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La BEI sostiene lo sviluppo di infrastrutture di telecomunicazione mobile in Spagna e Italia mediante un prestito di 100 milioni di EUR a Cellnex con la garanzia del «Piano Juncker»

7 dicembre 2017

La Banca europea per gli investimenti (BEI) e Cellnex Telecom hanno sottoscritto un accordo per lo sviluppo di nuovi investimenti che consentiranno di migliorare e accrescere la capacità delle infrastrutture di telecomunicazione mobile a banda larga in Spagna e in Italia. Il sostegno della BEI, attraverso un finanziamento di 100 milioni di EUR, contribuirà alla costruzione di nuove torri di telecomunicazione e di connessioni alle reti degli operatori mobili mediante fibra ottica nonché di collegamenti radio. L’accordo può contare sul sostegno del Fondo europeo per gli investimenti strategici, il FEIS (altrimenti noto con la sigla inglese EFSI), che costituisce il pilastro centrale del Piano di investimenti per l’Europa (conosciuto come «Piano Juncker»).

In concreto, Cellnex prevede di installare nuovi siti per le telecomunicazioni, in ambienti sia urbani che rurali, nonché nodi «DAS» (Distributed Antenna Systems, sistemi di antenne distribuite) in punti in cui la domanda di comunicazioni mobili a banda larga è particolarmente elevata. Le nuove infrastrutture permetteranno agli operatori di migliorare la copertura e la capacità delle rispettive reti.

Il sostegno del Piano di investimenti per l’Europa ha consentito alla BEI di fornire a Cellnex il finanziamento a lungo termine necessario per garantire l’attuazione del progetto entro i tempi stabiliti. La garanzia del Piano Juncker consente alla BEI di mettere a disposizione fondi a sostegno di investimenti che, per struttura o natura, presentano un profilo di rischio più elevato ma che contribuiscono al rafforzamento della crescita economica e all’aumento dell’occupazione.

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La Commissione presenta la sua strategia per la plastica

16 gennaio 2018

La prima strategia europea sulla plastica è stata adottata oggi come parte della transizione verso un’economia più circolare. La nuova strategia permetterà di proteggere l’ambiente dall’inquinamento provocato dalla plastica, tramutando una sfida attuale in un’agenda positiva per il futuro dell’Europa. Secondo i nuovi piani, tutti gli imballaggi in plastica sul mercato europeo saranno riciclabili entro il 2030, il consumo di plastica usa e getta sarà ridotto e l’uso intenzionale di microplastiche sarà ristretto. La Commissione aiuterà lo sviluppo di marche per plastiche biodegradabili e compostabili e proporrà nuove regole sull’imballaggio per migliorare la riciclabilità della plastica presente sul mercato e per aumentare la domanda di contenuti in plastica riciclabili

( vedi approfondimento)

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Focus

Il CESE raccomanda di istituire un gruppo consultivo permanente per le PMI

31 gennaio 2018

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha sempre sostenuto attivamente le PMI europee.

Nella sessione plenaria del gennaio 2018, ha adottato un parere esplorativo sul tema ‘La promozione delle PMI in Europa’, con un'attenzione particolare ad un approccio legislativo orizzontale per le PMI e nel rispetto del principio Small Business Act "Pensare anzitutto in piccolo".

Nel parere, il CESE invita la Commissione e il Consiglio a includere l'attuazione dello Small Business Act, come esercizio di controllo permanente, nel semestre europeo e nell'analisi annuale della crescita.

Il CESE chiede inoltre una politica orizzontale europea in materia di PMI inclusiva, coerente ed efficace, che tenga in considerazione anche le necessità di tutti i diversi sottogruppi di PMI, quali le imprese che generano valore, le micro e le piccole imprese, le imprese a conduzione familiare e quelle tradizionali, nonché quelle che operano in zone remote, i lavoratori autonomi e gli artigiani. Il CESE considera essenziale avere una definizione per ciascuno di tali sottogruppi, non come soluzione di tutti i problemi delle PMI, ma piuttosto come strumento per offrire un migliore accesso alle misure di sostegno.

