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14/10/2024

La Giornata della Commissione 14/10/2024

In risposta al diffuso fenomeno dell'antisemitismo le reazioni degli Stati membri in un report

Oggi la Commissione ha pubblicato la sua prima relazione sui progressi della Strategia dell'UE 2021-2030 per combattere l'antisemitismo e promuovere la vita ebraica. La relazione sui progressi mostra che, in linea con la strategia dell'UE, la maggior parte degli Stati membri ha adottato misure contro l'antisemitismo dal 2021, tra cui: 23 Stati membri hanno sviluppato strategie nazionali contro l'antisemitismo; 20 Stati membri hanno nominato un inviato speciale o un coordinatore nazionale per la lotta all'antisemitismo; 25 Stati membri hanno adottato o approvato la definizione operativa di antisemitismo dell'International Holocaust Remembrance Alliance. Tuttavia, dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, gli episodi antisemiti sono aumentati vertiginosamente in tutta Europa. Pertanto, la determinazione a combattere l'antisemitismo nell'UE è più rilevante che mai. Ecco perché la Commissione ha, ad esempio, accelerato l'attuazione della strategia dell'UE, ha reso disponibili finanziamenti per la sicurezza dei locali ebraici, sta sviluppando una rete dedicata di organizzazioni specializzate nella lotta all'antisemitismo online e sta sostenendo la creazione di una "Rete dei luoghi in cui è avvenuto l'Olocausto".

La relazione viene presentata in parallelo con la dichiarazione  sulla promozione della vita ebraica e la lotta all’antisemitismo che il Consiglio adotterà il 15 ottobre, che dimostra l’impegno degli Stati membri a combattere l’antisemitismo in tutta l’UE.

Il Fondo per la Transizione Giusta organizza una conferenza a Bruxelles per lo scambio delle migliori esperienze.

Domani, si svolgerà a Bruxelles la decima edizione della Just Transition Platform Conference, che riunirà oltre 800 partecipanti provenienti dalle regioni dell'UE coinvolte nel Just Transition Mechanism. I partecipanti discuteranno dei risultati della "just transition" sul campo e si scambieranno le best practice. Martedì, la Commissaria per la Coesione e le Riforme Elisa Ferreira aprirà l'evento e inaugurerà la prima mostra in assoluto dedicata ai progetti finanziati nell'ambito del Meccanismo, che condividerà esempi di azioni da tutta Europa. Questi progetti riguardano opportunità di aggiornamento professionale, riqualificazione del territorio e supporto alla ricerca e all'innovazione. La conferenza spiegherà anche l'assistenza disponibile per supportare le regioni che effettuano la transizione verso un'economia a zero emissioni nette.

Mercoledì, le discussioni si concentreranno sulle opzioni di finanziamento aggiuntive disponibili nell'ambito del Public Sector Loan Facility, che, ad esempio, ha già sostenuto alloggi sostenibili e accessibili a Skellefteå, Svezia e l'accessibilità ai trasporti pubblici a Lille, Francia. Altre sessioni esamineranno la riqualificazione del territorio dopo l'eliminazione graduale del carbone e il contributo dell'imprenditoria femminile alla transizione verde.

Giovedì, si terrà un "Dialogo multilivello sulla giusta transizione" per supportare un migliore scambio di buone pratiche tra i diversi livelli di governance a livello nazionale e regionale.

Lanciata nel 2020, la Just Transition Platform fornisce alle parti interessate informazioni chiave sul supporto disponibile nell'ambito del Just Transition Mechanism. Questo supporto finanziario è fornito dal Just Transition Fund e dal Public Sector Loan Facility. L'obiettivo principale è garantire che nessuna regione o persona venga lasciata indietro durante la transizione verso un'economia a zero emissioni nette.

 

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La Giornata UE
11/10/2024

Si annuncia un Vertice difficile la prossima settimana

Se Israele non riconosce neanche più l'utilità ed il senso della presenza di UNIFIL, diretta emanazione delle nazioni Unite, come forza di interposizione con il Libano, figuriamoci se può prendere in considerazione qualunque iniziativa diplomatica intrapresa dall'Europa. Sarà per questo che ad occupare di più i leader europei è come sempre il tema dell'immigrazione. Con la definitiva presa d'atto che respingere, in certe condizioni, è meglio che soccorrere ed accogliere; e se non si piò respingere, perchè il diritto internazionale lo vieterebbe, allora a quanti arrivano illegalmente gli si riserva la novità del trasferimento forzato in centri di rimpatrio extra UE.

E poi gli accordi, i c.d. partenariati internazionali, molto chiari nelle intenzioni: soldi in cambio di chiari impegni a chiudere le frontiere di quei paesi per impedirne l'emorragia di esseri umani verso le coste europee.

la prossima settimana si svolgerà il Vertice dei capi di stato e di governo, come da prassi in autunno. Un'agenda mai così complessa e uno scenario mai così incerto. Quanto saprà ritrovare di se stessa un'Europa fragile di senso e di valori.? Davvero vorremmo che le contraddizioni e l'ipocrisia non superassero il limite della decenza: se affermi di credere in valori superiori agli interessi non devi fare accordi con il Rwanda per le materie prime critiche, se tali accordi per te vitali si traducono poi in guerre spietate tra bande nel Congo per il commercio illegale di quelle materie. 

Siamo tutti connessi, ma troppo indifferenti. 

CLS

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Editoriale
09/10/2024

La Giornata della Commissione 09/10/2024

Intensificati gli aiuti umanitari al Libano

In risposta alla grave crisi in Medio Oriente l''UE sta mobilitando tutti gli strumenti di risposta  a sua disposizione in supporto della poplazione civile   in Libano. Oggi, l'UE ha lanciato un'operazione di ponte aereo umanitario composta da tre voli da Dubai e Brindisi, il primo dei quali arriverà a Beirut l'11 ottobre. I voli trasporteranno scorte di proprietà dell'UE, tra cui articoli per l'igiene, coperte e kit di emergenza per i rifugiati. Inoltre, tramite il meccanismo di protezione civile dell'UE, gli aiuti provenienti da Spagna, Slovacchia, Polonia, Francia e Belgio vengono consegnati a Beirut dalla scorsa settimana, con ulteriori aiuti dalla Grecia che saranno trasportati nei prossimi giorni. La Commissione finanzia i costi di trasporto di queste consegne e garantisce un coordinamento fluido. Le forniture donate dagli Stati membri includono medicinali e articoli medici che sono essenziali per assistere le persone in Libano che non hanno accesso all'assistenza sanitaria di emergenza, in particolare per coloro che sono stati sfollati forzatamente.

Il centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell'UE rimane in stretto contatto con gli Stati membri e i partner umanitari per mobilitare ulteriori offerte. Questa assistenza si aggiunge ai circa 104 milioni di euro di aiuti umanitari stanziati dall'UE per il Libano quest'anno.

Infrastrutture digitiali: al via bandi per 865 milioni di euro

La Commissione ha adottato oggi il programma di lavoro per la componente digitale del Meccanismo per Collegare l’Europa, che definisce la portata e gli obiettivi delle azioni finanziate dall’UE per migliorare l’infrastruttura di connettività digitale dell’Europa. Queste azioni beneficeranno di un finanziamento di circa 865 milioni di euro tra il 2024 e il 2027.

