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L'Approfondimento dell'Attualità

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Lotta al Terrorismo: Proposta di Direttiva UE

14 dicembre 2015 - Piercarlo Valtorta

Gli attacchi terroristici di Parigi del 13-14 novembre scorso hanno avuto, tra gli altri, l'effetto di spingere la Commissione europea a prendere con grande rapidità l'iniziativa legislativa sulla lotta al terrorismo.

Infatti già il 2 dicembre la Commissione stessa presentava una proposta di direttiva.

L'articolo che segue intende fare una prima analisi di tale documento.

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Grecia, bicchiere mezzo pieno. Eurogruppo concede aiuti e apre a una ristrutturazione del debito, Commissione stanzia fondi d’emergenza per gestire migrazioni

26.05.2016

Fonte: Consiglio Ue

Keywords: Grecia,

L’Eurogruppo ha trovato nella notte tra il 24 e il 25 maggio un accordo sulla questione greca, dopo 11 ore di trattative. Sbloccati complessivamente aiuti per 10,3 miliardi di euro, in un piano di assistenza che prevede lo stanziamento di una prima tranche di 7,5 miliardi a giugno, mentre la restante parte della somma sarà versata in autunno, dopo aver verificato l’effettiva attuazione delle misure chieste al governo greco che riguardano le privatizzazioni.

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Aggiornamento dell’Agenda sulla migrazione, la selezione della Commissione tra accordi sui rimpatri e richiamo per nuovi talenti

Sulla sfida epocale delle migrazioni la Commissione prova a fare sul serio e mette in campo una serie di proposte concrete che mirano a rinforzare l’Agenda europea sulla migrazione, lanciata il 13 maggio 2015. Le iniziative dell’Esecutivo europeo sono state presentate ai parlamentari riuniti in plenaria a Strasburgo lo scorso 7 giugno e prevedono il lancio di una nuova strategia per fronteggiare la sfida dei flussi migratori con un approccio olistico e globale diretto sia alla dimensione esterna che a quella interna del fenomeno. Le tre proposte riguardano l’avvio di una serie di partenariati con i paesi d’origine delle migrazioni, ma anche un piano d’azione per una maggiore integrazione dei cittadini di Stati terzi già presenti sul territorio europeo e uno nuovo schema unico europeo per la migrazione legale che regoli gli ingressi nel Vecchio Continente di lavoratori altamente qualificati. Ai capi di Stato e di governo che si riuniranno a Bruxelles a fine giugno, il compito di valutare e approvare gli sforzi della Commissione.

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Piano Juncker, alcuni profili critici a un anno dalla sua attuazione

04.07.2016

A inizio giugno la Commissione europea ha confermato l’intenzione di estendere il suo Piano di Investimenti anche oltre il 2018, a quasi un anno di distanza dall’entrata in vigore del regolamento attuativo. Il piano ha portato alcuni risultati in termini di approvazione di diversi nuovi progetti ma è ancora molto lontani dall’obiettivo di colmare quel deficit di investimenti in cui l’Europa è sprofondata immediatamente dopo la crisi. Quando lo Juncker Plan fu presentato si stimava un calo di investimenti in Europa del meno 15% rispetto al livello pre-crisi, mentre oggi si è ancora al meno 10%. Oltretutto l’ammontare complessivo degli investimenti era già basso anche nel 2007 se confrontato al tasso di riferimento di altri attori globali con i quali l’Europa si prefigge di competere economicamente, come è stato ricordato anche da Mario Draghi in una recente audizione alla Commissione parlamentare ECON

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Come sta andando l’applicazione dell’accordo con la Turchia?

10 settembre 2016

Procede senza intoppi la cooperazione per fornire assistenza, non solo umanitaria, ai profughi siriani e iracheni ospitati presso le strutture a loro dedicate. Il sostegno finanziario alla Turchia rappresenta l’aspetto più sgradito all’opinione pubblica europea e gli aiuti vengono ancora percepiti come un assegno in bianco da 3 miliardi intestato a Erdogan. In realtà la somma è destinata al finanziamento di un complesso programma di assistenza che vede tra i principali beneficiari gli storici partner umanitari dell’Ue, tra cui diverse agenzie Onu come l’UNHCR e il WFP e alcune importanti ONG come la Croce Rossa.

