autorizzazione e allevierà gli ostacoli procedurali incontrati dalle imprese di tutto il mondo, in particolare dalle micro, piccole e medie imprese. Questo accordo contribuirà a ridurre i costi del commercio globale di servizi di oltre 110 miliardi di euro ogni anno, garantendo trasparenza, efficienza e prevedibilità dei requisiti e delle procedure di autorizzazione e qualificazione.

La Commissione raccomanda agli Stati membri di continuare a risparmiare gas per garantire gli approvvigionamenti e stabilizzare i mercati

Il risparmio di gas da parte delle imprese e dei cittadini di tutta l’UE ha dato un contributo importante alla gestione della crisi energetica, innescata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia due anni fa. Complessivamente, l’UE ha ridotto la domanda di gas del 18% tra agosto 2022 e dicembre 2023, risparmiando circa 101 miliardi di metri cubi di gas. Questi sforzi vanno ben oltre l’obiettivo di risparmio del 15% concordato nell’ambito della legislazione di emergenza adottata nell’estate 2022 e sono stati essenziali per preservare forniture stabili, stabilizzare i mercati energetici nell’UE e mostrare solidarietà con l’Ucraina.

Con la scadenza al 31 marzo delle norme sullo stato di emergenza,  e alla luce di una maggiore stabilità dell'attuale  situazione rispetto agli ultimi due anni, la Commissione propone ora al Consiglio di adottare una nuova raccomandazione per proseguire nelle misure di contenimento della domanda di gas. Questa raccomandazione, nel caso venga adottata dal Consiglio, incoraggia gli Stati membri ad attenersi anche nel prossimo futuro  ad una soglia collettiva di  riduzione della domanda di gas del 15%, rispetto alla domanda media tra aprile 2017 e marzo 2022. La proposta sarà discussa dal commissario per l'Energia Kadri Simson e dai ministri dell'Energia dell'UE al Consiglio Energia di lunedì 4 marzo.

L’UE fornisce aiuti umanitari per 171 milioni di euro alla regione del Grande Corno d’Africa

Le popolazioni del Corno d’Africa si trovano ad affrontare bisogni umanitari sempre crescenti poiché la regione è duramente colpita da molteplici conflitti, eventi meteorologici estremi e shock economici. Si stima che circa 65 milioni di persone abbiano bisogno di assistenza immediata. L'UE ha annunciato oggi c un pacchetto iniziale di 171 milioni di euro in aiuti umanitari alla regione. Questi aiuti si aggiungono ai 72 milioni di euro già stanziati per il Sudan. Pertanto nel 2024 sono già stati destinati al Grande Corno d’Africa aiuti per un importo pari  a 243 milioni di euro.

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La Giornata UE
23/02/2024

Le promesse di non abbandonare l'Ucraina e il monito della Caritas

Il giorno dopo l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio 2022, la Confederazione delle  Caritas si è mobilitata per fornire sostegno immediato alle due organizzazioni cattoliche locali – Caritas Ucraina e Caritas-Spes Ucraina – che operano in 100 centri di aiuto in tutto il Paese. Da allora, i due enti di solidarietà hanno aiutato 3,8 milioni di persone e la Caritas oggi è il maggiore fornitore di aiuti umanitari e servizi sociali.

Tuttavia, il sostegno della Caritas si estende ben oltre l’Ucraina e si concentra anche sui bisogni di milioni di rifugiati ucraini che vivono in Europa. Caritas Europa ha un ruolo nel sostenere la risposta umanitaria regionale nei paesi vicini all'Ucraina (Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Moldavia, Polonia, Romania, Slovacchia, ecc.). Nel momento in cui la maggior parte dei governi europei, e la stessa Commissione Europea, riducono i finanziamenti umanitari per i progetti in Ucraina, la Caritas lancia un monito accorato   sulle conseguenze in termini di assistenza alle persone in fuga dalla guerra.

Le organizzazioni Caritas nazionali nei paesi vicini segnalano con preoccupazione  un crescente calo della solidarietà e difficoltà  nell’attuazione della Direttiva europea sulla protezione temporanea (TPD), che garantisce procedure rapide nel rilascio dei permessi di soggiorno e di lavoro  a milioni di rifugiati. Sempre più rifugiati faticano a ricevere un sostegno adeguato e rischiano l’esclusione dai programmi statali, compresi quelli che si trovano in situazioni vulnerabili. Pertanto, Caritas Europa esorta i governi europei a non diminuire il loro sostegno ai rifugiati ucraini e a garantire l’adeguata attuazione della TPD.

