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29/05/2025

verso la semplificazione del meccanismo di scambio delle quote di carbonio

Il Consiglio UE ha adottato la sua posizione negoziale (orientamento generale) su una delle proposte del cosiddetto pacchetto legislativo "Omnibus I", che semplifica e rafforza il meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera (CBAM) dell'UE.
La proposta mira a semplificare e migliorare la conformità in termini di costi al regolamento CBAM, senza comprometterne gli obiettivi climatici, poiché circa il 99% delle emissioni incorporate nei prodotti CBAM importati rimarrebbe coperto. L'obiettivo generale è ridurre gli oneri normativi e amministrativi, nonché i costi di conformità per le imprese dell'UE, in particolare le PMI.

La proposta della Commissione europea prevede, come principale semplificazione delle norme CBAM, un'esenzione "de minimis" più ampia dagli obblighi CBAM, esentando gli importatori che non superano una soglia unica basata sulla massa, fissata a 50 tonnellate di merci importate per importatore all'anno. Questa nuova soglia sostituirebbe le attuali e molto più restrittive disposizioni del regolamento CBAM che esentano le merci di valore trascurabile. Si prevede che la misura proposta, nella maggior parte dei casi, esenterà dagli obblighi CBAM le PMI e i privati ​​che importano quantità ridotte o trascurabili di merci coperte dal regolamento CBAM.

Inoltre, la proposta prevede diverse semplificazioni per tutti gli importatori di beni CBAM al di sopra della soglia. Ciò riguarda in particolare la procedura di autorizzazione, i processi di raccolta dati, il calcolo delle emissioni implicite, le norme di verifica delle emissioni, il calcolo della responsabilità finanziaria dei dichiaranti CBAM autorizzati (soggetti che desiderano importare beni soggetti al CBAM) durante l'anno di importazione nell'UE e la richiesta da parte dei dichiaranti CBAM autorizzati dei prezzi del carbonio pagati in paesi terzi. 

Il mandato negoziale del Consiglio contiene diverse modifiche alla proposta della Commissione, volte a semplificare e chiarire ulteriormente le norme in materia di CBAM. Il Consiglio sostiene inoltre la nuova soglia minima di massa di 50 tonnellate di merci importate, proposta dalla Commissione. Dopo l’adozione odierna della posizione del Consiglio, la presidenza avvierà i negoziati con il Parlamento europeo su questo fascicolo.

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Focus
28/05/2025

Gli Stati membri intensificano la cooperazione nella difesa

Il Consiglio dell'UE ha adottato oggi la decisione di avviare la sesta ondata di progetti nell'ambito della Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO), il quadro chiave dell'UE per lo sviluppo delle capacità di difesa.
Con 11 nuovi progetti collaborativi, il numero totale di iniziative PESCO ammonta ora a 75. Ciò testimonia l'impegno continuo, collettivo e risoluto degli Stati membri partecipanti a rafforzare la prontezza difensiva dell'UE.
In linea con gli orientamenti strategici forniti dal Consiglio europeo del 6 marzo 2025, l'UE sta intensificando gli sforzi per rafforzare le proprie capacità militari di fronte alle sfide immediate e future.
I nuovi progetti abbracciano diversi settori, tra cui la difesa terrestre, aerea, marittima, i facilitatori strategici e i moltiplicatori di forza, nonché le strutture di addestramento, nonché tecnologie all'avanguardia come i sistemi quantistici e le armi a energia diretta.

I progetti di cooperazione avviati comprendono:

- Joint European Electromagnetic Warfare Convergence Initiative (JEEWCI)
- Substitute for Lead in Infantry Ammunition (SLIA)
- Common Handheld Optronic Interface (CHOI)
- Infantry Navigation w/o GNSS (InfNav w/o GNSS)
- Directed Energy Systems (DES)
- Next Generation Dismounted Soldier System (NGDSS)
- Modular Seabed Vessel (MSV)
- Future (unmanned) Air-to-Air refuelling Capability
- Unmanned Air Transport of Injured Soldiers (UNATIS)
- Quantum Enablers for Strategic Advantage (QUEST)
- Medical Treatment Facility Role 2 Forward-Capability Development (MTF R2F-CD)

Molti di questi progetti rispondono direttamente alle priorità in termini di capacità individuate dai leader dell'UE, rafforzando il ruolo della PESCO nel rafforzare la posizione di difesa dell'UE e nell'approfondirne la sovranità strategica.
La decisione odierna dimostra che la PESCO continua a essere uno strumento centrale per colmare le lacune in termini di capacità dell'UE attraverso la cooperazione. Mobilita gli Stati membri partecipanti per mettere in comune le risorse, coordinare gli investimenti e migliorare l'interoperabilità delle proprie forze armate, rafforzando al contempo la Base Tecnologica e Industriale di Difesa Europea (EDTIB).

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Focus
28/05/2025

La Giornata della Commissione 28/05/2025

Il volto delle start-up in Europa cambia

La Commissione europea ha lanciato la strategia UE per le startup e le scaleup, "Scegli l'Europa per avviare e scalare", per fare dell'Europa un luogo ideale per avviare e far crescere aziende globali basate sulla tecnologia. La strategia è in linea con la più ampia iniziativa "Scegli l'Europa", lanciata dalla Presidente von der Leyen. Quest'iniziativa si è concentrata innanzitutto sulla componente scientifica, promuovendo un approccio europeo unificato per attrarre e trattenere i talenti, rafforzando così la competitività dell'Europa.

Startup e scaleup sono essenziali per il futuro dell'Europa, poiché stimolano l'innovazione e la crescita sostenibile, creano posti di lavoro di alta qualità, attraggono investimenti e riducono le dipendenze strategiche. Tuttavia, nonostante solide basi, troppe imprese faticano ancora a portare le idee dal laboratorio al mercato o a crescere su larga scala all'interno dell'UE.

La strategia affronta queste sfide supportandole durante tutto il loro ciclo di vita, dall'avvio alla crescita, fino alla maturazione e al successo qui nell'UE.

I sondaggi promuovono la nuova politica europea per la difesa

L'ultimo sondaggio Eurobarometro pubblicato oggi rivela che il 52% degli europei ha fiducia nell'UE, il livello di fiducia più alto da 18 anni. Il sondaggio ha anche registrato il più alto sostegno di sempre per l'euro, sia nell'UE (74%) che nell'area dell'euro (83%). Inoltre, nell'attuale contesto geopolitico, più di 8 europei su 10 vorrebbero vedere un'UE più forte e assertiva attraverso una politica di difesa e sicurezza comune, mentre la pace rimane il valore che meglio rappresenta l'UE. Infine, di fronte alla guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, l'80% degli europei è favorevole all'accoglienza nell'UE delle persone in fuga dalla guerra, mentre oltre il 76% sostiene la fornitura di supporto finanziario e umanitario all'Ucraina.

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La Giornata UE
27/05/2025

La Giornata della Commissione 27/05/2025

Raggiunto l'accordo tra gli Stati membri sul nuovo piano europeo di prestiti per la difesa

E' stato raggiunto l'accordo in seno al Consiglio dell'UE sullo strumento "Security for Action for Europe" (SAFE). Come proposto nel piano ReArm Europe/Readiness 2030, la Commissione raccoglierà fino a 150 miliardi di euro sui mercati dei capitali, fornendo leve finanziarie agli Stati membri dell'UE per incrementare gli investimenti in settori chiave della difesa come la difesa antimissile, i droni o gli abilitatori strategici. Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, ha dichiarato: "Tempi eccezionali richiedono misure eccezionali. Accolgo con favore l'accordo odierno su SAFE, il nostro strumento di prestito per la prontezza industriale della difesa, come un passo avanti fondamentale. L'Europa deve ora assumersi una maggiore responsabilità per la propria sicurezza e difesa. Con SAFE, non solo investiamo in capacità all'avanguardia per la nostra Unione, per l'Ucraina e per l'intero continente, ma stiamo anche rafforzando la base tecnologica e industriale della difesa europea. Si tratta di prontezza. Si tratta di resilienza. E si tratta di creare un mercato della difesa veramente europeo. L'Europa sta accelerando i tempi, con determinazione, unità e con una chiara tabella di marcia verso la prontezza entro il 2030".

Andrius Kubilius, Commissario per la Difesa e lo Spazio, ha dichiarato: "L'approvazione dello strumento di prestito per la difesa SAFE rappresenta un passo avanti cruciale per rafforzare la sicurezza e la prontezza difensiva dell'Europa. Accolgo con favore questo accordo tra i nostri Stati membri: invia un chiaro segnale che l'Europa è pronta a investire nella propria difesa, resilienza e base industriale. Insieme, gli Stati membri possono ora acquistare anche con l'Ucraina, per l'Ucraina e in Ucraina. Non si tratta solo di uno strumento finanziario; è un impegno politico per un'Europa più sicura, più capace e più unita".

Gli Stati membri hanno ora sei mesi di tempo dall'entrata in vigore del regolamento per presentare i loro piani nazionali, che saranno poi valutati dalla Commissione.

S'intensifica il contrasto alla pornografia online

Il Digital Service Act mira a garantire un ambiente online più sicuro per i minori. In questo contesto, la Commissione ha avviato un procedimento formale contro Pornhub, Stripchat, XNXX e XVideos per sospette violazioni del Digital Services Act (DSA).

Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia, ha dichiarato: "Lo spazio online dovrebbe essere un ambiente sicuro in cui i bambini possano imparare e interagire. La nostra priorità è proteggere i minori e consentire loro di navigare online in sicurezza. Insieme ai Coordinatori dei Servizi Digitali degli Stati membri, siamo determinati ad affrontare qualsiasi potenziale danno per i giovani utenti online".

Parallelamente, gli Stati membri, riuniti nel Comitato europeo per i servizi digitali, stanno adottando un'azione coordinata contro le piattaforme pornografiche più piccole. Queste azioni rafforzeranno l'impegno della Commissione per proteggere i minori dai contenuti dannosi online, sia per quanto riguarda le grandi piattaforme per adulti supervisionate dalla Commissione, sia per quelle più piccole che ricadono sotto la supervisione dei Coordinatori dei Servizi Digitali.

Quando ci sono eventi climatici estremi l'Europa si mobilita

Oggi la Commissione Ha proposto  per Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Bosnia-Erzegovina e Moldavia un aiuto per un totale di 280 milioni di euro dal Fondo di solidarietà dell'UE (FSUE), per sostenere i loro sforzi di ripresa dopo le gravi alluvioni di settembre e ottobre 2024.Questi paesi sono stati colpiti dalla tempesta Boris, che ha portato precipitazioni senza precedenti e vaste inondazioni, provocando gravi distruzioni in queste zone.

In quanto principale strumento di soccorso post-catastrofe dell'UE, il FSUE finanzierà vari aspetti della ripresa post-catastrofe, tra cui la riparazione delle infrastrutture danneggiate, la protezione delle popolazioni colpite e il potenziamento delle infrastrutture di prevenzione. Sosterrà inoltre la salvaguardia dei siti del patrimonio culturale e le operazioni di bonifica.

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La Giornata UE
27/05/2025

L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa conferma gli sforzi del Kazakhstan in favore dei diritti umani

Con la Dichiarazione n. 806 dell’aprile scorso, dal titolo “Integrazione della dimensione di genere nella regione dell’Asia centrale”, l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa è intervenuta sul problema delle tante donne cui sono negati i più elementari diritti umani, quando non addirittura costrette a vivere in condizioni di sudditanza, talvolta ai limiti della schiavitù. La Dichiarazione si inserisce nella “Strategia per l’uguaglianza di genere per il periodo 2024-2029adottata dal Consiglio d’Europa lo sorso anno. Infatti, in linea con gli impegni precedenti, questa Strategia guida i lavori dell’Organizzazione internazionale verso una maggiore uguaglianza di genere, con un orizzonte di sei anni. Si tratta di una Strategia volta ad affrontare sfide attuali ed emergenti, che si snoda attorno a sei obiettivi, con lo scopo di garantire l’emancipazione femminile e la parità di genere nel contesto delle attuali sfide geopolitiche. Ed è in questo quadro che la Dichiarazione 806 pone il focus su un drammatico problema che, purtroppo, pur nella sua tragicità, non trova sui nostri media tutti gli spazi che meriterebbe: la spaventosa situazione che stanno vivendo le donne afghane dopo il ritorno al potere dei Talebani. Le misure progressivamente sempre più oppressive per le donne, introdotte dai Talebani, sono diventate il simbolo non solo della crisi interna del paese, ma anche della fragilità dei risultati ottenuti in materia di diritti umani. La Dichiarazione prende atto del fatto che, già nel 2019, l’Unione Europea e il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP, organizzazione internazionale sussidiaria dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nata il 1 gennaio 1966) lanciarono  un’iniziativa per offrire opportunità di istruzione alle donne afghane in Kazakhstan, Uzbekistan e Kirghizistan. Entro il 2027, si prevede, infatti, che oltre 100 donne afghane conseguiranno titoli accademici e professionali presso università dell’Asia centrale. Altresì, va rimarcato che, di recente, con una Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, si è costituito il “Centro Regionale delle Nazioni Unite per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per l’Asia centrale e l’Afghanistan” ad Almaty (Kazakhstan); ente destinato ad attuare progetti e programmi regionali volti ad assistere i paesi della regione nel raggiungimento di uno sviluppo sostenibile nelle tre dimensioni, economica, sociale e ambientale, in stretto coordinamento con altre realtà delle Nazioni Unite coinvolte. Si tratta di un progetto del Presidente del Kazakhstan Kassym-Jomart Tokayev presentato durante la 74a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel 2019. I membri firmatari della Dichiarazione 806 (che ha ricevuto il sostegno unanime di tutti e cinque i gruppi politici dell’Assemblea) invitano ora gli stati membri del Consiglio d’Europa a sostenere con forza e cooperare con il neonato polo regionale delle Nazioni Unite di Almaty come piattaforma chiave per coordinare gli sforzi internazionali nella regione e aiutare i paesi dell’Asia centrale nei loro sforzi per assistere le donne afghane.

Il Consiglio d’Europa è un’organizzazione internazionale, fondata nel 1949, con sede a Strasburgo, che raggruppa 46 Stati membri, quasi tutti i paesi europei ed alcuni esterni al continente. La sua missione principale è quella di promuovere la democrazia, i diritti umani e lo stato di diritto in Europa. In tale ambito, l’Assemblea Parlamentare rappresenta le forze politiche dei Parlamenti degli stati membri e promuove l’estensione della cooperazione europea a tutti gli stati democratici d’Europa. E’ composta da 306 parlamentari (e altrettanti supplenti) che formano le delegazioni dei  paesi membri. Il numero dei rappresentanti dei diversi paesi è legato alla consistenza della popolazione e varia da un minimo di due ad un massimo di diciotto. L’Italia vi è rappresentata da 18 membri effettivi e 18 supplenti.

La creazione del Centro Regionale delle Nazioni Unite per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) ad Almaty rappresenta un riconoscimento del ruolo che sta assumendo il Kazakhstan in Asia centrale. Un Paese caratterizzato da sempre maggiore stabilità, che si è scrollata di dosso velocemente la scomoda eredità sovietica, realizzando ora riforme giuridiche, economiche e sociali intese a portare la società kazaka verso standard sempre più vicini ai modelli liberali ed occidentali. Un ruolo enfatizzato dalla stessa Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa che (con una ulteriore Dichiarazione, la 809) ha riconosciuto ed apprezzato gli sforzi del Kazakhstan nella sua politica di tolleranza zero nei confronti della violenza contro donne e bambini, dei maltrattamenti e della corruzione. Inoltre, viene riconosciuto il modello di successo con cui il Kazakhstan promuove l’armonia interetnica e l’unità nazionale. In un mondo dove le differenze religiose, culturali ed etniche sono motivo di crisi anche molto violente, il modello di tolleranza del Kazakhstan, in presenza di circa 130 differenti etnie, rappresenta un esempio di successo per il mantenimento dell’unità nazionale e l’equilibrio sociale. Pare dunque non troppo lontano il giorno in cui il Kazakhstan diverrà uno dei membri non europei del Consiglio d’Europa, al pari di altri che già ne fanno parte.

La nuova responsabilità assunta con le Nazioni Unite per il coordinamento degli sforzi umanitari nella regione, infatti, garantendo il sostegno infrastrutturale e politico al nuovo Centro, conferma l’impegno della giovane repubblica a ritagliarsi un ruolo non secondario nell’agone internazionale, su temi sempre all’ordine del giorno e mai facili da maneggiare. Un impegno sempre più evidente e riconosciuto, come peraltro anche dimostrato dal fatto che esso è da un po’ di tempo meta di continue visite di leader politici e di imprenditori stranieri interessati ad avviare od implementare partneship di varia natura, non solo in campo energetico.

Francesco Lombardi

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Focus
27/05/2025

Quando taceranno le armi e parleranno i robot

L'Unione europea è stata la prima a dotarsi di una complessa e ambiziosa normativa sull'intelligenza artificiale ed il suo uso in coerenza con i valori fondanti del progetto di integrazione. In primis, la centralità della persona e la sua protezione dai rischi che un tale strumento dirompente può arrecare alla convivenza umana.

Qualche giorno fa una risoluzione del Consiglio europeo sposta l'attenzione su un vuoto normativo furi luogo nella corretta considerazione della posta in gioco, e cioè la non applicabilità della normativa europea sull'IA - l'Artificial Intelligence Act - alla ricerca scientifica; si applica infatti solo alle applicazioni concrete.Per cui è possibile stabilire una serie di pratiche proibite ai sensi dell'art. 5 dell'AI Act, esplicitandole nelle Linee Guida che la Commissione ha proposto lo scorso febbraio, ma non è possibile, almeno al momento, influire con strumenti legislativi sulle attività di ricerca in materia di IA.

Uno dei punti centrali, tra l'altro, del dibattere a livello istituzionale e non solo è la futura Strategia Europea sui Dati, linfa vitale per ogni modello di intelligenza artificiale generativa e, allo stesso tempo, materia delicata e preziosa come potrebbe essere la materia grigia estrapolata dalla corteccia cerebrale e, dunque, indifesa.

Siamo stati i primi, noi europei, a voler proteggere i citadini, tutti i cittadini senza alcuna discriminazione, criminali inclusi sotto certi aspetti, da strumenti invasivi della privacy, adottando il regolamento GDPR tra i più avanzati - e contestati - in materia. Ma gli scenari sono mutati in fretta, rivelando una sfida bifronte: innovazione e sicurezza. Infatti, la moltiplicazione dei potenziali ed attuali nemici dell'Europa ha trovato proprio nell'intelligenza artificiale lo strumento principale e più pericoloso di offensiva.

