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13/03/2025

La Giornata della Commissione 13/03/2025

Europa e Sud Africa stringono un partenariato strategico con investimenti per un valore di 4.7 miliardi

Oggi, la Presidente Ursula von der Leyen e il Presidente António Costa prendono parte al vertice UE-Sudafrica a Città del Capo per rafforzare la loro partnership strategiche. Europa e Sud Africa hanno concordato di avviare colloqui su una nuova generazione di accordi commerciali: un partenariato per il commercio ed investimenti sostenibili.

Il Sud Africa sarà il primo paese a firmare un accordo del genere con l'UE. L'accordo si concetra sugli investimenti, sulla transizione verso l'energia pulita, sulle competenze e sullo sviluppo di industrie strategiche lungo l'intera filiera. E. dato che di questi tempi va di moda, i leader hanno anche concordato di estendere la loro cooperazione alle materie prime essenziali.

Come parte essenziale di questo nuovo capitolo nelle relazioni UE-Sudafrica, la Presidente von der Leyen ha annunciato un pacchetto di investimenti nell'ambito del piano Global Gateway del valore di 4,7 miliardi di euro. La maggior parte del pacchetto, 4,4 miliardi di euro, sarà investita in progetti a sostegno di una transizione energetica pulita ed equa nel paese. Si tratta della prima attuazione dell'impegno preso dal Presidente von der Leyen e dal Presidente Ramaphosa con il lancio della campagna Scaling up Renewables in Africa, a margine del Summit del G20 di Rio. In collaborazione con Global Citizen e sostenuta dall'Agenzia Internazionale per l'Energia, la campagna culminerà con un importante evento a margine del prossimo Summit del G20 di Johannesburg.

Il pacchetto Global Gateway si concentra anche sulle infrastrutture di connettività, sia fisiche che digitali, e sul potenziamento dell'industria farmaceutica locale.

Non solo l'antisemitismo, l'Europa in azione anche contro l'odio contro l'Islam

La Commissione organizza congiuntamente al Consiglio d'Europa la seconda riunione di coordinamento sulla lotta all'odio e al razzismo contro i musulmani, che si terrà oggi e domani.

Questo evento riunisce un'ampia gamma di parti interessate provenienti dagli Stati membri dell'UE, dal Consiglio d'Europa, dal Canada, dalla Nuova Zelanda, da organizzazioni internazionali, dalle agenzie dell'UE e dai media. I partecipanti discuteranno la questione critica della terminologia: trovare il linguaggio più efficace per descrivere e combattere l'odio anti-musulmano. Verrà inoltre evidenziato il ruolo dei media nel plasmare la percezione pubblica e le misure volte a evitare la normalizzazione del discorso anti-musulmano, con particolare attenzione all'individuazione di soluzioni innovative e alla condivisione delle migliori pratiche per contrastare questa tendenza.

L'evento è stato aperto da Magnus Brunner, Commissario per gli Affari Interni e la Migrazione. Domani, la Commissaria per l'uguaglianza, la preparazione e la gestione delle crisi, Hadja Lahbib, parteciperà tramite un messaggio video, sottolineando l'impegno della Commissione in questa causa fondamentale.

Nella tana del lupo per parlare di privacy e diritti digitali

Il Commissario per la democrazia, la giustizia, lo stato di diritto e la tutela dei consumatori, Michael McGrath, è a Washington DC, Stati Uniti, oggi e domani.

Il Commissario McGrath  parteciparà a una serie di incontri di alto livello con membri del Congresso, agenzie statunitensi, la comunità imprenditoriale UE-USA e organizzazioni della società civile. Parlerà dell'implementazione delUE-US Data Privacy Framework, che governa la sicurezza e la libertà dei flussi di  flussi di dati, e degli sforzi dell'UE per aumentare la competitività, semplificare le normative e guidare l'innovazione, inclusa la prossima proposta sul 28° regime.

Il Commissario affronterà anche la tutela dei consumatori, incluso l'imminente Digital Fairness Act, il ruolo delle piattaforme di e-commerce e la recente comunicazione sull'e-commerce.

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La Giornata UE
12/03/2025

La Giornata della Commissione 12/03/2025

2024: Un anno difficile, ma un bilancio ugualmente positivo secondo il rapporto pubblicato dalla Commissione

La Commissione ha pubblicato l'edizione 2024 della Relazione generale sulle attività dell'UE. La relazione, redatta in linea con il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, presenta i principali risultati conseguiti dall'UE nel 2024 nel fornire servizi ai cittadini dell'UE, affrontando al contempo nuove e senza precedenti sfide in un contesto geopolitico sempre più frammentato.

L'UE è rimasta ferma nel fornire sostegno politico, finanziario, umanitario e militare all'Ucraina e al popolo ucraino, mentre la Russia continuava la sua brutale e illegale guerra di aggressione. L'UE ha continuato a imporre un pesante tributo alla Russia attraverso le sue sanzioni senza precedenti che limitavano la capacità della Russia di finanziare la sua guerra. La relazione mostra anche come il piano REPowerEU abbia contribuito a ridurre la dipendenza dell'UE dai combustibili fossili russi e ad accelerare la transizione verso l'energia pulita. L'UE ha intensificato l'azione per migliorare la competitività della sua economia sia attraverso il Mercato unico che a livello globale attraverso una politica estera economica rafforzata. E ha mantenuto la rotta dell'ambizioso programma per una crescita e una prosperità pulite, digitali, sostenibili e inclusive.

Nel 2024, l'UE ha continuato a rafforzare la sua sicurezza, difesa e preparazione, grazie all'adozione della sua prima strategia industriale di difesa europea, nonché a rafforzare la sua prontezza a far fronte a crisi future. L'anno scorso ha anche segnato un importante passo avanti nel settore della migrazione con l'adozione del Patto sulla migrazione e l'asilo, un insieme di nuove regole basate sui principi di responsabilità e solidarietà. L'UE ha inoltre continuato a investire nel rafforzamento dei partenariati globali. Il 2024 è stato anche un anno di transizione istituzionale con le elezioni europee e l'elezione della nuova Commissione, guidata dalla Presidente von der Leyen.

Link nella sezione in abbonamento.

Continuano gli acquisti di gas congiunto per la sicurezza energetica europea

AggregateEU ​​è l'iniziativa di punta della Commissione per l'aggregazione della domanda e l'acquisto coordinato di gas a livello europeo come parte della piattaforma energetica dell'UE, lanciata nell'aprile 2023, per rendere l'approvvigionamento energetico dell'UE più diversificato, sicuro e coordinato. Oggi la Commissione ha lanciato il secondo round  per coordinare gli acquisti di gas.

Attraverso la piattaforma gli acquirenti dell'UE e della Comunità dell'energia possono presentare la propria domanda di gas per più periodi di 6 mesi, compresi tra luglio 2025 a ottobre 2030, e accedere in questo modo a offerte competitive da parte di fornitori internazionali affidabili. Per partecipare a questa gara, le domande vanno presentate entro il 17 marzo e saranno messe a gara per la manifestazione di interesse da parte di potenziali fornitori dal 18 al 21 marzo. Dopo che la domanda e l'offerta saranno abbinate tramite la piattaforma, le singole aziende negozieranno il loro contratto bilateralmente.

Il Commissario per l'energia e l'edilizia abitativa, Dan Jørgensen, ha affermato: "Mentre continuiamo a perseguire la transizione energetica, garantire forniture di gas prevedibili per la nostra Unione rimane fondamentale in questi tempi turbolenti. Se mettiamo insieme il nostro peso di mercato, le nostre aziende possono accedere a offerte stabili a condizioni migliori. Finché non decarbonizzeremo completamente le nostre economie e società, questo non solo contribuirà a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, ma rafforzerà anche la nostra competitività".

I round di medio termine su AggregateEU ​​sono un servizio offerto dalla Commissione per garantire stabilità e prevedibilità delle forniture di gas oltre la crisi a breve termine che l'UE ha dovuto affrontare negli ultimi anni. Fondamentalmente, questa nuova gara d'appalto a medio termine dimostra la nostra continua determinazione a diversificare le nostre forniture di energia lontano dalla Russia.

Questo ultimo round si basa su un primo round di medio termine di enorme successo che ha avuto luogo a partire da febbraio 2024, quando le offerte hanno quasi triplicato la domanda presentata dalle aziende dell'UE. Si basa anche sui precedenti round di breve termine che dal 2023 sono riusciti a far corrispondere 42 miliardi di metri cubi di richieste e offerte di domanda.

Pubblicati i risultati del bando europeo per la protezione degli spazi pubblici

La Commissione ha selezionato 13 progetti, che coinvolgono 163 partecipanti provenienti da 22 Stati membri e due paesi terzi, che riceveranno un totale di 30 milioni di euro dal Fondo sicurezza interna (ISF) per proteggere spazi pubblici quali centri commerciali, trasporti pubblici, luoghi di intrattenimento e luoghi di culto. 5 milioni di euro del bilancio totale saranno destinati alla protezione dei luoghi di culto, delle scuole e degli incontri comunitari ebraici.

È il risultato di un invito a presentare proposte sulla protezione degli spazi pubblici rivolto ad autorità pubbliche, forze dell'ordine, istituti di ricerca e aziende private.

Tutti questi progetti, la cui operatività è prevista per la prima metà del 2025, sosterranno l'attuazione del programma antiterrorismo dell'UE. Si concentreranno su settori prioritari chiave, come la lotta al traffico di armi da fuoco, il contrasto alle minacce rappresentate dai droni non collaborativi e la protezione dalle minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari.

Selezionate in sei paesi europei le fabbriche dell'intelligenza artificiale

L'impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC) ha selezionato sei nuove fabbriche di intelligenza artificiale (IA) nell'UE, dopo la prima selezione di sette fabbriche di intelligenza artificiale avvenuta nel dicembre 2024.

Germania, Austria, Bulgaria, Francia, Polonia e Slovenia sono i paesi che ospiteranno le nuove fabbriche di intelligenza artificiale selezionate, con il supporto di un investimento nazionale ed europeo complessivo di circa 485 milioni di euro. Le fabbriche forniranno un accesso privilegiato alle startup di intelligenza artificiale e alle piccole e medie imprese (PMI), promuovendo la crescita e un'espansione più efficiente.

Le fabbriche di intelligenza artificiale rappresentano un pilastro fondamentale della strategia della Commissione volta a fare dell'Europa un attore leader nel campo dell'intelligenza artificiale, riunendo 17 Stati membri e due Stati associati EuroHPC. L'infrastruttura e i servizi forniti dalle fabbriche di intelligenza artificiale sono essenziali per sfruttare appieno il potenziale del settore in Europa. Grazie al supporto della rete di supercomputer di livello mondiale dell'UE, queste fabbriche riuniranno gli ingredienti chiave dell'innovazione dell'intelligenza artificiale: potenza di calcolo, dati e talento. Ciò consentirà alle aziende di intelligenza artificiale, in particolare alle PMI e alle start-up, nonché ai ricercatori, di migliorare la formazione e lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale su larga scala, affidabili ed etici.

Come annunciato dalla Presidente von der Leyen all'AI Action Summit di Parigi, l'iniziativa Invest AI mira a mobilitare fino a 200 miliardi di euro di investimenti europei nell'intelligenza artificiale. Prevede l'implementazione di diverse gigafactory di intelligenza artificiale in tutta Europa, che saranno enormi strutture di calcolo ad alte prestazioni progettate per sviluppare e addestrare modelli e applicazioni di intelligenza artificiale di prossima generazione.

Questa iniziativa di finanziamento si basa sugli sforzi precedenti, con 22,7 milioni di euro e 17,8 milioni di euro stanziati nel 2020 e nel 2022. Con questo investimento, la Commissione rafforza il suo impegno a proteggere i suoi cittadini e prevenire futuri attacchi, promuovendo un'Europa più sicura e protetta per tutti.

