Nuovo report su Schengen in vista delle sfide future.
Oggi la Commissione riferisce sullo stato di Schengen nell'ultimo anno e stabilisce le priorità per l'anno a venire. Lo spazio Schengen è diventato l'area di libera circolazione più grande del mondo. Garantendo spostamenti agevoli a quasi 450 milioni di persone, lo spazio Schengen è essenziale per la competitività dell'Unione europea. Nel 2023 Schengen è rimasta forte e rimane la destinazione più visitata al mondo. Sono stati rilasciati oltre 10 milioni di visti Schengen e più di mezzo miliardo di passeggeri hanno visitato l’area Schengen, raggiungendo il 92% dei livelli pre-pandemia del 2019. Ciò ha contribuito in modo significativo all’economia dell’UE, poiché il turismo contribuisce per quasi il 10% al PIL dell’UE e fornisce lavoro a circa 22,6 milioni di persone.
Lo Stato di Schengen 2024 riporta i risultati, le sfide e gli sviluppi nello spazio Schengen durante l'ultimo ciclo 2023-2024. La relazione mostra che le norme Schengen sono ben applicate, anche se vi sono alcune lacune attuative, ad esempio: un quadro legislativo rafforzato, in cui è necessario lavorare per mettere in atto le nuove misure, compresa la cooperazione di polizia, per eliminare gradualmente i controlli alle frontiere interne; un quadro integrato di governance Schengen, per il quale la Commissione continuerà a lavorare per un’analisi dei dati più completa in stretta collaborazione con le agenzie dell’UE e gli Stati membri; e l'estensione dello spazio Schengen a Bulgaria e Romania, a cominciare dall'abolizione dei controlli alle frontiere aeree e marittime a partire dal 31 marzo 2024. È necessaria un'ulteriore decisione del Consiglio per l'abolizione dei controlli alle frontiere terrestri interne con Bulgaria e Romania.
3,5 miliardi per la protezione degli oceani.
Oggi, in occasione della conferenza “Our Ocean” in corso in Grecia, l’Unione Europea conferma il suo forte impegno nella governance internazionale degli oceani, annunciando 40 nuove iniziative per il 2024. Queste azioni saranno finanziate grazie ai 3,5 miliardi di euro provenienti da fondi europei. Rappresentano l’importo più grande mai annunciato dall’UE da quando hanno avuto inizio le conferenze “Our Ocean”.
La conferenza “Our Ocean” è un’iniziativa internazionale, lanciata nel 2014 e ospitata ogni anno da un governo diverso, che mira a incoraggiare la governance globale degli oceani e le azioni a favore della conservazione marina e dello sviluppo sostenibile. La conferenza di quest'anno richiede sforzi globali congiunti verso un oceano sicuro, pulito, sano e gestito in modo sostenibile.
UE e Regno Unito ai ferri corti sulla pesca del cicerello
Oggi l’Unione europea ha richiesto consultazioni con il Regno Unito nell’ambito del meccanismo di risoluzione delle controversie dell’accordo commerciale e di cooperazione (TCA) UE-Regno Unito in merito alla decisione del Regno Unito di vietare la pesca del cicerello, con l’obiettivo di raggiungere una soluzione reciprocamente accettabile. In vigore dal 26 marzo 2024, la chiusura della pesca del cicerello copre le acque inglesi del Mare del Nord e tutte le acque scozzesi. Questa misura limita in modo significativo l’accesso delle navi dell’UE a questo tipo di pesca. L’UE mette in dubbio la compatibilità della chiusura totale e permanente della pesca con i principi e gli obblighi previsti dal TCA.
Nell’ambito del TCA, l’UE e il Regno Unito hanno concordato di applicare misure basate sull’evidenza, proporzionate e non discriminatorie per la conservazione delle risorse biologiche marine.
Una Carta solare per le industrie europee del settore fotovoltaico
La Commissione europea ha intensificato gli sforzi per sostenere il settore solare in Europa promuovendo la firma di una Carta solare europea con gli Stati membri dell’UE e i rappresentanti dell’industria. A margine del primo giorno del Consiglio informale sull'energia, ieri, il commissario per l'Energia, Kadri Simson, i ministri di 23 paesi dell'UE e diversi rappresentanti del settore hanno firmato la nuova Carta.
Intervenendo alla cerimonia della firma, il Commissario ha affermato: "Il settore manifatturiero del solare fotovoltaico è fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi in materia di energia, clima e competitività. Dobbiamo garantire che l'industria solare rimanga forte per il futuro mix energetico europeo incentrato sulle energie rinnovabili. La Carta Solare riunisce la Commissione, le autorità nazionali e l’industria, promuovendo la cooperazione e sostenendo la produzione di pannelli solari realizzati in Europa."
La Carta stabilisce una serie di impegni volontari per sostenere il settore manifatturiero fotovoltaico dell’UE. In questo modo la Commissione intende rafforzare il sostegno della produzione di pannelli solari in Europa, in sinergia con la proposta legislativa di un Net-Zero Industry Act, il cui iter legislativo è in corso, e dell'istituzione dell'Alleanza Europea dell'Industria Solare Fotovoltaica .
Contribuirà a garantire che la transizione verde e gli obiettivi industriali dell’Europa vadano di pari passo accelerando la diffusione delle energie rinnovabili, rafforzando allo stesso tempo la competitività del settore e la creazione di posti di lavoro verdi.
La Commissione offre 35.500 biglietti ferroviari gratuiti ai giovani con DiscoverEU
Da quest’estate migliaia di giovani viaggeranno nuovamente gratuitamente in treno attraverso l’Europa grazie al programma DiscoverEU. Oggi la Commissione ha pubblicato il bando di concorso per il programma DiscoverEU. Terminerà martedì 30 aprile alle ore 12:00.
Iliana Ivanova, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, ha dichiarato: “DiscoverEU è una fantastica opportunità per i giovani che desiderano esplorare l’Europa, scoprire luoghi e incontrare nuove persone. Sono felice di lanciare questo ciclo di candidature primaverile durante l'entusiasmante Settimana europea della gioventù. Auguro buona fortuna a tutti i candidati! »
In totale verranno offerti 35.500 biglietti ferroviari. Per beneficiarne, i giovani nati tra il 1 luglio 2005 e il 30 giugno 2006 devono rispondere a un questionario di sei domande sul portale europeo della gioventù. La Commissione classificherà i candidati in base alle loro risposte e offrirà loro i biglietti di trasporto in base alla graduatoria, nel limite dei biglietti disponibili. I candidati selezionati riceveranno un biglietto ferroviario gratuito per viaggiare in Europa per 30 giorni tra il 1 luglio 2024 e il 30 settembre 2025.
Questo il link per candidarsi: https://youth.europa.eu/discovereu_en
La Commissione ha lanciato DiscoverEU nel giugno 2018; questo è poi entrato a far parte del programma Erasmus+ 2021-2027. Dal 2018 sono stati distribuiti 284.000 biglietti di trasporto. L’esperienza DiscoverEU ha consentito ai giovani di comprendere meglio le altre culture e la storia europea e di migliorare le proprie competenze nelle lingue straniere.
La Polonias ottiene i fondi del Recovery Plan
A lungo il braccio di ferro tra Parlamento e Commissione da un lato, e Polonia dall'altro ha tenuto fermi i fondi che erano stati stanziati per la ripresa post pandemia del paese. L'avvento di Tusk al governo del paese e sopratutto l'imminenza delle elezioni europee hanno fatto dissolvere ogni dubbio. Oggi la Commissione ha erogato alla Polonia il primo pagamento di 6,3 miliardi di euro (al netto dei prefinanziamenti), di cui 3,6 miliardi di euro in prestiti e 2,7 miliardi di euro in sovvenzioni. Come per gli altri Stati membri, i pagamenti effettuati alla Polonia nell’ambito del PNNR sono basati sulla performance, nel senso che dipendono dall’attuazione da parte della Polonia degli investimenti e delle riforme descritte nel suo piano di ripresa e resilienza.
Il 15 dicembre 2023 la Polonia ha presentato alla Commissione la prima richiesta di pagamento di 6,3 miliardi di euro, dando conto del raggiungimento di 37 milestones, cioè risultati intermedi - e un obiettivo. Questi riguardano cinque piani di investimenti e 25 riforme in settori chiave come il miglioramento del clima degli investimenti del Paese, la resilienza e la competitività dell’economia, l’agricoltura, l’energia verde, la trasformazione digitale, la salute e la mobilità pulita. In risposta Il 29 febbraio 2024 la Commissione ha adottato una valutazione preliminare positiva della richiesta di pagamento della Polonia. La Commissione ha concluso che la Polonia ha raggiunto in modo soddisfacente due fondamentali “pietre miliari” volte a rafforzare l’indipendenza della magistratura polacca attraverso la riforma del regime disciplinare dei giudici. Ha inoltre raggiunto in modo soddisfacente un'altra pietra miliare, con l'impegno assunto dalla Polonia di utilizzare Arachne, uno strumento informatico a supporto dei sistemi di audit e controllo degli Stati membri.
Il parere favorevole del comitato economico e finanziario del Consiglio sulla richiesta di pagamento ha aperto la strada all'adozione da parte della Commissione di una decisione definitiva su tale esborso.
Il piano di ripresa e resilienza della Polonia sarà finanziato con un totale di 59,8 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti. Gli importi erogati agli Stati membri sono resi pubblici nel quadro di valutazione della ripresa e della resilienza, che mostra i progressi compiuti nell'attuazione del NextGenerationEU nel suo insieme e dei singoli piani di ripresa e resilienza.
Domani a Bruxelles la conferenza della piattaforma del Just Transition Fund.
Domani a Bruxelles inizierà la nona edizione della conferenza Just Transition Platform. Organizzato dalla Commissione, questo evento di due giorni riunirà più di 1.000 partecipanti provenienti dalle regioni dell'UE che beneficiano del Fondo per una transizione giusta (JTF) per discutere dei progressi sul campo e condividere le migliori pratiche che hanno dimostrato unvalore aggiunto nelle '96 regioni in transizione identificate in tutta l’UE.
Le discussioni si concentreranno sui progressi compiuti, utilizzando esempi concreti di progetti finanziati dal JTF, e affronteranno il futuro della transizione giusta e il modo in cui le regioni possono massimizzare i fondi UE disponibili. Sessioni specifiche saranno dedicate al coinvolgimento dei giovani nella transizione giusta, alla creazione di comunità energetiche e alle modalità per migliorare le competenze dei lavoratori per un futuro verde.
Martedì, la conferenza sarà aperta da Elisa Ferreira, commissaria per la Coesione e le riforme, e Kadri Simson, commissaria per l'Energia; quindi, il commissario Ferreira discuterà, con le parti interessate delle diverse regioni, i risultati ottenuti finora e lo stato di avanzamento del processo. Il commissario Simson, che parteciperà tramite un video preregistrato, metterà in risalto la necessità di coinvolgimento dei cittadini nella diffusione delle energie rinnovabili nell'UE. Mercoledì, il commissario per l'occupazione e i diritti sociali Nicolas Schmit chiuderà la conferenza e sottolineerà l'importanza di sviluppare le competenze dei lavoratori per raccogliere i frutti della transizione verde.