Il programma finanzierà la realizzazione dell’infrastruttura 5G, delle piattaforme digitali operative per l’energia e le infrastrutture dei trasporti, nonché la realizzazione e l’aggiornamento delle reti dorsali, compresi i cavi sottomarini. Contribuirà inoltre a rafforzare la competitività dell’ecosistema digitale europeo e a mobilitare risorse pubbliche e private per colmare il divario di investimenti che ostacola la realizzazione di reti ad alte prestazioni. Nei prossimi giorni verranno aperti i primi inviti a presentare proposte.

Margrethe Vestager, commissaria ad interim per il Mercato interno, ha dichiarato: “Migliorare la nostra connettività è di importanza strategica nell’UE. Con questo secondo programma di lavoro miriamo a connettere più cittadini e imprese e a lanciare infrastrutture di connettività più innovative. Il programma di lavoro digitale investirà circa 865 milioni di euro per sostenere azioni volte a realizzare infrastrutture Gigabit e 5G avanzate, nonché progetti di cavi dorsali. »

L'Accordo Europa Stati uNiti per la protezione dei dati personali presenta un biòancio positivo

Sulla base delle informazioni raccolte  la Commissione ha pubblicato un rapporto sull'implementazione sino ad oggi dell' EU-US Data Privacy Framework (DPF), in cui conclude che le autorità statunitensi hanno messo in atto tutti gli elementi costitutivi del quadro. Ciò include l'attuazione di misure di salvaguardia per limitare l'accesso ai dati personali da parte delle autorità di intelligence statunitensi a quanto necessario e proporzionato per proteggere la sicurezza nazionale e l'istituzione di un meccanismo di ricorso indipendente e imparziale. La relazione contiene anche una serie di raccomandazioni per garantire che il quadro continui a funzionare in modo efficace, come lo sviluppo di linee guida comuni tra le autorità statunitensi e le autorità di protezione dei dati dell'UE sui requisiti chiave del DPF. La Commissione continuerà a monitorare gli sviluppi e riferirà periodicamente sul suo funzionamento.

Il rapporto si basa sul contributo di un'ampia gamma di attori, tra cui organizzazioni della società civile, associazioni di categoria, autorità di protezione dei dati dell'UE, autorità statunitensi coinvolte nell'attuazione del quadro, nonché sul feedback del pubblico in generale tramite il portale "Have your Say". La relazione si basa anche sulle informazioni raccolte durante la riunione di revisione di luglio 2024 tra il Commissario per la giustizia Didier Reynders, il Segretario al commercio degli Stati Uniti Gina Raimondo e i loro esperti. La delegazione dell'UE alla riunione di revisione comprendeva rappresentanti della Commissione europea e del Comitato europeo per la protezione dei dati.

 

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Argomento
La Giornata UE
07/10/2024

La Giornata della Commissione 07/10/2024

Un'azienda farmaceutica francese inaugura gli accordi con l'UE per contrastare le minacce sanitarie transfrontaliere

La Commissione, attraverso l'Autorità di preparazione e risposta alle emergenze sanitarie (HERA) e la Banca europea per gli investimenti, ha firmato oggi un accordo del valore di 20 milioni di euro con l'azienda biofarmaceutica francese Fabentech per lo sviluppo e la distribuzione dei suoi farmaci ad ampio spettro per combattere le minacce biologiche alla salute pubblica. 

L'analisi delle minacce condotta da HERA ha dimostrato l'importanza di sviluppare la piattaforma tecnologica di Fabentech, che si basa sulla produzione di frammenti di anticorpi policlonali ad ampio spettro, che riconoscono e neutralizzano agenti patogeni e tossine nel corpo umano. Attraverso le sue capacità integrate di ricerca e sviluppo (R&S) e di bioproduzione, Fabentech mira a sviluppare e produrre rapidamente nuove immunoterapie per migliorare l’efficacia della risposta alle emergenze sanitarie pubbliche. L'accordo odierno è il primo del genere nell'ambito di HERA Invest. Altri investimenti sono in preparazione con altre società europee. Contribuiranno a stimolare l’innovazione per rispondere alle minacce sanitarie prioritarie, come gli agenti patogeni ad alto potenziale pandemico, le minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari (CBRN) e la resistenza agli antibiotici. L'iniziativa faro di HERA, HERA Invest, è un complemento da 100 milioni di euro al programma InvestEU finanziato dal programma d'azione dell'Unione per la salute (EU4Health) e il cui obiettivo è, in definitiva, proteggere i cittadini dalle minacce per la salute.

Nel 2022, HERA, insieme agli Stati membri, ha identificato tre specifiche minacce sanitarie ad alto impatto per le quali è essenziale prepararsi e rispondere. Per garantire la disponibilità e l’accessibilità delle contromisure mediche, HERA sostiene lo sviluppo, la capacità produttiva e l’incremento della produzione, dell’approvvigionamento e dell’eventuale stoccaggio di farmaci, apparecchiature diagnostiche, dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale, nonché altre contromisure mediche. In quest'ottica HERA ha collaborato con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per la costituzione di HERA Invest.

L'UE si attrezza per muoversi  con più agio sui mercati obbligazionari

La Commissione ha lanciato la sua strutturaEU Repurchase Agreement (Repo) facility, una forma di emissione a breve termine di titoli UE disponibili su richiesta per i primary dealer europei, allo scopo di rafforzare ulteriormente il ruolo delle obbligazioni UE e, di conseguenza, migliorare l'efficienza e la fluidità del mercato obbligazionario UE. Questo nuovo strumento è frutto della  crescita esponenziale delle obbligazioni UE sul mercato secondario negli ultimi anni.  Attraverso Repo, l'UE offre ai suoi primary dealer la possibilità di reperire obbligazioni UE specifiche su base temporanea, consentendo agli investitori di avere maggiore fiducia nelle condizioni alle quali possono negoziare obbligazioni UE nel mercato secondario.

Oggi le prime transazioni, che saranno eseguite sul sistema di trading  Eurex Repo e saranno compensate tramite Eurex Clearing. . Repo opera in linea con le pratiche standard degli emittenti sovrani peer. L'odierno lancio rappresenta l'ultima misura annunciata dalla Commissione nel dicembre 2022 per dare supporto al   mercato obbligazionario europeo. La Commissione ha ora tutti gli strumenti di cui ha bisogno per gestire con successo un periodo intenso di emissione fino alla fine del 2026 con il supporto del Primary Dealer Network.

 

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La Giornata UE
07/10/2024

La Commissione studia nuove linee guida per proteggere i minori online

Il 4 ottobre, la Commissione ha tenuto un workshop multi-stakeholder per raccogliere input per le linee guida sulla protezione dei minori ai sensi del Digital Services Act (DSA). Le linee guida aiuteranno i provider di piattaforme online a garantire un elevato livello di privacy, sicurezza e protezione per i minori.

Il workshop di esperti ha riunito circa 140 partecipanti di un'ampia gamma di settori di appartenenza, tra cui Digital Services Coordinators e altre autorità nazionali competenti, organizzazioni della società civile, piattaforme online e motori di ricerca di grandi dimensioni, piattaforme online più piccole, associazioni di settore, accademici, Safer Internet Centres e Better Internet for Kids Youth Ambassadors. Il workshop integra la recente call for evidence sulle linee guida sulla protezione dei minori che ha raccolto 174 contributi.

