La banca dell'UE e il gruppo PUNCH uniscono le forze per promuovere la decarbonizzazione dei veicoli per il trasporto civile, commerciale e industriale attraverso lo sviluppo di tecnologie di propulsione a idrogeno ed energia elettrica e relativi sistemi di accumulo di energia.
Gli investimenti saranno realizzati principalmente presso gli stabilimenti della società a Torino (Italia) e, in misura minore, a Strasburgo (Francia).
Il prestito della BEI è garantito dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), ossia il principale pilastro finanziario del piano Junker di investimenti per l'Europa.
La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e il Gruppo PUNCH, una società belga a media capitalizzazione innovativa leader nello sviluppo di sistemi di propulsione e controllo per veicoli ibridi ed elettrici, hanno firmato un contratto di finanziamento da 40 milioni di euro a sostegno delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione dell'azienda (RDI ). Gli investimenti saranno realizzati principalmente presso la sede della società a Torino (Italia) e, in misura minore, a Strasburgo (Francia).
Il finanziamento della BEI, sostenuto da una garanzia del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), consentirà al gruppo PUNCH di sviluppare tecnologie per motori a idrogeno e relativi sistemi di accumulo di energia (celle a combustibile) per i settori automobilistico, dei veicoli commerciali e industriali, volto a promuovere la mobilità sostenibile e la diffusione di tecnologie innovative in tutta Europa.
PUNCH Torino nasce nel 2005 come Centro di Ingegneria e Sviluppo di General Motors. Dal 2020 fa parte del gruppo PUNCH fungendo da struttura all'avanguardia per i sistemi di propulsione e mobilità. La sua affiliata PUNCH Hydrocells sta lavorando attivamente ad aggregare l’expertise acquisita con la conversione dei motori dal diesel all’ idrogeno.
C. Lombardi Satriani
L'Europa ha molti talenti. Ma il talento deve essere coltivato, soprattutto considerato che l'UE sta attraversando un'importante transizione demografica. Tanto più necessario nelle regioni che soffrono di una forza lavoro in calo e di una bassa percentuale di persone con un'istruzione terziaria, e nelle regioni dove è forte il fenomeno dello spopolamento giovanile.
Se non affrontata, questa transizione scatenerà nuove e crescenti disparità territoriali man mano che le regioni invecchiano e restano indietro per numero e competenze della loro forza lavoro. Può modificare i paesaggi demografici dell'Europa, ostacolando la resilienza e la competitività dell'UE.
Per questo motivo la Commissione lancia il "Meccanismo di potenziamento dei talenti". Questo meccanismo sosterrà le regioni dell'UE colpite dal declino accelerato della loro popolazione in età lavorativa a formare, trattenere e attrarre le persone, le capacità e le competenze necessarie per affrontare l'impatto della transizione demografica.
Questo nuovo meccanismo viene presentato oggi nella Comunicazione sulla valorizzazione dei talenti nelle regioni d'Europa e costituisce la prima iniziativa chiave nel 2023 nell’ambito dell'Anno europeo delle competenze. La comunicazione offre soluzioni su misura, basate sul territorio e multidimensionali, compreso l'uso dei fondi e delle iniziative dell'UE esistenti per sostenere le regioni più colpite dalla transizione demografica in corso e dai suoi effetti collaterali e prevenire l'emergere di nuove e maggiori disparità territoriali in l'Unione Europea.
La Commissione pubblica oggi anche la sua relazione 2023 sull'impatto del cambiamento demografico, che fornisce dati aggiornati rispetto alla precedente relazione del 2020. Indaga e analizza le tendenze demografiche e gli impatti allora delineati alla luce dei recenti sviluppi, come Brexit, Covid e la guerra in Ucraiana. La relazione sottolinea come, per garantire in futuro prosperità e benessere nell'UE, è fondamentale affrontare le sfide poste dalla transizione demografica. Queste sfide includono l'invecchiamento e il declino della popolazione e una diminuzione della popolazione in età lavorativa, ma anche l'aumento delle disparità territoriali, compreso un crescente divario urbano-rurale. Il Rapporto esamina come e se i modelli demografici utilizzati vengono accelerati o interrotti, e in questo caso se le interruzioni sono transitorie o hanno un impatto duraturo sul cambiamento demografico.
Il Meccanismo di Promozione dei Talenti sviluppato dalla Commissione si baserà su 8 pilastri.
C. Lombardi Satriani
La Spagna riceverà quasi 869 milioni di euro dal Just Transition Fund (JTF) a seguito dell'adozione del programma per una transizione giusta e del suo piano territoriale (TJTP). Il finanziamento aiuterà il paese ad avanzare nella transizione verso un'economia climaticamente neutra in modo equo.
La Spagna è sulla buona strada per eliminare gradualmente il carbone nella produzione di energia entro il termine che si è dato del 2030. L'UE contribuirà a realizzare una giusta transizione climatica nelle regioni interessate dalle progressive chiusure di miniere di carbone e centrali elettriche a carbone. Riguarda in particolare la regione delle Asturie, che riceverà quasi un terzo dei finanziamenti del JTF spagnolo. Altre regioni che riceveranno fondi sono la provincia di A Coruña in Galizia, le province di Teruel in Aragón, León e Palencia in Castilla y León, Almería, Cádiz e Córdoba in Andalusia; e un gruppo di comuni intorno ad Alcúdia sull'isola di Maiorca.