 

 

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La Giornata UE
12/03/2025

La Giornata della Commissione 12/03/2025

La dichiarazione di ursula Von der Leyen sulle misure di risposta dell'Europa ai dazi americani

In risposta all'imposizione di nuovi dazi ingiustificati degli Stati Uniti sulle importazioni di acciaio e alluminio dall'UE, la Commissione ha lanciato contromisure rapide e proporzionate sulle importazioni statunitensi nell'UE.

La Commissione si rammarica della decisione degli Stati Uniti di imporre tali dazi, ritenendoli ingiustificati, dirompenti per il commercio transatlantico e dannosi per le aziende e i consumatori, spesso con conseguenti prezzi più alti.

La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha affermato: "Le relazioni commerciali tra l'Unione europea e gli Stati Uniti sono le più grandi al mondo. Hanno portato prosperità e sicurezza a milioni di persone e il commercio ha creato milioni di posti di lavoro su entrambe le sponde dell'Atlantico. Da questa mattina gli Stati Uniti stanno applicando un dazio del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio. Ci rammarichiamo profondamente di questa misura. I dazi sono tasse. Sono dannosi per le aziende e ancora peggio per i consumatori. Questi dazi stanno interrompendo le catene di approvvigionamento. Portano incertezza per l'economia. I posti di lavoro sono in gioco. I prezzi saliranno. In Europa e negli Stati Uniti. L'Unione europea deve agire per proteggere i consumatori e le aziende. Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate. Poiché gli Stati Uniti stanno applicando tariffe per un valore di 28 miliardi di dollari, stiamo rispondendo con contromisure per un valore di 26 miliardi di euro. Ciò corrisponde alla portata economica delle tariffe statunitensi. Le nostre contromisure saranno introdotte in due fasi. A partire dal 1° aprile e pienamente operative dal 13 aprile. Nel frattempo, rimarremo sempre aperti ai negoziati. Crediamo fermamente che in un mondo pieno di incertezze geopolitiche ed economiche, non sia nel nostro interesse comune gravare le nostre economie con tariffe. Siamo pronti a impegnarci in un dialogo significativo. Ho incaricato il Commissario per il commercio Maroš Šefčovič di riprendere i colloqui per esplorare soluzioni migliori con gli Stati Uniti".

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La Giornata UE
11/03/2025

La posizione dell'Europa su Gaza e Siria

 Su Gaza l'Alto Rappresentante della UE per la politica estera ha dichiarato:

L'Unione Europea accoglie con favore il Piano di ripresa e ricostruzione araba presentato al Summit del Cairo il 4 marzo, adottato anche dall'OIC. Questo piano rappresenta una base seria per le discussioni sul futuro della Striscia di Gaza e l'UE discuterà queste idee con i suoi partner arabi.

Qualsiasi piano per il futuro di Gaza deve fornire soluzioni credibili per la ricostruzione, la governance e la sicurezza. Gli sforzi di ripresa e ricostruzione devono basarsi su un solido quadro politico e di sicurezza accettabile sia per gli israeliani che per i palestinesi, che fornisca pace e sicurezza a entrambe le parti.

L'UE è determinata a non lasciare alcun ruolo futuro per Hamas a Gaza e a non rappresentare più una minaccia per Israele. Continueremo a sostenere politicamente e finanziariamente l'Autorità Nazionale Palestinese e il suo programma di riforma, per aiutarla a prepararsi al suo ritorno a governare Gaza.

L'UE chiede la piena attuazione dell'accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi, che porti al rilascio di tutti gli ostaggi e alla fine definitiva delle ostilità.

L'UE è pienamente impegnata a far rivivere un orizzonte politico verso la pace in Medio Oriente, basato sulla soluzione dei due Stati. Ricorda l'importanza di una distribuzione sostenibile degli aiuti umanitari su larga scala in tutta Gaza.

Sulla Siria l'Alto Rappresentante ha dichiarato:

L'Unione Europea è gravemente allarmata dalla violenza diffusa nella regione costiera della Siria negli ultimi giorni, che ha causato un elevato numero di vittime, tra cui molti civili. Condanniamo fermamente gli attacchi delle milizie pro-Assad contro le forze di sicurezza. Condanniamo inoltre con la massima fermezza i crimini orribili commessi contro i civili, tra cui le uccisioni sommarie, molte delle quali sarebbero state perpetrate da gruppi armati che sostengono le forze di sicurezza delle autorità di transizione.

Accogliamo con favore gli impegni assunti dalle autorità di transizione, e in particolare l'istituzione di un comitato investigativo, al fine di assicurare i responsabili alle loro responsabilità in linea con le norme e gli standard del diritto internazionale. L'UE chiede che venga condotta un'indagine rapida, trasparente e imparziale per garantire che i responsabili siano assicurati alla giustizia. Invitiamo le autorità di transizione a consentire alla Commissione internazionale indipendente d'inchiesta sulla Repubblica araba siriana di indagare su tutte le violazioni. Bisogna fare tutto il possibile per impedire che tali crimini si ripetano.

L'UE continua a chiedere la fine della violenza in Siria e sollecita tutte le parti a proteggere i siriani di ogni estrazione religiosa ed etnica senza discriminazioni; chiede inoltre la distribuzione senza ostacoli di aiuti umanitari e il rispetto del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario in ogni circostanza. Mettiamo inoltre in guardia contro la manipolazione dilagante delle informazioni, anche da parte di attori stranieri, per fomentare ulteriore violenza e instabilità.

L'UE accoglie con favore l'accordo raggiunto il 10 marzo tra le autorità di transizione e le SDF. Questo accordo potrebbe aprire la strada a una maggiore stabilità e a un futuro migliore per molti siriani. Incoraggiamo le parti a lavorare all'attuazione e siamo pronti a sostenere.

Il dialogo nazionale, iniziato a fine febbraio, dovrebbe essere determinante per garantire che la transizione soddisfi le aspirazioni di tutte le componenti della società siriana. In particolare, una giustizia di transizione completa è essenziale nel percorso verso la riconciliazione e la costruzione di una Siria pacifica e di una transizione politica inclusiva.

L'UE ricorda la sua recente sospensione delle misure restrittive come parte di un approccio graduale e reversibile. L'UE continuerà a esaminare possibili ulteriori sospensioni delle sanzioni sulla base di un attento monitoraggio della situazione nel paese.

L'UE chiede ancora una volta il pieno rispetto della sovranità, dell'unità e dell'integrità territoriale della Siria. L'UE si impegna a sostenere una transizione pacifica e inclusiva, lontana da maligne interferenze straniere, che garantisca i diritti di tutti i siriani senza distinzioni di alcun tipo.

 

 

 

 

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Focus
11/03/2025

In attesa delle nuove regole sugli aiuti di stato la commissione lancia una consultazione

La Commissione europea ha avviato oggi una consultazione invitando tutti gli stakeholder interessati a commentare la bozza del nuovo quadro sugli aiuti di Stato che accompagna il Clean Industrial Deal ("CISAF").

Il 26 febbraio 2025, la Commissione ha pubblicato la comunicazione sul Clean Industrial Deal: una tabella di marcia comune per la competitività e la decarbonizzazione, annunciando l'adozione di un nuovo quadro europeo sugli aiuti di Stato nel secondo trimestre del 2025. Oggi, la Commissione avvia una consultazione sulla bozza di testo del CISAF. L'adozione è prevista per giugno 2025.

Il CISAF accompagnerà il Clean Industrial Deal stabilendo come gli Stati membri possono progettare misure di aiuti di Stato per sostenere i suoi obiettivi, basandosi sull'esperienza con le disposizioni transitorie del Temporary Crisis and Transition Framework ("TCTF") (vale a dire sezioni 2.5, 2.6 e 2.8 TCTF). Una volta adottato, il CISAF sostituirà il TCTF e dovrebbe essere in vigore fino al 31 dicembre 2030, offrendo un orizzonte di pianificazione più lungo per gli Stati membri e prevedibilità e certezza degli investimenti per le aziende. Faciliterà alcuni requisiti standard, come la procedura di gara obbligatoria per l'assegnazione degli aiuti di Stato, che accelererà l'uso dei regimi una volta che saranno istituiti dagli Stati membri.

Le parti interessate possono rispondere alla consultazione fino al 25 aprile 2025. La proposta e i dettagli sulla consultazione sono disponibili nella sezione in abbonamento.

La bozza del CISAF stabilisce le condizioni in base alle quali gli aiuti di Stato per determinati investimenti e obiettivi sarebbero considerati compatibili con il mercato interno. La Commissione incoraggia gli Stati membri a istituire regimi di aiuti ove opportuno. Una volta autorizzati dalla Commissione, i regimi di aiuti di Stato consentono un rapido dispiegamento di sovvenzioni di aiuti individuali. Contribuisce pertanto alla semplificazione delle norme sugli aiuti di Stato per i progetti che contribuiscono ad accelerare gli obiettivi del Clean Industrial Deal.

La bozza del CISAF contiene disposizioni per i seguenti tipi di misure di aiuto:

- Misure che accelerano l'introduzione delle energie rinnovabili: gli Stati membri sarebbero in grado di istituire schemi per investimenti in energie rinnovabili e stoccaggio di energia con procedure di gara semplificate che possono essere implementate rapidamente, includendo al contempo sufficienti garanzie per proteggere la parità di condizioni. Gli Stati membri potrebbero ideare schemi per tecnologie specifiche in base al loro particolare mix energetico nazionale. Sarebbero anche in grado di concedere aiuti per tecnologie meno mature, come l'idrogeno rinnovabile, in un processo semplificato senza gara. Gli Stati membri dovrebbero garantire che i progetti ammissibili siano implementati entro una tempistica specifica per garantire un effetto di accelerazione efficace. La proposta contiene anche agevolazioni specifiche per gli aiuti di Stato per la flessibilità non fossile e meccanismi di capacità;
- Misure che facilitano la decarbonizzazione industriale: gli Stati membri sarebbero in grado di sostenere investimenti in tutte le tecnologie pertinenti che portano alla decarbonizzazione. Gli Stati membri potrebbero (i) istituire schemi basati su gare d'appalto o (ii) sostenere direttamente i progetti, senza gare d'appalto, entro determinati limiti. Per progetti molto grandi, gli Stati membri dovrebbero dimostrare che il finanziamento pubblico non supera il divario di finanziamento del progetto. Gli Stati membri dovranno garantire che i progetti ammissibili siano implementati entro una tempistica specifica per garantire un effetto di accelerazione efficace;
- Misure che garantiscano una capacità produttiva sufficiente nelle tecnologie pulite: la proposta consentirebbe il sostegno degli Stati membri per la produzione di determinate apparecchiature per tecnologie pulite (attualmente definite come: batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori e utilizzo e stoccaggio della cattura del carbonio) nonché i componenti chiave e le materie prime essenziali necessarie per la produzione di tali apparecchiature. Gli Stati membri sarebbero in grado di istituire regimi di aiuti per sostenere gli investimenti necessari fino a determinati limiti (aumentati per gli investimenti nelle aree assistite). Fatte salve rigorose garanzie, gli Stati membri potrebbero anche fornire importi di aiuti più elevati per corrispondere al livello di sostegno offerto nei paesi terzi per un particolare progetto, per evitare che tali investimenti vengano dirottati lontano dall'Europa.
- Misure per ridurre i rischi degli investimenti privati: gli Stati membri potrebbero adottare misure per ridurre i rischi associati agli investimenti privati ​​in energia rinnovabile, decarbonizzazione industriale, capacità produttiva nelle tecnologie pulite nonché determinate infrastrutture energetiche.

 

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Focus
11/03/2025

La Giornata della Commissione 11/03/2025

L'Europa si attiva per garantire la disponibilità dei medicinali essenziali

Oggi la Commissione ha proposto un regolamento per migliorare la disponibilità di medicinali essenziali nell'UE. La proposta mira a proteggere la salute umana incentivando la diversificazione della filiera e potenziando la produzione farmaceutica nell'UE. Ciò sosterrà il settore farmaceutico dell'UE, che contribuisce in modo significativo alla nostra economia. La legge mira inoltre a migliorare l'accesso ad altri medicinali di interesse comune, che potrebbero non essere disponibili in determinati mercati. Questa iniziativa contribuisce all'obiettivo dell'Unione europea per la salute di garantire che i pazienti dell'UE abbiano accesso ai medicinali di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno.