Inoltre, in vista della  scadenza della Direttiva a marzo 2025, la Caeitas invita l’UE a pianificare in modo adeguato  la transizione al regime normale. Dovrebbero essere previste diverse opzioni, insieme a un’ulteriore estensione della TPD, come il passaggio al sistema di asilo o  altre forme di protezione temporanea.

La Segreteria Generale di Caritas Europa, Maria Nyman ha dichiarato:  "La storia dell’Europa è cambiata irreversibilmente due anni fa con l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia. Ho visitato l'Ucraina e ho constatato personalmente le conseguenze delle atrocità della guerra su così tante persone e in così tanti luoghi. La Caritas fornisce sostegno a coloro che sono sopravvissuti e alle loro famiglie, e a coloro che vogliono ricostruire la propria vita, casa e comunità. Continueremo a essere solidali e a fornire il nostro costante sostegno per tutto il tempo necessario e pregheremo per il giorno in cui il popolo ucraino potrà vivere di nuovo in pace."

Caritas riporta che le condizioni di vita in Ucraina sono ancora estremamente difficili, con oltre 14 milioni di cittadini in stato di forte bisogno in terminii di di aiuti umanitari. In particolare, Caritas-Spes Ucraina esprime la propria preoccupazione per la contaminazione di numerose fonti d'acqua, del suolo e degli ecosistemi. Inoltre, quasi 3,3 milioni di persone bisognose di aiuti vivono in comunità in prima linea nell’est e nel sud del paese. In queste regioni dell’Ucraina, compresi i territori sotto il controllo temporaneo della Federazione Russa, milioni di persone lottano per avere un accesso adeguato all’acqua, al cibo, alla salute, all’alloggio, alla protezione e ad altri servizi essenziali.

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Focus
22/02/2024

La Giornata della Commissione 22/02/2024

Nuove norme per la sicurezza stradale in Europa

La Commissione europea accoglie con favore l'accordo politico raggiunto ieri dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell'UE sull'omologazione stradale e sulla sorveglianza del mercato dei macchinari mobili non ad uso stradale. Le nuove norme faciliteranno la circolazione di macchinari mobili, tra cui gru, mietitrici, carrelli elevatori o spazzaneve, sulle strade pubbliche.

L'accordo politico  fa seguito alla proposta della Commissione del 30 marzo 2023 e consoliderà il mercato unico sostituendo 27 insiemi di normative nazionali con un quadro normativo unico e armonizzato. In questo modo saranno eliminati gli ostacoli alla libera circolazione dei macchinari mobili sulle strade pubbliche, garantendo al tempo stesso un elevato livello di sicurezza stradale. Inoltre, il nuovo regolamento ridurrà la conformità e gli oneri amministrativi, con un risparmio sui costi stimato fino a 846 milioni di euro su un periodo di 10 anni.

Alcuni aspetti chiave inclusi nel testo del regolamento:

- Un quadro normativo armonizzato per l'omologazione stradale dei macchinari mobili, con una velocità massima  di 40 km/h, che ne garantisca la libera circolazione e faciliti l'uso transfrontaliero all'interno dell'UE di tali macchine;

- Conferimento alla Commissione del potere di adottare i requisiti tecnici specifici, 12 mesi prima dell'entrata in vigore del regolamento;​

- Norme e procedure per la vigilanza del mercato  in caso di non conformità.

Zalando si impegna a fornire informazioni più chiare ai consumatori a seguito dell'azione dell'UE

Finita sotto la lente della Commissione europea e delle autorità nazionali per la tutela dei consumatori, Zalando si è impegnata a rimuovere dai prodotti offerti sulla sua piattaforma simboli e icone che possono trarre in inganno i consumatori sulle caratteristiche ambientali e di sostenibilità die proodotti stessi. Queste icone scompariranno il 15 aprile 2024. Zalando fornirà invece informazioni chiare sugli aspetti ambientali dei prodotti, quali la percentuale di materiali riciclati utilizzata.  