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Libano, situazione profughi al punto di saturazione

22 settembre 2016

Una delegazione di 7 eurodeputati della commissione libertà civili è arrivata in Libano per monitorare la condizione dei rifugiati e come procedono i loro reinsediamenti. La delegazione, guidata dal parlamentare Claude Moraes, era composta da Branislav Škripek, Tanja Fajon, Frank Engel Maité Pagazaurtundua, Ska Keller and Jeroen Lenaers. Prima della partenza proprio capo delegazione aveva parlato di una grande opportunità per interagire con diverse ong che operano direttamente sul campo per fornire assistenza umanitaria, ma anche di occasione per vedere come le controparti libanesi trattano le politiche di assistenza ai rifugiati, per poter integrare meglio anche l’operato dell’Unione.

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La Commissione propone modifiche alla normativa antidumping e antisovvenzioni dell'UE

Bruxelles, 9 novembre 2016

Dopo un anno di attesa ed un lungo dibattito in seno al Parlamento europeo, oggi la Commissione europea ha presentato la proposta di un nuovo metodo di calcolo del dumping sulle importazioni da paesi nei quali esistono considerevoli distorsioni di mercato o in cui l'influenza dello Stato sull'economia è pervasiva. L'obiettivo è assicurare che l'Europa disponga di strumenti di difesa commerciale che siano in grado di fronteggiare le realtà attuali, in particolare gli eccessi di capacità produttiva, nel contesto degli scambi internazionali: ciò nel pieno e contemporaneo rispetto degli obblighi internazionali dell'UE nel quadro giuridico dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC). La proposta, che introduce modifiche alla normativa antidumping e antisovvenzioni dell'UE, è stata preceduta da un'ampia consultazione pubblica ed è accompagnata da una valutazione d'impatto.

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L'indagine sull'occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa evidenzia l'aumento dell'occupazione, il calo della povertà e cambiamenti nel mondo del lavoro

20 dicembre 2016

L'ultima indagine annuale sull'occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa ( Employment and Social Developments in Europe - ESDE), pubblicata in data odierna, mostra risultati incoraggianti. Sono stati creati circa 3 milioni di posti di lavoro e l'occupazione è aumentata, facendo diminuire la povertà. La disoccupazione resta tuttavia elevata e registra enormi differenze tra gli Stati membri. I mercati del lavoro e le società dovranno adattarsi a nuove forme di lavoro. Quest'anno la relazione sull'occupazione e sugli sviluppi sociali - o, in breve, "ESDE"- si è concentrata sull'occupazione come mezzo per combattere la povertà, sulla digitalizzazione e sui cambiamenti nel mondo del lavoro, sul ruolo del dialogo sociale, sulle disparità tra gli Stati membri e sull'integrazione dei rifugiati nel mercato del lavoro.

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La Commissione si prepara a compiere nuovi passi verso il pilastro europeo dei diritti sociali

23 gennaio 2017

Oltre 600 rappresentanti delle autorità degli Stati membri, delle istituzioni europee, delle parti sociali e della società civile, fra i quali oltre 20 ministri nazionali e vari membri del collegio dei commissari, stanno discutendo i risultati della consultazione pubblica sul pilastro europeo dei diritti sociali. L'annuncio dell'iniziativa da parte del Presidente Juncker, nel settembre 2015, ha dato il via a un ampio dibattito tra autorità UE, Stati membri, parti sociali, società civile e cittadini in merito ai contenuti e al ruolo del pilastro nonché alle modalità per assicurare equità e giustizia sociale in Europa. Le discussioni odierne porteranno a compimento tale processo e contribuiranno a forgiare la proposta della Commissione sul pilastro, attesa per marzo. Il Presidente Jean-Claude Juncker ha colto l'occasione per annunciare che organizzerà, congiuntamente al Primo Ministro svedese Stefan Löfven, un vertice sociale per l'occupazione e la crescita eque, che si terrà a Göteborg il 17 novembre 2017.