Il JTF investirà in efficienza energetica, economia circolare, fonti energetiche rinnovabili (ad esempio solare, eolico offshore, idrogeno rinnovabile) e trasformazione verde dell'industria del paese nelle aree interessate. Il Fondo finanzierà un hub per l'innovazione tecnologica nell'energia rinnovabile offshore e lo stoccaggio di energia nella provincia di A Coruña, sosterrà la ristrutturazione di edifici pubblici a León per migliorarne le prestazioni energetiche; e promuoverà un progetto innovativo che utilizza microalghe per produrre combustibili rinnovabili a Cadice.
Inoltre, sarà fornita assistenza finanziaria alle PMI ed a progetti che portino alla diversificazione economica, mirando a settori considerati strategici per questi territori. Ad esempio, il JTF sosterrà le PMI dell'industria agroalimentare a Córdoba, in particolare nei comuni interessati dalla chiusura di una centrale a carbone nel distretto della Valle del Guadiato. Sosterrà inoltre l'iniziativa Alcúdia Tech Mar, che mira a riconvertire l'area intorno alla centrale termica locale creando nuove opportunità per le PMI e guidando l'innovazione nel settore marittimo e dell'acquacoltura. Gli investimenti si concentreranno anche sul rafforzamento degli incubatore per 160 PMI e sull'innovazione di nuovi processi o prodotti per 90 PMI.
C. Lombardi Satriani
Nel suo secondo anno di funzionamento, il Fondo per la modernizzazione ha erogato un totale di 4,11 miliardi di euro a sostegno di 61 progetti in otto paesi beneficiari. Questi progetti contribuiranno a modernizzare i sistemi energetici, ridurre le emissioni di gas a effetto serra nei settori dell'energia, dell'industria, dei trasporti e dell'agricoltura e migliorare l'efficienza energetica. Sostenere questi investimenti aiuterà tali Stati membri a raggiungere i loro obiettivi climatici ed energetici per il 2030 e ad accelerare la transizione verde dell'UE.
Quest'anno sono stati effettuati esborsi a Croazia (119,8 milioni di euro), Cechia (1,34 miliardi di euro), Estonia (62,4 milioni di euro), Ungheria (74,3 milioni di euro), Lituania (85 milioni di euro), Polonia (643,2 milioni di euro), Romania ( 1,39 miliardi di euro) e Slovacchia (399,5 milioni di euro). A giugno erano già stati erogati 2,4 miliardi di euro per sostenere 45 progetti di investimento, cui vanno oggi ad aggiungersi ulteriori 1,71 miliardi di euro per sostenere altri 16 progetti di investimento.
Quest'anno, le 61 proposte di investimento selezionate nell'ambito del Fondo per la modernizzazione si concentrano sulla produzione di elettricità da fonti rinnovabili, sulla modernizzazione delle reti energetiche e sull'efficienza energetica nel settore energetico, nell'industria, nell'edilizia e nei trasporti e sulla introduzione di carburanti a basse emissioni di carbonio.
C. Lombardi Satriani
Dopo l’Italia ( per le aree del Sulcis e di Taranto) anche la Finlandia riceverà oltre 465 milioni di euro dal Just Transition Fund (JTF), grazie all'adozione odierna del suo piano territoriale per una transizione giusta (TJTP). Questo finanziamento JTF rappresenta circa il 24% della dotazione della politica di coesione per la Finlandia nel periodo 2021-2027 e sostiene la sua ambizione di raggiungere la neutralità climatica entro il 2035 rendendo tale percorso socialmente giusto ed equo per tutti i cittadini.
Il JTF investirà in 14 regioni dove la transizione da un’economia basata sulla torba avrà un notevole impatto economico e sociale. Queste regioni sono Carelia meridionale, Ostrobotnia meridionale, Savo meridionale, Kainuu, Ostrobotnia centrale, Finlandia centrale, Kymenlaakso, Lapponia, Ostrobotnia, Carelia settentrionale, Ostrobotnia settentrionale, Savo settentrionale, Satakunta e 4 comuni di Pirkanmaa.
La Finlandia è uno dei principali produttori e principali consumatori di torba in Europa. Il 90% della torba prodotta viene utilizzata come fonte energetica. La produzione di energia derivata dalla torba ha un'intensità di CO2 equivalente a quella della produzione a base di carbone. In Finlandia, il JTF mira a dimezzare il consumo energetico della torba entro il 2030. Per sostenere la transizione verso un'economia giusta a basse emissioni di carbonio, il Fondo sosterrà in particolare la diversificazione dei mezzi di sussistenza, il rilancio delle strutture economiche e l'aumento dell'occupazione attraverso la riqualificazione e il miglioramento delle competenze della forza lavoro che lavorano nell'estrazione della torba e nei settori correlati, soprattutto i giovani. Ad esempio, contribuirà a riqualificare la manodopera dell'industria della torba per ricollocarla nella raccolta del legno e nel ripristino delle torbiere al fine di creare nuove imprese e nuovi posti di lavoro.
C. Lombardi Satriani
La Commissione europea ha ritenuto che le modifiche all’attuale regime di garanzia italiano , compresive di un aumento del budget fino a 23 miliardi di euro, per sostenere le imprese nel contesto della guerra della Russia contro l'Ucraina, siano in linea con il Quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato, adottato dalla Commissione europea Commissione il 23 marzo 2022 e modificato il 20 luglio 2022 e il 28 ottobre 2022. La dotazione complessiva della misura non supera i 33 miliardi di EUR.
