La Giornata della Commissione 15/02/2024

15/02/2024

Quanto costerà la ricostruzione dell'Ucraina? Nel pieno del conflitto la Commissione prova a fare un calcolo

A due anni dall'inizio della guerra in Ucraiana, una valutazione congiunta dei danni e dei bisogni (RDNA3) pubblicata oggi dal governo ucraino,  Banca mondiale, Commissione europea e Nazioni Unite stima che allo stato attuale, il costo totale della ricostruzione e del recupero in Ucraina sarà di 486 miliardi di dollari (452,8 miliardi di euro) nel prossimo decennio, rispetto ai 411 miliardi di dollari (383 miliardi di euro) stimati un anno fa.

Solo nel 2024, le autorità ucraine stimano che il Paese avrà bisogno di circa 15 miliardi di dollari (14 miliardi di euro) per le priorità immediate di ricostruzione con un’attenzione particolare al sostegno del settore privato insieme alla ricostruzione delle case, infrastrutture e servizi, energia e trasporti. L'analisi mette in evidenza come circa 5,5 miliardi di dollari (5,1 miliardi di euro) di questi finanziamenti sono già garantiti, sia dai partner internazionali che dalle risorse proprie, mentre altri 9,5 miliardi di dollari (8,9 miliardi di euro) sono attualmente privi di copertura finanziaria. 

Rispetto all'ultima valutazione (RDNA2), il governo ucraino, con il sostegno dei suoi partner, ha potuto far fronte ad alcune delle esigenze più urgenti. Ad esempio, nel settore edilizio, secondo i dati del governo ucraino, nel 2023, è stato speso 1 miliardo di dollari (931,7 milioni di euro) per la ricostruzione degli edifici danneggiati. Nel settore dei trasporti sono stati effettuati oltre 2.000 km di riparazioni di emergenza su autostrade, superstrade e altre strade nazionali. Nel settore dell’istruzione, le autorità locali hanno ricostruito circa 500 istituti scolastici e da gennaio 2023 la percentuale di istituti scolastici dotati di rifugi antiaerei è aumentata dal 68% all’80%.

Il programma InvestEU e la BEI finanziano l'adeguamento delle  infrastrutture  stradali italiane alle criticità legate al clima.

La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) concede un prestito di 1,2 miliardi di euro ad Autostrade per l'Italia SpA (ASPI). Una quota di 800 milioni di euro di questo investimento è a carico del programma InvestEU. Tra gli obiettivi principali del finanziamento vi è l'ammodernamento e il potenziamento dei quasi 3.000 km di autostrade italiane gestite da ASPI per migliorarne la sicurezza e la durata.

Il finanziamento riguarda ad esempio, la modernizzazione delle infrastrutture stradali e l’installazione di nuove stazioni di ricarica per veicoli elettrici, e per rendere le infrastrutture stradali più resilienti alle sfide legate al clima, come gli eventi meteorologici estremi. La BEI stima che l'attuazione del progetto contribuirà alla creazione di più di 13.000 posti di lavoro.

Il Commissario per l'Economia, Paolo Gentiloni, ha dichiarato: “Questo investimento consistente nelle infrastrutture di trasporto italiane renderà la guida sulle nostre autostrade più sicura e migliorerà la loro resilienza agli eventi climatici estremi, che sappiamo sono destinati a diventare sempre più comuni. Sono particolarmente lieto che, attraverso questa significativa iniezione di finanziamenti da parte di InvestEU e della BEI, l’UE stia contribuendo a sostenere più di 13.000 posti di lavoro in Italia”.

Aiuti di stato per per le infrastrutture dell'idrogeno. La Commissione autorizza un Progetto di Comune Interesse Europeo (IPCEI)

Sono sette gli Stati membri che partecipao al progetto  denominato "IPCEI Hy2Infra": Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Slovacchia. L'IPCEI dovrebbe rafforzare l'approvvigionamento di idrogeno rinnovabile, riducendo così la dipendenza dal gas naturale e contribuendo al conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo e del piano REPowerEU

L'IPCEI Hy2Infra interesserà un'ampia parte della catena del valore dell'idrogeno e sosterrà:

la diffusione di elettrolizzatori su larga scala per 3,2 GW per produrre idrogeno rinnovabile

- la realizzazione di condotte di trasporto e distribuzione dell'idrogeno nuove e riconvertite per circa 2 700 km;

-  lo sviluppo di impianti di stoccaggio dell'idrogeno su larga scala con una capacità di almeno 370 GWh;

- la costruzione di terminali di movimentazione e delle relative infrastrutture portuali per vettori di idrogeno organico liquido ("LOHC") al fine di gestire 6 000 tonnellate di idrogeno all'anno.

Gli Stati membri erogheranno fino a 6,9 miliardi di € in finanziamenti pubblici, che dovrebbero a loro volta liberare 5,4 miliardi di € di investimenti privati. 32 imprese con attività in uno o più Stati membri, tra cui anche piccole e medie imprese ("PMI"), parteciperanno a 33 progetti nel quadro dell'IPCEI.

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