La Commissione ha creato la piattaforma per una transizione giusta nel 2020 con l'obiettivo di accelerare la condivisione di informazioni e fornire supporto tecnico agli attori coinvolti, nonché aiutarli a comprendere il sostegno a loro disposizione nell'ambito del meccanismo per una transizione giusta (MTJ), compreso il Fondo per una transizione giusta (JTF).
Ricordiamo che per l'Italia le aree interessate sono Taranto, in Puglia ed il Sulcis in Sardegna. Per seguire la conferenza:
https://app.swapcard.com/event/9th-just-transition-platform-conference/plannings/RXZlbnRWaWV3Xzc2ODg2NA==
L’UE fornirà 1 miliardo di euro di assistenza macrofinanziaria urgente a breve termine all’Egitto per contribuire a stabilizzare la sua economia. E' un bene, è un male?. In realtà denuncia solo l'impotenza dell'Europa ad agire sul piano diplomatico per raddrizzare le tensioni in Medio Oriente, e l'unica via che da sempre le riesce facile e in tempi relativamente brevi è dare soldi. Dare soldi alla Turtchia nel 2016 per bloccare l'ondata di migranti sulla rotta balcanica, dare soldi oggi prima alla Tunisia, ora all'Egitto per lo stesso motivo, ma con molte ipocrisie in più.
Nelle intenzioni del Consiglio che ha adottato la decisione, il che vuol dire dei 27 stati membri dell'UE, gli aiuti sono destinati a far fronte al deterioramento della situazione macrofiscale e alle esigenze finanziarie del paese negli ultimi mesi, in particolare dopo lo scoppio della guerra di Gaza, gli attacchi Houthi nel Mar Rosso e le ripercussioni della guerra della Russia contro l’Ucraina. Il miliardo di euro di assistenza a breve termine fa parte di un pacchetto di due proposte per fornire assistenza macrofinanziaria all’Egitto. La seconda parte dell'operazione, ancora da adottare, metterebbe a disposizione 4 miliardi di euro nel periodo 2024-2027.
L’assistenza macrofinanziaria si affianza al rinnovo di un un programma di sostegno concluso con il Fondo monetario internazionale (FMI), per 8 miliardi di euro, che sarà reso disponibile purché siano soddisfatte diverse condizioni.
Ed ora veniamo al fronte delle necessarie apparenze per rispettare il ruolo di alto profilo che vorrebbe esercitare l'Europa sul piano internazionale. Infatti, nel comunicato del Consiglio è detto che l'assistenza macrofinanziaria sarà fornita sotto forma di prestiti in un'unica soluzione. Una precondizione per la concessione dell’assistenza è che l’Egitto continui a compiere passi concreti e credibili verso il rispetto dei principi democratici (compreso un sistema parlamentare multipartitico) e dello Stato di diritto e garantendo il rispetto dei diritti umani. Con buona pace della famiglia di Giulio Regeni.
La decisione adottatta oggi scaturisce dalla proposta presentata dalla Commissione il 15 marzo 2024 lriguardo ad un'operazione di assistenza macrofinanziaria all'Egitto per un importo complessivo di 5 miliardi di euro in prestiti, a seguito della richiesta dell'Egitto del 12 marzo 2024. Sarà erogato 1 miliardo di euro a breve termine e 4 miliardi di euro nel periodo 2024-2027. L’approccio differenziato mira a rendere possibile l’erogazione della prima parte degli aiuti entro la fine del 2024, per rispondere con urgenza alla richiesta dell’Egitto. In conformità con il regolamento finanziario, i prestiti verrebbero accantonati nel bilancio dell’UE a un tasso del 9% (90 milioni di euro) nell’ambito del Neighbourhood, Development and International Cooperation Instrument – Global Europe (NDICI – Global Europe).
Cosa pensano gli europei oggi dell'Europa, quali priorità.
Un nuovo sondaggio Eurobarometro pubblicato oggi conferma che l'88% dei cittadini europei ritiene che l'Europa sociale sia molto importante. Stesso sentimento emergeva dall'indagine condotta nel 2021, confermando che il pilastro sociale rimane rilevante in Europa. Inoltre, il 60% degli intervistati è a conoscenza di almeno una iniziativa presa di recente dell’UE per migliorare le condizioni di vita e di lavoro: ad esempio, vengono citate la direttiva per garantire salari minimi adeguati, la direttiva sull’equilibrio tra lavoro e vita privata per genitori e caregivers, o il Fondo sociale europeo.
Secondo l’indagine, a livello nazionale, quasi la metà degli intervistati (48%) ritiene che la lotta all’alto costo della vita dovrebbe essere una delle principali priorità nel proprio Paese, seguita dalla questione dei bassi salari (35%). L’indagine chiede inoltre quali siano le priorità sociali più importanti per gli intervistati. A livello europeo, gli intervistati ritengono che il tenore di vita (45%), condizioni di lavoro eque (44%) e l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità (44%) siano elementi chiave dello sviluppo sociale ed economico dell’UE.
Alla domanda su quali azioni concrete l’UE dovrebbe intraprendere per il futuro dell’Europa, gli intervistati hanno risposto: iniziative per migliorare l’assistenza sanitaria (38%); i salari (34%); le pensioni di vecchiaia (30%). Inoltre, il 74% ritiene che l’UE dovrebbe promuovere migliori condizioni di lavoro e standard sociali nei paesi terzi con cui opera, anche se ciò significa un leggero aumento dei prezzi per i cittadini dell’UE.
L'indagine viene pubblicata alla vigilia della conferenza di alto livello sul Pilastro europeo dei diritti sociali, organizzata dalla Presidenza belga il 15 e 16 aprile , con la partecipazione della Commissione europea, per discutere le future priorità sociali.
Non solo borse di ricerca postdottorato, Horizon Europe conferisce anche un crtificato di eccellenza.
Oggi la Commissione assegnerà il marchio di eccellenza nell'ambtio delle borse di studio Marie Skłodowska-Curie (MSCA) a 1.607 ricercatori che hanno presentato proposte di ricerca di alta qualità nell'ambito del bando 2023 per borse di studio post-dottorato del programma di ricerca Horizon Europe. Questo certificato di qualità consente ai ricercatori di richiedere finanziamenti pubblici, a livello nazionale o regionale, e allo stesso tempo consente alle istituzioni ed alle regioni l'opportunità di attrarre talenti internazionali.
Iliana Ivanova, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, ha dichiarato: “Le borse di studio post-dottorato MSCA sono un programma prestigioso e competitivo. L’elevato numero di propostepresentate nell’ultimo bando dimostra il potenziale dei ricercatori che presentano domanda per le azioni Marie Skłodowska-Curie, nonché la necessità di un budget consistente per la ricerca e l’innovazione dell’UE. Con il Certificato di Eccellenza vogliamo aiutare questi candidati a ottenere finanziamenti altrove. Spero che le autorità e le organizzazioni nazionali e regionali sostengano questi eccellenti ricercatori attraverso i propri programmi".
Il Certificato di Eccellenza viene assegnato alle candidature presentate nell’ambito di un bando Horizon Europe che hanno ottenuto un punteggio elevato (85% o più) durante la valutazione ma non sono state finanziate a causa del budget limitato. Dal 2017, più di 1.100 candidati per borse di studio post-dottorato hanno ottenuto finanziamenti da fonti alternative grazie a questo label. Attualmente sono in atto 32 programmi di finanziamento in 16 paesi per dare sostegno ai ricercatori in possesso idel certificato di Eccellenza MSCA. Il sito della Commissione europea riporta un elenco degli strumenti di finanziamento alternativi messi a disposizione da numerosi paesi, tra cui l'Italia, consultabile al seguente link:
https://marie-sklodowska-curie-actions.ec.europa.eu/news/several-countries-make-funding-available-for-msca-seal-of-excellence-holders
Ancora aiuti di stato per venire incontro alle richieste degli agricoltori:
La Commissione europea ha inviato agli Stati membri per consultazione un progetto di proposta per una proroga limitata del quadro temporaneo di crisi e transizione (TCTF) per gli aiuti di Stato al fine di consentire il mantenimento del sostegno al settore agricolo primario alla luce delle persistenti perturbazioni del mercato.
Nella sua ultima riunione tenutasi il 21 e 22 marzo 2024, il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza di un settore agricolo resiliente e sostenibile per la sicurezza alimentare e l'autonomia strategica dell'UE, e ha invitato la Commissione a proseguire nell'allentamento della pressione finanziaria sugli agricoltori attraverso misure di sostegno aggiuntive, ad esempio estendendo il TCTF. In risposta a un sondaggio della Commissione del 27 marzo 2024, gli Stati membri hanno sottolineato che le perturbazioni del mercato derivanti dalla guerra della Russia contro l'Ucraina persistono e colpiscono in particolare il settore agricolo primario, che deve far fronte a sfide importanti ed è sotto pressione finanziaria.
La Commissione vorrebbe prorogare ancora la possibilità di concedere aiuti di stato di importo limitato al settore agricolo primario , oltre la scadenza prevista del 30 giugno 2024. Gli Stati membri hanno ora la possibilità di inviare i propri commenti, tenendo presente cge la Commissione intende adottare le modifiche al TCTF il prima possibile, sulla base dei feedback che riceverà dagli Stati membri.
Votato con sufficiente maggioranza ma ancor più celebrata da alcuni dei più atorevoli rappresentanti delle istituzioni europee come una svolta nelle politiche dell'Europa sull'immigrazione, il nuovo Patto non trova tutti entusiasti e all'indomani della votazione si leva decisa la voce della Caritas, da sempre in prima linea con tanto cuore e meno soldi nell'aiutare quanti giungono nel nostro continente in fuga da condizioni di vita non più sostenibili.
Caritas sottolinea che il Patto non è riuscito a riformare il disfunzionale sistema di Dublino, che rende responsabile del trattamento della richiesta di asilo il paese dell’UE in cui arriva per primo il richiedente asilo. Le nuove regole si basano invece su un complicato meccanismo di solidarietà in cui gli Stati membri dell’UE possono letteralmente pagare per evitare la ricollocazione dei richiedenti asilo, il che non compenserà la maggiore responsabilità che ricadrà sugli Stati membri alle frontiere esterne dell’UE.
Anche l’espansione dell’uso di procedure accelerate di asilo e rimpatrio alle frontiere per confinare i richiedenti asilo nei paesi di confine dell’UE e prevenire i “movimenti secondari” è problematica. Ciò comporterà una detenzione diffusa, anche di famiglie e bambini, procedure di asilo affrettate con garanzie limitate e standard di accoglienza inadeguati nei paesi di confine in difficoltà. Il nuovo screening rischia inoltre di aumentare e legittimare la profilazione razziale discriminatoria. L’uso più ampio del concetto di “paese terzo sicuro” significherà che più persone saranno rimpatriate in un paese di transito, come ad esempio la Tunisia, riflettendo la crescente tendenza all’esternalizzazione che cerca di spostare la responsabilità dell’asilo verso paesi extra-UE e incrementare i rendimenti.
