Bruxelles, 28 febbraio 2022
Colpisce in questa situazione difficile da decodificare la novità assoluta delle decisioni adottate ieri dall'Europa e singolarmente da alcuni suoi stati membri: ossia l'invio di armi all'Ucraina. Che siano letali, come contestato da alcuni politici italiani, è difficile da negare: tutte le armi sono letali, sono fatte apposta per essere tali. Ma allo stesso tempo l'Europa ha fatto un altro passo. Ha chiuso i confini europei ai media russi in un tentativo di contrastare la guerra di propaganda condotta dalla Russia e dai suoi alleati. Sembra di evocare qui l'interesse legittimo che ogni volta che ti ritrovi nelle lande sperdute di internet pensando di essere al riparo da sguardi indiscreti, ti viene chiesto invece di accettare perché ogni sito ha un prezzo occulto e ne devi essere consapevole e pronto a pagarlo. Ora, se nel nome dell'interesse legittimo non precisate parte terzi possono sapere tutto di te, suona un paradosso che nel nome dello stesso interesse legittimo l'Europa stabilissca che non si debba sapere più nulla di quella che pensano ufficialmente i russi. Siamo in guerra, insomma, su tutti i fronti ormai. Guerra diretta sul piano della propaganda e guerra per interposta persona ( osssia la sventurata Ucraina) sul piano del confronto militare. Speriamo che spararle sempre un po' più forte dell'avversario nel primo campo serva ad impedire che lo stesso accada nel secondo.
Clotilde Lombardi Satriani
Bruxelles, 28 febbraio 2022
Gli eventi che si stanno verificando in Ucraina in questi giorni appartengono all'ordine delle cose imponenti.
Imponenti nel senso letterale del termine, quel tipo di cose che "si impongono" (per dimensione, gravità, forza,ecc.) e che al contempo "impongono" alle nostre coscienze e intelligenze modi non abituali di guardare e valutare la realtà; come la possibilità attuale della tragedia, la concretezza e vicinanza del dolore, la forza improvvisa e incontrollabile del male.
Il tutto sulla nostra terra. Perché l'Ucraina è Europa e gli ucraini - come i russi - sono europei.
I popoli, le società civili stanno reagendo come possono: con manifestazioni di massa (es. Berlino), di solidarietà (ovunque) di accoglienza (Polonia e Romania).
Ma cosa stanno facendo le grandi organizzazioni che la nostra civiltà ha creato appositamente per limitare e gestire i conflitti che la vita e la storia periodicamente pongono in essere?
Partiamo dall' ONU. E' stato immediatamente convocato il Consiglio di Sicurezza ove è stata proposta una risoluzione di condanna della Russia. Risultato: 11 voti a favore, 3 astenuti (Cina, India e Em. Arabi), 1 veto (Russia); risoluzione bloccata. Gli altri 170 paesi membri non hanno avuto altro modo per mostrare il loro sostegno all'Ucraina se non quello di alzarsi per un lungo applauso dopo le parole più che adeguate (chiedevano un minuto di silenzio per le vittime innocenti) dell'ambasciatore ucraino.
L'Unione Europea. Dopo i primi giorni di tentennamenti sembra stia rendendosi conto che non si può stare al traino degli USA quando il dramma si svolge sulla porta della tua casa.
E ieri sono iniziate le prime sanzioni serie e visibili. A oggi pare proprio che gli Stati membri dell'UE questa volta abbiano imparato ad agire insieme, lavorando su obiettivi concreti e misurabili. Il Covid ha insegnato qualcosa.
Per la prima volta nella sua storia l'UE ha deciso di fornire armi letali ad uno Stato terzo per la sua difesa.
Gli USA. Al di là delle parole forti del presidente Biden la loro azione e reazione é decisamente al di sotto delle possibilità contenute nel loro portafoglio.
La NATO. La NATO non è solo una struttura militare, ma all'interno dell'Alleanza Atlantica anche e soprattutto un attore di tipo strategico che opera su più piani, come quello economico, di controllo delle materie prime, delle vie globali di rifornimento, ecc.
Per ora sta agendo sopratutto su questo piano; ed è bene che sia così.
Rimane la Russia con i suoi alleati (Bielorussia). Perché Putin ha scatenato tutto questo? cosa ne spera? cui prodest?
Difficile rispondere. E forse non essenziale, a questo punto.
Vi è però una domanda che prima o poi noi europei dovremo porci e intorno alla quale forse alcuni insegnanti saranno chiamati a ragionare con i propri studenti; ed è la seguente: posto il rifiuto della guerra (vedasi Costituzione Italiana) quali strumenti si devono usare per "fermare il braccio che colpisce l'innocente"?