La presidente von der Leyen ha annunciato la legge sui medicinali essenziali nelle sue linee guida politiche per ridurre le dipendenze e migliorare la resilienza dell'UE, in particolare per i medicinali e i principi attivi per i quali vi sono solo pochi produttori o paesi fornitori. Integra le proposte legislative già presentate per affrontare la carenza di medicinali nell'UE, in particolare la riforma farmaceutica.

Negli ultimi anni, gli Stati membri hanno dovuto affrontare gravi carenze di medicinali e sfide globali come la pandemia di COVID-19 e le tensioni geopolitiche hanno chiaramente esposto significative vulnerabilità nella filiera farmaceutica dell'UE. Le carenze possono mettere a rischio la vita dei pazienti e gravare notevolmente sui nostri sistemi sanitari. Queste carenze possono essere causate da problemi di produzione, vulnerabilità della filiera o competizione globale per le risorse. Il Critical Medicines Act mira a fornire un kit di strumenti industriali per affrontare questi problemi, rendendo l'UE un mercato in cui la produzione di medicinali critici sarà più attraente.

La legge faciliterà gli investimenti per le aziende che aumentano la produzione di medicinali critici nell'UE, incentivando al contempo azioni che rendono le filiere più resilienti. Offrirà inoltre agli Stati membri la possibilità di unirsi per aumentare il loro potere d'acquisto.

Gli elemnti chiave della proposta normativa soni i seguenti:

- I progetti strategici creeranno, aumenteranno o modernizzeranno la capacità produttiva dell'UE per medicinali critici o i loro ingredienti. Questi progetti industriali potrebbero beneficiare di un accesso più facile ai finanziamenti e di un supporto amministrativo, normativo e scientifico accelerato.

-Sono state pubblicate linee guida sugli aiuti di Stato per aiutare gli Stati membri a sostenere finanziariamente tali progetti strategici.
- Gli Stati membri possono utilizzare gli appalti pubblici per diversificare e incentivare la resilienza delle catene di approvvigionamento. Per i medicinali critici, gli acquirenti dovranno includere un insieme più ampio di requisiti nelle loro procedure di appalto, come fonti diversificate di materiale di input e monitoraggio delle catene di approvvigionamento. In caso di elevata dipendenza da un singolo o un numero limitato di paesi, dovranno anche utilizzare requisiti di appalto che favoriscano la produzione di medicinali critici nell'UE. Ciò sarà possibile anche per altri medicinali di interesse comune, quando giustificato.
- La Commissione sosterrà gli appalti collaborativi tra diversi Stati membri su richiesta degli Stati membri, per affrontare le disparità di disponibilità e accesso di medicinali critici e altri medicinali di interesse comune in tutta l'UE.
- Saranno esplorate partnership internazionali con paesi e regioni ccon orientamento affine, per ampliare la catena di approvvigionamento e ridurre le dipendenze da un singolo o un numero limitato di fornitori.

Affrontare le carenze e garantire l'accesso ai medicinali è una priorità per l'UE da molti anni. La strategia farmaceutica per l'Europa del 2020 ha definito una serie di misure normative e un ulteriore supporto all'industria per promuovere la ricerca e l'innovazione nel settore dei medicinali, affrontando al contempo le carenze e la mancanza di accesso per i pazienti. Ha inoltre portato all'avvio di un dialogo strutturato sulla dimensione industriale della sicurezza dell'approvvigionamento con tutte le parti interessate. Nel 2022, l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha ricevuto un mandato più forte per gestire le carenze. Da allora, insieme a gruppi di autorità nazionali, ha svolto un ruolo chiave nel monitoraggio e nella risposta alle carenze di medicinali critici.

Nel 2023, la Commissione ha proposto un'ambiziosa revisione della legislazione farmaceutica dell'UE, per migliorare l'accesso e rafforzare le catene di fornitura dei medicinali. Questa riforma è attualmente in fase di negoziazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Ulteriori iniziative intraprese includono la pubblicazione di un elenco dell'Unione di medicinali critici, per aiutare a identificare e monitorare i medicinali critici; e una comunicazione della Commissione per affrontare le carenze di medicinali nell'UE.

Il Critical Medicines Act integra queste misure con strumenti di politica industriale per affrontare le vulnerabilità della catena di fornitura dei medicinali critici e ridurre le dipendenze dell'UE in quest'area strategica.

Commissione e Consiglio gettano le basi per una cooperazione strategica con il Sudafrica

Il 13 marzo, la Presidente Ursula von der Leyen, insieme al Presidente António Costa, parteciperà al Summit UE-Sudafrica a Città del Capo. Il Summit è un'opportunità per riaffermare l'impegno dell'Europa nei confronti della sua partnership unica con il Sudafrica, rafforzare i nostri legami strategici e affrontare insieme le sfide globali. Al Summit, la Presidente von der Leyen annuncerà un "Global Gateway Investment Package" dell'UE con il Sudafrica per promuovere investimenti reciprocamente vantaggiosi attraverso sovvenzioni e prestiti pubblici e privati ​​da parte di istituzioni finanziarie europee e locali.

Questo pacchetto si concentrerà sul supporto della Just Energy Transition del Sudafrica con investimenti in progetti di idrogeno verde, lavorazione e raffinazione di minerali essenziali, sviluppo di competenze della forza lavoro locale e posti di lavoro per l'economia verde; rafforzamento delle infrastrutture di connettività attraverso corridoi di trasporto, logistica pulita e digitalizzazione; e rafforzamento della capacità di produzione di vaccini e potenziamento delle catene del valore farmaceutiche locali migliorando la qualità dei prodotti farmaceutici e rafforzando le competenze sulle normative sanitarie e sui vaccini.

Il pacchetto di investimenti Global Gateway migliorerà anche la collaborazione sulla creazione di capacità, il rafforzamento delle normative, lo sviluppo delle competenze e gli standard di sostenibilità della ricerca e sviluppo.

Nell'ambito del Summit, il Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea e la South African Nuclear Medicine Research Infrastructure (NuMeRI) firmeranno anche un accordo di collaborazione che mira a supportare gli ospedali sudafricani nell'accelerare la diagnosi e il trattamento del cancro.

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La Giornata UE
04/03/2025

La pace attraverso la forza

Dalle dichiarazioni rilasciate da Unione Europea, Gran Bretagna, NATO, Turchia, Canada, Norvegia e Ucraina nel summit che si è svolto domenica 2 marzo a Londra si può trarre la misura del cambiamento che l'Europa, suo malgrado, sta sperimentando. Tutte le voci si sono ritrovate concordi intorno all'obiettivo di ottenere "la pace attraverso la forza". Messa in evidenza al primo punto dei risultati del summit, questa affermazione merita dunque particolare attenzione.

Perché, se può apparire scontata sulla bocca di Trump, per come ormai si è fatto conoscere dal mondo intero, nel caso dell'Europa esige qualche precisazione in più. 

L'Europa, nata dalle macerie della guerra, aveva da subito rinnegato il c.d. hard power, la forza militare a protezione, dissuasione e promozione della propria identità sulla scena globale. Complice anche il '68, ai cannoni si sono preferiti i fiori, e indubbiamente l'Europa ha esercitato verso il resto del mondo quasi un'irresistibile attrazione: per i propri valori, per un modello sociale solidale, per la libertà concessa ad ogni forma di espressione e di identità. Si chiamava soft power ed aveva nella diplomazia economica, culturale e scientifica il suo apice.

E' triste l'Europa costretta a riarmarsi. E' triste anche se i posti di lavoro, è stato detto, saranno riconvertiti nell'industria della difesa. E' triste perché comunque verranno sottratte risorse alla cura del povero fiore avventuratosi tra le fauci del cannone. Il rapporto pubblicato ieri dall'Agenzia europea dell'Ambiente ci dice che, nonostante gli sforzi in tempi non critici, i livelli di inquinamento restano ancora troppo elevati. E l'obiettivo temporale di zero inquinamento al 2030 fa ingresso nell'olimpo della mitologia europea, al fianco della strategia di Lisbona del 2000, che prometteva entro dieci anni di rendere l'Europa l'economia più competitiva a livello globale.

Colpa di Trump? Forse. 

Oppure è colpa di un'inevitabile spirale regolamentatoria, che ha preso il sopravvento per l'assenza di un'autentica integrazione a livello politico e soprattutto sociale, e che, pure con i suoi risvolti troppo onerosi, ha fatto comunque da collante tra 27 paesi sempre sull'orlo di una crisi di identità. 

Ora è il tempo di agire, sentiamo ripetere in questi giorni dai vertici europei. Ma, smantellare in fretta il giogo dell'eurocrazia, giungendo fino a ipotizzare la conversione verso la produzione di armi dei fondi destinati alla coesione europea, che si è sempre fondata sul principio di solidarietà tra aree a diversa velocità di crescita, nasconde un grande pericolo: che in Europa alcuni stati siano più rapidi ed efficaci nella corsa al riarmo; e finiscano per acquisire una posizione egemonica. 

Un film forse già visto...?

CLS

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Editoriale
04/03/2025

L'Europa si riarma

L'annuncio oggi nelle parole della Presidente della Commissione europea von der Leyen:

Stiamo vivendo nel momento più importante e pericoloso. Non ho bisogno di descrivere la natura grave delle minacce che affrontiamo. O le conseguenze devastanti che dovremo sopportare se tali minacce dovessero concretizzarsi. Perché la questione non è più se la sicurezza dell'Europa sia minacciata in modo molto reale. O se l'Europa debba assumersi una maggiore responsabilità per la propria sicurezza. In verità, conosciamo da tempo le risposte a queste domande. La vera questione che abbiamo di fronte è se l'Europa è pronta ad agire con la stessa decisione richiesta dalla situazione. E se l'Europa è pronta e in grado di agire con la velocità e l'ambizione necessarie. Nei vari incontri delle ultime settimane, l'ultimo dei quali due giorni fa a Londra, la risposta delle capitali europee è stata tanto clamorosa quanto chiara. Siamo in un'era di riarmo. E l'Europa è pronta ad aumentare massicciamente la sua spesa per la difesa. Sia per rispondere all'urgenza a breve termine di agire e sostenere l'Ucraina, sia per affrontare la necessità a lungo termine di assumersi una responsabilità molto maggiore per la nostra sicurezza europea.

Ecco perché oggi ho scritto una lettera ai leader in vista del Consiglio europeo di giovedì. Ecco perché siamo qui insieme oggi. E ho delineato in questa lettera ai leader il piano ReArm Europe. Questa serie di proposte si concentra su come utilizzare tutte le leve finanziarie a nostra disposizione, per aiutare gli Stati membri ad aumentare rapidamente e significativamente le spese per le capacità di difesa. Con urgenza ora, ma anche per un periodo più lungo nel corso di questo decennio. Ci sono cinque parti.

La prima parte di questo piano ReArm Europe è quella di liberare l'uso dei finanziamenti pubblici per la difesa a livello nazionale. Gli Stati membri sono pronti a investire di più nella propria sicurezza se hanno lo spazio fiscale. E dobbiamo consentire loro di farlo. Ecco perché a breve proporremo di attivare la clausola di salvaguardia nazionale del Patto di stabilità e crescita. Ciò consentirà agli Stati membri di aumentare significativamente le loro spese per la difesa senza innescare la procedura per i disavanzi eccessivi. Ad esempio: se gli Stati membri aumentassero in media la spesa per la difesa dell'1,5% del PIL, ciò potrebbe creare un margine fiscale di circa 650 miliardi di euro nell'arco di quattro anni.

