Quali ambizioni climatiche l'Europa vuole raggiungere entro il 2040

03/07/2025

La Commissione europea ha proposto una modifica alla legge UE sul clima, fissando un obiettivo climatico UE per il 2040 di riduzione del 90% delle emissioni nette di gas serra (GHG) rispetto ai livelli del 1990, come richiesto dagli orientamenti politici della Commissione per il periodo 2024-2029. Ciò offrirà certezza agli investitori e innovazione, rafforzerà la leadership industriale delle nostre imprese e aumenterà la sicurezza energetica dell'Europa. Proprio questa settimana, l'ultimo Eurobarometro ha mostrato un forte sostegno dei cittadini all'azione per il clima dell'UE, fornendo un solido mandato per mantenere la rotta dell'agenda di transizione pulita dell'UE. L'UE è sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo del 55% entro il 2030. La proposta odierna si basa sull'obiettivo giuridicamente vincolante dell'UE di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 e definisce un percorso più pragmatico e flessibile per raggiungerlo, nell'ottica di un'economia europea decarbonizzata entro il 2050.

In linea con la Bussola della Competitività dell'UE, il Clean Industrial Deal e il Piano d'azione per un'energia accessibile, l'obiettivo climatico proposto per il 2040 tiene pienamente conto dell'attuale panorama economico, geopolitico e di sicurezza e offre a investitori e imprese la prevedibilità e la stabilità di cui hanno bisogno nella transizione energetica pulita dell'UE. Mantenendo la rotta sulla decarbonizzazione, l'UE vorrebbe stimolare gli investimenti nell'innovazione, creare più posti di lavoro e crescita, aumenterà la resilienza agli impatti dei cambiamenti climatici e diventare più indipendente dal punto di vista energetico.

La Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: "I cittadini europei, sempre più sensibili all'impatto dei cambiamenti climatici, si aspettano che l'Europa agisca. L'industria e gli investitori si aspettano che stabiliamo una direzione di marcia prevedibile. Oggi dimostriamo di essere fermamente convinti del nostro impegno a decarbonizzare l'economia europea entro il 2050. L'obiettivo è chiaro, il percorso è pragmatico e realistico".

La proposta definisce un modo per raggiungere l'obiettivo del 2040 in modo diverso rispetto al passato. Due elementi centrali della proposta sono la flessibilità e l'importanza di accelerare e rafforzare le giuste condizioni abilitanti per sostenere questo obiettivo del 90%. Un elemento centrale è la flessibilità che la Commissione prenderà in considerazione nella progettazione dei futuri atti legislativi per raggiungere questo obiettivo climatico entro il 2040. Tra queste rientrano la possibilità di conteggiare i crediti in termini di contenimento delle emissioni  acquisiti nei confronti di paesi terzi a partire dal 2036, l'utilizzo di assorbimenti permanenti nazionali nel sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (EU ETS) e una maggiore flessibilità di compensazione tra settori per contribuire al raggiungimento degli obiettivi in ​​modo economicamente vantaggioso e socialmente equo. Concretamente, significa che uno Stato membro avrà la  possibilità di compensare le difficoltà incontrate in un settore specifico  con un risultato superiore alla media nella riduzione delle emissioni derivanti da rifiuti e trasporti.

La Commissione ha pubblicato oggi una comunicazione sull'attuazione delle prime proposte relative al Clean Industrial Deal, a pochi mesi dalla sua presentazione. La sua attuazione è fondamentale per il raggiungimento dell'obiettivo climatico del 2040. 

Uno dei risultati chiave è il quadro normativo per gli aiuti di Stato del Clean Industrial Deal, adottato la scorsa settimana, per sostenere ulteriormente gli investimenti nella transizione verso l'energia pulita. È stata inoltre concordata la semplificazione del meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera (CBAM), esentando il 90% degli importatori, riducendo così la burocrazia e garantendone un'attuazione fluida. Questa semplificazione rappresenta il primo passo prima di una revisione più generale del CBAM a fine anno, accompagnata da proposte legislative volte a rafforzare il meccanismo. La comunicazione odierna illustra i risultati dell'analisi della Commissione su come trovare una soluzione al problema della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio dalle esportazioni.

A integrazione del quadro normativo sugli aiuti di Stato e della comunicazione odierna, la Commissione ha inoltre pubblicato la raccomandazione sugli incentivi fiscali per incoraggiare gli investimenti nelle tecnologie pulite e nella decarbonizzazione industriale, attraverso misure come l'ammortamento accelerato e i crediti d'imposta. Ha inoltre presentato una raccomandazione e documenti di orientamento per ottimizzare l'uso delle nuove norme UE sulle energie rinnovabili, volte a espandere le energie rinnovabili e ridurre i costi energetici.

Le misure per l'energia a prezzi accessibili volte ad aumentare la produzione di componenti di rete e a sostenere i contratti di acquisto di energia (PPA), il progetto pilota per la futura Banca per la decarbonizzazione industriale, il prossimo piano d'azione per l'industria chimica e i dialoghi settoriali con le parti interessate sono tra le azioni che contribuiranno alla realizzazione del Clean Industrial Deal. Attese per la fine di questo mese, le proposte per il prossimo Quadro finanziario pluriennale definiranno anche le modalità con cui il futuro bilancio dell'UE sosterrà la transizione verso un'economia pulita.

La legge europea sul clima, entrata in vigore nel luglio 2021, sancisce l'impegno dell'UE a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e l'obiettivo intermedio di riduzione di almeno il 55% delle emissioni nette di gas serra entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione concordati, l'UE ha adottato un pacchetto legislativo per il 2030, noto come "Fit for 55", la cui attuazione da parte degli Stati membri – essenziale per il raggiungimento degli obiettivi del 2040 – è in corso. La valutazione dei Piani Nazionali per l'Energia e il Clima (PNEC) da parte della Commissione, presentata il 28 maggio, ha mostrato che l'UE si sta avvicinando collettivamente all'obiettivo climatico del 2030 di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra.

La legge sul clima prevede giuridicamente un obiettivo climatico intermedio per il 2040 per accelerare il raggiungimento della neutralità climatica, una proposta necessaria entro sei mesi dal primo Bilancio Globale dell'Accordo di Parigi, raggiunto nel dicembre 2023.

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