2 febbraio 2018
La questione del dual quality food è una di quelle che la Commissione prende sul serio. Il Commissario Jourová ha annunciato, questa mattina a Praga, che la metodologia comune per i test, anche con l’aiuto di almeno 16 stati membri, sarà pronta in aprile. Questa nuova metodologia permetterà alle autorità degli stati membri di lanciare una campagna di test coordinata già a maggio. I test includeranno la composizione di un paniere comune di prodotti che sono in commercio nella maggior parte degli stati membri, oltre a test sensoriali e chimici. L’obiettivo è quello di presentare i primi risultati entro la fine del 2018.
7 febbraio 2018
La Commissione europea ha pubblicato oggi la bozza sugli accordi di transizione da includere nell’articolo 50 dell’Accordo di ritiro, conseguente della richiesta del Regno Unito per rimanere nel Mercato unico e nell’Unione doganale per un breve periodo dopo la sua uscita dall’UE, a marzo 2019.
Il testo di bozza include le chiare indicazioni a riguardo, tramutando in termini legali i principi disposti dalle linee guida del Consiglio europeo del 29 aprile 2017.
Poiché la Gran Bretagna rimarrà parte del Mercato unico dell’Unione doganale sino al 2020, il paese sarà anche soggetto alla legge europea e alla giurisdizione della Corte di giustizia europea. E poiché il paese sarà paese terzo a partire dal 31 marzo 2019, non avrà più alcuna rappresentanza presso uffici, agenzie e istituzioni europee
Bruxelles, 20 dicembre 2017
Il 20 dicembre è entrato in vigore il nuovo regolamento europeo sulla metodologia per il calcolo e l’applicazione dei dazi anti-dumping. A prima vista potrebbe apparire come una delle tante normative che Bruxelles c’impone nella convinzione di agire per il bene comune di tutti i cittadini europei. In realtà questo nuovo passo nella politica commerciale europea segna una profonda rivoluzione nel modo stesso di intendere il concetto di interesse comune
Bruxelles, 22 dicembre 2017
La vicenda Catalana è una vicenda assai complessa, con implicazioni capaci di toccare molti piani della vita sociale di una nazione e di un popolo. I fatti spagnoli di questi ultimi giorni possono essere analizzati da vari punti di vista: politico, istituzionale, sociologico, ecc.
Vorrei provare una riflessione da un punto di vista specifico e particolare; quello che riguarda l'UE e il suo processo di unificazione, ossia rispondere al quesito: quali domande pone all'UE dalla questione catalana?
Bruxelles, 16 febbraio 2018
E' iniziato in questi giorni il processo istituzionale per l'approvazione di uno dei tanti regolamenti europei. Questo è però un regolamento particolarmente significativo, poiché si occupa specificamente di Industria della Difesa e solo di Industria della Difesa; è questo fatto è una novità assoluta.
Sino ad oggi l'UE non si è occupata , in forma comunitarizzata, di sicurezza e difesa se non in modo indiretto; attraverso la Ricerca e Sviluppo Tecnologico - ad esempio - e comunque in un'ottica di progettualità duale (civile e militare) ove a prevalere era sempre l'applicazione civile
Bruxelles, 24 febbraio 2018
La riunione informale dei Capi di Stato e di Governo che si è tenuta ieri a Bruxelles non ha ovviamente preso decisioni, ma ha senza dubbio dato significative indicazioni su alcuni temi europei di interesse strategico; quali: la composizione del prossimo Parlamento Europeo, le modalità di scelta del futuro presidente della Commissione europea e le linee portanti del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale(QFP).
Prima di entrare nel merito dei singoli temi può essere utile ricordare che il vertice di venerdì si colloca all'interno della cosiddetta "Agenda dei Leader", ossia quel programma di lavoro che i leader europei si sono dati per orientare l'azione della UE nei prossimi due anni e affrontare le principali sfide che abbiamo di fronte.
Bruxelles, 12 marzo 2018
Quanto incide la cattiva informazione, le c.d. fake news, sull’Europa e sul suo progetto ambizioso di integrazione? Volendo prendere in considerazione le forme di propaganda e di manipolazione del pensiero comune nelle loro sembianze contemporanee, incarnate dai social media, a nessuno può sfuggire l’importanza dell’argomento.