Il workshop ha presentato una serie di scenari delineati dai Youth Ambassador di BIK+ e dai rappresentanti delle fondazioni Marie Collins e Molly Rose, che supportano le vittime di abusi sessuali sui minori, autolesionismo e suicidio. Gli scenari si sono concentrati su un'ampia gamma di temi, tra cui l'accesso a contenuti inappropriati per l'età, algoritmi che promuovono comportamenti di dipendenza, cyberbullismo, molestie sessuali, la cosiddetta "sextortion", la proliferazione di materiale pedopornografico (CSAM), la promozione di contenuti e comportamenti di autolesionismo e suicidio, truffe, furto di identità e phishing.

Sulla base di questi scenari di vita reale, i partecipanti hanno identificato esempi di buone pratiche e formulato possibili raccomandazioni per mitigare efficacemente i rischi online per i minori e salvaguardare i diritti del bambino. La discussione ha riguardato i meccanismi di segnalazione concepiti a misura di bambino, i controlli parentali, l'adattamento dei sistemi algoritmici e dei sistemi di raccomandazione, l'impatto delle immagini generate dall'intelligenza artificiale, le impostazioni predefinite di sicurezza e privacy e la moderazione dei contenuti.

Gli atti del workshop confluiranno nella stesura delle linee guida per la protezione dei minori ai sensi dell'articolo 28 del DSA. La Commissione intende sottoporre questa bozza a consultazione pubblica all'inizio del prossimo anno, per adottarla  entro la fine del 2025.

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Focus
07/10/2024

Governance mondiale e utopie rivoluzionarie

Si apre la settimana di Strasburgo con il Parlamento riunito in plenaria nel bel mezzo di un'impennata del conflitto in Medio Oriente e mentre, sull'altro fronte, Zelensky annuncia che il 12 ottobre presenterà agli alleati un piano per la vittoria, cone lo ha definito.

Ma tra le pieghe dell'agenda della settimana di plenaria s'intravedono sprazzi di un futuro forse solo vagheggiato, ma comqunue evocato. Infatti martedì, alla presenza dell'Alto Rappresentanto per la politica estera Borrell, so discuterà di governance mondiale e di come trasformarla per stabilire la pace e il rispetto dei diritti umani tra le nazioni. Lo stesso nobile intento che alla fine della seconda guerra mondiale aveva fatto esclamare a Papa Paolo VI ospite dell'Assemblea delle nazioni Unite ( la prima volta di un pontefice) " Jamais plus la guerre. Plus jamais". Quelle parole ebbero un eco profonda, ma solo perché a proncunciarle era una personalità dotata di un carisma profetico unico e certo impraticabile nei palazzi del potere. Incluso quello di Strasburgo. 

Ma ancora di più l'Europa prova a immaginare un futuro di giustizia (!), quando il giorno dopo, mercoledì, discuterà della proposta vagamente rivoluzionaria e di sinistra di tassare i super ricchi, come auspicato dalla Presidenza del G20. Se applicato davvero un tale principio vedrebbe uno spartiacque crearsi tra una minoranza di detentori di ricchezza, ai quali la transizione digitale sta giovando più del dovuto, ma non solo: anche la pandemia, le guerre e via dicendo; e il resto dell'umanità che si smaterializza nella povertà. 

utopie, direbbe qualcuno, ma intanto se ne parla. E chissà che non sia un buon inizio.

CLS

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Argomento
Editoriale
03/10/2024

Ancora una stretta alle grandi piattaforme online.

La Commissione ha inviato una richiesta di informazioni a YouTube, Snapchat e TikTok ai sensi del Digital Services Act (DSA), chiedendo alle piattaforme di fornire maggiori informazioni su come funzionano i sistemi con cui vengono raccomandati agli utenti determinati contenuti. i sensi del DSA, le piattaforme devono valutare e mitigare adeguatamente i rischi derivanti da tali sistemi, compresi i rischi per la salute mentale degli utenti e la diffusione di contenuti dannosi. 

Nello specifico delle piattaforme interessate, YouTube e Snapchat dovranno fornire informazioni dettagliate sui parametri utilizzati dai loro algoritmi per consigliare contenuti agli utenti, nonché su come cercano di mitigare le ripercussioni di tali sistemi sui processi elettorali, sul benessere mentale degli utenti (ad esempio, comportamenti di dipendenza e contenuti "rabbit holes") e sui minori. Le domande riguardano anche le misure delle piattaforme per mitigare la potenziale influenza dei loro sistemi di raccomandazione sulla diffusione di contenuti illegali, come la promozione di droghe illegali e l'incitamento all'odio.

A TikTok è stato chiesto di fornire maggiori informazioni sulle misure adottate per evitare la manipolazione del servizio da parte di attori malintenzionati e per mitigare i rischi correlati alle elezioni, al pluralismo dei media e al discorso civico, che potrebbero essere amplificati da alcuni sistemi di raccomandazione.

YouTube, Snapchat e TikTok devono fornire le informazioni richieste entro il 15 novembre. Sulla base della valutazione delle risposte, la Commissione valuterà i passaggi successivi. Ciò potrebbe comportare l'apertura formale di un procedimento ai sensi dell'articolo 66 del DSA.

 

 

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Focus
03/10/2024

La Giornata della Commissione 03/10/2024

Slitta di 12 mesi l'entrata in vigore della normativa europea sulla deforestazione.

Purtroppo ancora una volta il nuovo ciclo istituzionale della Commissione sotto la guida della von der Leyen segna l'ennesima battura d'arresto nel complesso puzzle normativo che il quinquennio appena concluso aveva avviato, per opera principlamente dell'allora Vice Presidente Timmermans. Infatti, slitta di docici mesi l'entrata in vigore della legge sulla deforestazione, che obbliga le imprese, piccole e grandi, possono vendere nell'UE solo i prodotti il cui fornitore abbia rilasciato una dichiarazione di "diligenza dovuta" (due diligence in inglese) che attesti che il prodotto non proviene da terreni deforestati e non ha contribuito al degrado di foreste, comprese le foreste primarie insostituibili, dopo il 31 dicembre 2020. ra i prodotti interessati dalla nuova normativa vi sono capi di bestiame, cacao, caffè, olio di palma, soia e legno, compresi i prodotti che contengono, sono stati alimentati con o sono stati prodotti utilizzando questi prodotti (ad esempio cuoio, cioccolato e mobili); il Parlamento europeo ha chiesto l'inclusione anche della gomma, del carbone, dei prodotti di carta stampata e una serie di derivati dell'olio di palma.

Alla luce delle preoccupazioni espresse da numerosi Stati membri e dai partner internazionali sullo stato dei preparativi, la Commissione propone oggi di concedere alle parti interessate ulteriore tempo per prepararsi. Se tale estensione sarà approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, la legge entrerà in vigore il 30 dicembre 2025 per le grandi aziende e il 30 giugno 2026 per le micro e piccole imprese. Poiché tutti gli strumenti di attuazione sono tecnicamente pronti, secondo la Commissione  i 12 mesi aggiuntivi possono fungere da periodo di introduzione graduale per garantire un'attuazione corretta ed efficace. 