Infine,secondo la Caritas saranno disponibili ai governi una serie di misure eccezionali per ritardare l’accesso alla procedura di asilo e prolungare le procedure di frontiera in caso di situazioni di crisi, e verrà introdotto il controverso concetto di “strumentalizzazione” dei migranti da parte di paesi extra-UE. E' già successo quando la Bielorussia ha spinto migliaia di disperati ad attraversare la frontiera con la Polonia e sono stati respinti e di fatto abbandonati al loro destino nella terra di nessuno trai due paesi.
Gli Stati membri hanno ora due anni per prepararsi all’attuazione del Patto. Caritas esorta a prevenire la detenzione generalizzata alle frontiere, a creare condizioni di accoglienza dignitose, compreso un adeguato supporto medico e assistenza legale, e a consentire alle ONG di accedere alle persone sottoposte a procedure di frontiera. Richiama la necessità di un monitoraggio efficace che coinvolga l’Agenzia per l’asilo dell’UE e la Commissione europea, con conseguenze concrete in caso di illeciti e mancato rispetto del diritto dell’UE. I dati sono drammatici come ricordato da michael Landau, Presidente di Caritas Euroa: "Dal 2014, oltre 30.000 persone sono morte nel Mediterraneo e questa situazione deve cambiare se vogliamo che l'UE sia all'altezza dei suoi valori. L'accesso a procedure di asilo e condizioni di accoglienza giuste e dignitose nell'UE, nonché percorsi sicuri fanno parte la soluzione.".
Il mondo si salva anche attraverso l'istruzione.
Oggi, si è svolto l'evento di alto livello sull’istruzione nell’ambito della strategia europea "Global Gateway", che ha riunito la comunità educativa mondiale per fare il punto sugli investimenti effettuati finora nel campo dell’istruzione, nonché incoraggiare nuovi investimenti in vista del Future Summit delle Nazioni Unite, che si terrà a settembre.
La commissaria per i Partenariati internazionali, Jutta Urpilainen, ha confermato il forte impegno dell'Unione europea a favore di un'istruzione di qualità, come dimostrato dai 3 miliardi di euro di finanziamenti stanziati per azioni nel campo dell'istruzione tra il 2021 e il 2023, che rappresentano circa il 13% del bilancio per partenariati internazionali. Ciò è in linea con la decisione del Commissario di aumentare la spesa per l’istruzione dal 7% ad almeno il 10% entro il 2027.
Nel corso dell'evento il Commissario ha firmato programmi per un importo complessivo di 245 milioni di euro. Questi programmi comprendono il sostegno all'istruzione delle ragazze in Zambia, il sostegno alla mobilità a fini di apprendimento e di ricerca in Nigeria, una nuova iniziativa Team Europe per i professionisti dell'insegnamento e della formazione in Africa, nonché il lancio di un'Accademia della gioventù Africa-Europa e di 15 nuove progetti a sostegno della mobilità accademica in Africa
Il Consiglio europeo della ricerca assegna 652 milioni di euro ai ricercatori europei.
Il Consiglio europeo della ricerca (ECR) ha annunciato i nomi dei 255 lricercatori in Europa che riceveranno gli ERC Advanced.Grants. Il finanziamento è tra i più prestigiosi e competitivi dell'UE e offre ai ricercatori senior l'opportunità di portare avanti progetti di ricerca ambiziosi. Le sovvenzioni per un valore totale di 652 milioni di euro sono finanziate dal programma di ricerca e innovazione dell’UE Horizon Europe.
Le sovvenzioni annunciate sosterranno la ricerca c.d. di frontiera, all'avanguardia, dove a giocare un ruolo fondamentale è proprio la curiosità del ricercatore. in un’ampia gamma di ambiti, dalle scienze della vita e fisiche alle scienze sociali e umanistiche. I candidati prescelti svolgeranno le loro attività presso università e centri di ricerca in 19 Stati membri dell'UE e paesi associati al programma Horizon Europe. Tra i paesi dell’UE, il maggior numero di sovvenzioni è andato a istituti in Germania (50), Francia (37) e Paesi Bassi (23). Tra i vincitori ci sono tedeschi (50 ricercatori), francesi (31), britannici (28), italiani (22) e cittadini di altre 28 nazioni. Il concorso ha attirato 1.829 proposte, di queste ne sono state selezionate per il finanziamento circa il 14% . Le stime mostrano che le sovvenzioni creeranno 2.480 posti di lavoro nei team dei nuovi beneficiari.
La Commissione pubblica una Raccomandazione sulla crittografia post-quantistica
Oggi la Commissione ha pubblicato una raccomandazione sulla crittografia post-quantistica per incoraggiare gli Stati membri a sviluppare e attuare un approccio armonizzato in vista del compimento del passaggio all crittografia post-quantistica. Ciò contribuirà a garantire che le infrastrutture e i servizi digitali dell’UE siano sicuri nella prossima era digitale.
Sebbene le tecnologie quantistiche apporteranno molti vantaggi sia economici che sociali, c'è il timore che i progressi nell’informatica quantistica rendano più semplice l’accesso ai dati sensibili da parte di soggetti malintenzionati, a meno che non venga migliorata la crittografia in Europa. È fondamentale dunque che le comunicazioni rimangano protette in futuro per la sicurezza dei cittadini, delle società, delle economie e del mercato unico digitale dell’UE. La crittografia post-quantistica è una delle soluzioni a questa minaccia futura, poiché si basa su problemi matematici difficili da risolvere anche per i computer quantistici. Essendo una soluzione basata su software, la crittografia post-quantistica è compatibile con le infrastrutture esistenti in diversi settori e può quindi essere implementata in tempi relativamente brevi.
La raccomandazione risponde alla necessità di un approccio coordinato alla transizione dell’Europa verso un’infrastruttura digitale sicura dal punto di vista quantistico. Aiuterà gli Stati membri a sviluppare una strategia coerente mentre migrano verso modalità più sicure per proteggere le proprie infrastrutture digitali. Ciò promuoverà l’interoperabilità tra i paesi, consentendo ai sistemi e ai servizi di funzionare senza problemi o ostacoli dovuti alle frontiere. La Raccomandazione integra il lavoro già svolto da molti paesi e a livello internazionale per sviluppare e selezionare algoritmi di crittografia post-quantistica per la fissazione di standard, grazie anche ai contributi forniti da progetti finanziati dall’UE, dal recente rapporto dell’Agenzia europea per la sicurezza informatica (ENISA), dalle discussioni sulla crittografia post-quantistica a livello internazionale, di recente ad esempio in seno al Consiglio per il Commercio e la Tecnologia UE-USA e per il Cyber Dialogue.
La Giordania ottiene un aiuto supplementare di 500 milioni
Il Medio oriente è in fiamme e l'Europa, titubante sulla capacità d'incidere nella ricerca della pace in un contesto sempre sul filo del rasoio dell'escalation del conflitto tra Israele e Hamas, cerca di consolidare i suoi rapporti con i paesi vicini. Tra questi la Giordania, da sempre guardata con attenzione per il suo approccio moderato e pacificatore. La Commissione europea ha adottato oggi una proposta per una nuova operazione di assistenza macrofinanziaria (AMF) a favore della Giordania, per un valore massimo di 500 milioni di euro. Questo sostegno finanziario è un'importante dimostrazione del partenariato e della solidarietà dell'UE con la Giordania. L'assistenza finanziaria proposta mira ad aiutare la Giordania a coprire parte del suo fabbisogno di finanziamento esterno, a sostenere lo sforzo di risanamento di bilancio e gli sforzi di riforma strutturale, in modo che l'ambizioso programma di riforme della Giordania possa continuare, promuovendo l'occupazione, la crescita e gli investimenti.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato: “La proposta presentata oggi dimostra chiaramente la continua solidarietà dell’UE con la Giordania. Con un importo massimo di 500 milioni di euro, sosterremo la Giordania in questo difficile periodo di instabilità geopolitica. E contribuiremo a garantire che le riforme che apportano cambiamenti a favore dell’occupazione, della crescita e degli investimenti possano continuare”.
La nuova operazione si basa su tre precedenti programmi di AMF attraverso i quali l’UE ha versato un totale di 1,08 miliardi di euro alla Giordania dal 2013.
L'esborso nell'ambito di questa nuova operazione dovrebbe essere effettuato in tre tranche. Gli esborsi nell’ambito dell’AMF proposta sarebbero strettamente condizionati all’attuazione di misure specifiche da concordare tra l’UE e la Giordania e definite in un memorandum d’intesa, nonché al successo delle revisioni del programma nel quadro del programma dell’FMI. La proposta della Commissione per una quarta AMF con la Giordania è soggetta all'approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio.
Cerimonia di firma del Codice di Condotta per le elezioni europee.
Domani la vicepresidente Jourová ospiterà una cerimonia per la firma del codice di condotta per le elezioni del Parlamento europeo del 2024. Con la loro firma, i partiti politici europei si impegneranno a sostenere pratiche elettorali etiche ed eque. Nel contesto delle crescenti preoccupazioni circa la protezione dell’integrità delle elezioni in Europa da minacce interne ed esterne, questo impegno da parte dei partiti politici riveste grande importanza.
La vicepresidente Jourová, promotrice dell'iniziativa, ha dichiarato: “Questo accordo contribuirà a creare fiducia tra gli elettori e ad aumentare la loro fiducia nel processo elettorale. Le elezioni dovrebbero gettare le basi per la competizione delle idee, non per sporchi metodi manipolativi come i deepfake dell’intelligenza artificiale. Mi congratulo con i partiti per la loro decisione di fare uno sforzo in più nel loro impegno per una campagna equa”.
Il Codice di condotta fungerà da lista di controllo completa per partiti politici, candidati, media e cittadini per monitorare il comportamento etico durante la campagna elettorale.
La Commissione lancia il suo programma di formazione per studenti di giornalismo e giovani giornalisti per conoscere tutti gli aspetti della politica di coesione.
La Commissione ha avviato oggi il periodo di candidatura per l'ottava edizione di Youth4Regions, un programma rivolto ai giornalisti candidati. Il programma offre agli studenti di giornalismo e ai giovani giornalisti un apprendistato di una settimana a Bruxelles nell'ottobre 2024, durante il quale i candidati idonei parteciperanno a sessioni di formazione, riceveranno tutoraggio da giornalisti più esperti e lavoreranno con loro nella sala stampa e visiteranno le diverse istituzioni e organizzazioni mediatiche.
Le candidature sono accettate in tre categorie (giornalismo generale, fotogiornalismo e videogiornalismo) e devono essere presentate da studenti di giornalismo e giovani giornalisti provenienti dagli Stati membri dell'UE, dai paesi vicini e dai paesi candidati.
I vincitori verranno presi in considerazione anche per il prestigioso Premio Megalizzi – Niedzielski, assegnato il 9 ottobre 2024 e dedicato a riconoscere lo straordinario lavoro dei giovani giornalisti.Youth4Regions è l'iniziativa faro della Commissione per favorire la crescita degli studenti di giornalismo e dei giovani giornalisti fornendo un'esposizione diretta all'UE. Dal suo avvio nel 2017, più di 210 persone provenienti da tutta Europa hanno completato il programma, beneficiando delle sue esperienze arricchenti e delle preziose conoscenze.