E dunque che lo si voglia studiare con maggiore attenzione è comprensibile, ed è quanto sta facendo la Commissione, che ha istituito a gennaio di quest’anno un Gruppo di alto livello sulle notizie false e la disinformazione online.
Oggi la Commissaria per l'Economia e la società digitali Mariya Gabriel ha presentato la prima relazione prodotta dal team di esperti, che formula una serie di raccomandazioni, in primis una maggiore trasparenza delle piattaforme online.
La Commissaria Gabriel ha dichiarato: “Ringrazio il gruppo di esperti ad alto livello e la professoressa Madeleine de Cock Buning per l'eccellente guida del gruppo e per essere riuscita a rispettare scadenze tanto serrate.Con tutti i pareri raccolti e le ampie competenze collettive abbiamo ora a disposizione una grande quantità di materiale che ci aiuterà a formulare una serie di alternative concrete per affrontare meglio i rischi posti dalla diffusione della disinformazione online.”
La presidente del gruppo di esperti di alto livello, professoressa Madeleine de Cock Buning, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatta dei risultati ottenuti e in particolare dell'impegno con cui tutte le parti interessate, comprese le piattaforme online, si sono dedicate alla formulazione dei provvedimenti che raccomandiamo alla Commissione di adottare. Si tratta di un grande passo in avanti per contrastare la diffusione della disinformazione: abbiamo creato un punto di partenza solido per la creazione di un codice di pratiche sostenuto da una coalizione di più soggetti interessati.”
I nuovi dati pubblicati dalla Commissione europea mostrano che nel 2018 il numero delle intercettazioni di merci contraffatte importate nell'UE è aumentato a causa di un ampio quantitativo di spedizioni di modesta entità inviate mediante corrieri e servizi postali. I dati relativi alle spedizioni sequestrate sono passati da 57 433 nel 2017 a 69 354 nel 2018, sebbene il numero complessivo di articoli sequestrati sia diminuito rispetto agli anni precedenti. Nel 2018 sono stati sequestrati quasi 27 milioni di articoli in violazione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI), per un valore di vendita di quasi 740 milioni di €.
Fra le principali categorie di articoli sequestrati si annoverano le sigarette, pari al 15 % del quantitativo complessivo di articoli sequestrati, seguite dai giocattoli (14 %), dal materiale da imballaggio (9 %), dalle etichette e dagli adesivi (9 %) e dall'abbigliamento (8 %). I prodotti per l'uso personale quotidiano in ambito domestico, come gli articoli per l'igiene personale, i medicinali, i giocattoli e gli elettrodomestici casalinghi, rappresentano quasi il 37 % del numero totale di articoli sequestrati.
La Cina continua a essere il principale paese di origine delle merci che violano i diritti di proprietà intellettuale. La Macedonia del Nord costituisce la principale origine delle bevande alcooliche contraffatte, mentre la Turchia è la prima fonte di altre bevande, profumi e cosmetici. Le dogane dell'UE hanno rilevato un numero elevato di orologi, telefoni cellulari e accessori, cartucce d'inchiostro e toner nonché CD/DVD, etichette e adesivi contraffatti in provenienza da Hong Kong, Cina. La principale fonte di attrezzature informatiche è l'India, la Cambogia per le sigarette e la Bosnia-Erzegovina per il materiale da imballaggio.
In occasione del suo discorso sullo stato dell'Unione del 2016, il Presidente Juncker ha annunciato l'istituzione di un Corpo europeo di solidarietà per offrire ai giovani la possibilità di partecipare a un'ampia gamma di attività di solidarietà in tutta l'UE.
Da allora più di 161 000 giovani tra i 18 e i 30 anni hanno aderito al Corpo europeo di solidarietà, iniziativa che ha fatto la differenza nella vita di molte persone. La maggior parte delle attività finanziate offrono la possibilità di prestare volontariato, singolarmente o in gruppo, ma i giovani possono beneficiare anche di tirocini e lavori, oppure realizzare loro stessi progetti di solidarietà nell'ambito dei quali avviano, sviluppano e gestiscono attività che contribuiscono a cambiare per il meglio le comunità, mentre vivono all'estero e acquisiscono competenze preziose.