Nel seguito dell'articolo analizziamo le implicazioni del tema dei diritti sociali alla luce dei cambiamenti in atto nei modelli di produzione industriale e della diffusa consapevolezza di un drammatico impoverimento della classe media in Europa

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Relazione 2017 sulla cittadinanza dell'Unione La Commissione promuove diritti, valori e democrazia

26 gennaio 2017

Gli europei sono più consapevoli che mai del loro status di cittadini dell'Unione e la proporzione degli europei che vogliono essere informati meglio sui loro diritti è in costante aumento. Quattro europei su cinque attribuiscono particolare importanza al diritto di libera circolazione, che consente loro di vivere, lavorare, studiare e intraprendere un'attività economica in qualsiasi parte dell'UE Eurobarometro dicembre 2016). Una mancata consapevolezza significa tuttavia che i cittadini dell'UE non esercitano pienamente il proprio diritto di voto alle elezioni europee e locali e che molti di essi non sanno di poter beneficiare di protezione consolare presso le ambasciate degli altri Stati membri. La relazione 2017 sulla cittadinanza dell'Unione definisce le priorità della Commissione per promuovere una migliore conoscenza di questi diritti e agevolarne l'esercizio nella pratica.

Ma come sta rispondendo l'Europa ad una crescente domanda di maggiore partecipazione e di democrazia diretta?

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Dichiarazione di Malta sugli aspetti esterni della migrazione: affrontare la rotta del Mediterraneo centrale

Valletta, 3 febbraio 2017

Accogliamo con favore e sosteniamo gli sforzi della presidenza maltese volti a portare avanti tutti gli elementi della politica migratoria globale dell'UE.

Un elemento centrale di una politica migratoria sostenibile consiste nel garantire un controllo efficace della nostra frontiera esterna e nell'arginare i flussi illegali verso l'UE. Nel 2016 gli arrivi sono scesi a un terzo dei livelli del 2015. Sulla rotta del Mediterraneo orientale, nell'ultimo quadrimestre del 2016, nonostante il persistere delle pressioni, gli arrivi sono diminuiti del 98% rispetto all'anno precedente. Confermiamo il nostro impegno a favore della dichiarazione UE-Turchia e dell'attuazione integrale e non discriminatoria di tutti i suoi aspetti, nonché del proseguimento del sostegno ai paesi situati lungo la rotta dei Balcani occidentali.

Seguito della dichiarazione nell'articolo

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La Commissione europea avvia una consultazione pubblica sul futuro della politica agricola comune

Bruxelles, 6 febbraio 2017

Ammodernata e semplificata, la politica agricola comune (PAC), una delle politiche più longeve dell'Unione europea, sarà in grado di offrire migliori risposte alle sfide sociali, politiche, economiche e ambientali del mondo attuale. La Commissione europea ha iniziato la prima fase di ammodernamento e semplificazione della politica agricola comune (PAC) avviando una consultazione pubblica di tre mesi. I contributi ricevuti la aiuteranno a definire le future priorità della politica agricola. Una politica agricola comune più moderna e semplificata consentirà di rispondere alle sfide principali che l'agricoltura e le zone rurali si trovano ad affrontare, contribuendo nel contempo a conseguire le priorità strategiche della Commissione (in particolare crescita e occupazione), nonché allo sviluppo sostenibile e a un bilancio incentrato suirisultati, sulla semplificazione e sulla sussidiarietà.

In Focus le sfide della PAC nell'era della globalizzazione

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Brexit: “ Etat des lieux” dopo un anno dal Referendum

5 giugno 2017

Il regno Unito il 29 marzo 2017 ha notificato al Presidente del Consiglio Europeo la lettera ufficiale per il divorzio dall'Unione europea. La lettera del Primo Ministro Theresa May, appellandosi all'art. 50 TUE, dà inizio ai negoziati per la Brexit.