La seconda proposta sarà un nuovo strumento. Fornirà 150 miliardi di euro in prestiti agli Stati membri per investimenti nella difesa. Si tratta fondamentalmente di spendere meglio e spendere insieme. Stiamo parlando di domini di capacità paneuropei. Ad esempio: difesa aerea e missilistica, sistemi di artiglieria, missili e munizioni, droni e sistemi anti-drone; ma anche per soddisfare altre esigenze, dalla mobilità cyber a quella militare, ad esempio. Aiuterà gli Stati membri a mettere in comune la domanda e ad acquistare insieme. Naturalmente, con questa attrezzatura, gli Stati membri possono aumentare notevolmente il loro sostegno all'Ucraina. Quindi, attrezzatura militare immediata per l'Ucraina. Questo approccio di approvvigionamento congiunto ridurrà anche i costi, ridurrà la frammentazione, aumenterà l'interoperabilità e rafforzerà la nostra base industriale di difesa. E può essere a vantaggio dell'Ucraina, come ho appena descritto. Quindi questo è il momento dell'Europa e dobbiamo essere all'altezza.

Il terzo punto è usare il potere del bilancio dell'UE. C'è molto che possiamo fare in questo ambito nel breve termine per indirizzare più fondi verso investimenti legati alla difesa. Ecco perché posso annunciare che proporremo ulteriori possibilità e incentivi per gli Stati membri ce decideranno, se vorranno usare programmi di politica di coesione, di aumentare la spesa per la difesa.

Gli ultimi due ambiti di azione mirano a mobilitare capitali privati ​​accelerando l'Unione del risparmio e degli investimenti e attraverso la Banca europea per gli investimenti.

Per concludere: l'Europa è pronta ad assumersi le proprie responsabilità. ReArm Europe potrebbe mobilitare circa 800 miliardi di euro per un'Europa sicura e resiliente. Continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner nella NATO. Questo è un momento per l'Europa. E siamo pronti a fare un passo avanti.

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Focus
04/03/2025

La Giornata della Commissione 04/03/2025

La piattaforma STEP ad un anno dal suo lancio: forte sostegno alle tecnologie strategiche.

Oggi la Piattaforma tecnologica strategica per l'Europa (STEP) celebra il suo primo anno di attività a sostegno dello sviluppo e della produzione di tecnologie critiche in Europa. Nell'ultimo anno, STEP ha riunito la potenza di investimento di 11 programmi dell'UE, mobilitando oltre 15 miliardi di euro per sostenere la competitività dell'Europa in tre settori strategici: tecnologie digitali e innovazione tecnologica all'avanguardia, tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse e biotecnologie.

Il portale STEP è una piattaforma unica che consente ai promotori di progetti di accedere a tutte le opportunità di finanziamento STEP nei programmi dell'UE e negli Stati membri. Ad oggi sono stati pubblicati circa sessanta bandi a livello europeo e nazionale e circa quaranta di essi sono ancora aperti alla presentazione di proposte. La task force STEP della Commissione collabora strettamente con i 27 Stati membri dell'UE. Collabora regolarmente con i promotori dei progetti, le autorità di gestione e le associazioni competenti per migliorare il sistema e comprendere le loro esigenze di investimento. Sulla base del successo di STEP, la Presidente von der Leyen ha suggerito, nella sua lettera ai leader dell'UE in vista del Consiglio europeo straordinario del 6 marzo, che STEP potrebbe essere ulteriormente sfruttato ampliandone la portata a tutte le tecnologie rilevanti per il settore della difesa.

STEP continuerà a rafforzarsi nel 2025 con il sostegno degli Stati membri per il successo di progetti innovativi e la riduzione della dipendenza dalle tecnologie strategiche. Si incoraggiano gli Stati membri a sfruttare le opportunità offerte da STEP nell'ambito del NextGenerationEU/Recovery and Resilience Fund. Possono riassegnare le risorse ai progetti etichettati STEP e trasferire fino al 6% della loro dotazione del Recovery and Resilience Facility (RRF) alla componente nazionale InvestEU per finanziare tali progetti.

Inquinamento provocato dall'aviazione civile: siglato l'accordo per nuovi standard 

L'accordo, adottato venerdì scorso dal Comitato per la protezione ambientale in seno all' Organizzazione per l'aviazione civile internazionale (ICAO), stabilisce una serie completa di nuovi standard vincolanti. Da un lato, sull'efficienza energetica degli aeromobili, che entrerà in vigore il 31 dicembre 2031, e dall'altro, sui livelli di rumore dei nuovi aeromobili, che saranno implementati dal 1° gennaio 2029. L'adozione formale è prevista in una futura sessione del Consiglio ICAO.

Dopo queste date, gli aerei commerciali che vorranno ottenere la certificazione dovranno soddisfare nuovi standard globali, che richiederanno notevoli miglioramenti nell'efficienza del carburante e nella riduzione del rumore. I nuovi aerei dovranno ridurre il consumo di carburante di almeno il 10% rispetto ai modelli esistenti. Inoltre, dal 2029, i futuri aerei dovranno essere più silenziosi di almeno 6 decibel. Ciò rappresenta un miglioramento significativo nella riduzione del rumore: si prevede che i livelli di rumorosità scenderanno di oltre il 30% rispetto ai modelli attuali.

Sebbene conseguire progressi simultanei in termini di efficienza energetica e riduzione del rumore rappresenti una sfida tecnologica, questo nuovo doppio standard ICAO incoraggia l'innovazione per raggiungere entrambi gli obiettivi, trovando un equilibrio cruciale tra sostenibilità ambientale e benessere della comunità.

Il Commissario per i trasporti e il turismo sostenibili, Apostolos Tzitzikostas, ha affermato: "Questo accordo rappresenta un importante passo avanti per il settore dell'aviazione nel raggiungimento degli obiettivi climatici a lungo termine. Migliorerà anche la qualità della vita delle persone che vivono vicino agli aeroporti. Concentrandoci sull'innovazione e sull'efficienza, possiamo mantenere elevati standard di sicurezza, garantire una forte connettività e promuovere un mercato globale equo. »

Brasile e Unione Europea unite contro il terrorismo e la criminalità organizzata

 

Domani, il Commissario per gli Affari Interni e la Migrazione, Magnus Brunner e il Ministro della Giustizia e della Pubblica Sicurezza del Brasile, Ricardo Lewandowski firmeranno un accordo sullo scambio di dati personali tra Europol e la Polizia Federale Brasiliana. Ciò rafforzerà la cooperazione tra l'UE e il Brasile nella lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo e si basa su un accordo di cooperazione strategica tra l'UE e il Brasile in vigore dal 2017, che facilita già lo scambio di dati non personali. L'accordo garantirà un elevato livello di protezione dei diritti fondamentali, anche attraverso solide garanzie di protezione dei dati. Il Brasile è il primo paese della regione latinoamericana a raggiungere questo tipo di accordo con l'UE, e il secondo paese al mondo, insieme alla Nuova Zelanda. Ora spetta al Parlamento europeo dare il suo consenso per la conclusione dell'accordo.

Magnus Brunner, Commissario per gli Affari Interni e la Migrazione, ha affermato: "La cooperazione internazionale è una pietra angolare del nostro lavoro per rafforzare la sicurezza interna dell'UE e dei nostri partner. Questo accordo ci offrirà l'opportunità di migliorare lo scambio di informazioni con un partner chiave, il Brasile, e a sua volta di aumentare il supporto di Europol alle indagini penali transfrontaliere degli Stati membri".

La Commissione ha reso la sicurezza interna dell'UE una priorità fondamentale. Come parte centrale di questi sforzi, la Commissione sta lavorando a una nuova strategia di sicurezza interna che verrà presentata in primavera. Ciò include una cooperazione ancora più forte con i partner internazionali.

I cittadini europei raccolgono le firme per una nuova iniziativa in favore delle regioni più isolate

L'iniziativa dei cittadini europei "Politica di coesione per l'uguaglianza delle regioni e la sostenibilità delle culture regionali" è stata presentata alla Commissione europea il 4 marzo 2025 dopo aver ottenuto 1.269.351 dichiarazioni di sostegno da parte dei cittadini dell'UE e aver raggiunto la soglie iprevista in 8 paesi. È l'undicesima iniziativa di questo tipo che ha avuto successo e che sarà ora esaminata dalla Commissione.

L'iniziativa richiede un'attenzione speciale da parte della politica di coesione dell'UE per le regioni che presentano delle peculiarità rispetto alle altre regioni confinanti. Gli organizzatori ritengono che tali regioni debbano avere pari opportunità di accedere a vari fondi dell'UE. Inoltre, devono essere garantiti la conservazione delle loro caratteristiche e il loro corretto sviluppo economicoi, in modo che lo sviluppo dell'UE possa essere sostenuto e la sua diversità culturale mantenuta. La Commissione ha registrato questa iniziativa in quanto richiede proposte legislative per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale dell'Unione.

La Commissione ha ora tempo fino al 4 settembre 2025 per presentare la sua risposta ufficiale, delineando le azioni che intende intraprendere, se del caso. La Commissione incontrerà gli organizzatori per discutere l'iniziativa in dettaglio nelle prossime settimane. Un'udienza pubblica sarà poi organizzata dal Parlamento europeo.

 

 

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La Giornata UE
03/03/2025

La Giornata della Commissione 03/03/2025

Progressi verso gli obiettivi del 2030, ma i livelli di inquinamento restano troppo alti​

Oggi la Commissione e l'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) hanno pubblicato il secondo rapporto Zero Pollution Monitoring and Outlook, che fornisce una panoramica del lavoro dell'UE per raggiungere gli obiettivi di zero inquinamento del 2030. La Commissione ha inoltre pubblicato oggi il suo quarto rapporto Clean Air Outlook.

I rapporti mostrano che le politiche dell'UE hanno contribuito a ridurre l'inquinamento atmosferico, l'uso di pesticidi e i rifiuti di plastica in mare. Tuttavia, i livelli di inquinamento sono ancora troppo elevati, in particolare a causa di rumore nocivo, rilascio di microplastiche nell'ambiente, inquinamento da nutrienti e produzione di rifiuti. Secondo i rapporti, è necessaria un'azione molto più incisiva nell'UE per raggiungere i suoi obiettivi di riduzione dell'inquinamento del 2030.

I principi di zero inquinamento devono essere integrati in tutte le politiche e gli sforzi intrapresi a tutti i livelli per garantire ulteriori progressi. In questo contesto, promuovere l'economia circolare dell'UE contribuirà a ridurre il consumo di risorse e quindi allevierà le pressioni sugli ecosistemi e sulla salute umana. Infine, l'azione per l'inquinamento zero, in particolare attraverso il piano d'azione per l'inquinamento zero, sosterrà la transizione sostenibile dell'economia dell'UE e la renderà più competitiva.

Sebbene i progressi verso i sei obiettivi "inquinamento zero" rimangano contrastanti, l'inquinamento sta diminuendo a causa di rifiuti marini, pesticidi e antimicrobici, secondo il rapporto Zero Pollution Monitoring and Outlook. Anche la qualità dell'aria è migliorata in tutta Europa, supportata da sviluppi normativi e riduzioni delle emissioni, con conseguente significativa diminuzione delle morti premature. Tuttavia, il numero di decessi causati dall'aria inquinata resta troppo alto. Inoltre, l'inquinamento in corso, in particolare da ammoniaca e ossidi di azoto, continua a minacciare gli ecosistemi dell'UE. Ciò è ribadito dal quarto rapporto Clean Air Outlook, che evidenzia che, mentre le emissioni di inquinanti atmosferici nell'UE continuano a diminuire, la qualità dell'aria rappresenta un grave rischio per la salute e la qualità degli ecosistemi nell'UE. Entrambi i rapporti mostrano che sono necessarie ulteriori azioni per ridurre ulteriormente l'inquinamento atmosferico.