Le considerazioni svolte dalla Commissione prendono in esame in primo luogo la natura innovativa dell'EUDR ( Regolamento UE sulla Deforestazione), il calendario rapido e la varietà di parti interessate internazionali coinvolte, ritenendo dunque che un periodo aggiuntivo di 12 mesi per l'introduzione graduale del sistema sia una soluzione equilibrata per supportare gli operatori di tutto il mondo nel garantire un'implementazione fluida fin dall'inizio. Con questo passaggio, la Commissione mira a fornire certezza sulla strada da seguire e ad assicurare il successo dell'EUDR, che è fondamentale per affrontare il contributo dell'UE al pressante problema globale della deforestazione. La proposta di estensione non mette in alcun modo in discussione gli obiettivi o la sostanza della legge, come concordato dai colegislatori dell'UE.

Alla scoperta dell'Europa con i pass gratuiti di DiscoverEU

Dalla prossima primavera migliaia di diciottenni avranno l’opportunità di esplorare l’Europa gratuitamente. La Commissione ha appena aperto le candidature per l'ultimo ciclo dell'iniziativa DiscoverEU. In totale sono disponibili 35.500 biglietti di trasporto. Per essere ammessi, i giovani nati tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2006 devono rispondere a un quiz composto da cinque domande sull'UE, oltre a una domanda aggiuntiva sul Portale europeo per i giovani. I candidati verranno classificati in base alle loro risposte e i biglietti verranno distribuiti in base a questa classifica. Il bando è aperto ai giovani dell’Unione Europea e dei paesi associati al programma Erasmus+, tra cui Islanda, Liechtenstein, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia. Il bando è aperto fino al 16 ottobre alle 12:00 CET.

I candidati prescelti avranno l'opportunità di viaggiare in tutta Europa per un massimo di 30 giorni tra il 1 marzo 2025 e il 31 maggio 2026. Possono pianificare i propri itinerari o trarre ispirazione da itinerari esistenti come il "Feel Good Route" che si concentra su attività fisiche e salute mentale durante il viaggio. I partecipanti possono anche trarre ispirazione dal percorso culturale DiscoverEU che collega varie destinazioni culturali con un focus su architettura, musica, belle arti, teatro, moda e design. Possono visitare le capitali europee della cultura, i siti inclusi nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO, i siti etichettati come patrimonio europeo o i luoghi etichettati con l'Access City Award, che sono città che stanno concentrando i loro sforzi per diventare più accessibili alle persone con disabilità.

Oltre all'abbonamento gratuito i partecipanti riceveranno anche una tessera sconto con oltre 40.000 offerte su trasporti pubblici, cultura, alloggio, ristorazione, sport e altri servizi. Inoltre, le agenzie nazionali Erasmus+ organizzano incontri informativi prima della partenza e incontri DiscoverEU, programmi di apprendimento della durata da uno a tre giorni.

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La Giornata UE
02/10/2024

L'Europa e il Mediterraneo nel nuovo ordine mondiale

La nuova Commissione a guida von der Leyen, al suo secondo mandato, propone la novità di un portafoglio specifico per il Medieterraneo, affidato a Dubravka Suica, anche lei al suo secondo mandato dopo l'attuale in scadenza che riguarda , tra l'altro, anche la democrazia e lo stato di diritto. Le sue nuove competenze le attribuiscono il compito di vegliare sul rispetto dei valori europei e dei diritti umani nei partenriati con i paesi del Mediterraneo, che in buona sostanza sono finalizzati a impedire l'affluso di immigrati irregolari sulle coste di Italia, Grecia e Spagna.

L'escalation della guerra condotta da Israele contro le organizzazioni terroristiche presenti a Gaza e nel Libano, ed ora inquadrata anche a livello di relazioni tra Stati dopo ll'attacco ieri dell'Iran, si sfogherà inevitabilmente su flussi ingenti di profughi da quelle zone. Sarà il banco di prova per sperimentare l'auspicata sinergia tra commissari con portafogli separati ma contigui.

Ma sarà soprattutto il momento in cui esserci per l'Europa può fare la differenza, dato che sul piano diplomatico ancora una volta l'Europa ha opposto la sua inspiegabile inconsistenza rispetto ai fatti accaduti. Tutti invocano la diplomazia, ma cosa mai avrebbe potuto un'entità politica frastagliata quale l'UE di fronte ad uno Stato, Israele, che fa sul serio come non si vedeva dai tempi della seconda guerra mondiale, quando la categoria del nemico autorizzava il principio "mors tua, vita mea".

Ora l'Europa deve decodificare un'area geografica che non le è pertinente solo per gli aspetti dell'immigrazione o del commercio, ma dove si sta realizzando quel nuovo ordine mondiale di incerta definizione, tranne che nei suoi attori geopolitici, in primis gli Emirati Arabi.

CLS

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Editoriale
01/10/2024

La Giornata della Commissione 01/10/2024

Le imprese europee in cerca di investitori e la risposta di InvestEU

La Commissione ha presentato oggi la valutazione intermedia di InvestEU, il programma di investimenti di punta dell'UE volto a facilitare un migliore accesso ai finanziamenti per le imprese di tutta Europa. A metà del suo ciclo di vita, InvestEU ha già sbloccato 218 miliardi di euro di investimenti, garantiti al 90% dai fondi del programma;  si compone di tre parti: il Fondo InvestEU, il portale InvestEU e la piattaforma consultiva InvestEU.

La valutazione intermedia conferma il ruolo essenziale del programma nel ridurre il divario di investimenti nei settori strategici dell’UE e nel mobilitare investimenti pubblici e privati. InvestEU ha fornito un forte sostegno all’economia dell’UE attraverso un’ampia gamma di soluzioni finanziarie e di consulenza in supporto della produzione di energia, delle energie rinnovabili, della produzione industriale pulita e della competitività delle piccole e medie imprese (PMI) . Ha inoltre dimostrato flessibilità nel rispondere a varie crisi legate a priorità strategiche emergenti e alle esigenze di investimento.

Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia, ha dichiarato: “La valutazione intermedia mostra che InvestEU ha stimolato gli investimenti, l’innovazione e la creazione di posti di lavoro in tutta Europa, in particolare nel contesto della transizione ecologica e digitale. Con 218 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati ​​già mobilitatilnel 2023, siamo sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo di 372 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi entro il 2026. Il successo di InvestEU evidenzia la necessità di rafforzare ed espandere ulteriormente questa iniziativa in al fine di stimolare gli investimenti pubblici e privati ​​e sostenere i nostri obiettivi comuni”.

Il regolamento InvestEU prevede che la Commissione fornisca al Parlamento europeo e al Consiglio una valutazione intermedia dell’attuazione del programma. Questa valutazione copre i risultati fino al 31 dicembre 2023.

Prima operazione di evacuazione sanitaria a Gaza.

Nel pieno del conflitto in Medio Oriente e nel buio di qualunque prospettiva di pace nel breve termine, l'Europa affronta in maniera diretta il problema dei civili che si trovano privati di cure mediche urgenti ed essenziali.  Ieri l’UE ha coordinato la prima operazione di evacuazione medica direttamente da Gaza, trasferendo in Romania otto pazienti bisognosi di cure urgenti, insieme a 24 familiari al seguito. Si tratta della quinta operazione effettuata nell’ambito del meccanismo di protezione civile dell’UE, dopo l’attivazione del meccanismo da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per l’evacuazione medica dei pazienti palestinesi da Gaza verso l’Europa.