L'Europa dei 27 s'interroga su cosa fare di fronte ad elezioni palesemente insinuate da tecnoche di disinformazione manipolazione. Deve difendersi più dai robot che dai carri armati, perché la vulnerabilità è ontologica: qualunque democrazia applica il principio di autodifesa in caso di gerra; ma nessuna democrazia, salvo venire meno ai suoi stessi principi, può impedire che la libertà di espressione faccia il suo corso. 

Vi è poi l'aspetto controverso di accesso ai dati da parte delle forze di polizia e giudiziarie. La recente Strategia europea sulla sicurezza interna, adottata dalla Commisione lo scorso 1° aprile, prende atto del fatto che in determinate circostanze il rispetto della privacy può andare a detrimento della capacità di contrasto alle minacce di ogni genere. E questo l'Europa non può più permetterselo, quindi vanno introdotti dei correttivi. Come e in che misura lo vedremo nei prossimi mesi con le iniziative legislative che saranno presentate.

Ci limitiamo ad osservare perplessi ed a chiederci: ma anche i robot ad un certo punto cercheranno di difendersi dagli umani?

CLS

 

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Editoriale
26/05/2025

Un'importante consultazione pubblica sull'uso dei dati nell'IA

La Commissione europea sta raccogliendo pareri sull'uso dei dati nell'intelligenza artificiale (IA), sulla semplificazione delle norme applicabili ai dati e sui flussi internazionali di dati per informare la prossima strategia sull'Unione dei dati.

La strategia per l'Unione dei dati aiuterà l'UE a creare set di dati di alta qualità, interoperabili e diversificati, necessari per l'intelligenza artificiale. La strategia mira a garantire la coerenza tra politiche, infrastrutture e strumenti giuridici in materia di dati. Si baserà sul lavoro esistente per abilitare flussi di dati transfrontalieri affidabili, supportare spazi dati comuni e i loro collegamenti con l'ecosistema dell'intelligenza artificiale e garantire la fiducia nella condivisione dei dati.

La Presidente Ursula von der Leyen ha annunciato la strategia per l'Unione dei dati nelle linee guida politiche, che rappresenta un elemento chiave del Piano europeo per diventare un continente basato sull'intelligenza artificiale. Sfrutterà il potenziale dei dati per supportare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale generativa.

La Commissione invita il mondo accademico, i ricercatori e l'industria a fornire il loro feedback sulla consultazione entro il 18 luglio al seguente link: 

https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/14541-European-Data-Union-Strategy_en

 

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Focus
26/05/2025

La Giornata della Commissione 26/05/2025

Con l'arrivo dell'estate l'Europa si prepara al rischio incendi

Per prepararsi all'aumento del rischio di incendi boschivi nei prossimi mesi estivi, l'UE ha allestito squadre di vigili del fuoco e velivoli per aiutare i paesi europei colpiti da incendi boschivi. Per supportare rapidamente i vigili del fuoco locali, durante i mesi di luglio e agosto, quasi 650 vigili del fuoco provenienti da 14 paesi europei saranno posizionati strategicamente in località chiave ad alto rischio in Francia, Grecia, Portogallo e Spagna. Ciò incrementerà il numero di vigili del fuoco in ciascun paese. Inoltre, 22 aerei antincendio e 4 elicotteri saranno dislocati in 10 Stati membri per intervenire in caso di necessità. Coordinate e cofinanziate tramite il meccanismo di protezione civile dell'UE, queste risorse contribuiranno a mitigare i rischi e a consentire una risposta alle crisi più rapida e solida. Queste risorse si aggiungono alle capacità nazionali. Questo approccio proattivo conferma l'impegno dell'UE a rimanere un passo avanti alle catastrofi, comprese quelle aggravate dai cambiamenti climatici, e a unire le forze per proteggere vite umane, abitazioni e ambiente. La Commissaria europea per l'uguaglianza, la preparazione e la gestione delle crisi, Hadja Lahbib, è oggi a Madrid, dove incontrerà le autorità spagnole della protezione civile.

 La piattaforma SCHEIN sotto la lente della Commissione

Oggi, a seguito di un'indagine coordinata a livello europeo, la Rete di Cooperazione per la Tutela dei Consumatori (CPC), composta dalle autorità nazionali per la tutela dei consumatori e dalla Commissione Europea, ha notificato al marketplace online SHEIN una serie di pratiche sulla sua piattaforma che violano il diritto dei consumatori dell'UE. La Rete CPC ha incaricato SHEIN di adeguare tali pratiche al diritto dei consumatori dell'UE. SHEIN è ancora sotto inchiesta ed è stata invitata a fornire ulteriori informazioni alla Rete CPC.

L'indagine riguarda un'ampia gamma di pratiche con cui i consumatori si imbattono durante gli acquisti su SHEIN e che violano il diritto dei consumatori dell'UE, tra cui, ad esempio, falsi sconti e vendite forzate. Inoltre, la Rete CPC ha richiesto informazioni a SHEIN per valutarne la conformità ad ulteriori obblighi previsti dal diritto dei consumatori dell'UE.

SHEIN ha ora un mese di tempo per rispondere alle conclusioni della Rete CPC e proporre impegni su come affrontare le problematiche di diritto dei consumatori individuate. In base alla risposta di SHEIN, la Rete CPC potrebbe avviare un dialogo con l'azienda. Se SHEIN non dovesse rispondere alle preoccupazioni sollevate dalla Rete CPC, le autorità nazionali potranno adottare misure coercitive per garantire il rispetto delle norme. Ciò include la possibilità di imporre sanzioni basate sul fatturato annuo di SHEIN negli Stati membri dell'UE interessati.

Come i lavoratori europei si spostano all'interno dell'UE

Secondo la relazione di valutazione della Commissione sui primi cinque anni di attività, l'Autorità europea del lavoro (ELA)  ha svolto un ruolo fondamentale per garantire condizioni eque di mobilità dei lavoratori all'interno dell'UE. Con oltre 14 milioni di cittadini dell'UE che lavorano e vivono in uno Stato membro diverso dal proprio, il sostegno dell'ELA alla mobilità equa e al coordinamento della sicurezza sociale rimane fondamentale.

Tra il 2019 e il 2023, l'ELA ha assistito gli Stati membri in 168 ispezioni del lavoro transfrontaliere, verificando la situazione di oltre 13.500 lavoratori in settori ad alto rischio come i trasporti, l'edilizia e l'agricoltura.

La valutazione individua anche aree di miglioramento, tra cui il rafforzamento delle competenze in materia di ispezioni concertate e congiunte, o la gestione di situazioni relative a cittadini di paesi terzi all'interno dell'UE, la capacità di trattamento dei dati personali o la semplificazione e la facilitazione dell'accesso alla procedura di mediazione.

La Vicepresidente esecutiva per i Diritti Sociali e le Competenze, la Qualità del Lavoro e la Preparazione, Roxana Mînzatu, ha dichiarato: "I lavoratori mobili meritano parità di trattamento, condizioni di lavoro eque e un'adeguata protezione sociale. Accolgo con favore questa valutazione della Commissione, che dimostra il valore aggiunto dell'Autorità europea del lavoro (ELA) nel sostenere un'equa mobilità del lavoro intra-UE e garantire il rispetto delle norme dell'UE. Questa valutazione evidenzia chiaramente la necessità di rafforzare ulteriormente l'Autorità, anche rivedendone il mandato. Per questo motivo, all'inizio del 2026, la Commissione presenterà una proposta per rafforzare l'ELA, nell'ambito di un pacchetto più ampio per una mobilità del lavoro equa".

L'Autorità europea del lavoro è stata istituita nel luglio 2019 per garantire un'applicazione equa, semplice ed efficace delle norme dell'UE in materia di mobilità del lavoro e di sicurezza sociale. La Commissione è tenuta a valutare le prestazioni dell'ELA ogni cinque anni, fornendo una valutazione critica del lavoro e dell'efficacia dell'Agenzia. A supporto della valutazione, la Commissione ha condotto una consultazione pubblica nel 2024. La valutazione è disponibile online al seguente link: 

https://employment-social-affairs.ec.europa.eu/document/ac1db01a-3878-451d-adb1-42d329ad022b_en

Anche l'Europa ha fatto la sua parte al festival del cinema di Cannes

I film finanziati dall'UE hanno ricevuto prestigiosi premi alla 78ª edizione del Festival di Cannes, durante la cerimonia di chiusura di sabato 24 maggio.

Sentimental Value di Joachim Trier (Norvegia, Germania, Francia, Danimarca) si è aggiudicato il secondo premio più importante del festival, il Grand Prix. Sirât di Óliver Laxe (Spagna, Francia) è uno dei due vincitori della giuria. Nadia Melliti, invece, ha ricevuto il premio come Migliore Attrice per la sua interpretazione in Petite Dernière, diretto da Hafsia Herzi (Francia, Germania).

Henna Virkkunen, Vicepresidente Esecutiva per la Sovranità Tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia, ha dichiarato: "Questi prestigiosi premi dimostrano la forza creativa e commerciale del cinema europeo. Il programma Media di Europa Creativa continua a sostenere film e opere europee. Sono orgogliosa di vedere queste produzioni sotto i riflettori al Festival di Cannes".