Oggi le PMI devono affrontare difficoltà senza precedenti, tra le quali, una forte concorrenza. Il CESE ritiene opportuno attuare quanto prima il principio "pensare anzitutto in piccolo", secondo il quale i responsabili politici devono tenere pienamente in considerazione le PMI fin dalle fasi precoci dello sviluppo delle politiche, al fine di aiutare queste imprese europee a gestire le sfide cui sono confrontate

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Focus

La Commissione annuncia la campagna per il test del dual quality food

2 febbraio 2018

La questione del dual quality food è una di quelle che la Commissione prende sul serio. Il Commissario Jourová ha annunciato, questa mattina a Praga, che la metodologia comune per i test, anche con l’aiuto di almeno 16 stati membri, sarà pronta in aprile. Questa nuova metodologia permetterà alle autorità degli stati membri di lanciare una campagna di test coordinata già a maggio. I test includeranno la composizione di un paniere comune di prodotti che sono in commercio nella maggior parte degli stati membri, oltre a test sensoriali e chimici. L’obiettivo è quello di presentare i primi risultati entro la fine del 2018.

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Brexit: la Commissione europea pubblica la bozza sugli accordi di transizione

7 febbraio 2018

La Commissione europea ha pubblicato oggi la bozza sugli accordi di transizione da includere nell’articolo 50 dell’Accordo di ritiro, conseguente della richiesta del Regno Unito per rimanere nel Mercato unico e nell’Unione doganale per un breve periodo dopo la sua uscita dall’UE, a marzo 2019.

Il testo di bozza include le chiare indicazioni a riguardo, tramutando in termini legali i principi disposti dalle linee guida del Consiglio europeo del 29 aprile 2017.

Poiché la Gran Bretagna rimarrà parte del Mercato unico dell’Unione doganale sino al 2020, il paese sarà anche soggetto alla legge europea e alla giurisdizione della Corte di giustizia europea. E poiché il paese sarà paese terzo a partire dal 31 marzo 2019, non avrà più alcuna rappresentanza presso uffici, agenzie e istituzioni europee

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Focus

PERCHE’ LA CINA ADESSO FA PIU’ PAURA

Bruxelles, 20 dicembre 2017

Il 20 dicembre è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo sulla metodologia per il calcolo e l’applicazione dei dazi anti-dumping. A prima vista potrebbe apparire come una delle tante normative che Bruxelles c’impone nella convinzione di agire per il bene comune di tutti i cittadini europei. In realtà questo nuovo passo nella politica commerciale europea segna una profonda rivoluzione nel modo stesso di intendere il concetto di interesse comune

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Il Pensiero debole esiste: e abita in Europa

Bruxelles, 22 dicembre 2017

La vicenda Catalana è una vicenda assai complessa, con implicazioni capaci di toccare molti piani della vita sociale di una nazione e di un popolo. I fatti spagnoli di questi ultimi giorni possono essere analizzati da vari punti di vista: politico, istituzionale, sociologico, ecc.

Vorrei provare una riflessione da un punto di vista specifico e particolare; quello che riguarda l'UE e il suo processo di unificazione, ossia rispondere al quesito: quali domande pone all'UE dalla questione catalana?

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L'Industria della Difesa va all'attacco

Bruxelles, 16 febbraio 2018

E' iniziato in questi giorni il processo istituzionale per l'approvazione di uno dei tanti regolamenti europei. Questo è però un regolamento particolarmente significativo, poiché si occupa specificamente di Industria della Difesa e solo di Industria della Difesa; è questo fatto è una novità assoluta.

Sino ad oggi l'UE non si è occupata , in forma comunitarizzata, di sicurezza e difesa se non in modo indiretto; attraverso la Ricerca e Sviluppo Tecnologico - ad esempio - e comunque in un'ottica di progettualità duale (civile e militare) ove a prevalere era sempre l'applicazione civile

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Risultati Vertice Informale del 23.02.2018

Bruxelles, 24 febbraio 2018

La riunione informale dei Capi di Stato e di Governo che si è tenuta ieri a Bruxelles non ha ovviamente preso decisioni, ma ha senza dubbio dato significative indicazioni su alcuni temi europei di interesse strategico; quali: la composizione del prossimo Parlamento Europeo, le modalità di scelta del futuro presidente della Commissione europea e le linee portanti del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale(QFP).