Il rapporto Zero Pollution Monitoring and Outlook rileva inoltre che i livelli di inquinamento da rumore nocivo, microplastiche, nutrienti e rifiuti restano troppo elevati. Per quanto riguarda l'inquinamento acustico, sono necessari maggiori sforzi, in particolare nelle aree urbane, per ridurre il numero di persone cronicamente disturbate dal rumore dei trasporti. Per quanto riguarda le microplastiche, sono necessarie ulteriori misure per affrontare questa fonte di inquinamento. Inoltre, le perdite di nutrienti sono rimaste sostanzialmente invariate, in particolare a causa delle persistenti sfide del deflusso agricolo e dell'uso di fertilizzanti. Per quanto riguarda i rifiuti, sono necessari maggiori sforzi, poiché la produzione di rifiuti continua ad aumentare nell'UE. Il rapporto mostra chiaramente che sono necessarie maggiori azioni per raggiungere l'ambizione di inquinamento zero dell'UE. La piena attuazione e applicazione della legislazione ambientale dell'UE è quindi fondamentale per raggiungere gli obiettivi di inquinamento zero del 2030, come stabilito nel piano d'azione per l'inquinamento zero.

Sul fronte legislativo, l'UE ha già adottato misure con le revisioni della direttiva sulle emissioni industriali, della direttiva sulla qualità dell'aria ambiente, della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, della direttiva quadro sui rifiuti, della direttiva quadro sulle acque e del regolamento sul mercurio. Il nuovo regolamento sul ripristino della natura contribuirà inoltre a ridurre ulteriormente le pressioni di inquinamento sugli ecosistemi e ad aumentare la resilienza complessiva degli ecosistemi. Per contrastare l'inquinamento da microplastiche, la Commissione ha presentato nel 2023 una proposta di regolamento sulla prevenzione delle perdite di pellet di plastica nell'ambiente. Una volta adottata, contribuirà a raggiungere questo obiettivo di inquinamento nel piano d'azione Zero Pollution.

Entrambi i report sono accompagnati dal primo Zero Pollution Dashboard, che mostra i progressi compiuti dalle regioni dell'UE e da tutte le capitali nel raggiungere aria, acqua e suolo più puliti. Il dashboard confronta le regioni tra loro e con la media dell'UE. Il confronto si basa su diversi indicatori di inquinamento ambientale che riguardano la salute, la protezione dell'ecosistema e la biodiversità, nonché la produzione e il consumo. Il dashboard evidenzia 15 regioni in Austria, Finlandia, Francia, Germania e Svezia che attualmente vantano i livelli di inquinamento più bassi. Link nella sezione in abbonamento.

Bangladesh, Myanmar e comunità  Rohingya : non solo guerra, ma anche cooperazione nella politica estera della UE 

La Commissione ha stanziato oggi 76 milioni di euro in aiuti umanitari dell'UE per rispondere alle esigenze delle persone colpite dalle principali crisi nell'Asia meridionale e sudorientale. Di questa cifra, 32,3 milioni di euro sosterranno i rifugiati Rohingya che vivono in Bangladesh. Altri 33 milioni di euro sosterranno la popolazione colpita dal conflitto in corso in Myanmar. I restanti 10,8 milioni di euro sosterranno i rifugiati e le comunità ospitanti nei paesi limitrofi della regione, nonché per rafforzare la preparazione alle catastrofi.

La Commissaria per la preparazione e la gestione delle crisi, Hadja Lahbib, è oggi in Bangladesh, dove visiterà i campi profughi Rohingya a Cox's Bazar e incontrerà i partner umanitari e le autorità nazionali. In Bangladesh, i 32,3 milioni di euro sosterranno oltre un milione di rifugiati Rohingya che vivono nel paese, principalmente a Cox's Bazar, nonché le comunità ospitanti. I finanziamenti saranno utilizzati per:

- assistenza alimentare;
- mantenimento dei campi profughi e di altre strutture;
- fornitura di servizi essenziali quali assistenza sanitaria, istruzione di emergenza e accesso all'acqua e ai servizi igienici.

In Myanmar, i 33 milioni di euro stanziati quest’anno saranno utilizzati per:

- assistenza alimentare e di emergenza, dati gli alti livelli di insicurezza alimentare;
- fornitura di alloggi di emergenza  per le persone sfollate;
- accesso ad acqua potabile e servizi igienici;
- altri servizi di base come assistenza sanitaria e istruzione di emergenza;
- formazione sui rischi delle mine e assistenza per le vittime delle mine antiuomo;
- preparazione ai disastri nel paese, altamente soggetto a cicloni e inondazioni.

Considerata la ricaduta regionale della crisi del Myanmar, un'ulteriore allocazione di 3,5 milioni di euro fornirà aiuti salvavita ai rifugiati e alle comunità ospitanti in India, Indonesia, Malesia e Thailandia.

Saranno stanziati 6 milioni di euro alle Filippine, sia per le misure di preparazione alle catastrofi sia per l'impatto prolungato del conflitto nella regione di Mindanao. Verrà inoltre fornito un sostegno regionale di 1,3 milioni di euro per la preparazione alle catastrofi in tutto il Sud-est asiatico.

Tutti i finanziamenti umanitari dell'UE vengono incanalati tramite organizzazioni partner come ONG internazionali e agenzie delle Nazioni Unite.

 

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La Giornata UE
26/02/2025

Arriva il decreto Omnibus per far recuperare alle imprese europee competitività

La Commissione europea ha adottato un nuovo pacchetto di proposte per semplificare le norme dell'UE e aumentare la competitività, nonché sbloccare ulteriore capacità di investimento. Si tratta di un importante passo avanti nella creazione di un ambiente imprenditoriale più favorevole per aiutare le aziende dell'UE a crescere, innovare e creare posti di lavoro di qualità.

Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha affermato: "Semplificazione promessa, semplificazione realizzata! Stiamo presentando la nostra prima proposta per una semplificazione di vasta portata. Le aziende dell'UE trarranno vantaggio da norme semplificate in materia di rendicontazione finanziaria sostenibile, due diligence sulla sostenibilità e tassonomia. Ciò renderà la vita più facile per le nostre aziende, garantendo al contempo che rimaniamo saldamente sulla strada giusta per i nostri obiettivi di decarbonizzazione. E un'ulteriore semplificazione è in arrivo".

La Commissione ha un obiettivo chiaro: realizzare uno sforzo di semplificazione senza precedenti, ottenendo almeno il 25% di riduzione degli oneri amministrativi e almeno il 35% per le PMI fino alla fine di questo mandato. Questi primi pacchetti "Omnibus", che intervengono in diversi ambiti legislativi collegati, riguardano la rendicontazione finanziaria sostenibile, la due diligence sulla sostenibilità, la tassonomia, il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere ed i programmi di investimento europei.

L'intento dichiarato dall'esecutivo europeo è di ridurre la complessità dei requisiti UE per tutte le aziende, in particolare le PMI e le piccole società a media capitalizzazione (SMC), concentrandosi sulle aziende più grandi che hanno un impatto maggiore sul clima e sull'ambiente, consentendo comunque alle aziende di accedere a finanziamenti sostenibili per la loro transizione pulita.

Se adottate e attuate come stabilito oggi, si stima prudentemente che le proposte porteranno a un risparmio complessivo sui costi amministrativi annuali di circa 6,3 miliardi di euro e mobiliteranno una capacità di investimento pubblico e privato aggiuntiva di 50 miliardi di euro a sostegno delle priorità politiche.

Le proposte di semplificazione riguardano in particolare tre macro-settori legislativi, che ora vediamo nel dettaglio.

Principali novità in tema di rendicontazione della sostenibilità (CSRD e tassonomia UE):

- Rimuovere circa l'80% delle aziende dall'ambito della CSRD, concentrando gli obblighi di rendicontazione della sostenibilità sulle aziende più grandi che hanno maggiori probabilità di avere i maggiori impatti sulle persone e sull'ambiente;
- Garantire che i requisiti di rendicontazione della sostenibilità per le grandi aziende non gravino sulle aziende più piccole nelle loro catene del valore;
- Posticipare di due anni (fino al 2028) i requisiti di rendicontazione per le aziende attualmente nell'ambito della CSRD e che sono tenute a rendicontare a partire dal 2026 o dal 2027.
- Ridurre l'onere degli obblighi di rendicontazione della tassonomia UE e limitarlo alle aziende più grandi (corrispondenti all'ambito della CSDDD), mantenendo al contempo la possibilità di rendicontare volontariamente per le altre grandi aziende nell'ambito futuro della CSRD. Si prevede che ciò comporterà notevoli risparmi sui costi per le aziende più piccole, consentendo al contempo alle aziende che desiderano accedere alla finanza sostenibile di continuare a rendicontare.

- Introdurre l'opzione di rendicontazione delle attività parzialmente allineate alla tassonomia UE, promuovendo una graduale transizione ambientale delle attività nel tempo, in linea con l'obiettivo di ampliare la finanza di transizione per aiutare le aziende nel loro percorso verso la sostenibilità.
- Introdurre una soglia di materialità finanziaria per la rendicontazione della tassonomia e ridurre i modelli di rendicontazione di circa il 70%.
- Introdurre semplificazioni nell'applicazione del criterio "Do no Significant harm" (DNSH) per la prevenzione e il controllo dell'inquinamento correlati all'uso e alla presenza di sostanze chimiche che si applica trasversalmente  a tutti i settori economici, come primo passo verso la revisione e semplificazione di tutti tali criteri DNSH entro la fine dell'anno.
- Adeguare, tra gli altri, il principale indicatore chiave di prestazione basato sulla tassonomia per le banche, il Green Asset Ratio (GAR). Le banche potranno escludere dal denominatore del GAR le esposizioni relative a imprese che sono al di fuori del futuro ambito della CSRD (vale a dire aziende con meno di 1000 dipendenti e un fatturato di 50 milioni di euro).

Le principali modifiche in materia di  due diligence saranno:

- Semplificare i requisiti di due diligence in modo che le aziende interessate evitino inutili complessità e costi, ad esempio concentrando i requisiti di due diligence sui partner commerciali diretti; e riducendo la frequenza delle valutazioni periodiche e del monitoraggio dei loro partner da annuale a 5 anni, con valutazioni ad hoc ove necessario.
- Ridurre gli oneri e gli effetti a cascata per le PMI e le piccole mid-cap limitando la quantità di informazioni che possono essere richieste come parte della mappatura della catena del valore da parte delle grandi aziende;
- Aumentare ulteriormente l'armonizzazione dei requisiti di due diligence per garantire parità di condizioni in tutta l'UE;
- Rimuovere le condizioni di responsabilità civile dell'UE preservando al contempo il diritto delle vittime al pieno risarcimento per i danni causati dalla non conformità e proteggendo le aziende da un sovra-risarcimento, ai sensi dei regimi di responsabilità civile degli Stati membri; 
- Dare alle aziende più tempo per prepararsi a conformarsi ai nuovi requisiti posticipando di un anno (al 26 luglio 2028) l'applicazione dei requisiti di due diligence per le aziende più grandi, mentre le linee guida per la pratica attuazione delle nuove norme saranno pubblicate entro  luglio 2026.

In materia di meccansimo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (CBAM), le principali modifiche saranno:

- Esentare i piccoli importatori dagli obblighi CBAM, principalmente PMI e privati. Si tratta di importatori che importano piccole quantità di beni CBAM, che rappresentano quantità molto piccole di emissioni incorporate che entrano nell'Unione da paesi terzi. Ciò funziona introducendo una nuova soglia annuale cumulativa CBAM di 50 tonnellate per importatore, eliminando così gli obblighi CBAM per circa 182.000 o il 90% degli importatori, principalmente PMI, pur coprendo oltre il 99% delle emissioni nell'ambito.
- Semplificare le regole per le aziende che rimangono nell'ambito CBAM: sull'autorizzazione dei dichiaranti CBAM, nonché le regole relative agli obblighi CBAM, incluso il calcolo delle emissioni incorporate e gli obblighi di segnalazione.
-Rendere CBAM più efficace a lungo termine, rafforzando le regole per evitare elusioni e abusi.
Questa semplificazione precede una futura estensione di CBAM ad altri settori ETS, beni a valle, seguita da una nuova proposta legislativa sull'estensione dell'ambito CBAM all'inizio del 2026.