Il programma MEDIA di Europa Creativa ha contribuito a sostenere la produzione e la distribuzione di queste produzioni. In totale, all'edizione 2025 del festival sono stati nominati 23 film sostenuti da MEDIA.

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La Giornata UE
23/05/2025

Come l'Europa orienta l'uso dell'IA nella scienza

Oggi il Consiglio ha approvato una serie di conclusioni intitolate "Verso una strategia dell'UE sull'IA nella scienza". In questo documento, il Consiglio auspica una strategia globale per promuovere l'adozione dell'IA nella scienza, con un approccio etico, sostenibile, inclusivo e incentrato sulla persona.

Le conclusioni del Consiglio riconoscono che il rapido sviluppo dell'IA e delle sue applicazioni nella ricerca scientifica ha portato a risultati rivoluzionari, trasformando il modo in cui la scienza viene praticata. L'IA è ampiamente utilizzata nell'analisi dei dati, nelle simulazioni e nei modelli linguistici di grandi dimensioni, favorendo nuove scoperte e migliorando l'efficienza della ricerca. Le conclusioni sottolineano l'importanza dell'IA nel supportare la ricerca sia di base che applicata e il suo ruolo cruciale nell'affrontare le sfide globali e nel migliorare la competitività, le esigenze della società e la transizione digitale in Europa.

La collaborazione in ambito di IA, in particolare i partenariati reciproci e non discriminatori a livello internazionale, è fondamentale per migliorare lo scambio scientifico, garantire l'interoperabilità e promuovere uno sviluppo responsabile dell'IA. Le conclusioni sottolineano l'importanza di un utilizzo etico, sostenibile e inclusivo dell'IA nella scienza, che contribuirà a rafforzare la ricerca, l'innovazione (R&I) e la competitività globale. Il testo ricorda che i sistemi e i modelli di IA specificamente sviluppati e messi in servizio al solo scopo di ricerca e sviluppo scientifico sono esenti dall'AI Act.

Nonostante la crescente importanza dell'IA nella scienza, l'UE attualmente non dispone di una politica specifica per facilitarne l'adozione in ambito scientifico, avvertono le conclusioni. La Commissione sta sviluppando una nuova strategia europea per l'IA nella scienza, che, come sottolineano le conclusioni, dovrebbe basarsi sulle migliori conoscenze e pratiche disponibili e svilupparsi in stretta collaborazione con gli Stati membri e la comunità di ricerca e innovazione. In particolare, la strategia dovrebbe integrare le iniziative esistenti e concentrarsi su ecosistemi di ricerca interdisciplinari, sviluppi politici coordinati, formazione dei ricercatori e garanzia di un accesso aperto a dati affidabili. Questa strategia dovrebbe inoltre enfatizzare l'uso responsabile ed etico degli strumenti di IA nella ricerca e innovazione (R&I), garantendo la privacy, l'integrità e la sicurezza dei dati. Inoltre, il testo chiede un'agenda europea comune per sostenere le comunità di ricerca sull'IA e migliorare l'accesso ai dati, alle risorse computazionali e ai talenti scientifici. Le conclusioni prendono atto dell'idea della Commissione di istituire un Consiglio europeo per la ricerca sull'IA, invitando al contempo la Commissione a collaborare con gli Stati membri sui dettagli di questa iniziativa, in particolare sulla sua missione e governance, per sfruttare al meglio le iniziative e le strutture esistenti.

Le conclusioni sottolineano inoltre l'importanza di migliorare le competenze e riqualificare ricercatori e innovatori nell'ambito dell'IA, con l'obiettivo di colmare il divario di competenze digitali attraverso programmi di istruzione e formazione. Ciò include iniziative per attrarre, trattenere e riportare in Europa i talenti dell'IA, in particolare provenienti da gruppi sottorappresentati, e promuovere la diversità e l'equilibrio di genere nei settori STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).

L'adozione dell'IA in ambito scientifico presenta anche rischi quali algoritmi distorti, manipolazione dei dati e problematiche etiche, che potrebbero portare a disinformazione o interruzioni. Per mitigare questi rischi, il Consiglio sollecita lo sviluppo di parametri di riferimento, linee guida e best practice di qualità per l'uso dell'IA nella ricerca, garantendo integrità, trasparenza e riproducibilità del lavoro scientifico. Il Consiglio incoraggia la condivisione aperta dei dati in linea con i principi FAIR (reperibilità, accessibilità, interoperabilità e riutilizzabilità), promuovendo l'accessibilità dei dati, l'interoperabilità e pratiche etiche di IA.

In conclusione, il Consiglio chiede di migliorare l'integrazione dell'IA nella scienza attraverso il sostegno politico, promuovendo la collaborazione, garantendo standard etici e fornendo risorse per la formazione sull'IA.

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Focus
23/05/2025

La Giornata della Commissione 23/05/2025

L'Europa in aiuto degli agricoltori colpiti da eventi avversi

Gli Stati membri hanno approvato ieri la proposta della Commissione di mobilitare 15 milioni di euro dalla riserva agricola per sostenere gli agricoltori di Repubblica Ceca, Slovenia e Germania colpiti da eventi meteorologici avversi e da una recente epidemia di epizoozia. Questa misura contribuirà a sostenere gli agricoltori di questi paesi che, di conseguenza, hanno subito perdite di mercato.

La Commissione ha proposto di stanziare 7,4 milioni di euro per la Repubblica Ceca, 2,9 milioni di euro per la Slovenia e 4,8 milioni di euro per la Germania.

Nel settembre 2024, la Repubblica Ceca ha subito piogge torrenziali, forti venti e inondazioni che hanno colpito la produzione di seminativi, nonché di frutta e verdura. In Slovenia, le gelate primaverili della seconda metà di aprile 2024 hanno avuto ripercussioni sulla produzione di alcuni tipi di frutta e verdura, nonché sui vigneti. Il 10 gennaio 2025, la Germania ha confermato e notificato un'epidemia di afta epizootica nello stato federale di Brandeburgo, che ha colpito i bufali d'acqua.

Il sostegno legato agli eventi meteorologici avversi può essere integrato fino al 200% con fondi nazionali. Il sostegno agli agricoltori che subiscono perdite di mercato a seguito di un'epidemia di epizoozia è cofinanziato dallo Stato membro interessato. Le autorità nazionali devono erogare gli aiuti agli agricoltori entro il 31 dicembre 2025 in Repubblica Ceca e Slovenia, ed entro il 30 novembre 2025 in Germania, garantendo che gli agricoltori siano i destinatari finali.

L'Europa vuole attrarre più ricercatori e mobilita i fondi

L'Unione Europea si sta impegnando per diventare la destinazione più attraente al mondo per ricercatori e innovatori. Al Consiglio "Competitività" di oggi, la Commissaria per le Startup, la Ricerca e l'Innovazione, Ekaterina Zaharieva, presenta una panoramica degli oltre 60 programmi di finanziamento e sostegno regionali, nazionali e dell'UE che aiutano i ricercatori a progredire nella loro carriera.

L'annuncio fa parte dell'iniziativa "Scegli l'Europa" dell'UE, del valore di 500 milioni di euro, lanciata il 5 maggio dalla Presidente Ursula von der Leyen. Per rafforzare ulteriormente questa ambizione, la Commissione propone un nuovo bando per le cattedre dello Spazio europeo della ricerca (SER) del valore di 230 milioni di euro nell'ambito del programma di lavoro Horizon Europe 2026-2027.

Il pacchetto consolidato "Scegli l'Europa per la scienza" sarà a breve disponibile al pubblico sulla piattaforma EURAXESS. Evidenzia opportunità per miliardi di euro per i ricercatori in tutti i 27 Stati membri.

La Commissaria Zaharieva ha dichiarato: "L'Europa sta scegliendo la scienza e noi stiamo sostenendo che la scienza scelga l'Europa. Finanziamenti e supporto sono disponibili a livello europeo, nazionale e regionale. Stiamo riunendo tutto in un unico luogo affinché i ricercatori internazionali possano diventare attori attivi del team Europa".

Liquidità dei mercati finanziari dell'UE: trovato l'accordo 

Anche il  Parlamento europeo ha votato a favore della proposta legislativa volta a mantenere le attuali norme sui requisiti di liquidità per determinate transazioni finanziarie nell'ambito del quadro prudenziale bancario dell'UE. Le modifiche concordate garantiscono parità di condizioni tra le banche europee e internazionali, sostenendo la liquidità dei mercati finanziari dell'UE. Contribuiscono alla competitività del sistema finanziario dell'UE, a vantaggio sia dei cittadini che delle imprese. Poiché il Consiglio ha già approvato la proposta della Commissione, l'accordo è ora definitivo.

La proposta si concentra sulle transazioni a breve termine in cui le attività vengono temporaneamente scambiate con denaro contante. Queste transazioni sono essenziali affinché le banche possano fornire liquidità ai mercati, in particolare per i titoli di Stato. Ai sensi del Regolamento sui Requisiti Patrimoniali (CRR), alcune operazioni di finanziamento tramite titoli (SFT) a breve termine beneficiano attualmente di requisiti di liquidità inferiori a quelli stabiliti dagli standard internazionali di Basilea III. Questo regime transitorio sarebbe dovuto scadere il 28 giugno 2025, data in cui si sarebbero applicati requisiti più rigorosi.