Chiare al riguardo le dichiarazione di Didier Reynders, Commissario alla Giustizia; “Molti consumatori vogliono rendere i loro consumi più ecologici. È importante che dispongano di informazioni affidabili per raggiungere questo obiettivo e fare scelte di consumo realmente sostenibili. Dobbiamo contrastare  gli operatori professsionali che potrebbero cercare di trarre vantaggio dalle buone intenzioni dei consumatori. Sono lieto che un leader di mercato come Zalando abbia ora abbandonato queste pratiche e abbia deciso di fornire informazioni chiare e precise ai consumatori. »

Uno  studio conferma che il commercio dell’UE apre nuove opportunità di esportazioni per il settore  agroalimentare

Uno studio che valuta il potenziale impatto di dieci accordi di libero scambio (recentemente conclusi o attualmente in fase di negoziazione) conferma che l’approccio commerciale dell’UE apre nuove opportunità commerciali per gli esportatori agroalimentari dell’UE. L’impegno in relazioni commerciali preferenziali diversifica le fonti di importazione, migliorando così la resilienza delle catene di approvvigionamento alimentare dell’UE.

Lo sviluppo di nuovi mercati attraverso relazioni commerciali preferenziali ha contribuito  a consolidare la posizione dell'UE come primo esportatore mondiale di prodotti agroalimentari: nel 2022, mentre la bilancia commerciale agricola positiva dell'UE ha raggiunto i 58 miliardi di euro.

Lo studio stima che grazie a questi dieci accordi nel 2032 il valore delle esportazioni agroalimentari dell’UE avrà un incremento tra 3,1 e 4,4 miliardi di euro in più irispetto al valore  che avrebbero se non fossero in vigore tali accordi, mentre il valore delle importazioni dell’UE sarebbe compreso tra 3,1 e 4,4 miliardi di euro. 4,1 miliardi in più. Nel complessoi si avrebbe  un aumento equilibrato sia delle esportazioni che delle importazioni, con il risultato che la bilancia commerciale complessiva dell’UE aumenterebbe leggermente.

Lo studio riconosce che si prevede che alcuni settori sensibili, in particolare la carne bovina, la carne ovina, il pollame, il riso e lo zucchero, dovranno affrontare una maggiore concorrenza da parte dei dieci partner citati nello studio. Questa conclusione convalida l’attuale approccio dell’UE volto a proteggere sistematicamente i settori sensibili con contingenti tariffari (TRQ) attentamente calibrati. Questo strumento essenziale negli accordi commerciali può contribuire a mitigare possibili perturbazioni del mercato, fornendo così protezione agli agricoltori e ai produttori agroalimentari dell’UE.

Programma LIFE, la Commissione investe più di 233 milioni di euro in progetti strategici sull’ambiente e sul clima 

La Commissione investirà più di 233 milioni di euro in dodici nuovi progetti strategici in tutta Europa nell’ambito del programma LIFE per sostenere l’attuazione delle ambizioni ambientali e climatiche dell’Europa, come parte del Green Deal europeo. Si prevede che questi progetti strategici mobiliteranno ingenti fondi aggiuntivi da altre fonti dell’UE, come i fondi agricoli, strutturali, regionali e di ricerca, nonché investimenti da parte dei governi nazionali e del settore privato.

I finanziamenti stanziati per questi dodici progetti strategici riguardano Bulgaria, Repubblica ceca, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Lituania, Austria, Polonia e Finlandia.

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La Giornata UE
21/02/2024

La Commissione presenta il Libro Bianco sulle infrastrutture digitali e lancia una consultazione pubblica

La Commissione ha presentato le iniziative nel prossimo futuro per favorire l’innovazione, la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture digitali. La competitività dell'economia europea dipende da queste infrastrutture e dai servizi avanzati di rete digitale, poiché una connettività veloce, sicura e ben distribuita è essenziale per la diffusione delle tecnologie strategiche in settori quali la telemedicina, la guida automatizzata, la manutenzione predittiva degli edifici, o l'agricoltura di precisione.

Il  pacchetto presentato sulla connettività digitale segna l'avvio di una discussione su larga scala con gli syakeholders, gli Stati membri e i partner internazionali sulle seguenti proposte:

- Il Libro bianco su “Come gestire le esigenze delle infrastrutture digitali dell’Europa?” analizza le sfide che l’Europa si trova attualmente ad affrontare nello sviluppo delle future reti di connettività e presenta possibili scenari per attrarre investimenti, promuovere l’innovazione, aumentare la sicurezza e realizzare un vero mercato unico digitale.

- La Raccomandazione sulla sicurezza e la resilienza delle infrastrutture dei cavi sottomarini presenta una serie di azioni a livello nazionale e comunitario volte a migliorare la sicurezza e la resilienza dei cavi sottomarini, attraverso un migliore coordinamento in tutta l’UE, sia in termini di governance che di finanziamento.