L'operazione è stata condotta in stretta collaborazione con la Romania, l'OMS e il Coordinamento delle attività governative nei territori di Israele (COGAT). I pazienti sono stati trasportati in tutta sicurezza negli ospedali di Bucarest, dove riceveranno le cure mediche necessarie. Finora, 45 pazienti gravemente malati sono stati evacuati attraverso il meccanismo in Spagna, Belgio e Italia. Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’UE continua a coordinarsi con gli Stati membri e resta impegnato in ulteriori evacuazioni mediche.

In attesa delle grandi decisioni politiche s'intensifica la cooperazione culturale e scientifica con i Balcani

Iliana Ivanova, commissaria per l'Innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù, ha incontrato ieri e oggi i ministri dei Balcani occidentali a Skopje in una serie di incontri che hanno evidenziato gli sforzi congiunti per attuare l'Agenda dei Balcani occidentali nei settori dell'innovazione, della ricerca, dell'istruzione, della cultura, giovani e sport. I partecipanti hanno riaffermato il loro desiderio di intensificare la cooperazione in vista di una maggiore integrazione dei Balcani occidentali nei settori europei dell'istruzione e della ricerca e nell'agenda europea dell'innovazione.

La Commissaria Ivanova ha dichiarato: “La stretta cooperazione con i nostri partner nei Balcani occidentali è una priorità per l’Unione europea. Vorrei congratularmi con loro per i progressi che hanno fatto. Vediamo un nuovo slancio nel processo di allargamento. E incoraggio ciascuno dei nostri partner dei Balcani occidentali ad attuare tutti i criteri stabiliti nei rispettivi quadri negoziali. »

 

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La Giornata UE
30/09/2024

La Giornata della Commissione 30/09/2024

Cosa farebbero gli europei se dovessero nuovamente fronteggiare un'emergenza?

Gli ultimi anni con l'esperienza della pandemia hanno messo a nudo le fragilità psicologiche di un continente che dopo aver conquistato a caro prezzo la pace, ne ha goduto per oltre sessant'anni e senza effetti collaterali quali crisi economiche e altro. Al contrario, ha sperimentato la vitalità dello stare insieme in una sorta di alleanza in continuo progresso fra tutti i paesi europei.

Poi il mondo è cambiato ed oggi, con la guerra in Ucraina prima, ma anche con le devastanti manifestazioni dei cambiamenti climatici, l'incapacità di sentirsi pronti a reagire è diventata una preoccupazione comune a livello nazionale e delle istituzioni europee.

La Commissione europea ha pubblicato oggi i risultati di un sondaggio d’opinione da cui emerge che la maggior parte dei cittadini dell’UE ritiene di aver bisogno di maggiori informazioni per prepararsi ai disastri e alle emergenze. Inoltre, dall'indagine emerge che i cittadini si sentono particolarmente esposti ai rischi legati all'impatto del cambiamento climatico, ma anche ai rischi per la sicurezza e sociali.

La recente indagine Eurobarometro ha chiesto ai cittadini dei 27 Stati membri quale sia la loro percezione dell'esposizione ai rischi di catastrofi, il loro livello di conoscenza e le risorse che utilizzano per conoscere i rischi di catastrofi. L’indagine ha anche chiesto quanto fossero preparati ai disastri e quanto si fidassero dei servizi di emergenza e delle autorità.

I cittadini di 17 Stati membri si sentono più esposti a eventi meteorologici estremi, come tempeste, siccità e ondate di caldo. Gli intervistati si sentono più esposti agli incendi boschivi in ​​Portogallo e Cipro, e più esposti alle inondazioni in Bulgaria. Le risposte sono state significativamente diverse in Svezia, Danimarca e Repubblica Ceca, dove le minacce alla sicurezza informatica sono in cima alla lista. Le tensioni politiche o geopolitiche sono in cima alla lista in Germania, così come le interruzioni delle infrastrutture critiche in Estonia e le emergenze sanitarie in Finlandia, quando si tratta di percezione dell’esposizione personale.

I delfini specie protetta ma esposta a rischi.

Oggi la Commissione ha adottato un atto delegato che introduce misure, nel Golfo di Biscaglia, per il 2025, per prevenire la cattura accidentale di delfini e altri piccoli cetacei dovuta alla pesca. Queste misure sono state oggetto di una raccomandazione congiunta di Belgio, Spagna, Francia e Portogallo. A meno che il Parlamento europeo o il Consiglio non si oppongano nei prossimi due mesi, entrerà in vigore la chiusura del Golfo di Biscaglia ai pescherecci superiori agli otto metri, dal 22 gennaio al 20 febbraio 2025.

Le circa 300 navi interessate dovranno rimanere in porto per evitare catture accidentali di piccoli cetacei durante l'inverno, periodo identificato dagli scienziati come ad alto rischio di catture accessorie. Oltre alla chiusura della pesca per un mese, queste misure prevedono l’uso obbligatorio di dispositivi acustici di deterrenza e un programma di monitoraggio annuale dei piccoli cetacei, tramite osservatori e telecamere a bordo.

Queste misure mirano a risolvere il problema ricorrente degli spiaggiamenti invernali di delfini e piccoli cetacei sulle coste del Golfo di Biscaglia. La Commissione continuerà a monitorare da vicino la situazione il prossimo anno e valuterà se siano necessarie ulteriori misure.

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La Giornata UE
27/09/2024

Il killer silenzioso in Europa e nel mondo

All'Assemblea Generale delle nazioni Unite non si trova l'accordo per imporre la pace ai troppi conflitti in atto, ma almeno si è raggiunta l'unità d'intenti per combattere il killer silenzioso responsabile, in maniera diretta e indiretta, nel solo 2021 della morte di quasi 6 milioni di persone: la resistenza agli antibiotici.

Contestualmente l'Alto Rappresentante per la Politica Estera Borrell ribattezzava il massimo organo dell'ONU a presidio della pace mondiale, definendolo Consiglio di Insicurezza. Chiamare le cose con il proprio nome obbliga a riconoscerne la verità di fondo. A nulla infatti, per ora, è valsa la richiesta congiunta da parte della UE ed altri 11 paesi, tra cui Emirati Arabi, Arabia Saudita e Quatar, per un cessate il fuoco in Libano.

Due minacce esistenziali, una invisibile, l'altra sotto i riflettori dei media di tutto il mondo interrogano sul futuro della governance mondiale, da più parti auspicato per far fronte alle autentiche sfide comuni: l'ambiente e la salute, del resto strettamente connesse.

Resta fuori, invece, l'utopia a lungo coltivata sulle ceneri della seconda guerra mondiale che mettendo insieme, allo stesso tavolo,  i king/queenmakers del mondo servisse a frenarne le derive espansionistiche. 

Oggi quell'architettura piramidale è messa in discussione non nel nome di un principio di democrazia paritaria, ma perchè i c.d. grandi della terra , o almeno alcuni di essi, vogliono di nuovo spartirsi il mondo.

E l'Europa che farà?

CLS

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Editoriale
26/09/2024

Quante volte l'Europa si è interrogata sul suo futuro

La prima volta che lo ha fatto in forma partecipata è stato con la Conferenza sul Futuro dell'Europa nel 2021, che avrebbe dovuto essere un grande esercizio di democrazia prospettica, capace di aprirsi al cambiamento e di ascoltare i suoi cittadini. In realtà, considerandola a due anni dalla sua conclusione, si è dimostrata poco più di un'esercitazione in grande stile che, sebbene la minaccia del nemico si sia già fatta avanti, non riesce a tradursi in una concreta mobilitazione.