La Commissaria per i Servizi Finanziari e l'Unione del Risparmio e degli Investimenti, Maria Luis Albuquerque, ha dichiarato: "Questo rappresenta un passo importante per garantire la competitività globale delle banche dell'UE. Dimostra inoltre che il processo legislativo può essere molto rapido se tutte le parti si impegnano a raggiungere lo stesso obiettivo: rafforzare il sistema finanziario dell'UE, a beneficio di tutti".

Le modifiche al cosiddetto coefficiente netto di finanziamento stabile (NSFR) sostengono la liquidità dei mercati dell'UE, compresi i titoli di Stato e le obbligazioni di nuova generazione; evitano l'aumento dei costi di emissione per gli Stati membri dell'UE e l'Unione europea al momento dell'emissione di obbligazioni; e garantiscono che le banche dell'UE possano competere ad armi pari con le banche di altri paesi. Ciò è in linea con gli obiettivi stabiliti nella comunicazione sull'Unione del Risparmio e degli Investimenti. La Commissione rimane vigile per preservare la competitività delle banche dell'UE attive a livello internazionale.

Il testo sarà presto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, consentendo l'entrata in vigore di queste misure.

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La Giornata UE
21/05/2025

L'improponibile ricetta per la futura coesione

Si apre il dibattito in seno alla Commissione sul futuro della politica di coesione e, di riflesso, i criteri guida che dovranno reggere la gestione della spesa globale dell'Unione nel porssimo settennio 2028 - 20234.

Un primo dibattito aorientativo si è svolto il 14 maggio, ma la proposta finale sarà formulata soltanto a luglio. Sin d'ora però, ogni attore istituzionale coinvolto nel processo di adozione si sta posizionando. I più vocali, in questo momento, sono regioni e comunità locali che intravedono all'orizzonte più che una semplice minaccia: la tendenza in atto dopo la pandemia, di centralizzare le risorse per snellire le procedure di spesa.

Così, sarebbe nell'aria l'idea formulata nei corridoi della Commissione di aggregare i fondi per coesione agricoltura in un unico assegno da staccare per ogni stato membro, che ne diventa responsabile della distribuzione interna. 

Al di là dell'esigenza di semplificare, sempre gradita se colta in chiave di vera innovazione gestionale, resta sullo sfondo il tema delle priorità strategiche dell'Unione, che lascia intendere come, sotto la spinta di nuove minacce esterne, le disparità traregioni d'Europa non sono più l'ostacolo da risolvere a tutti i costi, per costruire una integrazione fondata sul principio di solidarietà.

Probabilmente sfugge agli attori locali che lo sdoganamento della spesa per fini militari come fattore di competitività e sviluppo economico e, quindi, in quanto tale, titolato a rientrare nei capitoli di spesa dei fondi strutturali reca inevitabilmente con sè l'esigenza di una maggiore centralizzazione. Si tratta, infatti, di spese che non possono pianificare o gestire le singole regioni.

Così, l'antico mantra di un'Europa che si costruisce dal basso cede il posto, poco a poco, a nuove fattezze istituzionali e nuovi equilibri di potere, dove è facilmente intuibile il pericolo che una deriva verso posizioni antidemocratiche tragga ulteriore forza da un apparato di potere, anche militare, già sotto esclusivo controllo del governo centrale.

Gli spettri della storia turbano i sogni di tanti, ma per fortuna, l'era attuale non ha una memoria lunga o preferisce non averla.

Ogni avvisaglia si presta al gioco e si lascia volentieri dimenticare in fretta.

CLS

 

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Editoriale
20/05/2025

La Banca Europea per gli Investimenti inizia il suo nuovo mandato nel settore della difesa

La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) hanno approvato nuove operazioni per un totale di 9,1 miliardi di euro per rafforzare tre ambiti:  sicurezza e difesa, la leadership tecnologica e le infrastrutture critiche dell'Europa.

"Continuiamo ad aumentare gli investimenti in tecnologie all'avanguardia per la sicurezza e la difesa e in imprese innovative", ha dichiarato la Presidente del Gruppo BEI, Nadia Calviño. "La nostra priorità è chiara: sostenere progetti trasformativi che favoriscano la leadership tecnologica europea."

Il Consiglio di Amministrazione del FEI ha approvato un investimento nel primo fondo di credito privato europeo dedicato esclusivamente al settore della sicurezza e della difesa. Supportato dal programma InvestEU Defence Equity, il nuovo fondo fornirà finanziamenti su misura per aiutare le piccole e medie imprese (PMI) e le piccole imprese a media capitalizzazione ad ampliare la propria attività nella catena di approvvigionamento del settore europeo.

Inoltre, il FEI ha approvato il suo 13° investimento nell'ambito dell'iniziativa European Tech Champions in un mega fondo focalizzato sull'espansione degli investimenti tecnologici in tutta Europa, comprese le tecnologie deep e green.

Inoltre, il FEI ha investito per la prima volta in un fondo di acquisizione d'impresa in Italia. Il fondo italiano fungerà da ponte tra talenti imprenditoriali ad alto potenziale e PMI consolidate che necessitano di successione, consentendo acquisizioni strutturate volte a rivitalizzare le imprese e a preservare l'occupazione locale.

Questa iniziativa riflette un cambiamento più ampio in tutta Europa, dove l'imprenditorialità legata all'acquisizione sta emergendo come un potente strumento per affrontare il divario di successione e sostenere la resilienza economica attraverso la continuità.

Il Gruppo BEI sta finalizzando la sua iniziativa TechEU, che diventerà il più grande programma di finanziamento ad oggi a sostegno dell'innovazione e della leadership tecnologica, attraendo talenti, capitali e investimenti in Europa. 

Il Consiglio di Amministrazione della BEI ha inoltre approvato 2,6 miliardi di euro per progetti di trasporto, tra cui l'acquisto di nuovi treni passeggeri regionali in Germania e la costruzione nella Repubblica Ceca di un collegamento ferroviario tra Praga e l'aeroporto cittadino.

I nuovi finanziamenti per l'energia includono la costruzione di quattro grandi impianti fotovoltaici in Spagna e di un parco eolico onshore in Grecia. Sono inoltre previsti finanziamenti per sostenere l'integrazione delle energie rinnovabili nelle reti elettriche in Francia e per l'ammodernamento delle reti elettriche comunali in Germania.

Il Consiglio di Amministrazione della BEI ha inoltre approvato nuovi finanziamenti a sostegno della ricostruzione e dei bisogni primari degli sfollati in Armenia, nonché l'integrazione dell'elettricità in America Centrale. Il Consiglio ha inoltre sostenuto iniziative di finanziamento alle imprese in Uganda, Guinea e Sierra Leone.

Cosa sono la BEI ed il FEI

La Banca europea per gli investimenti (BEI) è l'istituzione finanziaria a lungo termine dell'Unione europea, di proprietà degli Stati membri. Finanzia investimenti in otto priorità fondamentali a sostegno degli obiettivi politici dell'UE: azione per il clima e ambiente, digitalizzazione e innovazione tecnologica, sicurezza e difesa, coesione, agricoltura e bioeconomia, infrastrutture sociali, Unione dei mercati dei capitali e un'Europa più forte in un mondo più pacifico e prospero.

Il Gruppo BEI, che comprende anche il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), ha sottoscritto nuovi finanziamenti per quasi 89 miliardi di euro per oltre 900 progetti ad alto impatto nel 2024, rafforzando la competitività e la sicurezza dell'Europa.

Promuovendo l'integrazione dei mercati e mobilitando gli investimenti, il Gruppo ha sostenuto un importo record di oltre 100 miliardi di euro in nuovi investimenti per la sicurezza energetica dell'Europa nel 2024 e ha mobilitato 110 miliardi di euro in capitale di crescita per startup, scale-up e pionieri europei. Circa la metà dei finanziamenti della BEI all'interno dell'Unione europea è destinata alle regioni della coesione, dove il reddito pro capite è inferiore alla media UE, mentre quasi il 60% degli investimenti annuali del Gruppo BEI sostiene l'azione per il clima e la sostenibilità ambientale.

 

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Focus
19/05/2025

La Giornata della Commissione 19/05/2025

Il Patto per le Competenze dà buoni risultati

L'indagine annuale del Patto 2024 rivela che oltre 6,1 milioni di persone hanno ricevuto formazione nell'ambito del Patto per le Competenze. Oltre 3.200 organizzazioni che investono nello sviluppo delle competenze hanno aderito al Patto, tra cui industria, parti sociali, istituti di istruzione e formazione, enti locali e servizi per l'impiego.

Il Patto riunisce organizzazioni pubbliche e private che collaborano per individuare le lacune nelle competenze e adottare misure concrete per affrontarle.

L'indagine mostra inoltre che il Patto ha accelerato il sostegno a lavoratori e aziende in tutti i settori economici. Nel 2024, i membri di 20 partnership su larga scala hanno formato in media il 33% della loro forza lavoro. Nell'ambito dell'Unione delle Competenze, la Commissione ha invitato i membri del Patto a raddoppiare i loro impegni per la formazione e la riqualificazione.

Lanciata una consultazione pubblica sulla futura Agenda per i consumatori

Oggi la Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sulla nuova Agenda per i consumatori 2025-2030. La nuova Agenda rafforzerà la tutela dei consumatori, sosterrà il loro benessere e promuoverà condizioni di parità per le imprese. Questa consultazione, aperta fino all'11 agosto 2025, invita cittadini, autorità pubbliche e parti interessate a condividere le proprie idee su come rafforzare ulteriormente la tutela dei consumatori nell'UE.