L'Italia ha notificato, tra l'altro, le seguenti modifiche al regime esistente:
- un aumento del budget fino a 23 miliardi di euro;
- l'introduzione di una misura di aiuto di importo limitato fino a 7 milioni di euro a copertura dei premi di garanzia a determinate condizioni;
- la proroga del periodo di consessione di aiuti, fino al 31 dicembre 2023;
- 'introduzione della possibilità, per le imprese energivore, di ottenere garanzie a copertura del fabbisogno di liquidità per un periodo di 12 mesi per le piccole e medie imprese ('PMI') o di 6 mesi per le grande industria, a decorrere dalla concessione dell'agevolazione e con la possibilità di avvalersi di autocertificazioni;
- l'introduzione della possibilità di aumentare gli importi del prestito per far fronte all'esigenza di fornire garanzie finanziarie per l'attività di trading sui mercati dell'energia sulla base dell'autocertificazione presentatata dai beneficiari.
La Commissione ha riscontrato che il regime italiano, come modificato, continuava a essere in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi. In particolare, per quanto riguarda le garanzie, (i) la durata dei prestiti non può superare gli otto anni; e (ii) i tassi di interesse annui sui finanziamenti devono rispettare i livelli minimi previsti dal Temporary Crisis Framework (modulati in modo da riflettere la copertura delle garanzie e la durata dei prestiti garantiti). Trattandosi di importi limitati, l’aiuto non dovrà superare 250.000 EUR per le imprese del settore agricolo, 300.000 EUR per i settori della pesca e dell'acquacoltura e 2 milioni di EUR per tutti gli altri settori. Inoltre, il sostegno sarà concesso entro il 31 dicembre 2023 al più tardi.
C. Lombardi Satriani
La Commissione europea ha convocato oggi una tavola rotonda dell’industria ad alto livello per sostenere il lavoro della piattaforma energetica dell'UE nell'ulteriore avanzamento dell'acquisto congiunto di gas, che dovrebbe iniziare nel 2023. La riunione odierna fa seguito all'adozione di ieri da parte dei ministri dell'Energia dell'UE della proposta di Regolamento sul rafforzamento della solidarietà attraverso un migliore coordinamento degli acquisti di gas, degli scambi transfrontalieri di gas e parametri di prezzo affidabili. Il regolamento fornirà la base giuridica per l'aggregazione della domanda di gas dell'UE, l'acquisto congiunto e un uso più efficiente dell'infrastruttura, compresi i terminali LNG dell'UE.
L'incontro, aperto dalla presidente Ursula von der Leyen e presieduto dal vicepresidente Maroš Šefčovič, ha visto la partecipazione di rappresentanti di alto livello di 32 aziende degli Stati membri dell'UE e delle parti contraenti della Comunità dell'energia. L'incontro si è incentrato sulla necessità che vi sia di un reale impegno nei confronti della piattaforma da parte dell'industria del gas dell'UE e degli operatori di mercato sia grandi che piccoli. L'obiettivo della piattaforma è aiutare a coordinare gli acquisti di gas, utilizzando al contempo il potere politico e di negoziazione collettiva dell'UE, per garantire forniture da partner affidabili a prezzi sostenibili per i cittadini e le imprese dell'UE. A gennaio la Commissione convocherà la prima riunione ufficiale del comitato direttivo, composto da Stati membri dell'UE, per contribuire a coordinare sia il processo di aggregazione della domanda che di acquisto congiunto.
La presidente von der Leyen ha dichiarato: “Quest'anno abbiamo fatto grandi passi avanti nella diversificazione delle nostre forniture di gas e nella sostituzione dei combustibili fossili russi. Ma sappiamo che il 2023 sarà più difficile e potremmo dover affrontare un potenziale deficit di quasi 30 miliardi di metri cubi di gas naturale il prossimo anno. Trasformando in realtà l'acquisto congiunto di gas, utilizzeremo il peso economico e politico dell'UE per garantire maggiori forniture ai nostri cittadini e all'industria. L'incontro di oggi darà il via a questo processo"
C. Lombardi Satriani
Oggi si è compiuto un ulteriore passo avanti verso verso una più stretta collaborazione scientifica tra l'Unione europea e il Canada: la Commissione e il governo canadese hanno dato avvio ai negoziati formali affinché il Canada possa aderire a Horizon Europe.
Lo status di paese associato al programma Horizon Europe è la più stretta forma di collaborazione offerta dall'UE nel settore della ricerca e dell'innovazione. Consentirà ai ricercatori e alle organizzazioni canadesi di partecipare al programma a parità di condizioni con gli altri soggetti degli Stati membri dell'UE. Avranno inoltre accesso ai finanziamenti di Horizon Europe e alle reti di ricercatori in Europa e oltre per affrontare le sfide globali, come il cambiamento climatico, l'energia e la salute.
Il programma Horizon Europe ha introdotto un'importante evoluzione nell'approccio alla cooperazione internazionale in materia di ricerca e innovazione, offrendo per la prima volta la possibilità di associare altri paesi terzi affini con un forte profilo scientifico, innovativo e tecnologico, non necessariamente situati nell'area geografica prossima all'UE.
In questa prospettiva l'associazione a Horizon Europe è uno strumento chiave dell'approccio globale dell'Europa alla cooperazione nella ricerca e nell'innovazione in un mondo sempre più mutevole e instabile. Riconferma l'impegno dell'UE a promuovere l'eccellenza, a mettere in comune le risorse per un progresso scientifico più rapido, a sviluppare ecosistemi di innovazione ed a promuovere un'apertura globale che sia anche strategica e reciproca.
