La Commissione avvia indagini su Amazon e Microsoft nel campo del cloud computing
La Commissione Europea ha avviato tre indagini di mercato sui servizi di cloud computing ai sensi del Digital Markets Act (DMA). Due indagini di mercato valuteranno se Amazon Web Services e Microsoft Azure debbano essere designate come gatekeeper per i loro servizi di cloud computing ai sensi del DMA, in altre parole se svolgano un ruolo importante di gateway tra aziende e consumatori, pur non raggiungendo le soglie di gatekeeper del DMA in termini di dimensioni, numero di utenti e posizione di mercato. La terza indagine di mercato valuterà se il DMA possa contrastare efficacemente le pratiche che potrebbero limitare la competitività e l'equità nel settore del cloud computing nell'UE.
Il cloud computing è la spina dorsale di molti servizi digitali ed è fondamentale per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale. Per promuovere l'innovazione, la fiducia e l'autonomia strategica dell'Europa, i servizi cloud devono essere forniti in un ambiente equo, aperto e competitivo.
Il settore delle ferroleghe in difficoltà per la concorrenza extra UE
La Commissione europea ha ritenuto necessario intervenire a protezione dell'industria delle ferroleghe dell'UE, che impiega circa 1.800 persone nell'UE, imponendo misure di salvaguardia definitive sulle importazioni di determinate ferroleghe nell'Unione europea. Questa decisione conclude un procedimento giudiziario e un'indagine durati 11 mesi. Le ferroleghe sono importanti per la produzione di acciaio, contribuendo a migliorarne la resistenza, la durezza e la resistenza alla corrosione. Sono fondamentali, ad esempio, nell'industria edile, automobilistica, aerospaziale o militare, migliorando la qualità e le prestazioni dell'acciaio in settori in cui elevate prestazioni e durabilità sono essenziali.
La decisione di imporre misure definitive fa seguito a un'inchiesta di salvaguardia avviata nel dicembre 2024, che ha concluso che l'afflusso di queste importazioni nell'UE sta causando un grave pregiudizio all'industria delle ferroleghe con sede nell'UE. La Commissione ha garantito che le misure imposte oggi sono compatibili con gli impegni assunti dall'UE nell'ambito degli accordi commerciali bilaterali o regionali vigenti con paesi terzi.
Maroš Šefčovič, Commissario per il Commercio e la Sicurezza Economica; Relazioni interistituzionali e trasparenza: "L'UE non può permettersi di lasciare che un settore strategico crolli sotto il peso delle crescenti pressioni delle importazioni. Una salvaguardia basata su contingenti tariffari, progettata in stretto coordinamento con la nostra industria, è un passo necessario e responsabile per difendere la nostra resilienza industriale".
I cittadini si attivano per tutelare i diritti della comunità LGTBQ
E' stata presentata alla Commissione EuropeaL'iniziativa dei cittadini europei denominata "Divieto delle pratiche di conversione nell'Unione Europea". L'iniziativa ha ottenuto 1.128.063 dichiarazioni di sostegno convalidate da parte dei cittadini dell'UE e ha raggiunto le soglie in 11 Stati membri, diventando così la 13a iniziativa valida che verrà esaminata dalla Commissione. Secondo il regolamento ICE, quando la Commissione riceve un'iniziativa valida con almeno 1 milione di dichiarazioni di sostegno certificate, è tenuta ad avviare un processo di esame e a fornire una risposta entro 6 mesi. Gli organizzatori dell'iniziativa invitano la Commissione a proporre un divieto giuridico vincolante delle pratiche di conversione rivolte ai cittadini LGBTQ+ nell'Unione Europea.L'iniziativa definisce queste pratiche come "interventi volti a modificare, reprimere o sopprimere l'orientamento sessuale, l'identità di genere e/o l'espressione di genere delle persone LGBTQ+".
La Commissione ha tempo fino al 18 maggio 2026 per presentare la sua risposta ufficiale, delineando le eventuali azioni che intende intraprendere. La Commissione incontrerà gli organizzatori nelle prossime settimane per discutere in dettaglio l'iniziativa. Successivamente, il Parlamento europeo organizzerà un'audizione pubblica.
Approvato l'uso di un nuovo farmaco per le malattie respiratorie
La Commissione ha concesso l'autorizzazione all'immissione in commercio nell'UE del "brensocatib", un nuovo principio attivo per il trattamento della broncopneumopatia cronica progressiva (bronchiectasia non associata a fibrosi cistica, o NCFB) in pazienti di età pari o superiore a 12 anni. Il numero stimato di pazienti affetti da NCFB nell'UE varia da 400.000 a tre milioni. La malattia causa danni alle vie aeree e grave disfunzione polmonare, che spesso portano a tosse cronica e ostruzione del flusso aereo. È causata da infezioni e infiammazioni ripetute e può essere scatenata da diverse cause, come infezioni respiratorie, malattie autoimmuni e disturbi da immunodeficienza.
Poiché attualmente non esistono trattamenti approvati per affrontare direttamente questa malattia, l'autorizzazione odierna risponde a un'importante esigenza medica insoddisfatta.
L'autorizzazione si basa su una valutazione scientifica positiva dell'Agenzia europea per i medicinali (EMA). Brensocatib è soggetto a prescrizione medica e può causare alcuni effetti collaterali, elencati nel foglietto illustrativo. Non deve essere usato in gravidanza.
La decisione della Commissione sarà presto disponibile all'indirizzo: Registro dell'Unione dei medicinali.