Oggi, all'inizio di una legislatura e di un nuovo ciclo istituzionale con il rinnovo di tutte le cariche europee, si moltiplicano le voci nel deserto che invano annunciano la necessità di un cambiamento radicale, pena la fine della stessa Europa.

Perché? Contraddizioni interne, mancanza di coesione, frammentazione politica? Le ricette per recuperare competitività o per aumentare le capacità di difesa e l'autonomia strategica sono sul tavolo, ma rischiano di finire nel cassetto. 

Osservando i fatti nella loro evidenza si constata che l'Europa ha fallito o sta fallendo nella missione di stare come torre ferma, baluardo di pace sferzato dai venti di guerra che soffiano da più direzioni. E invece così non è stato. 

Manca una visione europea di pace, perchè mancano ponti con quel resto del mondo, di spropositate dimensioni, che affrancatosi dal giogo coloniale, oggi si riversa ai confini dell'Europa in cerca di un futuro. e l'Europa che fa? Si organizza per "intercettare" quella massa scomposta di umanità in fuga e rispedirla indietro. In questo modo i tanri canali di sostegno finanziario ai paesi in via di sviluppo, in particolare dell'Africa, e le tante iniziative per stabilire relazioni di collaborazione vengono ad essere ricoperte dalla rappresentazione distorta e infamante di un continente vecchio, ricco e indifferente; paradigma di una nuova forma di colonialismo. 

Si corre ai ripari. Si moltiplicano le dichiarazioni di una cooperazione alla pari, win-win, per non dover ammettere che oggi siamo noi, i ricchi europei, ad avere bisogno delle materie prime critiche custodite nella cassaforte africana. 

Siamo alla vigilia di cambiamenti, chissà se radicali o tali da accelerare le più pessimistiche visioni del futuro. 

CLS

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Editoriale
26/09/2024

Lotta comune alla resistenza agli antibiotici

Ieri n occasione della riunione ministeriale ad alto livello tenutasi a New York, i paesi membri delle Nazioni Unite, compresi gli Stati membri dell'UE, e l'UE si sono impegnati a intraprendere azioni concrete per affrontare la resistenza antimicrobica in tutti i settori, attraverso un approccio "One Health" che riconosce che la salute umana, animale e ambientale è intrinsecamente legata.

I leader politici si sono impegnati a favore di una serie di misure per affrontare la resistenza antimicrobica, tra cui il miglioramento della prevenzione, della sorveglianza, del monitoraggio, del finanziamento, dell'accesso, dell'innovazione e della sensibilizzazione. Tra gli impegni contenuti nella dichiarazione odierna figurano:

  • L'obiettivo di ridurre del 10 % il numero di decessi a livello mondiale dovuti alla resistenza antimicrobica batterica entro il 2030.
  • L'attuazione di piani d'azione nazionali da parte di tutti i paesi per affrontare la resistenza antimicrobica attraverso l'approccio "One Health".
  • L'istituzione di un gruppo indipendente per un'azione basata su dati concreti contro la resistenza antimicrobica. Il panel, che l'UE contribuirà a finanziare con 2.5 milioni di EUR nel 2025, raccoglierà e consoliderà i dati sulla resistenza antimicrobica e fornirà orientamenti ai responsabili politici di tutto il mondo.
  • L'uso dei quadri esistenti per lo scambio di esperienze e migliori pratiche e per valutare i progressi compiuti nell'attuazione dei piani d'azione nazionali, ispirandosi agli orientamenti scientifici di cui sopra. Le riunioni ministeriali periodiche faranno il punto sui progressi compiuti a livello mondiale.
  • Un impegno a ridurre in modo significativo l'uso di antibiotici nel settore agroalimentare entro il 2030.
  • La promozione di finanziamenti sostenibili, con particolare sostegno ai paesi a basso e medio reddito, e la mappatura dei finanziamenti disponibili per la resistenza antimicrobica.

A livello dell'UE, la resistenza antimicrobica è una delle principali priorità in materia di sanità pubblica, che si riflette nell'azione intrapresa per affrontarla a tutti i livelli dell'ecosistema. Tra le principali misure dell'UE per affrontare la resistenza antimicrobica figurano gli obiettivi di riduzione del consumo di antibiotici negli esseri umani, le norme per limitare gli antibiotici nel bestiame, gli investimenti in ricerca e sviluppo per sostenere lo sviluppo di nuovi antibiotici e il rafforzamento del monitoraggio ambientale per evitare che i residui di antibiotici contaminino il suolo e l'acqua.

Inoltre, questa settimana la Commissione ha anche lanciato una nuova campagna per promuovere una maggiore consapevolezza della resistenza antimicrobica tra i giovani e affrontare la resistenza antimicrobica attraverso un approccio che coinvolga tutta la società. L'UE è inoltre un convinto sostenitore di una risposta "One Health" più forte alla minaccia della resistenza antimicrobica a livello mondiale.

(fonte: Commissione europea)

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Focus
25/09/2024

E' tempo di intelligenza artificiale, nasce un Patto per le imprese

Forse la sfida esistenziale di cui parla il rapporto Draghi è anche questa: riuscire a coniugare l'intelligenza artificiale con i principi ed i valori che sono alla base del nostro essere europei, cioè eredi una tradizione umanistica, filosofica e religiosa di incomparabile significato. 

L'Europa si è dotata della prima normativa al mondo sull'intelligenza artificiale e prosegue nel suo sforzo di "contagiare" in senso positivo il maggior numero di imprese della sua visione di un'AI antropocentrica, almeno nelle intenzioni.

Sono già cento le imprese che hanno accettato di firmare iil patto dell'UE sull'intelligenza artificiale (IA). Tra i firmatari figurano le multinazionali e le piccole e medie imprese (PMI) europee di diversi settori, tra cui l'informatica, le telecomunicazioni, l'assistenza sanitaria, le banche, l'industria automobilistica e l'aeronautica. I firmatari del patto s'impegnano su base volontaria a rispettare ed applicare i principi della legge sull'IA prima della sua entrata in vigore ed a mantenere una costante collaborazione con  l'Ufficio dell'UE per l'IA e tra tutti i portatori di interessi pertinenti, compresi l'industria, la società civile e il mondo accademico. 

E' un passo importante se si presta attenzione che tra i firmatari figurano imprese multinazionali del calibro di Amazon Europe e Google, già finite nel mirino della Commissione europea per potenziali violazione del Digital Service Act.

Gli impegni volontari previsti dal  patto dell'UE per l'IA icorrispondono ad almeno tre azioni fondamentali:

  • Adattare la governance dell'impresa ai principi stabiliti dalla nuova normativa europea  del AI Act 
  • Mappare i sistemi di IA ad alto rischio: Individuare i sistemi di IA che potrebbero essere classificati come ad alto rischio ai sensi della legge sull'IA
  • Promuovere l'alfabetizzazione e la consapevolezza in materia di IA tra il personale, garantendo uno sviluppo etico e responsabile dell'IA.