I negoziati proseguiranno nelle prossime settimane e mesi con l'obiettivo di trovare un accordo entro la primavera del 2023. La volontà delle due parti è di associare formalmente il Canada a Horizon Europe nel 2023.
C. Lombardi Satriani
Viene alla luce una delle misure più controverse nei prossimi anni della transizione green voluta dal Vice Presidente Timmermans. Oggi la Commissione propone nuove norme a livello di UE sugli imballaggi, per affrontare questa fonte di rifiuti in costante crescita. In media, ogni europeo genera quasi 180 kg di rifiuti di imballaggio all'anno. L'imballaggio è uno dei principali utilizzatori di materiali vergini poiché il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzati nell'UE sono destinati all'imballaggio. Senza azione, l'UE vedrebbe un ulteriore aumento del 19% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030, e per i rifiuti di imballaggi in plastica addirittura un aumento del 46%.
Le nuove regole mirano a invertire questa tendenza. Per i consumatori, garantiranno opzioni di imballaggio riutilizzabili, elimineranno gli imballaggi non necessari, limiteranno il sovraimballaggio e forniranno etichette chiare per supportare il corretto riciclaggio. Per l'industria creeranno nuove opportunità commerciali, in particolare per le aziende più piccole, ridurranno la necessità di materiali vergini, aumentando la capacità di riciclaggio dell'Europa e rendendo l'Europa meno dipendente dalle risorse primarie e dai fornitori esterni. Metteranno il settore degli imballaggi sulla buona strada per la neutralità climatica entro il 2050.
La Commissione fa inoltre chiarezza ai consumatori e all'industria sulla plastica a base biologica, compostabile e biodegradabile, stabilendo per quali applicazioni tali materie plastiche sono veramente vantaggiose per l'ambiente e come dovrebbero essere progettate, smaltite e riciclate.
Le proposte sono elementi fondamentali del piano d'azione per l'economia circolare del Green Deal europeo e del suo obiettivo di rendere i prodotti sostenibili la norma. Rispondono anche a richieste specifiche degli europei espresse alla Conferenza sul futuro dell'Europa.
C. Lombardi Satriani
Oggi la Commissione ha avviato il ciclo del semestre europeo 2023 per il coordinamento delle politiche economiche. Il pacchetto si basa sulle previsioni economiche dell'autunno 2022, che hanno mostrato che dopo una prima metà dell'anno forte, l'economia dell'UE è ora entrata in una fase molto più difficile. Mentre un'azione politica rapida e ben coordinata durante la pandemia di COVID-19 continua a dare i suoi frutti, le conseguenze dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia pongono l'UE di fronte a sfide molteplici e complesse. I prezzi dell'energia al picco storico, i tassi di inflazione elevati, le carenze nell’ approvvigionamento energetico, l'aumento dei livelli e dei costi di indebitamento incidono sull'attività economica ed erodono il potere d'acquisto delle famiglie.
Queste sfide richiedono un'azione coordinata per garantire un approvvigionamento energetico adeguato e conveniente, salvaguardare la stabilità economica e finanziaria e proteggere le famiglie e le imprese vulnerabili, preservando nel contempo la sostenibilità delle finanze pubbliche. Allo stesso tempo, è necessaria un'azione rapida per promuovere la crescita potenziale e la creazione di posti di lavoro di qualità e realizzare le transizioni verde e digitale. Il coordinamento delle politiche economiche attraverso il semestre europeo serve ad aiutare gli Stati membri a raggiungere questi obiettivi stabilendo priorità e fornendo orientamenti politici chiari e ben coordinati per l'anno a venire.
L'analisi annuale della crescita sostenibile di quest'anno propone un programma ambizioso per rafforzare ulteriormente le risposte politiche coordinate dell'UE per mitigare gli impatti negativi degli shock energetici a breve termine. Allo stesso tempo, è fondamentale continuare ad aumentare la resilienza sociale ed economica e promuovere una crescita sostenibile e inclusiva a medio termine, mantenendo nel contempo la flessibilità per affrontare le nuove sfide. Questo approccio è in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che sono parte integrante del semestre europeo.
C. Lombardi Satriani
In vista del Consiglio straordinario Giustizia e affari interni (Affari interni) del 25 novembre 2022, la Commissione presenta un piano d'azione dell'UE sul Mediterraneo centrale. Pur sottolineando che le soluzioni strutturali potranno essere trovate solo attraverso un accordo sull'intera serie di riforme in materia di asilo e migrazione attualmente in fase di negoziazione, la Commissione propone una serie di misure operative per affrontare le sfide immediate e in corso lungo la rotta migratoria del Mediterraneo centrale.
Il piano d'azione propone una serie di 20 misure articolate attorno a tre pilastri. Sono intese a contrastare la migrazione irregolare, fornire soluzioni alle emergenze di ricerca e soccorso e rafforzare una solidarietà bilanciata dalla responsabilità tra gli Stati membri.
Viene riconosciuta come findamentale la cooperazione rafforzata con i paesi partner e le organizzazioni internazionali. L'UE rafforzerà le capacità di Tunisia, Egitto e Libia per garantire una migliore gestione delle frontiere e della migrazione. Rafforzerà la lotta contro il traffico di migranti e rafforzerà l'impegno diplomatico sui rimpatri, intensificando nel contempo i percorsi legali verso l'UE. Per coordinare queste azioni e massimizzarne l'impatto, l'UE farà un uso migliore delle sue strutture di coordinamento e avvierà un'apposita iniziativa Team Europe nel Mediterraneo centrale entro la fine di quest'anno.