Il modulo di domanda e le condizioni di partecipazione sono disponibili sulla pagina web del programma. Il periodo di candidatura rimane aperto fino all'8 luglio 2024. La Commissione coprirà tutti i costi del programma per i partecipanti.
Gli agricoltori europei protestano ma la bilancia commerciale dell'agroalimentare presents risultati in positivo.
Dopo la buona performance del commercio agroalimentare dell’UE nel 2022, l’ultimo rapporto della Commissione europea indica che la bilancia commerciale agroalimentare dell’UE ha raggiunto un livello record nel 2023. Le esportazioni dell’UE hanno raggiunto 228,6 miliardi di euro, di cui 158,6 miliardi di euro di importazioni , dando un surplus totale di 70,1 miliardi di euro (che rappresenta un aumento del 22%/12,8 miliardi di euro rispetto al 2022).
Questo saldo positivo è dovuto principalmente al persistere di prezzi elevati dei prodotti esportati dall’UE e al calo dei prezzi mondiali dei prodotti importati. I principali motori delle esportazioni dell’UE sono stati i preparati a base di cereali, i prodotti lattiero-caseari e il vino. Per quanto riguarda le importazioni, l’UE continua a registrare un deficit commerciale in alcune categorie di prodotti, come semi oleosi e colture proteiche, frutta e noci, caffè, tè, cacao e spezie. Grazie alla sua qualità riconosciuta, alla sua competitività e al suo elevato livello di diversificazione, l'Unione europea rimane il principale attore commerciale mondiale di prodotti agroalimentari.
Le tre principali destinazioni delle esportazioni agroalimentari dell’UE nel 2023 sono state il Regno Unito, seguito da Stati Uniti e Cina. I tre principali paesi di origine delle importazioni agroalimentari dell’UE sono il Brasile e il Regno Unito, seguiti dall’Ucraina. Il rapporto afferma che, sebbene i livelli di importazione dall’Ucraina varino a seconda dei gruppi di prodotti, il livello complessivo delle importazioni è tornato ai livelli del 2021.
Materie prime critiche, lanciato un Partenariato a livello mondiale.
Oggi l’UE, gli Stati Uniti e altri partner del Minerals Security Partnership (MSP), a cui si sono uniti Kazakistan, Namibia, Ucraina e Uzbekistan, hanno annunciato il lancio del Minerals Security Partnership Forum – o “Forum MSP”. Il forum fungerà da nuova piattaforma per la cooperazione nel settore delle materie prime critiche (CRM), vitali per le transizioni verdi e digitali globali.
Il Critical Raw Materials Club annunciato dalla Commissione Europea diventa ora parte a pieno titolo del Forum MSP. Sarà pertanto possibile avviare un’iniziativa congiunta più ampia e ambiziosa insieme al Minerals Security Partnership, in cui la Commissione europea rappresenta l’UE. Il Forum riunirà paesi ricchi di risorse e paesi con una forte domanda di tali risorse.
Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo e Commissario per il Commercio, ha dichiarato: “Il Forum MSP è una pietra angolare della strategia dell’UE per garantire un approvvigionamento più sostenibile di materie prime essenziali. Sarà fondamentale per ridurre le nostre vulnerabilità e realizzare la transizione verde e digitale, sia in Europa che altrove. Con questa iniziativa globale, vogliamo garantire che la cooperazione internazionale sia all’altezza del compito di aumentare gli investimenti, diversificare le catene di approvvigionamento e apportare benefici sostenibili a tutte le parti. Insieme possiamo realizzare la transizione verso un futuro più sostenibile”.
L’adesione al Forum MSP sarà aperta ai partner pronti a impegnarsi per i principi chiave della MSP, tra cui la diversificazione delle catene di approvvigionamento globali e elevati standard ambientali, buona governance e condizioni di lavoro eque. In segno di forte cooperazione transatlantica, l’UE e gli Stati Uniti guideranno congiuntamente il nuovo forum.
L'UE stabilisce una partnership strategica con l'Uzbekistan sulle materie prime critiche
L'UE e l'Uzbekistan hanno firmato oggi un memorandum d'intesa (MoU) che avvia un partenariato strategico sulle materie prime critiche (CRM). Questo importante accordo segna un passo significativo verso la garanzia di un’offerta diversificata e sostenibile di CRM per le transizioni verde e digitale sia nell’UE che in Uzbekistan.
Il protocollo d’intesa, firmato dal vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis e dal ministro degli investimenti, dell’industria e del commercio dell’Uzbekistan, Laziz Kudratov, ha sottolineato l’impegno condiviso dei partner a rafforzare la cooperazione nel campo dei CRM. Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo e Commissario per il Commercio, ha dichiarato: “Questo accordo con l’Uzbekistan, ricco di risorse, aiuterà l’UE a garantire l’accesso tanto necessario alle materie prime essenziali. Fa parte del nostro impegno globale a collaborare con i partner per garantire la sicurezza dei materiali per il futuro. Per l’Uzbekistan, ciò darà un forte impulso alle sue ambizioni di diversificazione economica e svilupperà la sua industria estrattiva in modo sostenibile e resiliente. Combinando insieme la cooperazione normativa, il finanziamento di progetti e la ricerca e sviluppo di capacità, stiamo adottando un approccio olistico per poter garantire materiali per le transizioni verde e digitale, sostenendo e promuovendo allo stesso tempo i nostri valori e standard elevati”.
L'Europa vuole combattere l'odio.
Domani si riunirà per la prima volta il neo costituito Comitato di cittadini europei sulla lotta all'odio nella società. 150 cittadini, selezionati a caso in tutti i 27 Stati membri, si riuniranno per esaminare le cause profonde dell’odio e i modi per affrontarle. Lo scopo del Comitato dei Cittadini è quello di produrre raccomandazioni su come costruire ponti tra gruppi e comunità sociali divisi.
Il gruppo di cittadini identificherà le possibili azioni politiche, nonché tutti gli attori rilevanti che dovrebbero essere coinvolti ai vari livelli, come i decisori, la società civile, il settore privato e i cittadini. Il gruppo alla fine produrrà un elenco di raccomandazioni che sosterranno il futuro lavoro della Commissione europea volto a contrastare sia l’incitamento all’odio che i crimini generati dall’odio. Le raccomandazioni serviranno da guida per aiutare l’Unione europea e i suoi Stati membri a passare dall’odio e dalla divisione al godimento condiviso dei valori europei, come sancito dal Trattato dell’Unione europea.
Questo gruppo di cittadini europei fa seguito alla comunicazione del 2023 “Non c’è posto per l’odio: un’Europa unita contro l’odio” adottata nel dicembre 2023 dalla Commissione europea e dall’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell. La comunicazione chiede la creazione di uno spazio di dialogo paneuropeo, che riunisca i cittadini di tutta l’Unione europea.
Negli ultimi anni la Commissione ha lavorato su una serie di leggi e iniziative per promuovere e proteggere i nostri valori comuni e i nostri diritti fondamentali. L’atto legislativo principale è la decisione quadro del 2008 sulla lotta al razzismo e alla xenofobia, che garantisce che le gravi manifestazioni di razzismo e xenofobia siano punibili con sanzioni penali effettive, proporzionate e dissuasive. Nel dicembre 2021 la Commissione ha proposto di estendere l’attuale elenco dei “crimini dell’UE” stabilito dai trattati all’incitamento all’odio e ai crimini generati dall’odio.
Attraverso l’applicazione della legge sui servizi digitali (Digital Service Act) e il codice di condotta rafforzato per contrastare l’incitamento all’odio illegale, verranno adottati ulteriori passi decisivi per garantire che ciò che è illegale offline sia trattato come tale anche online.
I Panel dei cittadini europei mira a coinvolgere maggiormente i cittadini nel processo decisionale dell'UE. Il lavoro dei Panel e i suoi risultati rafforzano la democrazia rappresentativa dell'UE e migliorano la qualità delle sue politiche. Seguendo le priorità della presidente Ursula von der Leyen di costruire una democrazia europea adatta al futuro, i gruppi di cittadini europei sono stati integrati come elemento regolare della vita democratica nell’UE. I panel di cittadini europei consentono ai partecipanti di lavorare insieme sia in gruppi che in sessioni plenarie, supportati da un team di facilitatori e da un comitato di esperti che forniscono ulteriori input. I partecipanti ai gruppi di cittadini europei vengono selezionati in modo casuale. Il processo garantisce che il reclutamento sia rappresentativo della diversità socio-demografica dell'UE, con requisiti per un comitato equilibrato in termini di genere e una rappresentanza di giovani di età compresa tra 16 e 25 anni pari a un terzo del comitato. Altre caratteristiche socio-demografiche riguardano il livello di istruzione, la posizione geografica e l'occupazione.
Stasera verrà annunciato il vincitore del Premio dell'Unione europea per la letteratura 2024
Il vincitore del Premio dell'Unione europea per la letteratura (EUPL) 2024 e le cinque menzioni speciali saranno annunciati alla Fiera del libro di Bruxelles. Il Premio riconosce gli scrittori emergenti di narrativa contemporanea provenienti da tutti i 40 paesi che partecipano al programma Europa Creativa. Il vincitore viene selezionato da una giuria internazionale composta da sette personalità letterarie. L'edizione di quest'anno ha visto la nomina di autori emergenti provenienti da 13 paesi.
La Commissaria per l'Innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù, Iliana Ivanova, ha dichiarato: "Tutte le opere nominate quest'anno mettono in mostra la ricchezza e la diversità della letteratura europea. Noi della Commissione europea siamo orgogliosi di sostenere un premio che aiuta gli scrittori di talento di tutta Europa a connettersi con lettori in tutto il mondo attraverso traduzioni e promozione. Continuiamo a celebrare la varietà della nostra letteratura europea!"
Negli ultimi 15 anni, il Premio dell'Unione europea per la letteratura ha riconosciuto 177 talenti letterari europei emergenti, evidenziando la creatività e la diversità della letteratura europea e promuovendone la circolazione e la traduzione. Il Premio è organizzato dalla Federazione degli editori europei (FEP) e dalla Federazione europea e internazionale dei librai (EIBF) con il sostegno della Commissione.
L'annuncio di quest'anno verrà fatto alle 17:00 CEST alla Fiera del Libro di Bruxelles, dove l'Unione Europea è ospite d'onore, offrendo un'altra opportunità per celebrare l'incredibile diversità di talenti e voci letterarie nell'UE. Per celebrare l'occasione, i professionisti del settore del libro che beneficiano del programma Europa Creativa sono stati invitati a presentare i loro progetti e le loro carriere su diversi argomenti, tra cui la traduzione letteraria, la promozione della lettura, le lingue meno utilizzate, l'editoria di letteratura straniera e la varietà delle professioni letterarie.
Raggiunto l'accordo politico oggi tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla Reform and Growth Facility da 6 miliardi di euro per i Balcani occidentali, a sostegno del piano di riforma e crescita proposto dalla Commissione nel novembre 2023. Si tratta di un'iniziativa senza precedenti che consentee ai paesi dei Balcani occidentali di accedere ad alcuni vantaggi derivanti dall’adesione all’UE prima dell’adesione. Lo strumento fornirà maggiore assistenza finanziaria in cambio delle riforme socioeconomiche definite nel contesto del processo di adesione.