Ciò avviene nel contesto del Vertice europeo dei consumatori 2025 che si terrà domani a Bruxelles, dove il Commissario per la Democrazia, la Giustizia, lo Stato di diritto e la Tutela dei consumatori, Michael McGrath, interagirà con diverse parti interessate.

Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva per la Sovranità tecnologica, la Sicurezza e la Democrazia, ha dichiarato: "L'economia digitale offre numerosi vantaggi ai consumatori e dobbiamo garantire che continuino a essere protetti online e ad avere accesso a prodotti sicuri. Dobbiamo inoltre continuare ad applicare efficacemente le nostre norme. Ascoltare tutte le parti interessate attraverso il Vertice dei consumatori e la consultazione pubblica fornirà una solida base per il nostro lavoro futuro".

Il Commissario Michael McGrath ha dichiarato: "La Commissione si impegna a definire un'ambiziosa agenda per la politica dei consumatori per i prossimi cinque anni. Una solida tutela dei consumatori è fondamentale per garantire un mercato unico efficiente, equo e competitivo. Accogliamo con favore il contributo di tutte le parti interessate, poiché le loro prospettive saranno fondamentali per affrontare le sfide e le esigenze future".

A margine del Consumer Summit, la Commissione ospiterà la cerimonia di firma dell'impegno per la tutela dei consumatori da parte di due nuove piattaforme di e-commerce, Miravia e Trendyol. Con la firma dell'impegno, queste aziende si uniranno ai dieci firmatari esistenti nell'impegno ad andare oltre i requisiti di legge per proteggere i consumatori dai prodotti non sicuri e a tutelare i loro diritti di consumatori digitali. La Commissione monitorerà regolarmente l'attuazione di questi impegni.

Altra importante consultazione aperta: la futura Strategia sulla parità di genere

La Commissione ha avviato una consultazione pubblica aperta per raccogliere opinioni da tutta la società in merito alla prossima Strategia per la parità di genere per il periodo 2026-2030.

Questa Strategia definirà la visione per la parità di genere per i prossimi cinque anni. La Strategia elencherà azioni specifiche per garantire che donne e uomini, in tutta la loro diversità, possano raggiungere il loro pieno potenziale, senza limitazioni quali stereotipi di genere, divari di genere o violenza di genere. Queste azioni si baseranno sui progressi compiuti attraverso la Strategia per la parità di genere 2020-2025 e rafforzeranno gli impegni assunti nella Tabella di marcia per i diritti delle donne, recentemente pubblicata.

La Vicepresidente esecutiva per i Diritti sociali e le competenze, l'occupazione di qualità e la preparazione, Roxana Mînzatu, ha dichiarato: "La parità non si ottiene per caso. Richiede visione e azione. Per questo invitiamo tutti gli europei a contribuire alla definizione della prossima Strategia per la parità di genere con le loro idee ed esperienze. Il vero progresso si ottiene quando si procede insieme".

La Commissaria per l'Uguaglianza, la Preparazione e la Gestione delle Crisi, Hadja Lahbib, ha dichiarato: "La parità di genere non è negoziabile. È un pilastro della nostra Unione che porta benefici a tutti. Con la nuova Strategia per la Parità di Genere 2026-2030, puntiamo a dare potere a tutte le donne e le ragazze, camminando insieme verso una società con parità di genere in Europa e nel mondo".

Aperta fino al 19 agosto al seguente linl: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/14611-2026-2030-gender-equality-strategy_en

 

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La Giornata UE
16/05/2025

La Giornata della Commissione 16/05/2025

I dati dell'import-export nel settore agroalimentare

L'ultimo rapporto sul commercio agroalimentare pubblicato dalla Commissione Europea mostra che il commercio agroalimentare dell'UE ha registrato una ripresa a gennaio 2025, con esportazioni che hanno raggiunto i 19 miliardi di euro e importazioni in aumento a 16 miliardi di euro. Il surplus commerciale si è ridotto a 3 miliardi di euro, riflettendo l'aumento dei costi di importazione.

Le esportazioni agroalimentari dell'UE hanno raggiunto i 19 miliardi di euro a gennaio 2025, il 4% in più rispetto a gennaio 2024. Il Regno Unito si è confermato la principale destinazione, con un aumento delle esportazioni del 3%. Anche le esportazioni verso la Svizzera sono aumentate del 16%, trainate principalmente dai prodotti a base di cacao. Le esportazioni di caffè, tè, cacao e spezie sono aumentate di 396 milioni di euro (+55%) a gennaio 2025 rispetto a gennaio 2024, trainate principalmente dall'aumento dei prezzi di cacao e caffè. Le esportazioni di dolciumi e cioccolato sono aumentate di 150 milioni di euro (+18%), mentre le esportazioni di prodotti lattiero-caseari sono cresciute di 119 milioni di euro (+8%).

Le importazioni agroalimentari dell'UE sono aumentate a 16 miliardi di euro a gennaio 2025, con un aumento del 7% rispetto a dicembre e del 19% rispetto a gennaio 2024, dovuto principalmente ai prezzi elevati di cacao e caffè. Le importazioni dalla Costa d'Avorio (+438 milioni di euro, +77%) e dal Ghana (+233 milioni di euro, +153%) hanno registrato i maggiori aumenti di valore, trainate dall'impennata dei prezzi del cacao. Le importazioni di caffè, cacao e spezie dell'UE sono aumentate di 1,4 miliardi di euro (+66%) a gennaio 2025, trainate dall'impennata dei prezzi di cacao e caffè. Anche le importazioni di frutta, noci e prodotti non commestibili sono aumentate, principalmente a causa dell'aumento dei prezzi.

Anche imprese e ONG del Montenegro possono ora partecipare al programma LIFE

Il Montenegro ha aderito al programma LIFE dell'UE per l'ambiente e l'azione per il clima. Ciò offre al Paese l'opportunità di beneficiare del sostegno di LIFE per la mobilitazione di risorse (finanziarie) pubbliche e private a favore dell'azione per il clima, della tutela della biodiversità, dell'economia circolare e della transizione verso l'energia pulita. Il programma LIFE promuoverà progetti in Montenegro, ad esempio per migliorare la gestione dei rifiuti, aumentare l'efficienza energetica, migliorare la resilienza idrica e sostenere lo sviluppo, il monitoraggio e l'applicazione di leggi e strategie che contribuiscono all'attuazione delle politiche ambientali, energetiche e climatiche dell'UE.

L'adesione del Montenegro al programma LIFE dell'UE segue la firma, avvenuta ieri, di un accordo tra la Commissaria per l'Ambiente, la Resilienza Idrica e un'Economia Circolare Competitiva, Jessika Roswall, e il Ministro dell'Ecologia, dello Sviluppo Sostenibile e dello Sviluppo della Regione Settentrionale del Montenegro, Damjan Ćulafić. Questo rende il Montenegro il quinto Paese extra-UE ad aderire al programma, dopo Islanda, Ucraina, Moldavia e Macedonia del Nord.

Il Commissario Roswall ha dichiarato: "Siamo lieti di dare il benvenuto al Montenegro nella famiglia LIFE. Questa associazione segna un importante passo avanti nella nostra cooperazione sulle questioni ambientali e climatiche. Non vediamo l'ora di lavorare insieme per affrontare le sfide che il Montenegro deve affrontare per soddisfare gli standard ambientali dell'UE, una parte essenziale del suo percorso verso l'adesione, e per promuovere la transizione energetica pulita del Paese".

La Commissione cerca i pareri degli utenti su Teams di Microsoft

La Commissione europea invita a fornire commenti quanto proposto da Microsoft per affrontare le preoccupazioni in materia di concorrenza relative al vincolo tra la piattaforma  Teams e le  applicazioni Office 365 e Microsoft 365, come Microsoft Word e Microsoft Outlook.

In base agli impegni proposti, Microsoft (i) renderebbe disponibili versioni di queste suite senza Teams e a un prezzo ridotto; (ii) consentirebbe ai clienti di passare a suite senza Teams, anche nell'ambito di contratti esistenti; (iii) offrirebbe ai concorrenti di Teams una maggiore interoperabilità con altri prodotti Microsoft; e (iv) consentirebbe ai clienti di trasferire i propri dati da Teams per facilitare l'utilizzo di soluzioni concorrenti. Le parti interessate sono invitate a presentare le proprie opinioni sugli impegni proposti da Microsoft.

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La Giornata UE
09/05/2025

Lo scambio delle guardie

Aviene che le immagini vengano a rappresentarsi come simboli potenti dell'agire umano. Così è stato ieri, sul sagrato della basilica di San Pietro, quando è andata in scena lo scambio del comando tra guardie svizzere e carabinieri italiani, l'uno di fronte all'altro in pacifica solennità.

Viene subito da pensare ad un'altra immagine ormai iconica, quella di Trump e Zelensky seduti in posa scomoda, ma guardandosi negli occhi alla pari. 

L'atto più forte che serva a dare corpo ad una piena, reciproca fiducia è proprio nel riconoscimento dell'altro persino nella sua veste più aggressiva, ma che in quel momento si lascia disarmare assumendo il comando di uomini non a lui sottoposti.