Il piano d'azione propone misure per rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri e tutti gli attori coinvolti nelle attività di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale, utilizzando il gruppo di contatto europeo per la ricerca e il salvataggio, annunciato nell'ambito del nuovo patto. Frontex, insieme agli Stati membri interessati, effettuerà una valutazione della situazione nel Mediterraneo centrale. Sarà garantito un coordinamento più stretto con l'UNHCR e l'OIM. Dovrebbero inoltre essere promosse discussioni in seno all'Organizzazione marittima internazionale sulla necessità di un quadro specifico e orientamenti per le navi con particolare attenzione alle attività di ricerca e soccorso.
La dichiarazione di solidarietà concordata il 22 giugno 2022 prevede un meccanismo volontario e temporaneo per un anno, che funge da ponte verso il futuro sistema permanente previsto dal patto. Il piano d'azione propone di accelerare l'attuazione del meccanismo, anche per fornire un rapido sostegno agli Stati membri che ricevono arrivi via mare, migliorare la flessibilità, razionalizzare i processi e attuare il finanziamento di misure alternative di solidarietà.
C. Lombardi Satriani
Oggi la Commissione ha approvato la sua relazione sui progressi verso la realizzazione dello spazio europeo dell'istruzione. La relazione fa il punto sulle iniziative e sui progressi compiuti per raggiungere gli obiettivi a livello dell'UE in materia di istruzione e formazione, nonché definisce i compiti in vista del traguardo del 2025.
Le 40 iniziative in corso a livello dell'UE comprendono azioni politiche strategiche - dall'apprendimento misto, all'apprendimento per lo sviluppo sostenibile e la strategia europea per le università - nonché progetti finanziati dall'UE - come le accademie degli insegnanti, la coalizione per l'educazione al clima ed i Centri di eccellenza professionale. Vi sono altre misure come quelle che danno seguito al lavoro dei gruppi di esperti, come quelli sulla disinformazione o sugli investimenti di qualità, insieme a misure per rendere più inclusivi il programma Erasmus+ e il Corpo europeo di solidarietà. Grazie a un impegno comune per lo spazio europeo dell'istruzione, queste iniziative rafforzano le azioni intraprese dagli Stati membri.
Questo approccio congiunto nazionale e dell'UE è stato particolarmente efficace per affrontare le nuove sfide che i sistemi di istruzione e formazione dell'UE hanno dovuto affrontare negli ultimi due anni: la pandemia di Covid-19 e l'accoglienza di studenti e insegnanti rifugiati a seguito della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. IL
quadro strategico rafforzato, che riunisce gli Stati membri e le principali parti interessate, ha consentito la messa in comune di conoscenze e risorse, una condivisione organizzata di buone pratiche e l'attuazione di soluzioni concrete.
L'Osservatorio sull'istruzione e la formazione che accompagna la relazione indica esempi dei progressi compiuti verso gli obiettivi a livello dell'UE: l'abbandono scolastico è in calo, mentre il livello di istruzione terziaria e la partecipazione all'educazione e alla cura della prima infanzia sono in aumento. Allo stesso tempo, compaiono segnali di allarme che richiedono sforzi sistemici a lungo termine per migliorare l'equità nell'istruzione e affrontare la carenza di insegnanti. Nuovi indicatori a livello di UE in entrambi i settori sosterranno politiche basate su dati concreti e l'apprendimento reciproco.
Grazie al programma Erasmus+, al Recovery and Resilience Facility e ai fondi della politica di coesione dell'UE, si stima che la spesa totale dell'UE per l'istruzione e le competenze tra il 2021 e il 2027 triplicherà rispetto al periodo 2014-20. Pertanto, l'attenzione per l'attuazione, gli investimenti di qualità, l'assorbimento e un solido monitoraggio dei progressi da parte degli Stati membri sono essenziali per gli anni a venire per consolidare le riforme sistemiche e produrre un impatto positivo su studenti, insegnanti, economia e società.
C. Lombardi Satriani
Oggi la Commissione europea ha concluso i negoziati con la Repubblica dell'Angola su un accordo per la facilitazione degli investimenti sostenibili (SIFA), il primo accordo dell'UE di questo tipo. L'UE sta perseguendo tali accordi per promuovere investimenti sostenibili nella sua politica verso i partner africani. Il SIFA UE-Angola faciliterà l'attrazione e l'espansione degli investimenti , al contempo nelle relazioni UE-Angola saranno preservati i diritti dei lavoratori ed il rispetto dell’ambiente. L'UE è impegnata a promuovere la sostenibilità nella sua politica commerciale, come stabilito nella sua nuova strategia commerciale.
Questo accordo contribuirà a promuovere gli investimenti sostenibili in Angola e l'UE fornirà anche il supporto tecnico per mettere in atto l'accordo. Ciò avviene mentre l'Angola cerca di diversificare il suo modello economico, che attualmente si basa sulle sue abbondanti materie prime e risorse energetiche. Il SIFA sosterrà anche gli sforzi dell'Angola per migliorare il clima degli investimenti per gli investitori stranieri e locali, in particolare per le piccole e medie imprese. Oltre all'accordo raggiunto oggi, l'Angola prevede di aderire all'accordo di partenariato economico tra l'UE e la Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (EU-SADC EPA) per garantire un accesso privilegiato al mercato dell'UE per le esportazioni angolane.