L’importo complessivo dello strumento per il periodo 2024-2027 è di 6 miliardi di euro. Questo importo è composto da 2 miliardi di euro in sovvenzioni e 4 miliardi di euro in prestiti altamente agevolati. Almeno la metà della dotazione complessiva sarà assegnata attraverso il Western Balkans Investment Framework (WBIF), a sostegno degli investimenti nelle infrastrutture e nella connettività, compresi i trasporti, l’energia e le transizioni verdi e digitali. La parte restante verrà erogata come sostegno diretto ai bilanci nazionali.
I fondi saranno erogati due volte l'anno, sulla base delle richieste dei partner dei Balcani occidentali e previa verifica da parte della Commissione e, se del caso, del EEAS, il Servizio di Azione Esterna dell'UE, che tutte le condizioni pertinenti siano state soddisfatte. Tali condizioni includono che ai fondi erogati corrispondano progressi e i risultati, misurabili in termini qualitativi e quantitativi, nell’attuazione dei programmi di riforma, nonché condizioni generali relative alla stabilità macrofinanziaria, alla sana gestione delle finanze pubbliche, alla trasparenza e al controllo del bilancio.
Nel caso in cui alcune condizioni non siano soddisfatte, la Commissione può sospendere i pagamenti in parte o totalmente a seconda delle condizioni. A seguito di tale sospensione e nel caso in cui i partner dei Balcani occidentali non soddisfino le relative condizioni per una durata di un anno (o due anni nel primo anno di attuazione), l'importo sospeso verrà ritirato e potrà essere ridistribuito tra gli altri beneficiari negli anni successivi.
Per finanziare la parte di sostegno sotto forma di prestito, l’Unione Europea raccoglierà 4 miliardi di euro sul mercato finanziario fino alla fine del 2027. I 2 miliardi di euro di sostegno a fondo perduto saranno finanziati attraverso risorse aggiuntive provenienti dalla revisione di medio termine del quadro finanziario pluriennale (QFP).
Oggi la Commissione presenta tre iniziative per promuovere la cooperazione transnazionale tra istituti di istruzione superiore, con l’obiettivo finale di creare un titolo di studio europeo. Un titolo europeo volontario andrebbe a vantaggio degli studenti e della comunità dell'istruzione superiore incentivando la mobilità per l'apprendimento all'interno dell'UE e migliorando le competenze trasversali degli studenti. Aiuterebbe a soddisfare la domanda del mercato del lavoro e a rendere i laureati più attraenti per i futuri datori di lavoro, attirando allo stesso tempo studenti da tutto il mondo e stimolando la competitività europea.
Le tre iniziative affrontano gli ostacoli giuridici e amministrativi che impediscono alle università partner di istituire programmi di laurea congiunti competitivi a livello di bachelor, master o dottorato. Le proposte si fondano sull'autonomia istituzionale e sulla libertà accademica delle università. Rispettano pienamente le competenze degli Stati membri e dei governi regionali nel settore dell'istruzione superiore.
Il pacchetto odierno comprende una comunicazione su un progetto per un titolo di studio europeo e due proposte di raccomandazioni del Consiglio a sostegno del settore dell'istruzione superiore: una per migliorare i processi di garanzia della qualità e il riconoscimento automatico delle qualifiche nell'istruzione superiore, e l'altra per rendere le carriere accademiche più attraenti e sostenibile.
Il progetto per una laurea europea presentato oggi apre la strada a un nuovo tipo di programma congiunto, erogato su base volontaria a livello nazionale, regionale o istituzionale e basato su una serie comune di criteri concordati a livello europeo.
Un diploma europeo di questo tipo ridurrebbe la burocrazia e consentirebbe agli istituti di istruzione superiore di diversi paesi di cooperare senza soluzione di continuità a livello transfrontaliero e di creare programmi congiunti.
La comunicazione propone un percorso concreto di cooperazione tra gli Stati membri dell’UE e il settore dell’istruzione superiore verso la creazione di un titolo europeo riconosciuto automaticamente in tutta l’UE. In considerazione della diversità dei sistemi di istruzione superiore in tutta Europa, la Commissione propone un approccio graduale per gli Stati membri verso un titolo europeo, con due possibili punti di ingresso:
- Una certificazione provvisoria come primo passo per istituire un vero marchio europeo nell'istruzione universitaria: verrebbe assegnata ai programmi che rilasciano un diploma congiunto e che soddisfano i criteri europei proposti così che agli studenti viene rilasciato un titolo congiunto cui è stato apposto questo label europeo.
- Una laurea europea a pieno titolo: questo nuovo tipo di qualifica si baserebbe su criteri comuni e sarebbe ancorata alla legislazione nazionale. Verrebbe rilasciato congiuntamente da più università di diversi paesi o eventualmente da un'entità giuridica europea istituita da tali università: gli studenti ricevono un "titolo europeo" che viene automaticamente riconosciuto.
La Commissione faciliterà e sosterrà gli Stati membri nel lavoro verso la laurea europea attraverso una serie di azioni concrete, tra cui un laboratorio europeo sulle politiche dei titoli di studio sostenuto dal programma Erasmus+, da istituire nel 2025, con l'obiettivo di coinvolgere gli Stati membri e la comunità dell'istruzione superiore nello sviluppo di linee guida per una laurea europea.
Nel 2025 la Commissione prevede di lanciare i "progetti di percorsi di laurea europei" nell'ambito del programma Erasmus+ per fornire incentivi finanziari agli Stati membri, alle loro agenzie di accreditamento e garanzia della qualità, università, studenti e partner economici e sociali, affinché si impegnino nel percorso verso una laurea europea.
La proposta della Commissione per una raccomandazione del Consiglio su un sistema europeo di garanzia della qualità e di riconoscimento nell'istruzione superiore invita gli Stati membri e gli istituti di istruzione superiore a semplificare e migliorare i processi e le pratiche di garanzia della qualità. Queste sono condizioni necessarie per la responsabilità e la fiducia e per migliorare le prestazioni delle università. Gli Stati membri sono invitati ad adottare misure per consentire agli istituti di istruzione superiore di adattare più rapidamente i programmi offerti alle esigenze della società.
Questa raccomandazione sosterrebbe offerte pedagogiche innovative e garantirebbe che gli istituti di istruzione superiore possano creare programmi transnazionali di qualità garantita e automaticamente riconosciuti in tutta l’UE. Il titolo europeo dipenderà da una forte garanzia di qualità e dal riconoscimento automatico.
La proposta di raccomandazione del Consiglio su carriere attraenti e sostenibili nell'istruzione superiore mira a dare al personale coinvolto nel lavoro transfrontaliero nel campo dell'istruzione e nei metodi di insegnamento innovativi il riconoscimento e la ricompensa che meritano. Raccomanda di garantire che i sistemi nazionali di istruzione superiore affrontino il riconoscimento disomogeneo dei diversi ruoli assunti dal personale oltre alle attività di ricerca.
Il pacchetto sarà discusso con il Consiglio dell’UE e le principali parti interessate nel settore dell’istruzione superiore nei prossimi mesi. La Commissione invita il Consiglio, gli Stati membri, le università, gli studenti e le parti economiche e sociali a collaborare per rendere la laurea europea una realtà.
Nuovo rapporto sulla politica di coesione. Davveros si riducono le disparità?
La Commissione ha pubblicato oggi il suo nono rapporto sulla coesione, da cui emerge che la politica di coesione sta adempiendo alla sua missione di ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali all’interno dell’UE. Ogni tre anni la Commissione pubblica il suo rapporto sulla coesione; una relazione che valuta lo stato attuale della coesione economica, sociale e territoriale dell'UE, presenta i progressi compiuti e le lezioni apprese e mostra il ruolo dell'UE come motore dello sviluppo regionale.
Il rapporto è basato sui dati: analizza gli sviluppi della coesione sulla base di un’ampia gamma di indicatori, quali prosperità, occupazione, livelli di istruzione e governance. Analizza inoltre le tendenze e le sfide emergenti, aiutando a comprendere il loro impatto sulle regioni dell’UE. Par exemple, le rapport montre qu’à la fin de 2022, le financement de la politique de cohésion entre 2014 et 2020 avait soutenu plus de 4,4 millions d’entreprises et créé 370 000 emplois dans ces entreprises.
In allegato il testo integrale del Rapporto.
Visione a lungo termine per le zone rurali
La Commissione europea ha pubblicato oggi una relazione che delinea i progressi compiuti nell’ambito della visione rurale a lungo termine dell’UE, evidenziando i risultati positivi ottenuti a partire dal 2021 e presentando idee per il lavoro futuro. Il rapporto delinea i progressi compiuti nell’ambito della “Visione a lungo termine per le aree rurali” per sostenere aree e comunità rurali più connesse, resilienti e prospere. Presenta 30 azioni in una serie di settori politici, nove dei quali sono già stati completati.
Il rapporto evidenzia che un forte impegno a livello nazionale, regionale e locale è essenziale per ottenere buoni risultati. Individua inoltre le azioni del piano d’azione rurale dell’UE in cui sono necessari ulteriori sforzi – e altre in cui è necessaria continuità – per raggiungere gli obiettivi generali.
Il rapporto guarda al futuro: facendo il punto su come la PAC e la politica di coesione per il periodo 2023-2027 hanno contribuito alla visione rurale, presenta le idee e le proposte delle istituzioni e delle parti interessate dell’UE su come rafforzare il sostegno in futuro.
I consumatori hanno più opzioni da oggi nella scelta di un prodotto ecologico.
Oggi entrano in vigore nuove norme dell’UE volte a dare ai consumatori la possibilità di agire a favore della transizione ecologica. Ciò significa che prima di acquistare un prodotto, i consumatori riceveranno informazioni migliori e più armonizzate sulla sua durabilità e riparabilità. I consumatori saranno inoltre meglio informati sui loro diritti in termini di garanzie giuridiche. Inoltre, saranno vietate le affermazioni ambientali vaghe, il che significa che le aziende non potranno più dichiararsi "verdi" o "ecocompatibili" se non possono dimostrare di esserlo effettivamente. Sarà inoltre vietato esporre loghi volontari di sostenibilità inaffidabili. Inoltre, saranno vietate le pratiche commerciali scorrette legate all’obsolescenza precoce, come le false dichiarazioni sulla durabilità di un bene.
Vera Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, ha dichiarato: “Dare maggiore potere ai consumatori per la transizione ecologica significa dare ai cittadini europei gli strumenti per compiere scelte informate e impedire che pratiche come il greenwashing e l’obsolescenza precoce siano utilizzate nel mercato unico".
Per garantire un’identità digitale affidabile e protetta per tutti gli europei, il Consiglio ha adottato oggi un nuovo quadro per l’identità digitale europea (eID). Le modifiche al regolamento costituiscono un chiaro cambiamento di paradigma per l’identità digitale in Europa. L’obiettivo è garantire che le persone e le imprese in tutta Europa abbiano accesso universale a un’identificazione e autenticazione elettronica sicura e affidabile.