La Commissione propone inoltre una serie di modifiche per semplificare e ottimizzare l'uso di diversi programmi di investimento, tra cui InvestEU, EFSI ed altri strumenti finanziari.

InvestEU, il più grande strumento di condivisione del rischio dell'UE per sostenere gli investimenti strategici all'interno dell'Unione, svolge un ruolo chiave nell'affrontare le barriere finanziarie e guidare gli investimenti necessari per competitività, ricerca e innovazione, decarbonizzazione, sostenibilità ambientale e competenze. Attualmente, quasi il 45% delle sue operazioni supporta obiettivi climatici.

Le modifiche proposte sono:

- Aumentare la capacità di investimento dell'UE tramite l'uso dei rendimenti degli investimenti passati, nonché l'uso ottimizzato dei fondi ancora disponibili nell'ambito degli strumenti legacy, consentendo così di mettere a disposizione delle imprese maggiori finanziamenti. Si prevede che ciò mobiliterà circa 50 miliardi di euro in investimenti pubblici e privati ​​aggiuntivi. La maggiore capacità di InvestEU sarà utilizzata principalmente per finanziare attività più innovative a sostegno di politiche prioritarie, come la bussola della competitività e il Clean Industrial Deal.
- Rendere più facile per gli Stati membri contribuire al programma e sostenere le proprie imprese e mobilitare investimenti privati.
- Semplificare i requisiti amministrativi per i nostri partner esecutivi, intermediari finanziari e destinatari finali, in particolare le PMI. Si prevede che le misure di semplificazione proposte genereranno 350 milioni di euro di risparmi sui costi.

Ma è l'urgenza quella che colpisce di più. Infatti, La Commissione invita i colegislatori a trattare questo pacchetto omnibus con priorità, in particolare la proposta di posticipare determinati obblighi di informativa ai sensi della CSRD e la scadenza per il recepimento ai sensi della CSDDD, poiché mirano ad affrontare le principali preoccupazioni individuate dalle parti interessate.

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Focus
25/02/2025

Tutti insieme appassionatamente

Tre anni di guerra, centinaia di migliaia di morti, distruzione e miseria di un paese senza grandi speranze; tutto questo non basta, la realtà ci offre lo spettacolo imprevedibile di una convergenza avida di tutti gli attori sul campo intorno al banchetto delle terre rare ucraine. 

Tutti a vario titolo reclamano i soldi, vogliono stabilire un prezzo, la cui stima a posteriori appare sconveniente con le bare ancora schierate prima e più dei carri armati.

Anche l'Europa sente di doversi dotare degli strumenti della contabilità prima che Stati Uniti e Russia si spartiscano tutto.

Davvero l'Ucraiana alla fine deve risolversi in un business di più raffinata fattura rispetto ai grezzi accordi di Yalta del secolo passato?

Ma l'Europa ha fatto di più, ha accolto anche milioni di ucraini in fuga, ribaltando l'inimicizia tra polacchi e ucraini sopravissuta alla fine della seconda guerra mondiale. Lo sforzo europeo è stato, se così si può dire, tridimensionale, rispetto agli aiuti in armi forniti dagli Stati Uniti.

Ma siccome a specchiarsi nell'alleanza americana si rischia ora di ricevere indietro un'immagine deformata, l'Europa fa i conti da sola, con le sue spese per la difesa da aumentare, con le sue armi da acquistare, sopratutto con quelle che le serviranno in futuro e chissà da chi. 

Le tappe per decidere sono ormai fissate: il Presidente del Consiglio UE ha convocato un vertice straordinario il prossimo 6 marzo; sempre a marzo è prevista la presentazione de Libro bianco sulla difesa; infine a giugno, a Bruxelles,  si tireranno le somme, prima alla riunione  della NATO  e poi al Vertice europeo.

Per allora Trump promette che la sventurata guerra in Ucraina sarà conclusa. Ma forse gli europei avranno più paura di prima.

CLS

 

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Editoriale
25/02/2025

Il racconto di tre anni di guerra passa anche attraverso le lenti di Eurojust

Sotto la guida di da Eurojust sono state costituite delle squadre investigative congiunte (JIT) per accertare i crimini di guerra commessi in Ucraina; hanno finora intervistato 4.000 testimoni, oltre alle oltre 40.000 interviste condotte dalle autorità ucraine sul loro territorio. Come risultato della stretta cooperazione tra le parti della JIT (che rappresentano le autorità giudiziarie nazionali di Lituania, Estonia, Lettonia, Polonia, Romania, Repubblica Slovacca e Ucraina), il servizio di Procura lituano ha emesso Avvisi di sospetto in contumacia nei confronti di sei sospettati. Inoltre, l'ufficio del Procuratore generale dell'Ucraina ha emesso un Avviso di sospetto nei confronti di un altro individuo per crimini di guerra contro un civile.

I membri della JIT sono stati impegnati a lavorare su una strategia di accusa comune, che dà priorità alle indagini sul crimine di aggressione, sui crimini di tortura, maltrattamenti e filtraggio in relazione ai siti di detenzione illegali, nonché sul crimine di genocidio.

Da marzo 2022, l'Agenzia ha organizzato 26 riunioni di coordinamento tra la JIT e altre autorità nazionali che indagano su presunti crimini internazionali fondamentali commessi in Ucraina. Ciò ha consentito ai paesi coinvolti di scambiare dati sulle rispettive indagini nazionali, discutere strategie e priorità e coordinare le misure investigative.

Eurojust è pienamente impegnata a continuare a sostenere l'importante lavoro della JIT e ha stanziato circa mezzo milione di euro per finanziare le sue attività. La JIT è supportata dal lavoro dell'International Centre for the Prosecution of the Crime of Aggression against Ukraine (ICPA) e del Core International Crimes Evidence Database (CICED), entrambi ospitati e gestiti da Eurojust.

Negli ultimi sei mesi, l'ICPA ha compiuto notevoli progressi nella compilazione di un solido pacchetto di casi. Questo pacchetto si basa su una strategia investigativa e di accusa comune sul crimine di aggressione, concordata dai partecipanti all'ICPA.

Il pacchetto di creazione del caso è destinato alla trasmissione al futuro ufficio del procuratore di un possibile tribunale speciale o di altre giurisdizioni.

L'ICPA ha garantito e continua a garantire la raccolta e l'analisi preliminare di potenziali prove che potrebbero riguardare individui ai massimi livelli della leadership militare e politica. Gli sforzi investigativi non sono limitati dalle posizioni ufficiali che gli individui potrebbero ricoprire. Mentre l'aggressione in Ucraina continua, c'è un crescente corpo di prove che l'ICPA sta attivamente indagando. L'ICPA ha ricevuto finanziamenti aggiuntivi e nel gennaio 2025 le sue operazioni sono state estese per sei mesi. A tal fine, è stato firmato un emendamento all'accordo di contributo tra Eurojust e il Servizio per gli strumenti di politica estera della Commissione europea.

Sin dallo scoppio della guerra, Eurojust è stata in prima linea nel sostenere l'accertamento delle responsabilità per i crimini russi. Solo tre settimane dopo l'invasione su vasta scala della Russia nel 2022, Eurojust ha supportato l'istituzione di una JIT che ora è composta da Ucraina, sei Stati membri dell'UE, la partecipazione della CPI ed Europol, nonché un Memorandum d'intesa con gli Stati Uniti.

In un panorama operativo frammentato e complesso, con la guerra in corso e le prove sparse tra paesi con sistemi legali diversi, la JIT consente ai partner di scambiare informazioni direttamente e in tempo reale. Aiuta inoltre i membri della JIT a semplificare le loro indagini, poiché le autorità nazionali coinvolte possono ora concentrarsi sulla costruzione attiva dei loro casi.

Eurojust fornisce competenze legali e analitiche nonché supporto logistico e finanziario alla JIT.

A febbraio 2023, Eurojust ha lanciato il Core International Crimes Evidence Database (CICED), sulla base di un'urgente modifica del mandato di Eurojust, a seguito dell'invasione dell'Ucraina.

L'International Centre for the Prosecution of the Crime of Aggression Against Ukraine (ICPA), istituito nel luglio 2023, è anch'esso ospitato da Eurojust e, insieme al CICED, supporta il lavoro della JIT.

Da marzo 2022, Eurojust ha partecipato attivamente alla task force EU Freeze and Seize istituita dalla Commissione europea per garantire l'attuazione efficiente delle sanzioni dell'UE contro gli oligarchi russi e bielorussi elencati in tutta l'Unione europea. Eurojust fornisce supporto operativo alla task force coordinando l'applicazione delle sanzioni dell'Unione da parte degli Stati membri attraverso il diritto penale.

Insieme all'ufficio del procuratore generale ucraino, Eurojust presiede il flusso di lavoro sulle indagini nazionali del gruppo di dialogo sulla responsabilità per l'Ucraina. Questo flusso di lavoro mira a identificare le sfide chiave nei principali casi di criminalità internazionale e a proporre congiuntamente soluzioni a livello politico, ad esempio sull'uso di prove open source nelle indagini e nell'azione penale per crimini internazionali nel contesto dell'Ucraina.

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Focus
24/02/2025

La Giornata della Commissione 24/02/2025

L'Europa rafforza la cybersicurezza

Oggi la Commissione ha presentato una proposta per garantire una risposta efficace ed efficiente agli incidenti informatici su larga scala. Il progetto proposto aggiorna il quadro completo dell'UE per la gestione delle crisi di sicurezza informatica e mappa gli attori UE pertinenti, delineandone i ruoli durante l'intero ciclo di vita della crisi. Ciò include la preparazione e la consapevolezza situazionale condivisa per anticipare gli incidenti informatici e le necessarie capacità di rilevamento per identificarli, compresi gli strumenti di risposta e recupero necessari per mitigare, scoraggiare e contenere tali incidenti.

Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutivo per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, ha affermato: "In un'economia dell'Unione sempre più interdipendente, le interruzioni dovute agli incidenti di sicurezza informatica possono avere impatti di vasta portata in vari settori. Il progetto di sicurezza informatica proposto riflette il nostro impegno a garantire un approccio coordinato, sfruttando le strutture esistenti per proteggere il mercato interno e sostenere le funzioni vitali della società. Questa raccomandazione è un passo avanti cruciale nel rafforzare la nostra resilienza informatica collettiva".

Il piano proposto si basa sui quadri esistenti, come l'Integrated Political Crisis Response e l'EU Cyber ​​Diplomacy Toolbox, allineandosi alle iniziative recentemente adottate, come il Critical Infrastructure Blueprint e il codice di rete sulla sicurezza informatica per il settore elettrico dell'UE. Propone misure per rafforzare la collaborazione tra entità civili e militari, tra cui la NATO, riflettendo al contempo gli obiettivi della futura strategia di preparazione dell'UE. Inoltre, la proposta odierna promuove comunicazioni sicure e sforzi strategici per contrastare la disinformazione.

Il piano integra la comunicazione congiunta della Commissione e dell'ARVP per rafforzare la sicurezza e la resilienza dei cavi sottomarini, presentata dal vicepresidente esecutivo Virkkunen a Helsinki il 21 febbraio.

L'Europa e il mondo ci riprovano a salvare la biodiversità

Domani, lsi riunirà a Roma la Conferenza globale sulla biodiversità COP16 , per riprendere le discussioni su questioni cruciali per arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030. Si tratta della continuazione della riunione COP16 che si è tenuta a Cali, in Colombia, nell'ottobre 2024, che ha portato a diversi risultati. Tuttavia, le parti non sono riuscite a raggiungere un accordo su tutte le decisioni necessarie per implementare correttamente il Quadro globale sulla biodiversità. L'UE lavorerà per trovare un consenso e raggiungere un accordo su tutte le decisioni in sospeso, tra cui la mobilitazione delle risorse, il quadro di monitoraggio e le procedure per la revisione dell'attuazione.