Il perseguimento di accordi di investimento sostenibili con l'Africa e il vicinato meridionale fa parte della più ampia strategia dell'UE per intensificare l'impegno con i paesi africani attraverso l'approccio del "partenariato tra pari". L'obiettivo è sbloccare il potenziale economico, favorire la diversificazione economica e promuovere una crescita inclusiva e sostenibile. Tali accordi sono progettati per migliorare ulteriormente i legami commerciali e di investimento tra i due continenti e all'interno della stessa Africa, in linea con la strategia ed il pacchetto di misure del Global Gateway.
C. Lombardi Satriani
L'UE ha concluso l'EU Integrated Resolve 2022, un’esercitazione condotta congiuntamente dal Consiglio dell'Unione europea, dalla Commissione europea e dal Servizio europeo per l'azione esterna.
Negli ultimi tre mesi l'UE ha testato la propria preparazione e capacità di gestire efficacemente crisi intersettoriali complesse. L'esercizio contribuirà a migliorare la capacità dell'UE di rispondere a una crisi complessa e ibrida con una dimensione sia interna che esterna.
Lanciato il 19 settembre, questa esercitazione è stato strutturata in due fasi. La prima ha riguardato la pianificazione di un'operazione militare in ambito politica di difesa e sicurezza comune (PSDC) e di una missione civile.
Nella seconda fase, dal 14 al 18 novembre, l'UE si è confrontata con una simulazione di diverse minacce ibride. A questa simulazione hanno preso parte le istituzioni dell'UE, le agenzie e gli organismi dell'UE e 20 Stati membri.
Durante questa fase l'esercitazione è stato portata nel cuore del processo decisionale dell'UE, con il dibattito organizzato a livello di ambasciatori degli Stati membri dell'UE e l'attivazione dell’IPCR, il dispositivo di Risposta Integrata Politica alle Crisi del Consiglio.
L'esercitazione è stata poi contrassegnata dallo svolgimento dell'operazione militare e della missione civile pianificate nella prima fase. L'esercitazione militare è stata condotta da "HELBROC BG", il gruppo tattico dell'UE con la Grecia come nazione di riferimento e Bulgaria, Romania, Cipro, Ucraina, Serbia e la Repubblica di Macedonia del Nord come nazioni che forniscono le truppe, nonché la simulazione di un'evacuazione in una delegazione dell'UE.
EU Integrated Resolve 2022 ha anche contribuito a rafforzare la cooperazione dell'UE con la NATO. Parallelamente alla seconda fase dell'UE Integrated Resolve 2022 dal 14 al 18 novembre, la NATO ha svolto l'esercitazione a tavolino PACE 2022. Durante questo periodo, il personale della NATO e dell'UE si è scambiato informazioni sulle procedure decisionali in entrambe le organizzazioni. Questa è stata un'opportunità per testare le rispettive procedure di gestione delle crisi e per coordinarsi a più livelli .
C. Lombardi Satriani
Alla vigilia della Giornata europea di sensibilizzazione sugli antibiotici (EAAD), un sondaggio paneuropeo sulla resistenza antimicrobica mostra che metà degli europei crede ancora erroneamente che gli antibiotici uccidano i virus. Allo stesso tempo, il 23 % degli intervistati ha assunto antibiotici nell'ultimo anno, la cifra più bassa dal 2009 e che mostra chiaramente che il lavoro degli Stati membri e della Commissione per contribuire a sensibilizzare i cittadini sui rischi di un uso eccessivo di antibiotici sta portando risultati. Tuttavia occorre fare molto di più.
La resistenza antimicrobica (AMR) rappresenta uno dei maggiori rischi per la salute umana ed è una delle 3 principali minacce per la salute identificate dall'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) della Commissione e tale da richiedere urgenti misure di coordinamento a livello dell'UE. I nuovi dati pubblicati oggi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) stimano che, in tutta l'Unione europea, l'Islanda e la Norvegia, più di 35.000 persone muoiono ogni anno a causa di infezioni resistenti agli antibiotici. Tali infezioni causano ulteriori 1,5 miliardi di euro di costi sanitari e perdite di produttività nell'UE.
Uno speciale sondaggio di Eurobarometro pubblicato oggi offre una panoramica dell'atteggiamento degli europei nei confronti degli antibiotici. I principali risultati sono:
- L'uso di antibiotici ha raggiunto un minimo storico: il 23% degli europei afferma di aver assunto antibiotici in forma orale nell'ultimo anno, il minimo dal 2009. Ma questo varia dal 42% a Malta al 15% in Svezia e Germania.
- Circa l'8% degli antibiotici è stato assunto senza prescrizione medica.
- Una percentuale molto ampia di europei ha assunto antibiotici senza giustificazione (vale a dire solo per infezioni virali o sintomi ).
Inoltre, solo la metà (50%) degli intervistati mostra di sapere che gli antibiotici sono inefficaci contro i virus. E solo 3 europei su 10 sanno che l'uso ingiustificato di antibiotici li rende inefficaci, che l'assunzione di antibiotici dovrebbe essere interrotta solo dopo aver completato l'intero trattamento, che gli antibiotici spesso comportano effetti collaterali, come la diarrea, e che gli antibiotici non sono efficaci contro il raffreddore.
Nuovi dati pubblicati oggi dall'ECDC mostrano che, complessivamente, tra il 2016 e il 2020, nell'UE/SEE, il numero di infezioni e decessi dovuti alla resistenza antibatterica è aumentato in modo significativo. Tra il 2017 e il 2021, c'è stato anche un aumento del numero e della proporzione di Klebsiella pneumoniae e Acinetobacter spp., infezioni invasive resistenti ai carbapenemi, un gruppo di antibiotici spesso usati come ultima risorsa.