La possibilità che uno Stato membro possa lasciare l'Ue è stata di recente introdotta con il trattato di Lisbona nel 2009. Il Trattato sancisce che i negoziati per l'uscita abbiano una durata di due anni, una proroga potrà essere concessa solamente con voto unanime dei 27 stati mebri. Durante questo periodo di transizione, il Regno Unito è considerato ancora membro dell'Unione Euiropea, quindi i suoi rappresentanti sono tenuti a partecipare alla vita dell'Unione; con la sola eccezione delle discussioni che riguardano la Brexit.

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Sistema d’asilo comune

6 GIUGNO 2017

sI è svolto oggi presso il Parlamento Europeo un seminario sulla situazione del sistema d'asilo in Europa.

La prima parte del seminario è stata animata da cecilia Wikstrom, relatrice del dossier sulla riforma dell'accordo di Dublino. La revisione è basta sulla porposta presentata lo scorso giugno dalla Commissione.

Nella seconda parte il Commissario Avramopoulos ha illustrato nel merito la proposta.

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Le priorità della nuova Presidenza del Parlamento Europeo

20 giugno 2017

Il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha illustrato in una lunga dichiarazione quali sono le priorità del suo mandato. i temi toccati sono numerosi e tutti di particolare rilevanza nell'attuale congiuntura storica che sta vivendo l'unione Europea. In particolare, ha parlato di difesa europea, immigrazione, futuro dellUnione europea, Balcani occidentali e rapporti con la Turchia, Brexit, Siria, la situazione in Venezuela, i rapporti con la Tunisia, la situazione nel Mediterraneo e l'ambiente.

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Terrorismo globale: trends nel 2014/2015

luglio 2017

Lo speciale analizza l'evoluzione del fenomeno del terrorismo in Europa ed in altre aree del mondo. Il terrorismo continua a rappresentare una delle maggiori sfide per la stabilità internazionale. Nonostante la volontà politica comune della comunità internazionale di combattere il terrorismo con unità, persistono alcuni ostacoli tra cui l'accordo sulla definizione stessa di terrorismo. Questo pone un significativo impedimento per la ricerca sul terrorismo che solo poche istituzioni hanno intrapreso.

Nel 2014 gli attacchi terroristici sono stati il doppio rispoetto al 2004. Sempre più paesi sono colpiti da questo fenomeno: Africa sub-Saharian, il Medio Oriente, il Nord Africa e l'Asia del Sud. In molti paesi l'instabilità politica ha creato terreno fertile per lo sviluppo del terrorismo, in particolare: Cameroon, Repubblica democratica del Congo, Iraq, Kenya, Libano, Libia, Migeria, Somalia, Sudan, Syria e Yemen.

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Stato dell’Unione: Pacchetto democrazia

15 settembre 2017

Dopo il discorso sullo stato dell’Unione europea la Commissione presenta il pacchetto democrazia.

Frans Timmermans oggi a Bruxelles ha presentato gli obiettivi del pacchetto democrazia della Commissione europea.

Uno degli scopi della Commissione è quello di aumentare la trasparenza democratica.

Timmermans dichiara che il pacchetto prevede due proposte concrete:

- la modifica del regolamento sul finanziamento dei partiti politici;

- la modifica del regolamento dell’iniziativa legislativa dei cittadini.

L’obiettivo delle due proposte è quello di avvicinare le istituzioni ai cittadini migliorando la trasparenza democratica.

Il vice presidente Frans Timmermans afferma che: “possiamo dare nuova vita democratica all’Unione europea, possiamo aumentare la partecipazione dei cittadini. La democrazia non deve essere solo rappresentativa ma anche partecipativa. Dobbiamo dunque riformare i regolamenti al fine di rendere più facile l’iniziativa legislativa dei cittadini”. Uno dei punti della proposta è quello di portare l’età per partecipare all’iniziativa cittadina da 18 anni a 16anni.

Frans Timmermans si impegna personalmente al fine che le iniziative legislative dei cittadini vengano discusse maggiormente.

Per quando riguarda la proposta dei partiti politici dichiara che l’obiettivo è quello di migliorare il funzionamento politico dell’Unione, secondo il vicepresidente: “entro le prossime elezioni bisogna colmare le lacune del regolamento, in nessun modo voglio dettare i programmi politici dei partiti a parte il rispetto dei valori comuni. Ognuno può esprimere liberamente il suo programma, anche quelli euroscettici, questo fa parte della democrazia”.