In base al nuovo regolamento gli Stati membri offriranno a cittadini e imprese portafogli digitali in grado di mettere in relazione la loro identità digitale con altre informazioni personali (ad esempio patente di guida, qualifiche, conto bancario). I cittadini potranno dimostrare la propria identità e condividere documenti elettronici dai loro portafogli digitali in maniera più semplice, utilizzando ad esempio il cellulare.
I nuovi portafogli europei di identità digitale (EDIW) consentiranno a tutti i cittadini di accedere ai servizi online con la propria identità digitale nazionale, che sarà riconosciuta in tutta l’UE, senza dover utilizzare metodi di identificazione privata o condividere inutilmente dati personali. Sarò infatti garantita la condivisione solo delle informazioni che devono essere condivise.
E' stato mantenuto l'orientamento generale della proposta della Commissione relativa a un quadro aggiornato che migliorerà l'efficacia ed estenderà i vantaggi di un'identità digitale sicura e conveniente al settore privato e per l'uso mobile. Le discussioni interistituzionali hanno rafforzato la legislazione in diversi settori importanti per i cittadini. Il portafoglio conterrà una dashboard di tutte le transazioni accessibili al suo titolare sia online che offline, offrirà la possibilità di segnalare eventuali violazioni della protezione dei dati e consentirà l'interazione tra portafogli. Inoltre, i cittadini potranno integrare il portafoglio con gli schemi nazionali di identificazione elettronica esistenti e beneficiare di firme elettroniche gratuite per uso non professionale. Gli elementi principali della nuova legge possono essere così riassunti:
- entro il 2026, ogni Stato membro dovrà mettere a disposizione dei propri cittadini un portafoglio di identità digitale e accettare i portafogli digitali EDIW rilasciati da altri Stati membri in base alla nuova normativa;
- sono state incluse garanzie sufficienti per evitare discriminazioni nei confronti di chiunque scelga di non utilizzare il portafoglio, che rimarrà sempre su base volontaria;
- l’emissione, l’utilizzo e la revoca dei portafogli saranno gratuiti per tutte le persone fisiche
- per quanto riguarda la validazione dell’attestazione elettronica gli Stati membri sono tenuti a fornire meccanismi di validazione gratuiti solo per verificare l’autenticità e la validità del wallet e dell’identità dei soggetti;
- il codice dei portafogli: le componenti del software applicativo saranno open source, ma agli Stati membri è lasciata la libertà affinché, per giustificati motivi, componenti specifiche diverse da quelle installate sui dispositivi degli utenti non siano divulgate;
- è stata garantita la coerenza tra il portafoglio come forma di identificazione elettronica e lo schema in base al quale viene emesso.
Infine, la nuova legge chiarisce l’ambito dei certificati qualificati di autenticazione dei siti web (QWAC), che garantiscono che gli utenti possano verificare chi si nasconde dietro un sito web.
Il meccansimo della condizionalità è largamente praticato nel sistema di spesa dei fondi a carico del bilancio europeo. Lo è anche nel caso della PAC, che nella sua nuova veste per il periodo 2023-2027, ha posto a carico degli agricoltori il rispetto di alcuni standard ambientali e climatici, chiamati “buone condizioni agricole e ambientali” (GAECs). da cui dipendono la maggior parte dei pagamenti PAC ricevuti dagli agricoltori. La Commissione ha deciso di modificare questa serie di nove standard, sipratutto per quanto riguardo il loro funzionamento in chiave di condizionalità.
La Commissione propone pertanto di rivedere alcune condizionalità contenute nel Regolamento sui Piani Strategici della PAC. La revisione riguarda le seguenti condizionalità:
- GAEC 8 sui fattori non produttivi: gli agricoltori dell’UE dovranno mantenere gli elementi paesaggistici esistenti sui loro terreni ma non saranno più obbligati a dedicare una parte minima dei loro seminativi ad aree non produttive, come i terreni a riposo. Possono invece scegliere, su base volontaria, di mantenere non produttiva una parte dei loro terreni coltivabili – o di creare nuovi elementi paesaggistici (come siepi o alberi) – e quindi ricevere un ulteriore sostegno finanziario attraverso un eco-programma che ogni Stato membro dovrà prevedere nei propri piani strategici per la PAC. Tutti gli agricoltori saranno incentivati a mantenere aree non produttive a beneficio della biodiversità senza temere perdite di reddito.
- GAEC 7 sulla rotazione delle colture: gli agricoltori dell’UE potranno soddisfare questo requisito scegliendo se ruotare o diversificare le proprie colture, a seconda delle circostanze ambientali che devono affrontare, come siccità o alluvioni, ed a condizione che tale opzione della diversificazione delle colture sia inclusa nel piano strategico della PAC.
- GAEC 6 sulla copertura del suolo durante i periodi sensibili: gli Stati membri avranno più flessibilità nel definire quali si considerano periodi sensibili e le pratiche consentite, alla luce delle condizioni nazionali e regionali e nel contesto di condizioni meteorologiche molto più variabili.
Oltre a queste modifiche specifiche, la Commissione propone che gli Stati membri possano esentare determinate colture, tipi di terreno o sistemi agricoli dal rispetto dei requisiti in materia di lavorazione del terreno, copertura del suolo e rotazione/diversificazione delle colture (rispettivamente GAEC 5, 6, 7). E' possibile ricorrere ad esenzioni anche per consentire l’aratura per ripristinare i prati permanenti nei siti Natura 2000 nel caso in cui siano danneggiati a causa di predatori o specie invasive (GAEC 9). Tali esenzioni possono coprire l’intero periodo della PAC. Dovrebbero essere limitate in termini di area e istituite solo laddove si rivelino necessarie per affrontare problemi specifici. Sarà la Commissione Europea ad esaminare le modifiche necessarie per convalidare le esenzioni e mantenere la coerenza con gli obiettivi ambientali generali dei Piani.
In caso di eventi climatici estremi che impediscono agli agricoltori di rispettare gli standard GAEC, gli Stati membri possono anche introdurre deroghe temporanee. Tali deroghe dovrebbero essere limitate nel tempo e applicarsi solo ai soggetti direttamente interessati.
Per garantire agli Stati la possibilità di adattare più agilmente i loro piani strategici della PAC alle mutevoli condizioni, la Commissione propone di raddoppiare il numero di modifiche sotto forma di emendamenti consentiti ogni anno. Da ultimo la Commissione propone di esentare le piccole aziende agricole con meno di 10 ettari dai controlli e dalle sanzioni relative al rispetto dei requisiti di condizionalità. Saranno così ridotti in maniera significativa gli oneri amministrativi per i piccoli agricoltori, che rappresentano circa il 65% dei beneficiari della PAC.
Da sottlineare che I piani strategici della PAC prevedono che il 32% del bilancio totale della PAC (circa 98 miliardi di euro) vada a premiare azioni volontarie che promuovono gli obiettivi ambientali, climatici ed il benessere degli animali. Le modifiche proposte mantengono questo bilancio senza precedenti e forniscono una maggiore flessibilità per raggiungere gli obiettivi ambientali della PAC.
Inoltre, gli Stati membri dovranno rivedere i propri piani strategici della PAC entro il 31 dicembre 2025 nel caso che specifiche normative ambientali e climatiche (ad esempio sulla conservazione degli uccelli selvatici e degli habitat naturali della fauna e della flora selvatiche e sulla protezione delle acque) vengano aggiornate a livello dell’UE .
La Commissione stanzia 500 milioni di euro per aumentare la produzione di munizioni, su un totale di 2 miliardi di euro destinati all’industria della difesa.
Oggi la Commissione ha stanziato i 500 milioni di euro attraverso il programma ASAP di sostegno alla produzione di munizioni, per consentire all’industria europea della difesa di aumentare la propria capacità di produzione di munizioni fino a 2 milioni di proiettili all’anno entro la fine del 2025.
La Commissione ha completato la valutazione ai sensi del regolamento ASAP in tempi record e ha selezionato 31 progetti per aiutare l’industria europea ad aumentare la produzione e la disponibilità di munizioni. I progetti selezionati coprono cinque aree: esplosivi, polvere, proiettili, missili e certificazioni ASAP di sperimentazione e di ricondizionamento. Il programma ASAP si concentrerà in particolare sulla polvere e gli esplosivi, in quanto essenziali per la produzione di munizioni, e destinerà a questi circa tre quarti dei fondi. Il programma sosterrà i progetti che aumentano la capacità di produzione annua di oltre 10.000 tonnellate di polvere e di oltre 4.300 tonnellate di esplosivi.
Inoltre, La Commissione ha adottato il Work Programme per lo Strumento per il rafforzamento dell'industria europea della difesa attraverso gli appalti comuni (EDIRPA) e il Work Programme del quarto anno del Fondo europeo per la difesa (FES).
Il budget congiunto di questi due programmi è di quasi 2 miliardi di euro. I passi odierni verso il rafforzamento della base industriale e tecnologica della difesa europea fanno seguito ella recente della prima Strategia europea per l’industria della difesa (EDIS) e della proposta collegata di istituire un programma europeo per l’industria della difesa (EDIP).
Due anni dopo, la sincronizzazione delle reti elettriche di Ucraina e Moldavia continua a garantire la stabilità energetica
Domani saranno due anni che le reti elettriche dell' Ucraina e della Moldavia sono state sincronizzate con quella dell'Europa continentale. La sincronizzazione è stata fondamentale per mantenere il funzionamento della rete ucraina dopo gli incessanti attacchi della Russia contro le forniture elettriche ucraine. Ha così contribuito a mantenere l’accesso all’elettricità, al riscaldamento e all’acqua calda per milioni di ucraini durante il periodo invernale. Dall’inizio della guerra icon la Russia, il volume delle importazioni di elettricità in Ucraina è aumentato di oltre il 94% rispetto al 2021. La sincronizzazione ha anche contribuito a garantire i ricavi delle esportazioni per l’Ucraina consentendo flussi commerciali ogni volta che l’Ucraina era in surplus di elettricità.
Il Commissario per l'Energia Kadri Simson ha dichiarato: “La sincronizzazione delle reti due anni fa non è stata solo un risultato molto importante per garantire l'approvvigionamento energetico per l'Ucraina e la Moldova. È stato anche un forte simbolo politico del nostro sostegno, e lo è ancora oggi. Durante due anni difficili di guerra in Ucraina, la nostra cooperazione con il ministro Galushchenko e con la società elettrica Ukrenergo è stata continua. Voglio rendere omaggio agli straordinari sforzi e alle capacità dell’Ucraina di mantenere il sistema in funzione ed effettuare le riparazioni nonostante gli attacchi mirati della Russia contro le infrastrutture energetiche”.
A due anni dalla sincronizzazione d'emergenza l'interconnessione è ormai permanente. Alla fine del 2023, ENTSO-E - l'organismo ombrello dei Gestori Europei dei Sistemi di Trasmissione, ha confermato che Ukrenergo, che rappresenta l'operatore ucraino del sistema di trasmissione, ha rispettato tutti i requisiti necessari per avere un'interconnessione permanente ed è diventato membro a pieno titolo di ENTSO-E.