C. Lombardi Satriani
Le parole entustiate del commissario Breton sulla nuova infrastruttura spaziale: Questo è storico! Dopo Galileo e Copernicus, stiamo aggiungendo una terza costellazione al nostro portafoglio europeo di infrastrutture spaziali strategiche. Sì, abbiamo appena raggiunto un accordo con il Consiglio dell'Unione europea e il Parlamento europeo sul testo giuridico che istituisce questa nuova infrastruttura critica per l'UE. Con un budget dell'UE di 2,4 miliardi di euro (più un contributo dell'ESA e futuri investimenti privati), IRIS² trasforma lo spazio in un vettore della nostra autonomia europea, un vettore di connettività e un vettore di resilienza.
Il quadro definito oggi è molto chiaro:
- IRIS² sarà una costellazione sovrana, con severi criteri di ammissibilità e requisiti di sicurezza.
- IRIS² sarà una costellazione incentrata sui servizi governativi, comprese le applicazioni per la difesa.
- fornirà connettività a tutta l'Europa, comprese le aree che attualmente non beneficiano di Internet a banda larga, nonché a tutta l'Africa, utilizzando le orbite nord-sud della costellazione.
- sarà una costellazione di "nuovo spazio" alla maniera europea, integrando il know-how delle principali industrie spaziali europee - ma anche il dinamismo delle nostre start-up, che realizzeranno il 30% dell'infrastruttura.
- sarà una costellazione all'avanguardia della tecnologia, per dare all'Europa un vantaggio, ad esempio nella crittografia quantistica. Sarà quindi un vettore di innovazione.
- sarà una costellazione multi-orbita, in grado di creare sinergie con le nostre attuali costellazioni Galileo e Copernicus. L'obiettivo è ridurre il rischio di congestione dello spazio.
C. Lombardi Satriani
Oggi, alla COP27 di Sharm el-Sheikh, l'UE e l'Unione africana hanno annunciato una nuova iniziativa del Team Europe a sostegno dell'adattamento ai cambiamenti climatici e la resilienza in Africa nell'ambito del pacchetto di investimenti UE-Africa Global Gateway. Questa iniziativa Team Europe riunirà I programmi già esistenti e quelli nuovi per oltre 1 miliardo di euro e ne sfrutterà l'impatto migliorando il coordinamento e rafforzando il dialogo politico sull'adattamento ai cambiamenti climatici tra l'UE e l'UA. Altri 60 milioni di euro derivanti dal contributo complessivo dell'UE serviranno per far fronte a perdite e danni .
Migliorerà la cooperazione con i partner africani per rispondere ulteriormente alle loro esigenze di adattamento e mitigare i rischi di catastrofi. L'iniziativa è lanciata dalla Commissione europea insieme a Danimarca, Francia, Germania e Paesi Bassi ed è aperta ad altri Stati membri e alle banche di sviluppo, che possono rafforzare e accelerare ulteriormente l'azione coordinata di Team Europe in questo campo.
L'iniziativa è strutturata su quattro pilastri di azione:
- Rafforzare i sistemi di allerta precoce a livello regionale e nazionale, rafforzare la governance e promuovere decisioni informate sui rischi, in linea con l'iniziativa delle Nazioni Unite "Sistemi di allerta precoce per tutti" presentata dal Segretario generale delle Nazioni Unite Guterres alla COP 27;
- Sviluppare e implementare strumenti e meccanismi di finanziamento e tutela contro il rischio climatico e le catastrofi (CDRFI) - come prodotti assicurativi innovativi contro il rischio climatico - per proteggere ulteriormente le popolazioni vulnerabili come, ad es. lo scudo globale contro i rischi climatici. Questa iniziativa mira a fornire ai paesi vulnerabili dal punto di vista climatico un rapido accesso ai contratti di assicurazione e ai finanziamenti per la protezione dalle calamità dopo inondazioni o siccità.
- Rendere capaci i meccanismi di supporto pubblico di mobilitare i finanziamenti internazionali per l’adattamento climatico, anche dal settore privato.
I paesi africani hanno già subito eventi climatici senza precedenti nel corso di questo secolo. Entro il 2050, gli impatti climatici potrebbero costare ai paesi africani 50 miliardi di dollari all'anno. L'UE, i suoi Stati membri con le loro stituzioni finanziarie, denominati in maniera unitaria Team Europe, sono il principale donatore mondiale di assistenza allo sviluppo e il maggior contribuente a livello mondiale di finanziamenti per il clima, fornendo almeno un terzo dei finanziamenti pubblici mondiali per il clima con oltre 23 miliardi di EUR impegnati nel 2021.
Uno dei risultati concordati al vertice UE-Unione Africana (UA) del 2022 è stato quello di intensificare gli sforzi per la resilienza climatica nei prossimi anni, in particolare attraverso il pacchetto di investimenti UE-Africa Global Gateway: mira a sostenere la ripresa ed uno sviluppo forte, inclusivo, verde e digitale per l'Africa con investimenti per un totale di 150 miliardi di euro provenienti dall'UE, dalle istituzioni finanziarie dei singoli Stati membri e dal settore privato. È pienamente allineato con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile, nonché con gli obiettivi dell'accordo di Parigi.