Oltre a questi impegni fondamentali, la metà dei firmatari si è impegnata ad assumerne ulteriori, tra cui la garanzia della sorveglianza umana, l'attenuazione dei rischi e l'etichettatura trasparente di alcuni tipi di contenuti generati dall'IA, come i deepfake. Le imprese sono invitate ad aderire al patto per l'IA e a impegnarsi a favore del nucleo e degli impegni aggiuntivi in qualsiasi momento fino alla piena applicazione della legge sull'IA.

La legge sull'IA è entrata in vigore il 1º agosto 2024. Alcune disposizioni della legge sull'IA sono già pienamente applicabili. L'intera legge sull'IA sarà pienamente applicabile 2 anni dopo la sua entrata in vigore, con alcune eccezioni: i divieti entreranno in vigore dopo sei mesi, le norme di governance e gli obblighi per i modelli di IA per finalità generali diventeranno applicabili dopo 12 mesi e le norme per i sistemi di IA integrati nei prodotti regolamentati si applicheranno dopo 36 mesi. 

 

 

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Focus
23/09/2024

La Giornata della Commissione 23/09/2024

Aiuti agli agricoltori colpiti dalle alluvioni in cinque paesi europei

Oggi la Commissione ha proposto di stanziare 119,7 milioni di euro per sostenere gli agricoltori di Bulgaria, Germania, Estonia, Italia e Romania che sono stati colpiti da eventi climatici eccezionalmente avversi, in primavera e all'inizio dell'estate.

La Commissione ha proposto di stanziare 10,9 milioni di euro alla Bulgaria, 46,5 milioni di euro alla Germania, 3,3 milioni di euro all'Estonia, 37,4 milioni di euro all'Italia e 21,6 milioni di euro alla Romania. Rappresenta una forma di risarcimento per gli agricoltori  che hanno perso parte della loro produzione e, di conseguenza, parte del loro reddito. Tali importi possono essere integrati fino al 200% con fondi nazionali.

La proposta della Commissione sarà discussa con tutti gli Stati membri, la decisione finale verrà presa alla  riunione del Comitato per l'organizzazione comune dei mercati agricoli del 7 ottobre.

I prezzi dei biglietti ferroviari dovrebbero ridursi, secondo uno studio europeo sulla libera concorrenza nel settore, ma non in Italia

Uno studio pubblicato oggi dalla Commissione evidenzia i vantaggi di una maggiore concorrenza nel mercato ferroviario, sia per i passeggeri che per i servizi ferroviari di trasporto merci. Secondo lo studio, l’aumento della concorrenza in alcune parti del mercato ferroviario dell’UE in seguito all’apertura del mercato ha portato a riduzioni significative dei prezzi dei biglietti passeggeri e dei costi di trasporto merci.

I vantaggi sono visibili in tutti i segmenti del mercato ferroviario, compreso una maggiore concorrenza nei servizi ferroviari per ipasseggeri, nei collegamenti con obblighi di servizio pubblico (OSP) e per le  merci. In Italia, ad esempio, secondo questo studio l’accesso al mercato aperto avrebbe portato ad una riduzione del 31% dei prezzi dei biglietti, mentre l’Austria ha visto un aumento del 41% nella frequenza del servizio. Questi due esempi illustrano come la concorrenza possa migliorare sia l’accessibilità finanziaria che la qualità del servizio. Lo studio dimostra che la concorrenza può apportare vantaggi quali tariffe più basse, maggiore frequenza, maggiore comodità e riduzione della spesa pubblica.

Nel mercato degli OSP, dove le imprese operano con il sostegno finanziario degli Stati  in quanto sebbene forniscono servizi essenziali ma commercialmente non redditizi, la Francia ha registrato miglioramenti significativi. Attraverso gare d'appalto la frequenza di alcune linee ferroviarie è aumentata fino al 110%, parallelamente all'introduzione di nuovo materiale rotabile. Nel mercato del trasporto merci ferroviario, la concorrenza ha portato a una riduzione dei prezzi e dei costi operativi, nonché a un leggero aumento della domanda, in particolare per il trasporto intermodale. Ad esempio in Germania, dove si è avuta una  crescita stabile e resiliente del settore ferroviario.

Settimana della libera concorrenza nelle relazioni UE-Africa

Funzionari ed esperti dell'UE e dell'Africa si incontreranno a Bruges dal 23 al 27 settembre 2024 per discutere della loro cooperazione in materia di diritto della concorrenza e applicazione delle norme. I partecipanti discuteranno dei recenti sviluppi nel diritto della concorrenza dell'UE, tra cui l'economia del diritto della concorrenza, gli accordi verticali, i cartelli, la condotta unilaterale e gli studi di mercato. Particolare attenzione sarà data all'applicazione del diritto della concorrenza nel settore dell'approvvigionamento alimentare e dei prezzi elevati dei prodotti alimentari.

La Settimana della concorrenza UE-Africa si svolge ogni anno dal 2022 ed è organizzata dalla Commissione e finanziata dall'UE. Offre cooperazione tecnica, tra le altre cose, alle autorità garanti della concorrenza in Africa e mira a creare una nuova piattaforma per lo scambio e il dialogo sulla politica della concorrenza e l'applicazione tra le autorità garanti della concorrenza nazionali e regionali in Africa e nell'UE. La Settimana della concorrenza rafforza i contatti tra le autorità partecipanti e i funzionari e i professionisti europei. Offre inoltre ai partecipanti approfondimenti specifici sui nuovi sviluppi politici della Commissione e sull'approccio dell'UE a una serie di argomenti chiave affrontati dalle autorità garanti della concorrenza.
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La Giornata UE
23/09/2024

Adesso è la Cina ad accusare l'Europa di concorrenza sleale

Oggi la Commissione ha avviato una richiesta di consultazione presso l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), contestando l'avvio da parte della Cina di un'indagine antisovvenzioni sulle importazioni di determinati prodotti lattiero-caseari dall'UE. Si tratta della  prima volta che l'UE decide di contestare un'indagine nella sua fase di avvio e questo per contrastare la politica della Cina di adottare misure di difesa commerciale, basate su accuse discutibili e prove insufficienti.

La Commissione ha monitorato le indagini sin dall'inizio, in piena collaborazione con i produttori esportatori dell'UE e le autorità degli Stati membri. La Commissione è determinata a fare pieno uso di tutti i mezzi legali disponibili per difendere l'industria dell'UE dall'abuso degli strumenti di difesa commerciale. Le consultazioni richieste oggi dall'UE rappresentano il primo passo nei procedimenti di risoluzione delle controversie dell'OMC. Se non dovessero portare a una soluzione soddisfacente, l'UE potrebbe richiedere che l'OMC istituisca un panel per decidere su questa indagine.

I fatti riasalgono al 21 agosto 2024, quando la Cina ha deciso di avviare un'ndagine sui prodotti lattiero-caseari europei.. L'indagine riguarda il latte liquido e la panna con un contenuto di grassi superiore al 10% e vari tipi di formaggio provenienti dall'UE. L'indagine prende di mira i sussidi nell'ambito della politica agricola comune dell'UE nonché alcuni programmi nazionali e regionali. La Commissione è convinta che questi regimi di sussidi siano pienamente in linea con le norme internazionali e non stiano causando danni all'industria lattiero-casearia cinese.