Contestualòente  la Commissione lancia una consultazione pubblica sul Libro Bianco rivolta a  Stati membri, società civile, industria e mondo accademico, per raccogliere le loro opinioni sugli scenari delineati nel Libro bianco e offrire loro l'opportunità di contribuire alle future proposte della Commissione in questo ambito .

 

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Focus
20/02/2024

La Giornata della Commissione 20/02/2024

83 milioni in aiuti umanitari per Ucraina e Moldavia

La Commissione ha annunciato un primo stanziamento di 83 milioni di euro in aiuti umanitari a sostegno delle persone colpite dalla guerra in Ucraina per il 2024. Di questo finanziamento, 75 milioni di euro sono destinati a progetti umanitari  per fornire aiuti di emergenza compreso l'accesso ai bisogni di base quali rifugi, acqua pulita, istruzione e assistenza sanitaria. Al centro della strategia umanitaria dell’UE in Ucraina oggi c’è la protezione delle persone colpite dalla guerra, in particolare quelle che vivono vicino alle zone del fronte. Sono stati inoltre stanziati 8 milioni di euro per progetti umanitari in Moldavia per fornire assistenza ai più vulnerabili, compresa assistenza umanitaria in denaro per i bisogni primari, la protezione e la salute. Con i finanziamenti annunciati oggi, la Commissione europea ha stanziato un totale di 926 milioni di euro per programmi di aiuto umanitario volti ad aiutare i civili colpiti dalla guerra in Ucraina dopo l'invasione della Russia nel febbraio 2022. Di questi finanziamenti, 860 milioni di euro sono stati stanziati per programmi umanitari in Ucraina e 66 milioni di euro per sostenere i rifugiati fuggiti nella vicina Moldavia.

Il Commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, ha dichiarato: "Negli ultimi due anni, la Russia ha condotto una guerra ingiusta e ingiustificabile contro l'Ucraina e il suo popolo. Pur elogiando la resilienza e la volontà ferrea del popolo ucraino, è evidente che la guerra ha lasciato quasi il 40% degli ucraini in condizione di dipendenza dagli aiuti umanitari. Per assistere le persone più vulnerabili colpite da questa guerra anche nel 2024, l'UE fornirà inizialmente 75 milioni di euro in aiuti umanitari all'Ucraina e 8 milioni di euro alla Moldavia. continuerà a monitorare da vicino l'evoluzione delle esigenze sul campo in modo da reagire alle sfide umanitarie più urgenti. L'impegno dell'UE nei confronti del popolo ucraino è più forte che mai."

Il futuro della Politica di Coesione secondo un nuovo report di analisi indipendente.

Oggi è stato presentato il report del  Gruppo di alto livello di specialisti  sul futuro della politica di coesione, che valuta il suo funzionamento  e include raccomandazioni su come garantire che la politica continui a promuovere la prosperità e la convergenza in tutta l’UE. Istituito dalla Commissaria per la Coesione e le Riforme Elisa Ferreira, il Gruppo, che è indipendente dalla Commissione, ha esaminato le modalità per garantire che la politica di coesione continui a sostenere la crescita e la ripresa in tutte le regioni europee, realizzando nel contempo la transizione verde e digitale e aiutare le regioni ad adattarsi alle sfide demografiche, industriali e geopolitiche in corso. 

Il Rapporto è il risultato di un intenso lavoro svolto dal Gruppo durante lo scorso anno, arricchito da contributi accademici, documenti preparati dalla Commissione e contributi forniti dai diversi stakeholders. 

Gli Stati membri aggiornano l'elenco UE delle giurisdizioni fiscali non collaboranti

Nell’ambito dell’azione dell’UE volta a promuovere la trasparenza fiscale e l’equa tassazione a livello globale, gli Stati membri hanno oggi rimosso quattro giurisdizioni – Bahamas, Belize, Seychelles e Isole Turks e Caicos – dalla lista UE delle giurisdizioni non collaboranti a fini fiscali (allegato I ). Le Bahamas e le Isole Turks e Caicos sono state completamente cancellate dall'elenco perché hanno risolto con successo le carenze dei loro sistemi fiscali. Belize e Seychelles sono stati spostati nell'allegato II in attesa dei risultati di una revisione supplementare da parte del Forum globale sulla trasparenza fiscale e sullo scambio di informazioni. L’aggiornamento di oggi rappresenta un altro passo avanti nel continuo impegno dell’UE volto a promuovere la trasparenza fiscale e un’equa tassazione a livello globale. Si conferma una tendenza generale positiva per la maggior parte delle giurisdizioni interessate, il cui impegno nel processo continua a produrre risultati positivi.