Prima di entrare nel merito dei singoli temi può essere utile ricordare che il vertice di venerdì si colloca all'interno della cosiddetta "Agenda dei Leader", ossia quel programma di lavoro che i leader europei si sono dati per orientare l'azione della UE nei prossimi due anni e affrontare le principali sfide che abbiamo di fronte.

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L'Europa considera le fake news un pericolo per la democrazia

Bruxelles, 12 marzo 2018

Quanto incide la cattiva informazione, le c.d. fake news, sull’Europa e sul suo progetto ambizioso di integrazione? Volendo prendere in considerazione le forme di propaganda e di manipolazione del pensiero comune nelle loro sembianze contemporanee, incarnate dai social media, a nessuno può sfuggire l’importanza dell’argomento.

E dunque che lo si voglia studiare con maggiore attenzione è comprensibile, ed è quanto sta facendo la Commissione, che ha istituito a gennaio di quest’anno un Gruppo di alto livello sulle notizie false e la disinformazione online.

Oggi la Commissaria per l'Economia e la società digitali Mariya Gabriel ha presentato la prima relazione prodotta dal team di esperti, che formula una serie di raccomandazioni, in primis una maggiore trasparenza delle piattaforme online.

La Commissaria Gabriel ha dichiarato: “Ringrazio il gruppo di esperti ad alto livello e la professoressa Madeleine de Cock Buning per l'eccellente guida del gruppo e per essere riuscita a rispettare scadenze tanto serrate.Con tutti i pareri raccolti e le ampie competenze collettive abbiamo ora a disposizione una grande quantità di materiale che ci aiuterà a formulare una serie di alternative concrete per affrontare meglio i rischi posti dalla diffusione della disinformazione online.”

La presidente del gruppo di esperti di alto livello, professoressa Madeleine de Cock Buning, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatta dei risultati ottenuti e in particolare dell'impegno con cui tutte le parti interessate, comprese le piattaforme online, si sono dedicate alla formulazione dei provvedimenti che raccomandiamo alla Commissione di adottare. Si tratta di un grande passo in avanti per contrastare la diffusione della disinformazione: abbiamo creato un punto di partenza solido per la creazione di un codice di pratiche sostenuto da una coalizione di più soggetti interessati.”

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Unione doganale: Merci contraffatte e potenzialmente pericolose per un valore di quasi 740 milioni di € bloccate alle frontiere dell'UE nel 2018

I nuovi dati pubblicati dalla Commissione europea mostrano che nel 2018 il numero delle intercettazioni di merci contraffatte importate nell'UE è aumentato a causa di un ampio quantitativo di spedizioni di modesta entità inviate mediante corrieri e servizi postali. I dati relativi alle spedizioni sequestrate sono passati da 57 433 nel 2017 a 69 354 nel 2018, sebbene il numero complessivo di articoli sequestrati sia diminuito rispetto agli anni precedenti. Nel 2018 sono stati sequestrati quasi 27 milioni di articoli in violazione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI), per un valore di vendita di quasi 740 milioni di €.

Fra le principali categorie di articoli sequestrati si annoverano le sigarette, pari al 15 % del quantitativo complessivo di articoli sequestrati, seguite dai giocattoli (14 %), dal materiale da imballaggio (9 %), dalle etichette e dagli adesivi (9 %) e dall'abbigliamento (8 %). I prodotti per l'uso personale quotidiano in ambito domestico, come gli articoli per l'igiene personale, i medicinali, i giocattoli e gli elettrodomestici casalinghi, rappresentano quasi il 37 % del numero totale di articoli sequestrati.

La Cina continua a essere il principale paese di origine delle merci che violano i diritti di proprietà intellettuale. La Macedonia del Nord costituisce la principale origine delle bevande alcooliche contraffatte, mentre la Turchia è la prima fonte di altre bevande, profumi e cosmetici. Le dogane dell'UE hanno rilevato un numero elevato di orologi, telefoni cellulari e accessori, cartucce d'inchiostro e toner nonché CD/DVD, etichette e adesivi contraffatti in provenienza da Hong Kong, Cina. La principale fonte di attrezzature informatiche è l'India, la Cambogia per le sigarette e la Bosnia-Erzegovina per il materiale da imballaggio.