L’obiettivo della Commissione è quello di promuovere trasparenza e quindi responsabilità. Lo scopo è quello di ridurre gli abusi delle sponsorizzazioni. Timmermans durante la conferenza stampa ha dichiarato che la stessa persona sponsorizza diversi partiti, ma essendo ancora le indagini in corso, il Vicepresidente non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni dettagliate in merito.

Infine la Commissione vuole creare un Registro di Trasparenza per tutte le istituzioni.

Timmermans conclude: “la democrazia si costruisce a piccoli passi, ci sarà bisogno di una riforma istituzionale”.

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Stato dell’Unione 2017: Cibersicurezza: la Commissione intensifica la risposta dell’Ue ai ciberattacchi

19 settembre 2017

Oggi a Bruxelles è stato presentato un ampio pacchetto di misure per rafforzare la cibersicurezza nell’UE, l’obiettivo è quello di creare un Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza e un nuovo sistema europeo di certificazioni.

Il vicepresidente responsabile per il mercato unico digitale Andrus Ansipha dichiarato che: “nessun paese può affrontare da solo le sfide in materia di cibersicurezza. Le nostre iniziative rafforzano la cooperazione in modo che i paesi dell’UE possano trovare insieme una soluzione. Proponiamo anche nuove misure volte a stimolare gli investimenti nell’innovazione e a promuovere l’igiene cibernetica”.

Anche Commissario dell’Unione europea responsabile per l’unione della sicurezza Julian King ha dichiarato che: “dobbiamo lavorare insieme per sviluppare la nostra resilienza, guidare l’innovazione tecnologica, irrobustire la deterrenza, rafforzare la tracciabilità e la responsabilità e sfruttare la cooperazione internazionale per promuovere la nostra cibersicurezza collettiva”.

Intensificare i controlli risulta necessario poiché gli attacchi sono in drastico aumento, l’anno scorso si sono verificati più di 4’000 attacchi con ransomware al giorno e l’80% delle imprese europee ha subito almeno un incidente di cibersicurezza. Solo negli ultimi quattro anni l’impatto economico della cibercriminalità si è quintuplicato. Mariya Gabrieldichiara che: “dobbiamo rafforzare la fiducia dei cittadini e delle imprese nel mondo digitale, soprattutto in un momento in cui gli ciberattacchi su vasta scala sono sempre più frequenti. Gli standard di cibersicurezza elevati devono diventare il nuovo vantaggio competitivo delle nostre imprese”.

L’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza l’agenzia:

· avrà il mandato di assistere gli Stati membri nel prevenire i ciberattacchi;

· migliorerà la capacità di reazione dell’Ue organizzando ogni anno esercitazioni paneuropee di cibersicurezza;

· creerà centri di condivisione e di analisi dei dati;

· contribuirà all’attuazione della direttiva sulla sicurezza delle reti e dei sistemi di informazione che prevede obblighi di segnalazione alle autorità nazionali in caso di incidenti;

· garantirà il quadro delle certificazione dei prodotti e servizi che siano sicuri sotto il profilo cibernetico.

Altri elementi della proposta per rafforzare la cibersicurezza nell’Unione sono:

· costituire entro il 2018 un centro europeo per la ricerca e le competenze in materia di cibersicurezza;

· creare un programma che delinei le modalità di risposta ai ciberattacchi su vasta scaladell’Europa e degli Stati membri a livello operativo.

La Commissione propone anche di creare un Fondo di risposta alle emergenze cibernetiche per gli Stati membri, questo potrebbe fornire aiuto agli Stati in caso di emergenza. Inoltre la Commissione invita gli Stati membri a includere la ciberdifesa nel quadro della cooperazione strutturata permanente e del Fondo per la difesa in collaborazione con la NATO.