La società europea che uscirà da questo confronto dovrà aver fatto almeno qualche passo avanti nella capacità di distinguere e vivere congiuntamente il "rifiuto della guerra" e "l'applicazione della giustizia".
Clotilde Lombardi Satriani
Bruxelles, 1° marzo 2022
Nell'intento di rafforzare l'incisività delle misure contro la Russia e indurla a tornare sui propri passi, l'UE ha compiuto un nuovo balzo in avanti. Ieri il Consiglio ha deciso di utilizzare per la prima volta la European Peace Facility per inviare armi letali all'Ucraina, allo scopo, secondo le regole di ingaggio previste per questa operazione che strumentale sempre alla prevenzione , ripristino e mantenimento della pace. Nello specifico copre tutte quelle azioni che abbiano un'implicazione sul piano militare e della sicurezza. Dunque, la guerra in Europa tra Russia e Ucraina risponde in pieno ai criteri indicati; tuttavia, consentendo l'invio di armi di fatto l'Europa ha deciso di giocare su due piani: in primo luogo, si palesa in controluce l'inattesa possibilità che la resistenza opposta dagli ucraini all'avanzata dei russi possa invertire e capovolgere gli apparenti equilibri di forza più delle stesse sanzioni, senza dubbio di non poco impatto, adottate dall'UE. Dall'altro lato non si rinuncia al braccio di ferro sul piano economico tra la Russia gigante energetico e l'Europa che alla dipendenza preferisce la superiorità morale e internazionale. Si cerca in questo modo di smuovere anche le coscienze interne alla stessa Russia, perché sscelgano di stare dalla parte giusta della storia. Ma vediamo nel dettaglio le nuove misure adottate.
Sono vietati i voli di operatori russi in direzione o provenienza dall'Europa. Completamente. Sono vietate tutte le operazioni relative alla gestione delle riserve e delle attività della Banca centrale di Russia.
A titolo dello strumento dello strumento europeo per la pace (EPF) vengono stanziati 450 milioni di euro per finanziare la fornitura alle forze armate ucraine di materiale e piattaforme militari concepiti per l'uso letale della forza. Sono previsti poi ulteriori 50 milioni di euro in forniture non concepite per l'uso letale della forza quali dispositivi di protezione individuale, kit di pronto soccorso e carburante.
Certo, nessuno avrebbe immaginato che questo nuovo strumento, istituito nel 2021, avrebbe avuto quale banco di prova proprio il gigante russo, con cui l'Europa intrattiene molteplici relazioni commerciali ed economiche. E sopprattuto prima che gli stati europei si fossero dotati della c.d. Bussola Strategica per una politica di difesa comune. Si sa, i balzi in avanti o innovano o precipitano le cose. I prossimi giorni daranno l'esito.
CLS
Bruxelles, 28 febbraio 2021
Summary
Positive preliminary assessment of the satisfactory fulfilment of milestones and targets related to the first payment request of 30 December 2021 submitted by Italy transmitted to the Economic and Financial Committee by the European Commission.
In accordance with Article 24 (paragraph 2) of Regulation (EU) 2021/241, on 30 of December 2021, Italy submitted a request for payment for the first instalment of the non-repayable support and the first instalment of the loan support. The payment request was accompanied by the required management declaration and summary of audits.
To support its payment request, Italy provided due justification of the satisfactory fulfilment ofthe 29 milestones and targets of the firstinstalment of the non-repayable support and the 22 milestones of the first instalment of the loan support, as set out in Section 2(1)(1.1) and Section 2(2)(2.1) of the Council Implementing Decision of 13 July 2021 the approval of the assessment of the recovery and resilience plan for Italy.
For 2 targets covering a large number of beneficiaries, in addition to the summary documents and official listings provided by Italy, Commission services have assessed a statistically significant sample of individual files. The sample size has been uniformly set at 60, which corresponds to a confidence level of 95% or above in all cases.
Upon receipt of the payment request, the Commission has assessed on a preliminary basis the satisfactory fulfilment of the relevant milestones and targets. Based on the information provided by Italy, the Commission has made a positive preliminary assessment of the satisfactory fulfilment of all 51 milestones and targets.
The milestones and targets positivelyassessedas part of this payment request demonstrate significant steps in the implementation of Italy’srecovery and resilience plan. This includes, among others, the reforms of the justice system, concerning civil and criminal proceedings, as well as insolvency, and reforms of the education system. Further areas of intervention cover the reform of public procurement and the adoption of measuresto improve the effectiveness of spending review and to fight tax evasion. The milestones and targets also confirm progress towards the completion of investment projects related to digitization of the production system, the energy efficiency requalification of private and public buildings, the fostering of administrative capacity, and the support to SMEs especially in the tourism sector.