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3 anni di Corpo europeo di solidarietà

In occasione del suo discorso sullo stato dell'Unione del 2016, il Presidente Juncker ha annunciato l'istituzione di un Corpo europeo di solidarietà per offrire ai giovani la possibilità di partecipare a un'ampia gamma di attività di solidarietà in tutta l'UE.

Da allora più di 161 000 giovani tra i 18 e i 30 anni hanno aderito al Corpo europeo di solidarietà, iniziativa che ha fatto la differenza nella vita di molte persone. La maggior parte delle attività finanziate offrono la possibilità di prestare volontariato, singolarmente o in gruppo, ma i giovani possono beneficiare anche di tirocini e lavori, oppure realizzare loro stessi progetti di solidarietà nell'ambito dei quali avviano, sviluppano e gestiscono attività che contribuiscono a cambiare per il meglio le comunità, mentre vivono all'estero e acquisiscono competenze preziose.

L'inclusione è uno dei temi più comuni affrontati dai progetti del Corpo europeo di solidarietà, ma non è l'unico: tra gli altri figurano l'animazione socioeducativa, i cambiamenti climatici, lo sviluppo delle comunità, la cittadinanza, l'istruzione e la cultura. Sono previste decine di migliaia di nuove opportunità in questi ambiti nei mesi e negli anni a venire. Un terzo delle attività finanziate dal Corpo europeo di solidarietà è riservato ai partecipanti con minori opportunità che incontrano ostacoli quali la disabilità, difficoltà scolastiche oppure ostacoli economici, sociali o geografici.

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Dichiarazione sulla pubblicazione della decisione dell'OMC nella controversia Airbus

2 ottobre 2019

In seguito alla pubblicazione odierna della decisione dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) riguardante l'importo delle contromisure degli USA nella controversia Airbus, la Commissaria responsabile per il Commercio, Cecilia Malmström, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"L'Unione europea prende atto della decisione del collegio arbitrale dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) in merito alla controversia Airbus e del livello delle possibili contromisure.

Restiamo del parere che, sebbene gli Stati Uniti abbiano l'autorizzazione dell'organo di conciliazione dell'OMC, l'applicazione di contromisure in questo momento rappresenterebbe una scelta miope e controproducente.

Il sistema di risoluzione delle controversie dell'OMC ha ritenuto sia l'UE sia gli USA responsabili di aver continuato a prestare taluni aiuti illegali ai rispettivi costruttori di aeromobili.

Nell'ambito della causa parallela riguardante Boeing, tra qualche mese anche l'UE si vedrà riconosciuto il diritto di imporre contromisure nei confronti degli USA a causa della loro persistente inosservanza delle norme dell'OMC. Lo scorso aprile è stato pubblicato un elenco preliminare di prodotti USA da prendere in considerazione ai fini delle contromisure.

Tuttavia una reciproca imposizione di contromisure non farebbe altro che nuocere alle imprese e ai cittadini su entrambe le sponde dell'Atlantico, finendo per danneggiare il commercio mondiale e il più ampio settore dell'aviazione in un momento delicato.

La Commissione europea ha costantemente confermato agli Stati Uniti la disponibilità dell'Unione europea a collaborare per giungere ad una soluzione equa ed equilibrata per le rispettive industrie aeronautiche.

Il settore aeronautico è tra le industrie più complesse al mondo dal punto di vista dello sviluppo, della produzione e del finanziamento. La specificità del settore richiede una disciplina globale in materia di sovvenzioni che consenta a tutti gli operatori di competere su un piano di parità.

Di recente, nel luglio di quest'anno, l'UE ha condiviso con gli USA proposte concrete per un nuovo regime sulle sovvenzioni all'industria aeronautica e una possibile soluzione per quanto riguarda gli attuali obblighi di conformità per entrambe le parti. Finora gli USA non hanno ancora dato risposta.

La nostra disponibilità a trovare una soluzione equa rimane invariata. Tuttavia, se decidessero di imporre le contromisure autorizzate dall'OMC, gli Stati Uniti non lascerebbero all'UE altra scelta che rispondere nello stesso modo."