Sulla base dell'elenco aggiornato, l’allegato I della lista UE è ora composto da 12 giurisdizioni che non hanno migliorato i propri standard di buona governance fiscale o non hanno compiuto progressi sufficienti. Questi paesi sono: Samoa americane, Anguilla, Antigua e Barbuda, Fiji, Guam, Palau, Panama, Federazione Russa, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini americane e Vanuatu. Inoltre, 10 giurisdizioni figurano ora nell’allegato II sulla base degli impegni assunti per migliorare la loro buona governance fiscale. L’UE monitorerà da vicino questi impegni per assicurarsi che vengano rispettati. L'elenco della UE delle giurisdizioni non collaborative a fini fiscali fa parte della strategia esterna dell’UE in materia fiscale e mira a rafforzare l'impegno  per promuovere una  buona governance fiscale in tutto il mondo. L’esercizio di inserimento nell’elenco dell’UE si basa su un processo approfondito di screening, valutazione, monitoraggio e, si basa sulla cooperazione internazionale, il dialogo e la sensibilizzazione. 

Il programma Digital Europe associa la Moldavia

Il commissario per il Mercato interno Thierry Breton e il vice primo ministro e ministro dello sviluppo economico e della digitalizzazione della Moldavia Dumitru Alaiba hanno firmato ieri pomeriggio un accordo di associazione per il programma Europa digitale con la Moldavia. A seguito delle firme, e al completamento dei relativi processi di ratifica, l’accordo di associazione entrerà in vigore retroattivo dal 1° gennaio 2024. Imprese, pubbliche amministrazioni e altre organizzazioni ammissibili in Moldavia potranno accedere ai bandi del Programma Europa Digitale , un programma con una dotazione complessiva di 7,5 miliardi di euro nel periodo 2021-2027. 

Thierry Breton, Commissario UE per il Mercato Interno, ha dichiarato: “La firma dell’accordo di associazione al Programma Europa Digitale segna un passo importante nel nostro partenariato con la Moldavia. La sua partecipazione al programma stimolerà la digitalizzazione della Moldavia, a vantaggio delle PMI e dell’economia in generale. Fa parte degli sforzi dell’UE per sostenere la Moldavia nel suo percorso di adesione all’UE e nell’affrontare le conseguenze della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina”.

 

 

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La Giornata UE
19/02/2024

Il peso della situazione umanitaria particolarmente grave nelle decisioni dell'Europa sulle sanzioni

Il Consiglio ha deciso oggi di modificare il quadro UE sulle misure restrittive per combattere il terrorismo, introducendo un'eccezione umanitaria alle misure di congelamento dei beni per una durata iniziale di 12 mesi. Si tratta di una novità nelle procedure di aiuto umanitario dell'Europa, che consente ad alcune categorie di soggetti e partner del'Europa o di singoli Stati membri nella fornitura di aiuti umanitari , secondo la risoluzione 2664 (2022) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, di effettuare transazioni con persone ed entità colpite da sanzioni  senza alcuna autorizzazione preventiva, se lo scopo è fornire assistenza umanitaria o sostenere altre attività che sostengono i bisogni umani fondamentali delle persone bisognose.

Questa decisione vuole inviare un segnale forte sia agli operatori umanitari che a quelli economici, nonché a coloro che necessitano di aiuti umanitari: le sanzioni dell’UE non ostacolano la fornitura di assistenza umanitaria. Ciò dimostra la ferma determinazione dell’UE ad evitare conseguenze negative involontarie delle sanzioni sull’azione umanitaria e l’importanza attribuita alla piena aderenza al diritto internazionale nella politica delle sanzioni dell’UE.

Il 9 dicembre 2022, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione 2664 (2022), che prevede un “carve-out umanitario” – un’esenzione umanitaria permanente – alle misure di congelamento dei beni imposte dai regimi sanzionatori delle Nazioni Unite. Di conseguenza, il 14 febbraio 2023 il Consiglio ha introdotto l'esenzione umanitaria ai sensi della risoluzione 2664 nei regimi di sanzioni delle Nazioni Unite nei cosiddetti regimi di sanzioni miste ONU/UE in cui le misure sanzionatorie dell’UE integrano le sanzioni imposte dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il 27 novembre 2023 il Consiglio ha introdotto ulteriormente l'esenzione umanitaria in alcuni regimi di misure restrittive dell'Unione.

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