Se si presta attenzione a questi simboli, è spontaneo domandarsi se proprio un tale atto di fiducia è venuto sinora a mancare tra gli stati europei allorquando si è discusso di creare un esercito europeo. Infatti, in ultima analisi signficava affidare i proprio uomini al comando diretto non più su base nazionale. Ed anche nell'acquisizione e condivisione di informazioni di intelligence sembra ancora di ardua praticabilità la fiducia reciproca capace di evitare la trappola della gelosia.

Eppure su queste premesse l'Europa prova a ridefinire i propri rapporti interni nel settore della difesa. Ma, evitando ancora una volta di parlare di esercito comune europeo, sta prendendo la china più pericolosa del rafforzamento su base nazionale, sia pure attraverso iniziative di cooperazione industriale. 

Un'Europa inquieta, che non trova pace perchè ogni ricetta sembra inadeguata nella clamorosa assenza di un reale sentimento di fiducia. Quella miracolosa, sorprendente fiducia che pure si stabilì alla fine della seconda guerra mondiale tra Framcia e Germania e permise di istituire la Comunità europea del carbone e dell'acciaio, e che consegnò ad entrambe le parti le chiavi delle rispettive riserve strategiche per la produzione di armi.

Fiducia: senso di sicurezza che viene da speranza o stima in qualcuno o qualcosa.

CLS

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Editoriale
08/05/2025

La Giornata della Commissione 08/05/2025

L'Ucraina ottiene  un ulteriore prestito di 1 miliardo

Oggi la Commissione europea ha erogato la quarta tranche del suo prestito eccezionale di assistenza macrofinanziaria (AMF) all'Ucraina, del valore di 1 miliardo di euro, rafforzando il ruolo dell'UE come principale donatore dell'Ucraina dall'inizio della guerra di aggressione illegale della Russia. Simbolicamente, l'erogazione coincide con la Giornata della Memoria e della Vittoria dell'Ucraina sul nazismo nella Seconda Guerra Mondiale.

In totale, l'AMF ammonta a 18,1 miliardi di euro e rappresenta il contributo dell'UE all'iniziativa di prestiti per l'accelerazione delle entrate straordinarie (ERA) guidata dal G7, che mira complessivamente a fornire circa 45 miliardi di euro di sostegno finanziario all'Ucraina. Questi prestiti saranno rimborsati con i proventi derivanti dai beni statali russi immobilizzati nell'UE. Con questo pagamento, il totale dei prestiti erogati dalla Commissione all'Ucraina nell'ambito di questo AMF raggiunge i 6 miliardi di euro dall'inizio dell'anno.

Come concordato dai leader europei nel Consiglio europeo straordinario di inizio marzo e ribadito dalla Presidente Ursula von der Leyen, la Commissione è pronta ad anticipare il contributo dell'UE all'iniziativa di prestiti ERA, se necessario. Resta in stretto contatto con le autorità ucraine in merito ai prossimi esborsi. Qualora l'Ucraina ne facesse richiesta, la Commissione è pronta a rispondere rapidamente. Ciò consentirebbe all'UE di sostenere eventuali aumenti essenziali della spesa militare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, contribuendo a garantire che l'Ucraina si trovi in ​​una posizione di forza in vista di eventuali negoziati di pace.

Valdis Dombrovskis, Commissario per l'Attuazione e la Semplificazione dell'Economia e della Produttività, ha dichiarato: "L'UE continua a sostenere l'Ucraina, politicamente, finanziariamente, economicamente e militarmente. Oggi eroghiamo un ulteriore miliardo di euro nell'ambito dell'iniziativa di accelerazione delle entrate straordinarie del G7, pari a 45 miliardi di euro, il quarto erogato quest'anno. Questo si aggiunge ai 6 miliardi di euro già erogati a Kiev nel 2025, a cui si aggiungeranno altri 12,1 miliardi di euro da distribuire nel corso dell'anno. Questi prestiti saranno rimborsati con i proventi derivanti dai beni statali russi immobilizzati nell'UE: la Russia pagherà per la distruzione che ha causato all'Ucraina".

Lanciato il bando per erogare borse di studio ai ricercatori

La Commissione europea lancia il bando 2025 per erogare 404,3 milioni di euro nell'ambito programma di mobilità  Marie Skłodowska-Curie (MSCA). Queste borse di studio consentono ai ricercatori di beneficiare della formazione, promuovendo al contempo la mobilità internazionale, interdisciplinare e intersettoriale. Il programma incoraggia anche progetti di ricerca e innovazione al di fuori del mondo accademico. È aperto ai ricercatori che desiderano tornare in Europa, così come a coloro che vogliono rilanciare la propria carriera di ricercatrice.

«Abbiamo scelto di porre la ricerca e l’innovazione, la scienza e la tecnologia al centro della nostra economia», ha dichiarato di recente la Presidente von der Leyen alla Sorbona, dove ha presentato una serie di iniziative a sostegno della ricerca e dei ricercatori.

La Commissaria per le Start-up, la Ricerca e l'Innovazione, Ekaterina Zaharieva, ha dichiarato: "Le borse di studio post-dottorato MSCA rappresentano un'opportunità unica per i ricercatori di acquisire nuove competenze, lavorare a livello internazionale e compiere un passo importante nella loro carriera. Invito i ricercatori che lavorano in tutti i settori della ricerca e dell'innovazione, nelle università e altrove, a candidarsi per una borsa di studio post-dottorato, migliorando così la loro occupabilità e le loro prospettive di carriera".

Il bando del 2025 prevede due tipologie di borse di studio. Le borse di studio post-dottorato europee sono aperte ai ricercatori di qualsiasi nazionalità che desiderano realizzare un progetto nell'UE o in un paese associato a Horizon Europe. Le borse di studio post-dottorato globali sono aperte ai cittadini europei o ai residenti di lungo periodo di uno Stato membro dell'UE o di un paese associato a Horizon Europe, che svolgono un progetto di mobilità in un paese terzo non associato, prima di tornare in Europa. Il bando si chiuderà il 10 settembre 2025 e si prevede che finanzierà circa 1.650 progetti.

Tutto divide gli europei, ma sulla cultura ci si ritrova uniti

Secondo un nuovo sondaggio Eurobarometro pubblicato dalla Commissione europea, l'87% degli europei intervistati ritiene che la cultura e lo scambio culturale dovrebbero svolgere un ruolo molto importante nell'UE, affinché i cittadini dei diversi Stati membri possano sentirsi più europei. L'86% afferma che il patrimonio culturale è importante per l'Europa. Il 77% ritiene che gli artisti possano esprimere liberamente le proprie idee e opinioni senza timore di censura o rappresaglie da parte del governo.

Tuttavia, la percezione della libertà artistica varia da uno Stato membro all'altro. Quasi la metà degli europei ha preso parte ad attività artistiche negli ultimi 12 mesi, un aumento significativo rispetto al 2013, quando la percentuale era del 37%. L'Eurobarometro rivela inoltre che gli europei ritengono che il loro Paese e l'Unione europea dovrebbero collaborare più strettamente in materia di politica culturale.

"Questi risultati dimostrano quanto sia importante la cultura per gli europei, non solo perché fa parte della loro identità, ma anche perché costituisce un fondamento comune per il futuro dell'Europa", ha affermato Glenn Micallef, Commissario per l'equità intergenerazionale, i giovani, la cultura e lo sport. I cittadini stanno esprimendo chiaramente le loro aspettative: giusta remunerazione per gli artisti, tutela della libertà artistica e migliore accesso alla cultura. Questo feedback influenzerà direttamente la Bussola Culturale per l'Europa, che presenterò più avanti quest'anno.

Il sondaggio è stato condotto tra febbraio e aprile 2025 e ha raccolto le risposte di oltre 26.300 cittadini dell'UE. Il rapporto completo e dettagliato e le schede informative per ciascuno dei 27 Stati membri dell'UE sono stati pubblicati oggi sul sito web dell'Eurobarometro.

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La Giornata UE
28/04/2025

L'onda d'urto di Papa Francesco

Nel solenne rimescolamento di ruoli e contrapposizioni  avvenuto all'ombra del feretro di Papa Francesco, il giorno del suo funerale, viene in evidenza la possibilità che l'Europa debba riportare al centro le sue nuove priorità strategiche. 

La Chiesa cristiana, portatrice di una millenaria forza interiore ancor prima che esteriore, è riuscita ad imporre il crisma dell'umiltà al gioco delle relazioni internazionali. Ed ecco, il presidente della potenza che domina il mondo seduto di fronte ad un guerriero in cerca di via d'uscita, entrambi fatti accomodare su semplici sedie, nel mezzo della maestosità del sacro, quasi a voler ricordare loro che la superbia umana sbiadisce al copsetto di Dio .E' presto per dire se la forza simbolica avrà frutti concreti, ma, sia pure per lo spazio di pochi minuti, ha ripreso fiato il dialogo, sia pure sottovoce, come tra occupanti abusivi di uno spazio non loro, senza lo scudo della diplomazia ufficiale e dei suoi rapporti di forza.

L'Europa vede agitarsi al suo interno, invece, le dissonanze tra la Commissione ed il Parlamento europeo, che più di una volta prova a richiamarla nei ranghi della questione morale. 