C. Lombardi Satriani
Schengen è la più grande area di libera circolazione del mondo. 3,5 milioni di persone attraversano le frontiere ogni giorno - per lavoro, studio, piacere. Un terzo della popolazione dell'UE vive nelle regioni frontaliere. Ogni anno vengono effettuati 24 milioni di spostamenti per affari e 1,25 miliardi di viaggi nell'area. Schengen è una delle maggiori conquiste dell'UE. Le connessioni fanno crescere il mercato interno, fanno crescere le economie. Schengen aumenta il tenore di vita delle persone.
22 Stati membri e 4 paesi associati fanno parte di Schengen. Ora è il momento di includerne altri tre. Pertanto oggi presento una comunicazione su uno spazio Schengen più forte con la piena partecipazione di Bulgaria, Romania e Croazia.
Il mese scorso la Bulgaria e la Romania hanno ospitato una missione conoscitiva con 17 esperti degli Stati membri insieme a esperti della Commissione e delle agenzie Frontex, Europol e l’Agenzia per i diritti fondamentali. Hanno valutato gli sviluppi del quadro giuridico, della governance e degli strumenti per gestire efficacemente lo spazio Schengen.
In questo modo hanno dato risposta alle domande in sospeso da parte di alcuni Stati membri. Questa missione non solo ha avuto un bilancio molto positivo, ma ha anche ribadito la disponibilità dei due paesi ad aderire a Schengen. E la loro capacità di applicare l'acquis di Schengen.
Per quanto riguarda la Croazia, vorrei sottolineare che, già lo scorso anno, è stato il primo Stato membro a istituire un meccanismo di monitoraggio indipendente per garantire la tutela dei diritti fondamentali alle frontiere esterne. Solo due settimane fa il governo croato ha firmato un accordo per rinnovare e rafforzare questo meccanismo.
C. Lombardi Satriani
Oggi la Commissione ha adottato la comunicazione "Verso un settore delle alghe dell'UE forte e sostenibile", un'iniziativa pionieristica per sbloccare il potenziale delle alghe nell'Unione europea. La comunicazione propone 23 azioni per creare opportunità per l'industria per aiutarla a trasformarsi in un settore solido, sostenibile e rigenerativo in grado di soddisfare la crescente domanda dell'UE. L'UE è uno dei maggiori importatori di prodotti a base di alghe a livello globale e si prevede che la domanda raggiungerà i 9 miliardi di euro nel 2030, in particolare per la produzione alimentare, cosmetica, farmaceutica e energetica.
La Commissione identifica 23 azioni, che mirano a migliorare il contesto imprenditoriale, aumentare la consapevolezza sociale e l'accettazione delle alghe e dei prodotti a base di alghe da parte dei consumatori e colmare le lacune in termini di conoscenza, ricerca e tecnologia.
Alla fine del 2019, il Blue Bioeconomy Forum della Commissione Europea ha pubblicato la Roadmap per la bioeconomia blu, dopo aver consultato circa 300 stakeholder. La tabella di marcia ha concluso che lo sviluppo della coltivazione delle alghe è stato ostacolato da fattori quali costi di produzione elevati, produzione su piccola scala, conoscenza limitata dei mercati, esigenze dei consumatori, impatti ambientali della coltivazione delle alghe e quadro di governance frammentato. Seguendo la tabella di marcia, la Commissione ha avviato e sostenuto diverse iniziative relative alle alghe, che sono attualmente in fase di attuazione o pianificazione (2021-2023). Ad esempio, nel febbraio 2022 la Commissione ha creato il forum europeo degli stakeholder per il settore delle alghe (EU4Algae Forum) come ambito specifico per la collaborazione tra le parti interessate europee nel settore delle alghe e un unico centro di informazioni su bandi, progetti, informazioni sul business e migliori pratiche.
C. Lombardi Satriani
La Commissione europea ha raccolto oggi altri 8,5 miliardi di euro a favore dell’Ucraiana, di cui 6 miliardi attraverso un green bond NextGenerationEU e 2,5 miliardi attraverso ilprogramma di assistenza macrofinanziaria AMF, lanciato a seguito dell’aggressione della Russia contro il paese. Il green bond NextGenerationEU ha una scadenza di 10 anni fissata al 4 febbraio 2033, e l'obbligazione MFA una scadenza di 30 anni, con scadenza il 4 marzo 2053.
Con il green bond emesso oggi, si arriva ad un totale di 35,5 miliardi di euro di bond del NextGenerationEU emessi per finanziare progetti verdi nell'ambito dei piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri dell'UE.
Complessivamente, la Commissione ha erogato un totale di 96,5 miliardi di euro in finanziamenti a lungo termine nell'ambito del NextGenerationEU nel 2022 e 167,5 miliardi di euro dall'inizio del programma nel giugno 2021. Di questo ammontare, 46,5 miliardi di euro sono stati erogati dal luglio 2022. In questo modo è stato raggiunto il 93% degli obiettivi di finanziamento NextGenerationEU della Commissione per la seconda metà dell'anno, con ulteriori operazioni pianificate fino alla fine dell'anno secondo il piano pubblicato nel giugno 2022.
Per quanto riguarda i proventi dell'obbligazione trentennale, saranno utilizzati per finanziare l'ultima rata dei prestiti di assistenza macrofinanziaria (AMF) all'Ucraina. Finora, nel 2022, la Commissione ha raccolto 6,7 miliardi di EUR per finanziare prestiti di AMF all'Ucraina. L'operazione odierna segue l'esborso di 1,2 miliardi di euro nella prima metà dell'anno, 1 miliardo di euro ad agosto e 2 miliardi di euro a ottobre. Altri 500 milioni di euro sono previsti entro la fine dell'anno.
C. Lombardi Satriani