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Italia: da BEI-FEI e CDP nuove risorse per eventi calamitosi e progetti sociali

29 novembre 2017

Nuove risorse finanziarie per l’economia italiana in arrivo grazie a tre accordi firmati oggi in Lussemburgo tra Gruppo Banca europea per gli investimenti (BEI e FEI) e Cassa depositi e prestiti (CDP) nel corso dello Strategy meeting annuale tra le due istituzioni in corso in Lussemburgo.

Eventi calamitosi - Si tratta di un'operazione di finanziamento per un totale di 530 milioni di euro da BEI a CDP, di cui oggi è stata firmata la prima tranche da 230 milioni. I fondi saranno veicolati su un Plafond complessivo da 1,5 miliardi di euro che CDP ha attivato per sostenere la ricostruzione dei danni subiti da famiglie e imprese a seguito di 40 eventi calamitosi (alluvioni, frane, etc.) verificatisi negli ultimi quattro anni in 16 Regioni italiane.

Piattaforma Social Impact Italia per la social economy - La collaborazione tra Fondo europeo per gli investimenti (FEI, Gruppo BEI) si rafforza con il lancio della nuova piattaforma Social Impact Italia, che potrà contare su una dimensione complessiva di 100 milioni di euro co-finanziati da FEI e CDP in parti uguali. La piattaforma mira a sviluppare il mercato italiano della finanza inclusiva a sostegno dell’imprenditoria sociale: Social Impact Italia investirà nel comparto sociale sia finanziando direttamente intermediari finanziari specializzati (incluso il microcredito) sia indirettamente, sottoscrivendo quote di fondi di investimento attivi nel settore.

Partnership tra FEI e CDP per nuovi prodotti finanziari a servizio delle PMI - L’accordo quadro firmato oggi tra BEI e CDP consolida e amplia la partnership tra le due istituzioni, arricchendo ulteriormente la gamma di strumenti a disposizione delle PMI italiane ed europee. Dal 2015, nell’ambito del Piano Juncker, CDP e FEI hanno attivato numerose iniziative congiunte in ambito equity, cartolarizzazioni, garanzie e più recentemente anche prodotti finanziari che utilizzano in maniera efficiente i Fondi Strutturali e che promuovono l’accesso al credito attraverso i canali di finanziamento alternativi e complementari a quelli tradizionali quali i fondi di debito.

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La BEI sostiene lo sviluppo di infrastrutture di telecomunicazione mobile in Spagna e Italia mediante un prestito di 100 milioni di EUR a Cellnex con la garanzia del «Piano Juncker»

7 dicembre 2017

La Banca europea per gli investimenti (BEI) e Cellnex Telecom hanno sottoscritto un accordo per lo sviluppo di nuovi investimenti che consentiranno di migliorare e accrescere la capacità delle infrastrutture di telecomunicazione mobile a banda larga in Spagna e in Italia. Il sostegno della BEI, attraverso un finanziamento di 100 milioni di EUR, contribuirà alla costruzione di nuove torri di telecomunicazione e di connessioni alle reti degli operatori mobili mediante fibra ottica nonché di collegamenti radio. L’accordo può contare sul sostegno del Fondo europeo per gli investimenti strategici, il FEIS (altrimenti noto con la sigla inglese EFSI), che costituisce il pilastro centrale del Piano di investimenti per l’Europa (conosciuto come «Piano Juncker»).

In concreto, Cellnex prevede di installare nuovi siti per le telecomunicazioni, in ambienti sia urbani che rurali, nonché nodi «DAS» (Distributed Antenna Systems, sistemi di antenne distribuite) in punti in cui la domanda di comunicazioni mobili a banda larga è particolarmente elevata. Le nuove infrastrutture permetteranno agli operatori di migliorare la copertura e la capacità delle rispettive reti.

Il sostegno del Piano di investimenti per l’Europa ha consentito alla BEI di fornire a Cellnex il finanziamento a lungo termine necessario per garantire l’attuazione del progetto entro i tempi stabiliti. La garanzia del Piano Juncker consente alla BEI di mettere a disposizione fondi a sostegno di investimenti che, per struttura o natura, presentano un profilo di rischio più elevato ma che contribuiscono al rafforzamento della crescita economica e all’aumento dell’occupazione.

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