L'inclusione è uno dei temi più comuni affrontati dai progetti del Corpo europeo di solidarietà, ma non è l'unico: tra gli altri figurano l'animazione socioeducativa, i cambiamenti climatici, lo sviluppo delle comunità, la cittadinanza, l'istruzione e la cultura. Sono previste decine di migliaia di nuove opportunità in questi ambiti nei mesi e negli anni a venire. Un terzo delle attività finanziate dal Corpo europeo di solidarietà è riservato ai partecipanti con minori opportunità che incontrano ostacoli quali la disabilità, difficoltà scolastiche oppure ostacoli economici, sociali o geografici.
2 ottobre 2019
In seguito alla pubblicazione odierna della decisione dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) riguardante l'importo delle contromisure degli USA nella controversia Airbus, la Commissaria responsabile per il Commercio, Cecilia Malmström, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"L'Unione europea prende atto della decisione del collegio arbitrale dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) in merito alla controversia Airbus e del livello delle possibili contromisure.
Restiamo del parere che, sebbene gli Stati Uniti abbiano l'autorizzazione dell'organo di conciliazione dell'OMC, l'applicazione di contromisure in questo momento rappresenterebbe una scelta miope e controproducente.
Il sistema di risoluzione delle controversie dell'OMC ha ritenuto sia l'UE sia gli USA responsabili di aver continuato a prestare taluni aiuti illegali ai rispettivi costruttori di aeromobili.
Nell'ambito della causa parallela riguardante Boeing, tra qualche mese anche l'UE si vedrà riconosciuto il diritto di imporre contromisure nei confronti degli USA a causa della loro persistente inosservanza delle norme dell'OMC. Lo scorso aprile è stato pubblicato un elenco preliminare di prodotti USA da prendere in considerazione ai fini delle contromisure.
Tuttavia una reciproca imposizione di contromisure non farebbe altro che nuocere alle imprese e ai cittadini su entrambe le sponde dell'Atlantico, finendo per danneggiare il commercio mondiale e il più ampio settore dell'aviazione in un momento delicato.
La Commissione europea ha costantemente confermato agli Stati Uniti la disponibilità dell'Unione europea a collaborare per giungere ad una soluzione equa ed equilibrata per le rispettive industrie aeronautiche.
Il settore aeronautico è tra le industrie più complesse al mondo dal punto di vista dello sviluppo, della produzione e del finanziamento. La specificità del settore richiede una disciplina globale in materia di sovvenzioni che consenta a tutti gli operatori di competere su un piano di parità.
Di recente, nel luglio di quest'anno, l'UE ha condiviso con gli USA proposte concrete per un nuovo regime sulle sovvenzioni all'industria aeronautica e una possibile soluzione per quanto riguarda gli attuali obblighi di conformità per entrambe le parti. Finora gli USA non hanno ancora dato risposta.
La nostra disponibilità a trovare una soluzione equa rimane invariata. Tuttavia, se decidessero di imporre le contromisure autorizzate dall'OMC, gli Stati Uniti non lascerebbero all'UE altra scelta che rispondere nello stesso modo."
10/10/2019
Oggi la Commissione europea ha deciso di deferire la Polonia alla Corte di giustizia dell'UE per quanto riguarda il nuovo regime disciplinare dei giudici polacchi, chiedendo un procedimento accelerato.
Il 3 aprile 2019 la Commissione ha avviato la procedura d'infrazione in questione, ritenendo che il nuovo regime disciplinare comprometta l'indipendenza giudiziaria dei giudici polacchi e non dia le necessarie garanzie per tutelarli dal controllo politico, come richiesto dalla Corte di giustizia dell'UE.
14/10/2019
Nonostante il difficile clima economico globale le imprese europee hanno continuato a fare buon uso delle opportunità generate dalla rete commerciale dell'Unione europea, che è la più vasta al mondo. Nel 2018 tale rete copriva il 31% degli scambi commerciali dell'Europa e, secondo la relazione annuale della Commissione europea sull'attuazione degli accordi commerciali pubblicata oggi, questo dato è destinato ad aumentare in modo significativo (fino a sfiorare il 40%) man mano che entreranno in vigore altri accordi commerciali. Gli scambi rappresentano complessivamente il 35% del prodotto interno lordo (PIL) dell'UE.