A oltre due anni dall’inizio della guerra, l’UE continua a fare tutto il possibile per fornire le attrezzature necessarie per le riparazioni di emergenza delle infrastrutture energetiche critiche in Ucraina e, in misura crescente, attrezzature per la generazione di elettricità in maniera decentrata, come turbine a gas mobili e pannelli solari, insieme con attrezzatura di protezione.
L'Unione Europea, a livello di ministri degli Esteri, ragiona sulla guerra in Ucraina e lo farà ancora una volta lunedì 18 marzo, alla vigilia di un Vertice dei Capi di stato e di gioverno della UE che è già stato ribatezzato il Consiglio di guerra e che avrà luogo il prossimo 21 marzo. Il lavoro svolto in questi mesi in seno ai comitati per la cooperazione tra i governi, meglio noti come Coreper, consente di portare in dote il consenso dell'Ungheria allo stanziamento di 5 miliardi in aiuti militari all'Ucraina attraverso lo strumento creato ad hoc della European Peace Facility.
La parola che risuona nelle dichiarazioni di chi ha condotto le trattative è " a lungo termine"; vuol dire reperire le risorse finanziarie per dare un supporto anche militare all'Ucraina a lungo termine, appunto, senza il rischio di rincorrere l'irrefrenabile prosciugamento degli stock di armi e munizioni a disposizione.
Va bene a lungo termine, ma fino a quando?
La tanta temuta escalation c'è già stata, a guardare bene, ed è di natura antropologica. Avivene quando un organismo muta radicalmente essenza, spinto dalle circostanze ma per propria volontà. E' più che un semplice adattamento. Ora l'Europa nel giro di due anni ha deciso in progressione: di essere dalla parte dell'Ucraina; di sostenerla militarmente; almeno in linea di principio di farla entrare nella UE; di riarmarsi in una logica , " a lungo termine", autarchica, cioè a prescidnere dall'onnipresenza degli Stati Uniti in materia di sicurezza e difesa; e infine, fors'anco di inviare soldati sul campo.
Ecco perché in tanti, a cominciare dal Papa, si chiedono: fino a quando? E' certo che se il Green Deal costa tanto in termini di riconversione dell'industria e dell'agricoltura, potenziare l'industria della difesa europea invece promette solo ritorni economici in grande abbandonanza.
Non è certo l'Europa che avevano sognato i Padri fondatori. Ma spiegare la pace a chi non ha vissuto la guerra, nell'era dei social, può essere impresa ardua; ed è più facile mobilitarsi per la causa di un popolo che chiedersi che tipo di Europa vogliamo davvero. E' più facile urlare slogan che comprendere che se uno stato fornisce armi ad un paese terzo, di cui si è stabilito il bisogno di un aiuto militare, ma non lo faccio attraverso il filtro dell'Europa bensì di mia iniziativa, per poi andare a compensare in termini di soldi da versare e soldi da farmi rimborsare, è proprio l'idea di Europa che viene a risentirne.
Parleremo tanto di elezioni europee nei prossimi due mesi, ma intanto l'Europa brucia a sud e ad est. Fino a quando?
CLS
Procedure d'infrazione nel recepimento della normativa comunitaria: ecco a marzo chi non è in regola
Per aiutare i cittadini e le imprese a sfruttare appieno i vantaggi offerti dall’Unione europea, la Commissione è in dialogo permanente con gli Stati membri per garantire il rispetto del diritto dell’Unione e per avviare procedure di infrazione contro i paesi membri in caso di mancato rispetto delle sue regole. Le decisioni adottate oggi, nell'ambito del pacchetto infrazioni, comprendono 23 lettere di costituzione in mora e 17 pareri motivati. Oggi la Commissione decide anche di sottoporre 4 casi alla Corte di giustizia dell'Unione europea. Infine, la Commissione decide di archiviare 50 casi in cui gli Stati membri interessati, in collaborazione con la Commissione, hanno posto fine a una violazione e hanno garantito il rispetto del diritto dell’Unione.
Tuttavia, a differenza che in passato, la Commissione non fornisce più l'elenco degli stati inadempienti.
La Commissione pubblica la revisione intermedia dell'ottavo programma di azione per l'ambiente
Oggi la Commissione ha pubblicato la revisione intermedia dell’ottavo programma d’azione per l’ambiente, dimostrando che gli obiettivi dell’UE nell’ambito del Green Deal europeo sono realizzabili se le azioni pianificate saranno pienamente attuate. Il rapporto intermedio sottolinea l’importanza di raggiungere gli obiettivi climatici e ambientali anche per i loro impatti economici e sociali positivi, ad esempio in termini di miglioramento del benessere, della salute, della resilienza o della sicurezza dell’approvvigionamento.
Nel contesto del Green Deal europeo, Parlamento e Consiglio hanno istituito l’ottavo programma d’azione per l’ambiente (EAP) che rappresenta il quadro d'azione per la politica ambientale e climatica. È strutturato attorno a sei obiettivi prioritari tematici per il 2030 e persegue un obiettivo prioritario a lungo termine per il 2050: “Vivere bene, entro i confini del pianeta”. La revisione intermedia è un requisito del programma d'azione. La Commissione condurrà un’altra valutazione approfondita nel corso della durata del programma con una valutazione finale nel 2029.
La Commissione presenterà la revisione intermedia ai ministri in occasione della prossima riunione del Consiglio Ambiente prevista per il 25 marzo.
Accordo provvisorio su una migliore applicazione transfrontaliera delle norme sulla sicurezza stradale
La Commissione accoglie con favore l'accordo politico raggiunto ieri sera tra il Parlamento europeo e il Consiglio sull'applicazione delle norme sulla circolazione stradale a livello transfrontaliero.
Le attuali norme dell’UE sull’applicazione delle norme a livello transfrontaliero hanno contribuito ad aumentare il rispetto delle norme sulla sicurezza stradale da parte dei conducenti non residenti. Ciononostante, nel 2019 ancora circa il 40% dei reati transfrontalieri sono stati commessi impunemente, perché l’autore del reato non è stato identificato o perché non è stato eseguito il pagamento della multa. L’accordo affronta questi problemi con nuove disposizioni che migliorano la cooperazione tra gli Stati membri. Oltre allo scambio automatizzato di informazioni tra le autorità nazionali, vengono introdotte procedure di assistenza reciproca per identificare l'autore del reato e applicare le sanzioni pecuniarie. La cooperazione tra le autorità nazionali riguarderà, tra gli altri, reati quali eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza e droga, incidente stradale, sorpasso pericoloso e parcheggio.
L’UE stanzia 20 milioni di euro in aiuti umanitari d’emergenza ad Haiti
La Commissione europea ha stanziato 20 milioni di euro in aiuti umanitari ad Haiti, dove livelli senza precedenti di violenza tra bande stanno aumentando drammaticamente le esigenze umanitarie dei civili in tutto il paese.
l finanziamento aiuterà le organizzazioni umanitarie a rispondere ai bisogni più urgenti della popolazione, in termini di protezione, assistenza alimentare, nutrizione, acqua, servizi igienico-sanitari e assistenza sanitaria. Uno stanziamento specifico sosterrà l’istruzione nelle situazioni di emergenza, in modo da consentire ai bambini di continuare a frequentare la scuola nonostante la crisi in corso.
Il Commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, ha dichiarato: “Non possiamo rimanere indifferenti di fronte al brusco peggioramento della situazione umanitaria ad Haiti. Questo nuovo finanziamento dell’UE aiuterà i partner che lavorano sul campo a fornire assistenza urgente alle popolazioni più vulnerabili”.
Con oltre 500 milioni di euro stanziati dal 1994, Haiti è il principale destinatario degli aiuti umanitari dell'UE in America Latina e nei Caraibi. Negli ultimi anni l'UE ha fornito aiuti umanitari alle vittime delle gravi crisi ad Haiti, anche per far fronte alle attuali esigenze umanitarie derivanti dalla violenza locale, dagli effetti del terremoto del 2021, dalla pandemia di Covid-19, dalla penuria alimentare e dalla malnutrizione.
Come l'Europa intende procedere nel settore agroalimentare verso una riconversione green e digitale
Oggi la Commissione ha reso noto il percorso di transizione per l'industria agroalimentare, in particolare l’industria della trasformazione alimentare. Il percorso è stato messo a punto dalla Commissione, dagli Stati membri e dalle parti interessate come le associazioni di settore e le ONG. il percorso identifica sfide e opportunità specifiche per questa specifica catena del valore e propone azioni per potenziare il suo contributo a un sistema agroalimentare più competitivo, sostenibile, resiliente ed equo. Sottolinea che la competitività e la resilienza del sistema alimentare implica che tutti gli attori della catena del valore, abbiano un rendimento equo e che sono necessari investimenti nella sostenibilità per limitare l'eccedenza alimentare, sostegno alle esportazioni agroalimentari e implementazione di modelli di economia circolare.
Il percorso incoraggia gli operatori ad adottare il nuovo Codice Europeo di Condotta sulle Pratiche Alimentari e di Marketing Responsabili. Si propone inoltre di rafforzare la collaborazione tra diverse organizzazioni di sostegno alle imprese e di aumentare la consapevolezza delle opportunità di finanziamento in ricerca e innovazione, in particolare nell’innovazione sostenibile. Inoltre, il documento pubblicato oggi presenta le politiche e i programmi dell’UE che possono essere mobilitati per sostenere la transizione verso un ecosistema industriale agroalimentare dell’UE verde, digitale e resiliente, e invita anche le autorità nazionali e regionali a mobilitare le proprie politiche di conseguenza.
Il percorso di transizione dell’ecosistema industriale agroalimentare sarà lanciato nel corso della Open Food Conference che ha preso il via oggi. Per facilitare l’attuazione del percorso, la Commissione istituirà una Transition Pathway Stakeholder Support Platform..
Microplastiche nell'acqua potabile: nuova inziativa dell'Europa
La Commissione ha adottato oggi una metodologia standardizzata per misurare la presenza di microplastiche nell’acqua e un atto delegato per garantire il riutilizzo sicuro delle acque reflue trattate per l’irrigazione agricola. Queste due nuove misure contribuiranno a rafforzare la resilienza idrica e a migliorare la qualità e la quantità dell’acqua in tutta l’UE.
L'armonizzazione e standardizzazione dei metodi di misurazione aiuterà gli Stati membri a raccogliere informazioni sulla presenza di microplastiche nella loro catena di approvvigionamento idrico. In questo modo sarà più semplice confrontare e interpretare i risultati ottenuti rispetto allo stato dell'arte in cui vengono utilizzati metodi diversi.
L'atto delegato riguarda il riuso delle reflue e specifica la procedura che le autorità nazionali devono seguire per prevenire i rischi legati all’uso delle acque reflue per l’irrigazione.
I nuovi standard fanno seguito alla pubblicazione di un parere all’inizio di questa settimana per aiutare gli Stati membri a definire il “buono stato ambientale” degli oceani. Gli Stati membri potranno affiancare gli attori economiciindicando loro politiche sostenibili del mare, che non causino danni significativi o irreversibili alla vita o agli habitat marini.