Dopo le sessioni riprese a Roma, la prossima Conferenza delle parti, la COP17, si terrà nel 2026 a Yerevan, in Armenia.

La Commissaria per l'ambiente, la resilienza idrica e un'economia circolare competitiva, Jessika Roswall, ha affermato: "L'UE e i suoi Stati membri rimangono pienamente impegnati nell'implementazione del Quadro globale sulla biodiversità. In queste negoziazioni riprese, insieme dobbiamo trovare un modo per continuare a mobilitare risorse da tutte le fonti e garantire un finanziamento continuo per la biodiversità dopo il 2030 che sia efficace e coerente. Siamo pronti a lavorare insieme a tutte le parti per andare avanti e costruire sui progressi compiuti a Cali".

Pubblicato il rapporto sul commercio europeo per l'agro-alimentare

L'ultimo rapporto sul commercio agroalimentare pubblicato oggi dalla Commissione europea mostra che a novembre 2024 le esportazioni agroalimentari dell'UE hanno raggiunto i 20,1 miliardi di euro, rimanendo stabili rispetto allo stesso mese del 2023. Le esportazioni cumulative tra gennaio e novembre 2024 sono aumentate del 3% a 217,2 miliardi di euro. Il commercio agroalimentare complessivo dell'UE ha rallentato a novembre 2024 rispetto al mese precedente.

Le esportazioni agroalimentari dell'UE a novembre 2024 hanno raggiunto i 20,1 miliardi di euro, in calo del 7% rispetto al picco di ottobre, ma in linea con i livelli di novembre 2023. Le esportazioni cumulative per l'anno hanno raggiunto i 217,2 miliardi di euro, segnando una crescita del +3% rispetto al 2023. Le esportazioni di caffè, tè, cacao e spezie hanno registrato il maggiore aumento di valore, guidate da pasta di cacao, burro e polvere di cacao.

Le importazioni agroalimentari dell'UE sono rimaste forti a novembre 2024, raggiungendo i 15,5 miliardi di euro, ovvero il 5% in meno rispetto a ottobre ma comunque il 18% in più rispetto all'anno precedente. Le importazioni cumulative per l'anno sono aumentate del 7%, spinte da prezzi elevati e volumi di importazione in crescita. Le importazioni di caffè, tè, cacao e spezie sono aumentate complessivamente di 8,4 miliardi di euro (+44%) da gennaio a novembre 2024.

 

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La Giornata UE
20/02/2025

L'ombra del passato

Mario Draghi, nel suo intervento due gionri fa al Parlamento europeo, ha messo in scena la celebre frase che nanni Moretti recita all'indirizzo di Massimo d'Alema in uno dei suoi film più famosi: "Dì qualcosa!", con ciò intendendo dire che la sinistra italiana, anche a corto di argomenti propriamente di sinistra, non poteva comunque restare muta nel dibattito cruciale di quegli anni in Italia.

mario Draghi, all'Europa tutta per mezzo dei suoi rappresentanti, alla domanda di cosa l'UE avrebbe dovuto fare adesso, nelle mutate circostanze del presente rispetto ai soli cinque mesi trascorsi dalla pubblicazione del suo report su come l'Europa dovrebbe colmare le distanze con il resto del mondo in termini di competitività, alla domanda su cosa fare oggi, dunque, che la terra del vecchio continente trema  come ai Campi Flegrei, ha risposto: "Non ne ho idea, ma fate qualcosa". L'inazione è fatale come quando uno svenutato alpinista si addormenta in mezzo alla tormenta di neve per non sapere più come tornare indietro.

Ma cosa frena l'Europa? La fede incrollabile nel progresso, che sia scientifico o sociale o morale, la ferma convinzione che una volta raggiunto un traguardo non si possa più tprnare indietro. Ed il traguardo della pace, raggiunto e mantenuto da oltre sessant'anni, ha fatto ritenere che la guerra non possa mai più riapparire nel futuro dei popoli europei. 

Invece, all'improvviso, l'Europa, come Adamo, si scopre nuda. Accerchiata dall'implacabile ritorno del peccato originale, sotto forma di rigurgiti di progetti egemonici sincronizzati a livello globale.

In questi giorni tutto a Bruxelles sembra sospeso. E' stato appena adottato il programma di lavoro della Commissione europea, che di norma segna l'avvio a pieno regime della legislatura, ma le troppe incognite creano incertezza sulla giusta destinazione delle risorse a disposizione, nell'urgenza sempre più palese di dare priorità alla difesa. 

E' triste che l'Europa non solo debba compiangere la sua beata illusione di un futuro sempre più di pace, ma addirittura si veda costretta a ricorrere allo sviluppo dei suoi apparati militari come fonte di crescita del suo prodotto interno lordo. 

E' chiaro che in questo quadro l'opinione pubblica avrà di che stupirsi, se anche su questo fronte non si agisce con rapidità.

Draghi aveva ragione, ma forse, cinque mesi fa,neanche lui immaginava sino a che punto le sue parole sarebbero state profetiche.

CLS

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Editoriale
18/02/2025

La Giornata della Commissione 18/02/2025

Aggiornato l'elenco degli Stati che non cooperano sul piano della trasparenza fiscale

Nell'ambito del lavoro dell'UE per promuovere la trasparenza fiscale e una tassazione equa a livello globale, gli Stati membri hanno aggiornato oggi l'elenco UE delle giurisdizioni non cooperanti a fini fiscali. Questo aggiornamento dimostra gli effetti positivi del dialogo costruttivo e della cooperazione tra l'UE e i suoi partner internazionali, poiché non sono state aggiunte nuove giurisdizioni all'elenco (Allegato I), che contiene 11 giurisdizioni di paesi terzi: Samoa americane, Anguilla, Figi, Guam, Palau, Panama, Federazione russa, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Vergini americane e Vanuatu. Questo aggiornamento registra una serie di sviluppi positivi in ​​molte di queste giurisdizioni, riflettendo gli sforzi in corso per affrontare aree di preoccupazione in sospeso. Inoltre, 8 giurisdizioni hanno attualmente impegni in sospeso per migliorare il loro quadro di governance fiscale, che sono registrati nell'elenco comprendente le giurisdizioni cooperative (Allegato II), tra cui Antigua e Barbuda, Belize, Isole Vergini britanniche, Brunei Darussalam, Eswatini, Seychelles, Türkiye e Vietnam. L'UE monitorerà attentamente questi impegni per assicurarsi che vengano rispettati entro i tempi stabiliti.

L'obiettivo principale dell'elenco UE è incoraggiare le giurisdizioni a implementare standard di buona governance fiscale per contrastare la frode fiscale, l'evasione e l'elusione in tutto il mondo. Si basa su un processo approfondito di screening, valutazione e monitoraggio secondo criteri oggettivi, chiari e accettati a livello internazionale. Come risultato di un impegno senza precedenti, molte giurisdizioni hanno adottato misure importanti per fermare le pratiche fiscali dannose e migliorare la trasparenza fiscale globale.

L'elenco UE viene aggiornato due volte l'anno, per riflettere i cambiamenti nelle politiche fiscali e nei livelli di cooperazione delle giurisdizioni. Ciò garantisce che rimanga pertinente e accurato nel tempo.

Le donne ancora poco presenti nella ricerca e innovazione

La Commissione ha pubblicato l'ultima edizione della sua serie di pubblicazioni di punta, She Figures, che presenta le statistiche più aggiornate e a livello europeo sulla parità di genere nella ricerca e innovazione (R&I).

Il potenziale di innovazione dell'Europa è a rischio. Mentre le donne superano in numero gli uomini nell'istruzione universitaria, rimangono sorprendentemente sottorappresentate nelle carriere e nella leadership in scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM). Il rapporto rivela un crescente divario di genere in settori critici come l'ICT, dove solo il 22% dei dottori di ricerca sono donne. Ciò non solo aggrava le attuali carenze di competenze dell'UE, ma minaccia anche la competitività a lungo termine. Le disparità di genere persistono ai massimi livelli di ricerca e innovazione, con solo il 9% degli inventori donne e il 98% della ricerca dell'UE che non riesce a integrare una dimensione di genere.

Questi risultati riecheggiano le preoccupazioni sollevate dal rapporto Draghi sulla competitività dell'UE, che ha sottolineato la necessità di sfruttare il potere di una forza lavoro diversificata e inclusiva, per aumentare la competitività e la crescita economica dell'Europa.

Qesta la dichiarazione della Commissaria europea per la ricerca Ekaterina Zaharieva: "Il talento non ha genere, ma l'opportunità troppo spesso sì. Il rapporto She Figures è un campanello d'allarme, le donne stanno guidando il progresso nell'istruzione, ma incontrano ancora troppe barriere nella ricerca, nell'innovazione e nella leadership. Dobbiamo cambiare questo, non solo perché è giusto, ma perché il futuro dell'Europa dipende da questo. Un'Europa veramente competitiva e innovativa è quella in cui ogni mente, indipendentemente dal genere, ha la possibilità di prosperare".

L'Unione Europea ha compiuto passi da gigante nella promozione dell'uguaglianza di genere in R&I, tra cui l'introduzione di un criterio di ammissibilità al Gender Equality Plan per Horizon Europe. Inoltre, l'integrazione di una dimensione di genere nei contenuti di R&I è un requisito per la maggior parte dei progetti, poiché la sua assenza ridurrebbe la pertinenza e l'eccellenza della ricerca. Un altro obiettivo è aumentare l'equilibrio di genere in tutto il programma, con un target del 50% di donne nei consigli, nei gruppi di esperti e nei comitati di valutazione correlati a Horizon Europe.

Di conseguenza, l'81% dei bandi per proposte di R&I affronta ora la dimensione di genere e le donne rappresentano oltre il 51% dei partecipanti ai consigli e ai gruppi di esperti di Horizon Europe. Inoltre, il 38% dei ricercatori nei progetti Horizon Europe sono donne e anche la quota di consorzi guidati da donne in questo programma di finanziamento è aumentata dal 23% al 31%.

Questi progressi si basano sull'agenda politica dello Spazio europeo della ricerca (SER), che ha dato priorità all'uguaglianza di genere e all'integrazione della dimensione di genere nei contenuti di R&I dal 2012. Le nuove iniziative per promuovere le donne in R&I includeranno azioni per contrastare la violenza di genere nel mondo accademico e il rafforzamento dell'iniziativa Women TechEU per supportare le start-up deep-tech guidate da donne.

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La Giornata UE
17/02/2025

La Giornata della Commissione 17/02/2025

La Commissione chiede il parere degli stakeholder sulla futura strategia per le startup

La Commissione pubblica un invito a tutti gli stakeholder interessati a contribuire alla futura strategia UE per le startup e le scaleup. La strategia migliorerà le condizioni per le startup e le scaleup innovative, consentendo una crescita più rapida e semplice all'interno del mercato unico. Affronterà sfide come l'accesso a finanziamenti, mercati e talenti, nonché ostacoli normativi e burocratici e frammentazione del mercato. Faciliterà inoltre l'accesso a infrastrutture, conoscenze e servizi all'avanguardia.

Ekaterina Zaharieva, Commissaria per le startup, la ricerca e l'innovazione, ha affermato: "Dobbiamo affrontare con vigore gli ostacoli che le startup incontrano quando vogliono crescere e scalare in tutta l'UE. Sono la spina dorsale dell'innovazione e la chiave per la nostra competitività e prosperità. Vogliamo ascoltare innovatori, aziende, investitori, decisori politici, ricercatori, università e tutte le parti interessate, per dare forma a una strategia efficace e completa per supportare le nostre startup e scaleup".

Il supporto alle startup e alle scaleup e la promozione della ricerca e dell'innovazione sono tra le priorità della Commissione per colmare il divario di innovazione e migliorare la competitività.

La strategia UE per le startup e le scaleup è un'azione di punta della bussola della competitività, introdotta a gennaio 2025. Porterà a misure tangibili, tra cui il futuro European Innovation Act e un nuovo status giuridico a livello UE, noto come "28° regime", che fornirà un insieme armonizzato di regole per aiutare le aziende innovative a crescere.