Nel 2018 gli scambi tra l'UE e i suoi partner nell'ambito degli accordi commerciali hanno registrato sviluppi positivi, con una crescita costante delle esportazioni e delle importazioni pari, rispettivamente, al 2% e al 4,6% e con ottimi risultati delle esportazioni agroalimentari dell'UE. La crescente rete di accordi commerciali dell'UE genera opportunità economiche per i lavoratori di tutta Europa: sono infatti oltre 36 milioni i posti di lavoro nell'Unione che dipendono dalle esportazioni al di fuori dell'UE. Negli scambi di merci con i suoi partner nell'ambito degli accordi commerciali l'UE ha registrato un avanzo pari a 84,6 miliardi di €, mentre il disavanzo commerciale complessivo dell'UE con il resto del mondo ammonta a circa 24,6 miliardi di €.
Bruxelles, 17 ottobre 2019
La Commissione europea ha raccomandato oggi al Consiglio europeo (articolo 50) di approvare l'accordo raggiunto a livello dei negoziatori sull'accordo di recesso, compreso un protocollo riveduto su Irlanda e Irlanda del Nord, e di approvare una dichiarazione politica riveduta sul quadro delle future relazioni tra UE e Regno Unito. La Commissione raccomanda inoltre al Parlamento europeo di esprimere il suo consenso a tale accordo. Quest'ultimo è frutto di una serie di intensi negoziati svoltisi nei giorni scorsi tra la Commissione europea e i negoziatori del Regno Unito.
10 dicembre 2019
Tradizionalmente, l'Eurobarometro autunnale chiede ai cittadini quale questione politica debba essere affrontata in via prioritaria dal Parlamento europeo. Per quanto riguarda i valori europei, una chiara maggioranza dei cittadini vede la protezione dei diritti umani nel mondo (48%), la libertà di parola (38%), l'uguaglianza di genere (38%) e la solidarietà tra gli Stati membri dell'UE (33%) come i principali valori da preservare.
11 dicembre 2019
La Commissione europea ha presentato oggi una proposta che consentirà all'Unione europea di proteggere i propri interessi commerciali nonostante la paralisi del sistema multilaterale di risoluzione delle controversie all'interno dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Per sottolineare ancor più l'importanza del rispetto e dell'applicazione degli accordi commerciali dell'UE la Commissione ha creato oggi la figura del responsabile dell'esecuzione degli accordi commerciali.
8 febbraio 2022
Al commissario Thierry Breton non piace la parola "campione". O meglio, va bene se parliamo di campioni del calcio o di qualche altra disciplina sportiva, ma no, se parliamo di imprese la parola proprio non gli piace. Forse perché evoca una gara dove dovrebbe vincere il migliore, in teoria. Non quello che è pagato di più. Si perché oggi la Commissione europea ha compiuto un passo importante con l'adozione del Chips Act, una serie di misure che dovrebbero permettere all'Europa di limitare la sua dipendenza dall'estero e magari provare ad affermare una propria leadership nel settore dei semiconduttori e dei microprocessori. Si, proprio quei dispositivi che consentono alle nostre vite di essere sempre più tecnologicamente dipendenti. Che si tratti della sanità, dell'automobile, delle telecomunicazioni o della difesa, oggi la differenza si misura in nanometri, per cui il traguardo ora è rappresentato dalle nuove palette in silicio dello spessore di 1.4 nanometri. Ma...però c'è un ma. Grande quanto quel pilastro del mercato unico europeo che si chiama principio di libera concorrenza e che da sempre ha stabilito che gli aiuti di stato sono illegittimi perché alterano artificialmente la competizione tra imprese. Ora invece il Chips Act, oltre a mobilizzare 11 miliardi di euro, consente agli Stati membri - in via eccezionale nelle intenzioni della Commissaria Vestager, il che significa sino al 2030 - di derogare alle regole sugli aiuti di stato ed investire sino a 30 miliardi di euro in Progetti di Importante Interesse Comune Europeo e nelle c.d. Mega Fabbriche. In realtà, a forza di deroghe è dall'inizio della pandemia COVID-19 che gli aiuti di stato non sono più aiuti ma legittimi interventi di protezione. Con il risultato, certificato nell'ottava relazione sulla politica di coesione, che le disparità regionali sono in calo dal 2008, ma restano più grandi di quanto non fossero nel periodo precedente la crisi economica.