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Stato di diritto: la Commissione europea deferisce la Polonia alla Corte di giustizia per tutelare i giudici dal controllo politico

10/10/2019

Oggi la Commissione europea ha deciso di deferire la Polonia alla Corte di giustizia dell'UE per quanto riguarda il nuovo regime disciplinare dei giudici polacchi, chiedendo un procedimento accelerato.

Il 3 aprile 2019 la Commissione ha avviato la procedura d'infrazione in questione, ritenendo che il nuovo regime disciplinare comprometta l'indipendenza giudiziaria dei giudici polacchi e non dia le necessarie garanzie per tutelarli dal controllo politico, come richiesto dalla Corte di giustizia dell'UE.

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Accordi commerciali dell'UE: offrire nuove opportunità in un'epoca di incertezze economiche globali

14/10/2019

Nonostante il difficile clima economico globale le imprese europee hanno continuato a fare buon uso delle opportunità generate dalla rete commerciale dell'Unione europea, che è la più vasta al mondo. Nel 2018 tale rete copriva il 31% degli scambi commerciali dell'Europa e, secondo la relazione annuale della Commissione europea sull'attuazione degli accordi commerciali pubblicata oggi, questo dato è destinato ad aumentare in modo significativo (fino a sfiorare il 40%) man mano che entreranno in vigore altri accordi commerciali. Gli scambi rappresentano complessivamente il 35% del prodotto interno lordo (PIL) dell'UE.

Nel 2018 gli scambi tra l'UE e i suoi partner nell'ambito degli accordi commerciali hanno registrato sviluppi positivi, con una crescita costante delle esportazioni e delle importazioni pari, rispettivamente, al 2% e al 4,6% e con ottimi risultati delle esportazioni agroalimentari dell'UE. La crescente rete di accordi commerciali dell'UE genera opportunità economiche per i lavoratori di tutta Europa: sono infatti oltre 36 milioni i posti di lavoro nell'Unione che dipendono dalle esportazioni al di fuori dell'UE. Negli scambi di merci con i suoi partner nell'ambito degli accordi commerciali l'UE ha registrato un avanzo pari a 84,6 miliardi di €, mentre il disavanzo commerciale complessivo dell'UE con il resto del mondo ammonta a circa 24,6 miliardi di €.

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Brexit: la Commissione europea raccomanda al Consiglio europeo (articolo 50) di approvare l'accordo raggiunto

Bruxelles, 17 ottobre 2019

La Commissione europea ha raccomandato oggi al Consiglio europeo (articolo 50) di approvare l'accordo raggiunto a livello dei negoziatori sull'accordo di recesso, compreso un protocollo riveduto su Irlanda e Irlanda del Nord, e di approvare una dichiarazione politica riveduta sul quadro delle future relazioni tra UE e Regno Unito. La Commissione raccomanda inoltre al Parlamento europeo di esprimere il suo consenso a tale accordo. Quest'ultimo è frutto di una serie di intensi negoziati svoltisi nei giorni scorsi tra la Commissione europea e i negoziatori del Regno Unito.

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Sondaggio di Eurobarometro su priorità diritti umani nella UE

10 dicembre 2019

Tradizionalmente, l'Eurobarometro autunnale chiede ai cittadini quale questione politica debba essere affrontata in via prioritaria dal Parlamento europeo. Per quanto riguarda i valori europei, una chiara maggioranza dei cittadini vede la protezione dei diritti umani nel mondo (48%), la libertà di parola (38%), l'uguaglianza di genere (38%) e la solidarietà tra gli Stati membri dell'UE (33%) come i principali valori da preservare.

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Focus

Paralisi dell'OMC: la Commissione europea reagisce

11 dicembre 2019

La Commissione europea ha presentato oggi una proposta che consentirà all'Unione europea di proteggere i propri interessi commerciali nonostante la paralisi del sistema multilaterale di risoluzione delle controversie all'interno dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Per sottolineare ancor più l'importanza del rispetto e dell'applicazione degli accordi commerciali dell'UE la Commissione ha creato oggi la figura del responsabile dell'esecuzione degli accordi commerciali.