E' chiaro, ormai, che la necessità di agire, anche se con tempi lunghi, nei nuovi scenari mondiali sta determinando uno iato sulle questioni che attengono più propriamente agli aspetti etici. L'Europa, a forza di difendersi, prima dai migranti ora dalle minacce di guerra, sta finendo per attaccare se stessa.

Ma il Parlamento, proprio su questo campo, intravede la possibilità di rafforzare il ruolo di portavoce del pensiero dei cittadini europei. Più sensibile di un'istituzione pragmatica quale necessariamente deve essere la Commissione europea, l'assise di Strasburgo si mostra nonostante tutto sensibile alle proteste ed alle inquietudini della coscienza europea. E' difficile, ma può provarci, a ripensare la sua visione di guerra e pace, senza tirarsi indietro di fronte a temi scottanti quali la migrazione.

CLS

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Editoriale
25/04/2025

La Giornata della Commissione 25/04/2025

L'Europa lancia la strategia per le infrastrutture di ricerca e apre alla consultazione con gli operatori scientifici

Una nuova strategia europea sulle infrastrutture di ricerca e tecnologia garantirà ai ricercatori, agli innovatori e all'industria in Europa l'accesso a strutture e servizi all'avanguardia. Ciò sosterrà l'eccellenza scientifica e tecnologica e la competitività industriale. A questo proposito, la Commissione ha invitato tutti i soggetti interessati a contribuire allo sviluppo della futura strategia. Ciò rafforzerà la sostenibilità, l'accessibilità e l'efficienza delle infrastrutture di ricerca e tecnologia europee. Ciò garantirà inoltre che rimangano all'avanguardia nei progressi scientifici e tecnologici.

Ekaterina Zaharieva, Commissaria per le Start-up, la Ricerca e l'Innovazione, ha dichiarato: "Le infrastrutture di ricerca e tecnologia europee sono il fondamento del nostro ecosistema dell'innovazione. Invitiamo ricercatori, responsabili politici, dirigenti aziendali e tutte le parti interessate a condividere le loro idee e a contribuire a plasmare il futuro di queste infrastrutture, garantendo la prosperità e la leadership industriale dell'UE".

Essendo sede delle infrastrutture di ricerca più avanzate al mondo, l'Europa vanta un portafoglio diversificato, ben sviluppato e in crescita di infrastrutture tecnologiche. Queste strutture forniscono capacità scientifiche e tecnologiche essenziali ai ricercatori e agli stakeholder del settore, sia per favorire l'eccellenza nella scienza fondamentale sia per testare e migliorare tecnologie innovative. Sono inoltre essenziali per attrarre e trattenere i talenti scientifici a livello mondiale. Allo stesso tempo, le loro attività promuovono ecosistemi di innovazione locali, in cui prosperano organizzazioni di ricerca e tecnologia, start-up innovative, grandi aziende e piccole e medie imprese. Il rafforzamento delle infrastrutture di ricerca e tecnologia è una delle priorità della Commissione per preservare e promuovere la prosperità e la competitività dell'Europa, nonché una priorità nel quadro dello Spazio europeo della ricerca.

Il Comitato consultivo sulla cybersicurezza nel settore sanitario cerca esperti

Gli esperti dovranno far parte del nuovo Comitato consultivo sulla sicurezza informatica nel settore sanitario, un elemento chiave del piano d'azione della Commissione europea sulla sicurezza informatica per gli ospedali e gli operatori sanitari, che mira a rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari in tutta l'Unione europea. Il Comitato, infatti, fornirà consulenza alla Commissione e al suo centro di supporto alla sicurezza informatica per ospedali e operatori sanitari.

La missione del Comitato comprende la condivisione delle migliori pratiche di sicurezza informatica per rafforzare le difese digitali, facilitare la collaborazione tra settori e guidare lo sviluppo di risorse personalizzate, formazione e servizi di risposta rapida per proteggere meglio i dati dei pazienti e garantire la continuità delle cure. Questo approccio coordinato riflette l'impegno dell'UE nel costruire un sistema sanitario resiliente di fronte alle crescenti minacce informatiche.

Fino a 15 esperti dei settori sanitario e della sicurezza informatica entreranno a far parte del Comitato, apportando prospettive diverse e conoscenze specialistiche. Può includere operatori sanitari e altre entità sanitarie, fornitori di servizi di sicurezza informatica, nonché membri che rappresentano un interesse comune. I membri saranno nominati per un mandato di due anni, con possibilità di rinnovo. La scadenza per la presentazione delle domande è il 23 maggio.

Nella sezione in abbonamento testo dell'invito a candidature

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La Giornata UE
23/04/2025

L'Europa ancora una volta al cospetto della storia

Ancora una volta l'Europa calca le scene con il fiato dei grandi eventi sul collo. 

Ai funerali di Papa Francesco le Istitutzioni europee saranno rappresentate ai massimi livelli, eppure il ruolo che ricoprono i suoi rappresentanti li pone quasi in secondo piano rispetto all'attesa parata di capi di stato e primi ministri.

L'eterna cenerentola che manca sempre di un soffio l'ambito sogno di diventare una principessa.

Possiamo certo chiederci se, al di là della figura carismatica di Papa Francesco, sia oggi vivo un senso religioso nelle vicende convulse che caratterizzano i nostri tempi, se l'Europa, in ultima analisi, abbia mai avuto un'anima, come nelle aspirazioni coltivate da Jacques delors sul futuro dell'integrazione tra i popoli europei.

A ben vedere, da Maastricht in poi abbiamo assistito ad una marcata accelerazione sull'integrazione economica e dei mercati, ed allo stesso tempo ad uno sforzo soltanto residuale di gettare le basi per una reciproca conoscenza e e amalgama delle coscienze individuali. In questo senso hanno fatto da apripista i programmi nel campo dell'istruzione scolastica, vero bacino di cittadinanza europea. 

Ma il tutto oggi appare come il tracciato di due treni che non possono convergere verso l'unità risolutiva.

Fu lo stesso delors in realtà a volere che vi fosse un momento istituzionale di dialogo con i leaders religiosi ed i rappresentanti delle filosofie agnostiche; questa prassi è stata poi incorporata nel Trattato di Lisbona,ma non se ne vedono molto gli stimoli. 

Sarebbe giusto forse chiedersi, al copestto con le sfide che ancora una volta si ripropongono con la scomparsa di papa Francesco, cosa ci caratterizza e ci distingue come europei. Se la risposta rimanda ad un patrimonio spirituale che ha reso possibile, a partire da un piccolo seme gettato duemila anni fa, far fiorire nelle contraddizioni e asperità della storia umana l'idea di uguaglianza e, quindi, di libertà, allora dobbiamo ri-prendere coscienza e fierezza del nostro dna spirituale, e correre il rischio di deviare dalle logiche di mercato e competizione globale quando si tratta di puntare più in alto.

La genete nei momenti di smarrimento guarda al dito, sperando che gli mostri la luna. Qule dito ha una grande responsabilità, ma spetta a tutti il compito di prestare orecchio.

CLS

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Editoriale
15/04/2025

Non solo Google, anche l'Europa lancia il suo traduttore multilingua

Nell'ambito di un'iniziativa dell'UE volta a introdurre un vero multilinguismo nell'esperienza di navigazione degli utenti, la Commissione ha lanciato WEB-T, un plugin di traduzione automatica multilingue. Questo plugin consentirà ai proprietari di siti web di rendere disponibili i propri contenuti in oltre 24 lingue.

Accedere ai contenuti nella propria lingua madre è una parte importante dell'esperienza online per molti europei. Dati recenti della Commissione Europea hanno rilevato che il 59% degli europei preferisce leggere contenuti nella propria lingua madre e che alcuni gruppi, in particolare gli anziani, sono più propensi ad abbandonare una pagina se non è disponibile nella loro lingua preferita.

WEB-T affronta queste preoccupazioni, garantendo un accesso equo alle informazioni online. Offrendo contenuti per siti web in più lingue, i proprietari di siti web e i creatori di contenuti potranno rimanere competitivi e inclusivi, connettendosi con più utenti, migliorando il coinvolgimento e garantendo un ampio accesso ai loro spazi digitali: la ricerca dimostra che la traduzione automatica, da sola, ha il potenziale per incrementare enormemente il commercio intra-UE per le PMI dell'UE.

WEB-T è una soluzione di traduzione automatica multilingue per siti web sviluppata nell'ambito del programma DIGITAL Europe della Commissione Europea. Il plugin è disponibile gratuitamente e può essere integrato facilmente nei sistemi backend. È compatibile con le principali piattaforme web, tra cui WordPress, WooCommerce, Drupal, Magento e Joomla, e può anche essere integrato facilmente in diversi CMS. Oltre a offrire la traduzione automatica (MT) per connettere gli europei in diverse lingue, WEB-T ha integrato la traduzione automatica anche in altre importanti lingue globali, come cinese, arabo e giapponese. Ciò consente al plugin non solo di fungere da strumento per l'interconnettività europea, ma anche di supportare le aziende nei loro obiettivi di espansione globale.

Il lancio avviene poco dopo l'apertura di ALT-EDIC, che mira ad affrontare la carenza di dati linguistici europei per i modelli di intelligenza artificiale al fine di aumentare l'intelligenza artificiale multilingue in tutta l'UE. Lo Spazio europeo dei dati linguistici è stato lanciato in concomitanza con ALT-EDIC e migliora la raccolta e la condivisione di dati multilingue nell'UE.

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Focus