Dalle elezioni europee di giugno è difficile trovare una settimana più densa di avvenimenti e confronti tra l'Europa e il resto del mondo. Gli osservatori e gli analisti fanno fatica a comporre il quadro, tanti sono gli input e le suggestioni che ogni singolo giorno della settimana ha regalato. In sequenza: Primo Summit di cooperazione UE - Paesi del Golfo; Vertice europeo dei capi di stato e di governo; Vertice dei ministri della difesa della NATO. Cui si è aggiunta la notiza ieri dell'uccisione da parte dell'esercito israeliano del leader di Hamas, Sinwar, tra l'altro avvenuta per caso.
Eppure su tutti un evento brilla di speranza, mentre a Bruxelles le nubi sono di casa come sempre. Si tratta dell'incontro tra Papa Bergoglio e l'ex premier israeliano Olmert e l'ex ministro degli esteri palestine Al -Kidva, che ha avuto luogo ieri in Vaticano.
Si, perchè una lezione emerge chiara da questa concitata settimana a Bruxelles: i vertici dell'Europa sanno parlare ( a vuoto per lo più) di guerra, ma non sanno cercare la pace. A livello diplomatico, sul conflitto in Medio Oriente tante spaccature e distinguo tra i leader europei, che hanno ulteriormente irradiato verso l'esterno la propria frammentazione interna, già ben visibile a seguito della guerra in Ucraina. Ma non una sola iniziativa di dialogo, anche magari attraverso attori politici fuori dalla scena, ma pur sempre rappresentativi delle loro rispettive comunità.
Come invece ha saputo fare ieri il Vaticano, dando così l'opportunità di portare all'attenzione dell'opinione pubblica almeno un'ipotesi, neanche velleitaria o illusoria, di un nuovo assetto tra Israele e lo Stato palestinese oltre la guerra attuale.
Sembra che in Europa siamo ancora orfani psicologicamente della guerra fredda e ci sentiamo chiamati solo a schierarci con o contro qualcuno, a seconda della posta in gioco. E quando la posta in gioco si riduce a scarti umani in rotta verso le nostre frontiere, allora la coesione fra gli stati europei di colpo si fa compatta e trasversale attorno ad un'unica metafora: fora de ball.
CLS