La Call for Evidence è disponibile sul portale "Have your Say" della Commissione in tutte le lingue ufficiali dell'UE. Le candidature sono aperte fino al 17 marzo.

Link nella sezione in abbonamento.

 

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La Giornata UE
17/02/2025

Un tempo per la guerra e un tempo per la pace

La storia umana è fluida come la sabbia di una clessidra. Ad ogni apparente conclusione tutto ricomincia, affinché eterno sia l'affanno dell'uomo.

L'Europa ci ha abituati a condsiderarla come un procedere a velocità variabile verso una meta comune: l'integrazione. Ignorando, o ritenendo superata, l'alternanza delle stagioni umane. Due guerre in un secolo, premessa alla fondazione della nuova comunità europea, avrebbero suggerito ai padri fondatori la convinzione che l'amicizia tra i popoli europei non solo è superiore all'odio, ma vale una volta per sempre.

Dalla strategia di Lisbona lanciata nel 2000 all'Europa attuale che si appresta a smantellare i propri apparati regolatori per dare briglia sciolta alle imprese europee e si converte ad un'economia di guerra, in cui l'occupazione non deriva più dalla cura del pianeta, ma dalla sua potenziale distruzione, il racconto dell'Europa è talmente mutato e sovvertito che la mente evoca spontanea la mano invisibile della storia che ha capovolto ancora una volta la clessidra.

In questo nuovo contesto i cittadini europei fanno fatica ad orientarsi. Volti che non mutano mai espressione, o sempre cupi e aggressivi o sorridenti in maniera bislacca, assomugliano più a personaggi del circo che reali, e questo non aiuta a prendere coscienza della realtà e scegliere una direzione. Ci si muove nel surreale. 

Dinanzi a tali scossoni l'Europa continuerà a fare quello che le è proprio per struttura: un movimento incessante dal basso di operose interazioni tra imprese, studenti, insegnanti, cienziati, artisti; e le voci dissonanti dall'alto, che per decidere si devono scomporre per mudulazioni affini.

Gli eventi legati alle guerre in Ucraiana e in Medio Oriente hanno fatto dimenticare che questo doveva essere anche l'anno delle grandi riforme istituzionali, per permettere alla UE di funzionare meglio. A tal fine fu lanciata nel 2020 la Conferenza sul futuro dell'Europa. Proprio quell'obiettivo sembra oggi irraggiungibile, perché non si possono gettare basi nuove di convivenza nel bel mezzo di un terremoto. Eppure, riprendere proprio oggi il dibattito sul futuro dell'Europa sarebbe di giovamento, anche solo per annunciare agli europei che forse, sì, siamo un continete che invecchia e rischia di perdere la memoria, e che dunque non bisogna mai dare per scontato ciò che si ha; e che fare il punto veramente di ciò che si ha, e che si potrebbe perdere, servirebbe a stimolare le giovani generazioni che credono il futuro irreversibile.

CLS

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Editoriale
13/02/2025

La Giornata della Commissione 13/02/2025

Il Codice di condotta digitale contro la disinformazione diventa parte integrante del DSA

Oggi, la Commissione e il Board europeo per i servizi digitali hanno approvato l'integrazione del Codice di condotta volontario sulla disinformazione nel quadro del Digital Services Act (DSA). Questa integrazione renderà il Codice un punto di riferimento per determinare la conformità delle piattaforme al DSA.

A gennaio 2025, i firmatari del Codice, tra cui le società designate ai sensi del DSA come Very Large Online Platforms and Search Engines (VLOPE), come Google, Meta, Microsoft e TikTok, hanno presentato tutti i documenti necessari a supporto della loro richiesta di conversione in un Codice di condotta ai sensi del DSA.

Con la sua integrazione, la piena adesione al Codice può essere considerata un'adeguata misura di mitigazione del rischio per i firmatari designati come VLOP e VLOSE ai sensi del DSA. In quanto tale, il Codice diventerà un punto di riferimento significativo e significativo per determinare la conformità al DSA. La conformità agli impegni ai sensi del Codice sarà anche parte dell'audit indipendente annuale, a cui queste piattaforme sono soggette ai sensi del DSA.

Cosa pensano gli europei di intelligenza artificiale e prospettive di lavoro

La maggior parte degli europei ritiene che le tecnologie digitali, tra cui l'intelligenza artificiale (IA), abbiano un impatto positivo sul lavoro, sull'economia, sulla società e sulla qualità della vita. È quanto rivela un nuovo sondaggio dell'Eurobarometro pubblicato oggi.

Oltre il 60% degli europei valuta positivamente i robot e l'intelligenza artificiale sul posto di lavoro e oltre il 70% ritiene che migliorino la produttività. Sebbene la maggioranza sostenga l'uso di robot e intelligenza artificiale per prendere decisioni sul lavoro, l'84% degli europei ritiene che l'intelligenza artificiale richieda una gestione attenta per proteggere la privacy e garantire la trasparenza sul posto di lavoro.

Roxana Mînzatu, Vicepresidente esecutivo per i diritti sociali e le competenze, la qualità del lavoro e la preparazione, ha affermato: "L'intelligenza artificiale è ormai parte integrante dei moderni luoghi di lavoro. Dobbiamo utilizzarlo in un modo che aiuti i lavoratori e li protegga. Disponiamo di solide basi normative, con il nostro Regolamento generale sulla protezione dei dati, la legislazione sull'intelligenza artificiale e la Direttiva sul lavoro tramite piattaforme. Esamineremo come queste regole vengono applicate per affrontare l'impatto dell'intelligenza artificiale sul mercato del lavoro nel suo complesso. »

I risultati dell'indagine odierna sono in linea con uno degli obiettivi principali dell'EU Competitiveness Compass, ovvero integrare le tecnologie digitali e l'intelligenza artificiale nei luoghi di lavoro per stimolare l'innovazione e la produttività. L'UE ha stanziato 2 miliardi di euro dal Fondo sociale europeo Plus (FSE+) e 23 miliardi di euro dal Fondo per la ripresa e la resilienza (RRF) agli Stati membri per sostenere lo sviluppo delle competenze digitali. Il programma Europa digitale ha inoltre investito 580 milioni di euro per promuovere le competenze digitali tra il 2021 e il 2027.

Il concorso europeo per i giovani trduttori

In cerca di un linguaggio comune, nessuno dimentica la ricchezze di lingue diverse in Europa. E' così che nasce il concorso europeo che premia i guovani traduttori delle scuole secondarie. La Commissione europea annuncia oggi i 27 vincitori della 18° edizione del concorso  per le scuole secondarie "Juvenes Translatores".

3070 entusiasti partecipanti hanno aderito al concorso traducendo un testo tra due delle 24 lingue ufficiali dell'UE. Mentre l'inglese è in primo piano, le 144 combinazioni linguistiche scelte dagli studenti di 713 scuole nei 27 Stati membri includevano anche coppie linguistiche come polacco-portoghese, sloveno-danese e rumeno-finlandese, tra le altre.

I traduttori della Commissione europea hanno selezionato un vincitore per ogni paese dell'UE. Inoltre, 341 studenti hanno ricevuto menzioni speciali per il loro straordinario lavoro.

La cerimonia di premiazione si terrà a Bruxelles, il 10 aprile. Come parte del loro viaggio, i 27 vincitori incontreranno i traduttori della Commissione europea e vedranno come lavorano nella loro attività quotidiana. Questa esperienza offrirà loro anche un'opportunità unica per scoprire le reciproche lingue e culture.

Il concorso "Juvenes Translatores" viene organizzato ogni anno dalla Commissione europea dal 2007 per promuovere la traduzione e il multilinguismo, offrendo spesso ai giovani una prima esperienza nelle istituzioni europee.

 

 

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La Giornata UE
12/02/2025

La Giornata della Commissione 12/02/2025

In un 'Europa che invecchia una nuova iniziativa per contrastare la demenza

Oggi la Joint Action on Dementia and Health (JADE Health) si riunisce per la prima volta. JADE Health è una collaborazione triennale tra 15 Stati membri, Norvegia e Ucraina, guidata dalla Spagna. Supportata con 4,5 milioni di euro dal programma europeo  EU4Health, questa iniziativa chiave sostiene gli Stati membri nella riduzione del peso della demenza e di altri disturbi neurologici. Il lavoro sarà svolto sia a livello sociale che personale, migliorando la prevenzione e la diagnosi precoce, l'istruzione e la comprensione della malattia per i parenti, gli operatori sanitari e altre parti interessate.

JADE Health mira ad affrontare la demenza in modo completo: dal miglioramento dell'alfabetizzazione e della consapevolezza sanitaria, allo screening e alla prevenzione primaria tra i gruppi di popolazione ad alto rischio per supportare le persone che vivono con demenza e altri disturbi neurologici. Ciò sarà fatto attraverso la sensibilizzazione, la diagnosi precoce e il ritardo dell'insorgenza della demenza attraverso la prevenzione. Inoltre, JADE Health trasferirà le seguenti buone pratiche dal Portale europeo delle migliori pratiche in materia di sanità pubblica:

- Programma di consulenza su memoria e processo cognitivo;

- Pianificazione e organizzazione dell'assistenza integrata;

- Gestire l'invecchiamento attivo e sano con l'uso di robot che assistono;

- invecchiamento smart del cervello

Saranno realizzate 44 iniziative pilota transnazionali per rafforzare le politiche e i programmi nazionali esistenti.

Per garantire sinergie e uno scambio regolare di informazioni ed esperienze, JADE Health collaborerà strettamente con altre azioni congiunte, come MENTOR (Mental Health Together) e una nuova azione congiunta che si concentrerà sulla salute mentale dei gruppi vulnerabili, e con il progetto guidato dagli stakeholder Care4Elders.

La demenza è attualmente la settima causa di morte e una delle principali cause di dipendenza tra gli anziani a livello globale. Il rapporto "Health at a glance: Europe 2024" mostra che nel 2021, si stimava che quasi 8 milioni di persone in tutta l'UE soffrissero di demenza e che oltre il 9% delle persone di età superiore ai 70 anni soffrisse di Alzheimer. La prevalenza aumenta notevolmente con l'età, passando dal 3% tra le persone di età compresa tra 70 e 74 anni al 18% tra gli over 80 negli Stati membri dell'UE.

Un'alleanza per l'apprendistato nell'istruzione superiore.

L'Alleanza Europea per l'Apprendistato (EAfA) ha lanciato una nuova Community on Higher Apprenticeships. Questo gruppo mira a unire i membri per affrontare le opportunità e le sfide emergenti, condividere idee e migliorare la qualità degli apprendistati superiori. Le Community EAfA sono hub in cui i membri possono collaborare e condividere conoscenze. Facilitano lo scambio di buone pratiche, la formazione di partnership e il rafforzamento collettivo degli apprendistati in tutta l'UE e oltre. Ogni Community si concentra su aree specifiche come la mobilità dell'apprendimento, l'inclusione sociale, l'uguaglianza di genere, le transizioni verdi e digitali o il ruolo delle città e delle regioni nel promuovere gli apprendistati. La Community on Higher Apprenticeships fornisce ai membri una nuova piattaforma per discussioni e iniziative significative.

Guidata da Lubelska Akademia WSEI ed EURES Puglia, Dipartimento Politiche e Mercato del Lavoro, Regione Puglia, questa Community promuoverà programmi di apprendistato a livello di istruzione e formazione professionale superiore e oltre. Le aree di interesse includono l'avanzamento della digitalizzazione negli apprendistati, lo sviluppo di competenze trasversali per il mercato del lavoro in evoluzione e la promozione di inclusione, accessibilità e mobilità. I ​​membri si incontreranno regolarmente online e occasionalmente di persona per fare networking, scambiare idee, discutere priorità tematiche e creare e condividere risorse.

Per aderirivi andare sul sito:

https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/EAfAPledgeForm

 

 

 

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