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Focus

Arrivano i campioni europei nel settore dei semiconduttori

8 febbraio 2022

Al commissario Thierry Breton non piace la parola "campione". O meglio, va bene se parliamo di campioni del calcio o di qualche altra disciplina sportiva, ma no, se parliamo di imprese la parola proprio non gli piace. Forse perché evoca una gara dove dovrebbe vincere il migliore, in teoria. Non quello che è pagato di più. Si perché oggi la Commissione europea ha compiuto un passo importante con l'adozione del Chips Act, una serie di misure che dovrebbero permettere all'Europa di limitare la sua dipendenza dall'estero e magari provare ad affermare una propria leadership nel settore dei semiconduttori e dei microprocessori. Si, proprio quei dispositivi che consentono alle nostre vite di essere sempre più tecnologicamente dipendenti. Che si tratti della sanità, dell'automobile, delle telecomunicazioni o della difesa, oggi la differenza si misura in nanometri, per cui il traguardo ora è rappresentato dalle nuove palette in silicio dello spessore di 1.4 nanometri. Ma...però c'è un ma. Grande quanto quel pilastro del mercato unico europeo che si chiama principio di libera concorrenza e che da sempre ha stabilito che gli aiuti di stato sono illegittimi perché alterano artificialmente la competizione tra imprese. Ora invece il Chips Act, oltre a mobilizzare 11 miliardi di euro, consente agli Stati membri - in via eccezionale nelle intenzioni della Commissaria Vestager, il che significa sino al 2030 - di derogare alle regole sugli aiuti di stato ed investire sino a 30 miliardi di euro in Progetti di Importante Interesse Comune Europeo e nelle c.d. Mega Fabbriche. In realtà, a forza di deroghe è dall'inizio della pandemia COVID-19 che gli aiuti di stato non sono più aiuti ma legittimi interventi di protezione. Con il risultato, certificato nell'ottava relazione sulla politica di coesione, che le disparità regionali sono in calo dal 2008, ma restano più grandi di quanto non fossero nel periodo precedente la crisi economica.

CLS

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Il vitello d'oro ( anzi di diamante) e la guerra in Ucraina

Bruxelles, 26 febbraio 2022

Spicca un paradosso nella complicata e pericolosa vicenda della guerra in Ucraiana. Mentre i leader europei cercano l'accordo, per ora non trovato, sull'opportunità di colpire la Russia con sanzioni "devastanti", come spesso annunciato facendo eco alle dichiarazioni di Biden, i beni di lusso compresi i diamanti scivolano inosservati dal paniere delle sanzioni approvate. Quanto vale la vita di un ucraino? Senz'altro meno di un diamante, verrebbe da dire. La giustificazione addotta, a parziale copertura ed in soccorso all'Italia ed al Belgio responsabili in ultima analisi di questa scelta, sarebbe l'ininfluenza di tali beni sull'economia russa, che invece si è scelto di colpire con ben più incisive misure a carattere finanziario e nei settori dei trasporti, dei trasferimenti tecnologici e della libera circolazione delle persone implicate a vario titolo con il regime di Putin. Magari sarà anche vero, eppure resta l'amaro in bocca nel constatare che certi vizi di ricchezza sfidano impavidi i carriarmati e trovano sempre adepti disposti ad anteporli a qualunque altra considerazione. Anche solo morale, al pensiero dei riccastri russi che incuranti di tutti continueranno a fare shopping a Milano e ad Anversa.

Si parla di rifondare l'Europa, di un futuro nuovo per il sogno europeo, ma intanto ricordate a quanti si prodigano in fiumi di parole che in Grecia come in Polonia, insomma alle frontiere dell'Europa, la pratica dei respingimenti dei migranti, che sia in mare o nei boschi gelidi della Bielorussia, è diventata procedura ordinaria; a volte, come è stato in Polonia, condita con le buone intenzioni di offrire un viaggio di ritorno gratis nel paese da cui sono fuggiti.

Da cosa si riparte se non dalla persona? Dalla tecnologia magari? O dalla scienza? O più semplicemente dai soldi?

L'Europa si mostra vulnerabile al cospetto della guerra in Ucraina non perché sprovvista del potenziale bellico per eventualmente difendere i proprio confini in caso di aggressione, ma perché proclama valori vuoti e al momento dei fatti sparisce e passa nelle retrovie. Come sta accadendo al povero Zelensky che si è ritrovato di colpo completamente solo di fronte alla collera di Putin.

Clotilde Lombardi Satriani

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