Estremamente interessante i possibili sviluppi di questa vicenda, perchè è innegabile che la PAC rappresenta un regime forte di sussidi, ma è altrettanto vero che non esiste paese al mondo che non intervenga quando si tratta di produzioni primarie e vitali. Vedremo, visto che sa tanto in realtà di ritorsione contro i dazi elevatissimi applicati ancora in via temporanea sulle auto elettriche cinesi, quelli sì capaci di sgominare qualunque forma di concorrenza.

CLS

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19/09/2024

Nuovo studio europeo sull'AI generativa e mondi virtuali

La Commissione europea ha pubblicato un policy brief sulla concorrenza nell'intelligenza artificiale generativa ("IA") e nei mondi virtuali a seguito dei due inviti a presentare contributi lanciati a gennaio 2024. L'obiettivo degli inviti a presentare contributi era comprendere meglio il potenziale impatto di queste tecnologie trasformative sulla concorrenza in Europa, per garantire che i loro potenziali benefici in termini di prezzi e innovazione possano essere goduti sia dai cittadini che dalle imprese.

Il policy brief esplora le dinamiche di mercato, le tendenze emergenti e le barriere all'ingresso in questi settori e suggerisce elementi di un quadro preliminare per l'analisi dei possibili danni e vantaggi in termini di efficianeza. In particolare, esamina quali tipi di preoccupazioni anticoncorrenziali potrebbero emergere e i possibili strumenti per affrontarle, tra cui l'applicazione delle norme antitrust e il controllo delle fusioni, nonché il Digital Markets Act ("DMA").

Data la natura dirompente di queste tecnologie e i rischi che potrebbero comportare, la Commissione continuerà a monitorare attivamente i settori dell'IA e dei mondi virtuali, utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione per garantire che questi nuovi mercati rimangano competitivi, contendibili ed equi. L'odierno policy brief del personale non rappresenta una posizione assunta dalla Commissione a questo riguardo.

Il policy brief segue due inviti a presentare contributi lanciati a gennaio 2024, un workshop organizzato a giugno 2024, nonché interviste con le principali parti interessate e indagini di mercato parallele. Le osservazioni ricevute in risposta agli inviti a presentare contributi e una registrazione del workshop sono state pubblicate oggi insieme al policy brief.

Testo del policy brief nella sezione in abbonamento

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Focus
19/09/2024

La Giornata della Commissione 19/09/2024

Ancora i PFAS ed il nuovo stop da parte dell'Europa.

Oggi la Commissione ha adottato nuove misure ai sensi di REACH, la legislazione dell'UE sulle sostanze chimiche, per proteggere la salute umana e l'ambiente limitando l'uso dell'acido undecafluoroesanoico ("PFHxA") e delle sostanze correlate al PFHxA. Questi sottogruppi di sostanze per  e polifluoroalchiliche (“PFAS”) sono molto persistenti e mobili nell'acqua e il loro utilizzo in alcuni prodotti comporta un rischio inaccettabile per la salute umana e l'ambiente.

La restrizione PFHxA adottata oggi si concentra sugli usi per i quali il rischio non è adeguatamente controllato, sono disponibili alternative e i costi socioeconomici saranno limitati rispetto ai benefici per la salute umana e l’ambiente. La restrizione proibirà la vendita e l’uso di PFHxA nei prodotti tessili di consumo, come le giacche antipioggia; imballaggi alimentari, come scatole per pizza; miscele di consumo, come spray impermeabilizzanti; cosmetici, come prodotti per la cura della pelle; e in alcune applicazioni della schiuma antincendio, ad esempio per corsi di formazione e test, senza compromettere la sicurezza. Ciò non pregiudica altre applicazioni di PFHxA, ad esempio nei semiconduttori, nelle batterie o nelle celle a combustibile per l’idrogeno verde.

La restrizione PFHxA entrerà in vigore dopo periodi transitori compresi tra 18 mesi e 5 anni, a seconda dell'uso, lasciando il tempo per sostituirla con alternative più sicure.

Mobilità dei ricercatori europei, nuovo bando del programma Horizon Europe

Oggi la Commissione lancia un nuovo bando per progetti con una dotazione di 99,5 milioni di euro nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie Staff Exchange (MSCA), che fanno parte del programma dell’UE per la ricerca e l’innovazione, Horizon Europe. L’invito mira a promuovere l’innovazione e il trasferimento di conoscenze attraverso scambi di personale e partenariati internazionali tra i principali istituti di ricerca nell’UE, nei paesi associati a Horizon Europe  e in tutto il mondo. Si prevede che il bando finanzierà circa 90 progetti. La scadenza per le domande è il 5 febbraio 2025.

I progetti selezionati consentiranno ai ricercatori, nonché al personale coinvolto nelle attività di ricerca, di condividere conoscenze e idee in tutte le fasi della catena dell'innovazione. I programmi di scambio offrono l'opportunità di andare all'estero, espandere le reti, apprendere nuove competenze, condividere conoscenze e condurre ricerche all'avanguardia. Dal 2025, oltre a Canada e Giappone, anche India e Brasile hanno istituito sistemi di cofinanziamento per integrare il finanziamento dei progetti MSCA che coinvolgono organizzazioni di questi paesi.

L'UE e l'OCSE lanciano un Osservatorio sulle carriere nella ricerca e innovazione 

Oggi, la Commissione e l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), con il supporto del programma Horizon Europe, hanno lanciato il Research and Innovation Careers Observatory (ReICO). Questa iniziativa fornirà dati affidabili sulle carriere nella ricerca e nell'innovazione nei paesi dell'UE e dell'OCSE. Offrire ai ricercatori e agli innovatori carriere interessanti è fondamentale per aumentare la competitività europea e trattenere i talenti. E' questa una priorità strategica contenuta anche nelle raccomandazione del rapporti Draghi sulla competitività.

Iliana Ivanova, Commissaria per l'innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù, ha affermato: "L'Europa deve attrarre e trattenere i talenti della ricerca per sostenere la sua prosperità e competitività. Le politiche solide che mirano a raggiungere questo obiettivo devono basarsi su dati affidabili. È qui che entra in gioco l'Osservatorio sulle carriere nella ricerca e nell'innovazione: colmerà le lacune nei dati sulle carriere nella ricerca in Europa e fornirà informazioni ai decisori politici, nonché ai ricercatori stessi e alle loro organizzazioni. È un importante passo avanti nei nostri sforzi per rafforzare le carriere nella ricerca nello Spazio europeo della ricerca".

La cerimonia di firma per l'inizio ufficiale del progetto si è tenuta a Bruxelles alla conferenza "European Research Area: Fostering Greater Integration. Advancing Competitiveness". ReICO fornirà dati e analisi su base annuale, a partire dal 2025, e saranno accessibili dalla European Research Area Talent Platform. ReICO si baserà sulle competenze dell'OCSE, fornendo dati e approfondimenti che consentano ai decisori politici di sviluppare politiche basate su prove per rafforzare le carriere nella ricerca. Ciò sarà di fondamentale importanza in aree come la precarietà, le competenze o la mobilità dei ricercatori. L'osservatorio avvantaggerà anche la più ampia comunità di ricerca e innovazione, comprese le organizzazioni di ricerca e gli individui, consentendo scelte informate. Il primo set di dati è previsto per la prima metà del 2025 e verrà aggiornato su base annuale.

 

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La Giornata UE