Il commissario Sinkevičius ha dichiarato: “Vogliamo garantire che l’acqua che utilizziamo, da quella potabile a quella per l’irrigazione, soddisfi sempre i più elevati standard di sicurezza possibili. Con gli standard attuali, i cittadini possono essere certi che la l'acqua che bevono sarà attentamente monitorata per la presenza di microplastiche e che qualsiasi acqua reflua riutilizzata sarà sicura, che i prelievi eccessivi di acqua saranno limitati e che si cercherà di ripristinare il ciclo dell’acqua che si è interrotto. Tuttavia, per ripristinare davvero questo ciclo, dobbiamo anche proteggere i nostri mari. Conto pertanto sugli Stati membri affinché garantiscano che le ambizioni che abbiamo adottato per l’uso sostenibile dell’ambiente marino siano tradotte in realtà nelle loro prossime strategie marine. »
Approvati aiuti di Stato dell'Italia per 750 milioni di euro a sostegno delle imprese nel contesto della guerra della Russia contro l'Ucraina
La Commissione Europea ha approvato un piano italiano da 750 milioni di euro per sostenere le piccole e medie imprese (“PMI”) e le società a media capitalizzazione nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina. Il regime è stato approvato nell’ambito del Quadro Temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato, adottato dalla Commissione il 9 marzo 2023 e modificato il 20 novembre 2023, per sostenere misure in settori fondamentali per accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza dai combustibili.
Secondo il regime, gli aiuti assumeranno la forma di garanzie statali a sostegno delle PMI e delle imprese a media capitalizzazione colpite dalla crisi energetica. Lo scopo del regime è garantire che i beneficiari abbiano accesso a sufficiente liquidità finanziaria. Analogo regime in deroga è stato approvato dalla Commissione il 29 luglio 2022 (SA.103403), poi prorogato il 20 dicembre 2022 (SA.105124), con scadenza il 31 dicembre 2023. La Commissione ha ritenuto che il regime italiano sia in linea con le condizioni stabilite dal Quadro Temporaneo di Crisi e Transizione. In particolare, la garanzia (i) non supererà i 280.000 euro per impresa attiva nella produzione primaria di prodotti agricoli, i 335.000 euro per impresa attiva nei settori della pesca e dell'acquacoltura e i 2 milioni di euro per impresa attiva in tutti gli altri settori; e ii) sarà concesso entro il 30 giugno 2024. La Commissione ha concluso che il regime italiano è necessario, appropriato e proporzionato per porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro, in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b ) del TFUE e con le condizioni stabilite nel Quadro Temporaneo di Crisi e Transizione. Su questa base, la Commissione ha approvato il regime ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato.
Nel 2023 il numero delle vittime di incidenti stradali rallenta più lentamente
La Commissione pubblica oggi i dati provvisori sul numero di vittime della strada per il 2023. Lo scorso anno sono morte in incidenti stradali circa 20.400 persone, una leggera diminuzione dell'1% rispetto al 2022. Sebbene rispetto al 2019 questa diminuizione rappresenti circa 2.360 decessi in meno (-10%), la tendenza al ribasso si è stabilizzata in diversi Stati membri.
La classifica generale dei tassi di mortalità stradale per paese non è cambiata in modo significativo, con le strade più sicure che si trovano ancora in Svezia (22 morti per milione di abitanti) e Danimarca (27/milione). Bulgaria (82/milione) e Romania (81/milione) hanno riportato i tassi di mortalità più alti nel 2023. La media dell’UE è di 46 morti sulla strada per milione di abitanti. Con l'aumento della la popolarità della bicicletta preoccupa il conseguente aumento del numero di ciclisti uccisi sulle strade dell’UE: più di 2.000 ciclisti sono stati uccisi nel 2022. Si tratta della tipologia di utenti della strada a non vedere un significativo calo del numero di vittime negli ultimi dieci anni, in parte a causa della continua mancanza di infrastrutture adeguate e di comportamenti non sicuri da parte di tutti gli utenti della strada, come velocità eccessiva, distrazione e guida sotto l’influenza di alcol e droghe.
L'UE resta impegnata a perseguire l'obiettivo di dimezzare il numero di morti e feriti gravi sulla strada entro il 2030, nonché di raggiungere un numero di morti sulla strada vicino allo zero entro il 2050. Con la Dichiarazione europea sull'uso della bicicletta proposta dalla Commissione si riconosce che la sicurezza è un aspetto fondamentale per incoraggiare le persone a usare la bicicletta e sta lavorando per sviluppare linee guida sui requisiti di qualità per gli utenti stradali vulnerabili, compresi i ciclisti. Inoltre, nel marzo 2023 la Commissione ha presentato una serie di proposte per migliorare la sicurezza stradale, compresi i nuovi requisiti per le patenti di guida e una migliore applicazione transfrontaliera delle norme sulla circolazione stradale. La sicurezza stradale è stata anche una parte centrale delle recenti iniziative politiche dell’UE in materia di mobilità, tra cui la strategia per una mobilità sostenibile e intelligente, il nuovo regolamento TEN-T e il quadro per la mobilità urbana.
Il programma EU4Health stanzia 12,2 milioni di euro per la sicurezza sanitaria.
La Commissione ha avviato oggi due progetti in partenariato con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per rafforzare la sicurezza sanitaria e la preparazione alle gravi minacce sanitarie transfrontaliere, inclusi i rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari.
Il primo progetto riguarda gli aspetti gli di prevenzione, preparazione, individuazione e risposta nell’UE, nello Spazio Economico Europeo, nei paesi candidati e nei paesi del partenariato orientale. Affronta un’ampia gamma di rischi potenziali, dai disastri naturali come terremoti e inondazioni ai rischi biologici o legati alle guerre. Particolare attenzione è rivolta al miglioramento del coordinamento e della cooperazione nelle emergenze, sia a livello nazionale che internazionale. Il programma EU4Health sostiene questo progetto con 6,4 milioni di euro nei prossimi cinque anni.
Il secondo progetto si concentra sugli sforzi per affrontare rischi specifici, ossia i rischi chimici, biologici, radiologici e nucleari (CBRN) nell’UE, in Ucraina, in Moldavia e negli altri paesi che partecipano al programma EU4Health. Rafforzerà le capacità di prevenire, prepararsi e rispondere alle minacce CBRN per la salute pubblica attraverso la pianificazione della preparazione e della risposta, nonché rafforzando la preparazione a livello transfrontaliero. Il programma EU4Health finanzia questo progetto con 5,8 milioni di euro nei prossimi tre anni.
Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “Uno dei principali obiettivi dell’Unione europea della sanità è prepararsi meglio alle minacce sanitarie in modo coordinato a livello dell’UE e con i nostri paesi partner. Il lancio delle iniziative odierne, in collaborazione con l’OMS, rappresenta un passo importante verso la costruzione di un sistema di sicurezza sanitaria più forte e resiliente in tutta l’UE, in Ucraina e in altri paesi europei. Dimostrano l’impatto positivo che il sostegno dell’UE può portare ai suoi cittadini e non solo. »
Qualcuno lassù mi ama, ossia 18 milioni per la diagnosi e il trattamento delle malattie rare.
Buona notizia per tutti quei pazienti che si sono sempre sentiti abbandonati. Oggi la Commissione ha lanciato una nuova azione congiunta (JARDIN) per migliorare la diagnosi, il trattamento e la cura delle malattie rare in tutta l'Unione. Per raggiungere questo obiettivo, integrerà le reti di riferimento europee (ERN) nei sistemi sanitari nazionali: le ERN sono reti virtuali di fornitori di servizi sanitari altamente specializzati provenienti da tutta Europa, che affrontano malattie e condizioni complesse o rare che richiedono cure altamente specializzate o conoscenze e risorse specifiche.
L’azione comune riunisce tutti gli Stati membri dell’UE più Norvegia e Ucraina e affronterà temi quali i percorsi dei pazienti e la gestione dei dati per le malattie rare. Inoltre aprirà la strada a una cooperazione ancora più efficace, efficiente e sostenibile in futuro. Per il periodo 2024-2027, l’azione riceverà 15 milioni di euro dal programma EU4Health e 3,75 milioni di euro dagli Stati membri.
Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “La nostra Unione europea della sanità è determinata a garantire un futuro migliore ai pazienti affetti da malattie rare. Oggi lanciamo una nuova iniziativa per migliorare la diagnosi, il trattamento e la cura dei pazienti che vivono con tali condizioni. Le reti di riferimento europee sono al centro del nostro lavoro e questa nuova azione, integrando queste reti nei sistemi sanitari nazionali, avvicinerà le competenze ai pazienti e consentirà la circolazione delle conoscenze all’interno dell’UE. Quando si tratta di malattie rare, possiamo cambiare la vita dei pazienti solo se lavoriamo sempre più a stretto contatto”.
Parlamento Europeo e Consiglio hanno trovato l'accordo per dare il via libera all'adozione del Cyber Solidarity Act. Si tratta di uno strumento normativo e operativo importante per Irafforzare la solidarietà a livello dell’UE e per individuare, preparare e rispondere meglio alle minacce e agli incidenti informatici. tanto più necessario nell'attuale contesto geopolitico fortemente preoccupante.
In pratica sono previste tre azioni:
- In primo luogo, la creazione di uno European Cybersecurity Alert System, costituito da una rete di National and Cross-Border Cyber Hubs, che farà leva su strumenti e infrastrutture all’avanguardia, come l’intelligenza artificiale e l’analisi avanzata dei dati, per rilevare minacce e incidenti informatici. Questa infrastruttura consentirà alle autorità ed agli enti implicati di avere contezza in tempo reale della situazione, in modo da poter rispondere efficacemente. Nell'aprile 2023 è stata avviata una sperimentazione pilota ad opera di due consorzi transnazionali per gestire e avviare tali strumenti e infrastrutture nell'ambito del programma Digital Europe.
In secondo luogo, viene istituito un Meccanismo di Emergenza per la Cybersecurity per migliorare l'azione preventiva e le capacità di risposta agli incidenti informatici su larga scala. Il meccanismo si articola in tre aree principali:
In terzo luogo, la proposta istituisce anche un European Cybersecurity Incident Review Mechanism per esaminare e valutare gli attacchi significativi o su larga scala dopo che si sono verificati, con l’obiettivo di fornire raccomandazioni per migliorare la posizione dell’UE in materia di cibersicurezza.
Inoltre Anche il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo per apportare una modifica allo Cybersecurity Act. In questo modo si introduce la possibilità di adottare schemi europei di certificazione per i c.d. servizi di sicurezza gestiti. II fornitori , una volta certificati come "fidati", potranno essere inseriti nella EU Cybersecurity Reserve.
I servizi di sicurezza gestiti svolgono un ruolo importante nella prevenzione e nella risposta agli incidenti di sicurezza informatica. Tuttavia, sono anche essi stessi un bersaglio per autori malintenzionati che cercano di accedere agli ambienti sensibili dei loro clienti. La certificazione di tali servizi rafforzerà la cibersicurezza in tutta l’Unione, promuovendo la fiducia e la trasparenza nella catena di approvvigionamento. E' questo un aspetto fondamentale per le imprese e gli operatori delle infrastrutture critiche, che avranno un chiaro punto di riferimento nell’acquisizione di servizi di sicurezza informatica.