CLS
Bruxelles, 26 febbraio 2022
Spicca un paradosso nella complicata e pericolosa vicenda della guerra in Ucraiana. Mentre i leader europei cercano l'accordo, per ora non trovato, sull'opportunità di colpire la Russia con sanzioni "devastanti", come spesso annunciato facendo eco alle dichiarazioni di Biden, i beni di lusso compresi i diamanti scivolano inosservati dal paniere delle sanzioni approvate. Quanto vale la vita di un ucraino? Senz'altro meno di un diamante, verrebbe da dire. La giustificazione addotta, a parziale copertura ed in soccorso all'Italia ed al Belgio responsabili in ultima analisi di questa scelta, sarebbe l'ininfluenza di tali beni sull'economia russa, che invece si è scelto di colpire con ben più incisive misure a carattere finanziario e nei settori dei trasporti, dei trasferimenti tecnologici e della libera circolazione delle persone implicate a vario titolo con il regime di Putin. Magari sarà anche vero, eppure resta l'amaro in bocca nel constatare che certi vizi di ricchezza sfidano impavidi i carriarmati e trovano sempre adepti disposti ad anteporli a qualunque altra considerazione. Anche solo morale, al pensiero dei riccastri russi che incuranti di tutti continueranno a fare shopping a Milano e ad Anversa.
Si parla di rifondare l'Europa, di un futuro nuovo per il sogno europeo, ma intanto ricordate a quanti si prodigano in fiumi di parole che in Grecia come in Polonia, insomma alle frontiere dell'Europa, la pratica dei respingimenti dei migranti, che sia in mare o nei boschi gelidi della Bielorussia, è diventata procedura ordinaria; a volte, come è stato in Polonia, condita con le buone intenzioni di offrire un viaggio di ritorno gratis nel paese da cui sono fuggiti.
Da cosa si riparte se non dalla persona? Dalla tecnologia magari? O dalla scienza? O più semplicemente dai soldi?
L'Europa si mostra vulnerabile al cospetto della guerra in Ucraina non perché sprovvista del potenziale bellico per eventualmente difendere i proprio confini in caso di aggressione, ma perché proclama valori vuoti e al momento dei fatti sparisce e passa nelle retrovie. Come sta accadendo al povero Zelensky che si è ritrovato di colpo completamente solo di fronte alla collera di Putin.
Clotilde Lombardi Satriani
Bruxelles, 24 febbraio 2022
stiamo vivendo un momento decisivo. E noi tre, qui riuniti, siamo ancora una volta la dimostrazione di quanto l'Unione europea e la NATO siano compatte nel rispondere alle azioni del Cremlino. Il mondo può vedere che l'unità è la nostra forza.
Oggi di prima mattina il presidente Putin ha ordinato terribili atti di aggressione nei confronti di un paese sovrano e indipendente e di persone innocenti. La Russia risponderà di questa scandalosa violazione della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina. La posta in gioco non è solo il Donbas, e non è solo l'Ucraina. La posta in gioco è la stabilità dell'Europa e dell'intero assetto internazionale, il nostro assetto di pace. Il presidente Putin ha scelto di riportare la guerra in Europa. Con una risposta decisa e corale, l'Unione europea ostacolerà in tutti i modi possibili il proseguimento degli interventi aggressivi del Cremlino.
Circa mezz'ora fa, ho avuto un colloquio telefonico con il presidente Zelenskyy che ha chiesto a tutte le parti interessate di aiutarlo come e quanto possibile. Nel corso della giornata sottoporremo all'approvazione dei leader europei un pacchetto di sanzioni pesanti e mirate. Ci stiamo coordinando strettamente con i nostri partner e alleati – Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Norvegia, ma anche, ad esempio, Giappone e Australia.
Conclusioni del Consiglio europeo sull'aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina
Bruxelles, 27 febbraio 2022
As the war in Ukraine rages on, and Ukrainians fight bravely for their country, the European Union steps up once more its support for Ukraine and the sanctions against the aggressor – Putin's Russia.
For the first time ever, the European Union will finance the purchase and delivery of weapons and other equipment to a country that is under attack.
This is a watershed moment.