Risoluzione del Consiglio su un nuovo quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e formazione (2021-2030)

08/11/2021

La pandemia di COVID-19 ha creato diverse sfide e opportunità per i sistemi e le comunità di istruzione e formazione, mettendo in luce l’impatto del divario digitale e delle lacune a livello di connettività all’interno degli Stati membri. Lo spazio europeo dell’istruzione consentirà ai discenti di proseguire i loro studi in diverse fasi della vita e di cercare occupazione in tutta l’UE.

Contesto

Nel 2017, nella dichiarazione di Roma, i leader dell’UE si sono impegnati a lavorare per un’Unione in cui i giovani ricevano la migliore istruzione e formazione possibile; inoltre in occasione del vertice sociale di Göteborg del 2017, hanno concentrato il proprio lavoro nel pilastro europeo dei diritti sociali, che sancisce il diritto a un’istruzione, a un apprendimento lungo tutto l’arco della vita e a un’assistenza tempestiva e su misura per migliorare le prospettive di occupazione o di attività autonoma, nonché il diritto dei bambini all’educazione e la cura della prima infanzia a costi sostenibili e di qualità.

A partire dal 2018 la Commissione, insieme agli Stati membri, ha avviato la creazione di uno spazio europeo dell’istruzione a cui il Consiglio ha risposto adottando le proprie conclusioni intitolate “Verso la prospettiva di uno spazio europeo dell’istruzione” e la risoluzione dell’8 novembre 2019, sull’ulteriore sviluppo dello spazio europeo dell’istruzione a sostegno di sistemi di istruzione e formazione orientati al futuro.

Nel 2020 il lavoro svolto nell’ambito del Processo di Bologna è stato rafforzato dal comunicato ministeriale di Roma come pure nel quadro del processo di Copenaghen, anch’esso potenziato di recente tramite la dichiarazione di Osnabrück del novembre 2020. Infine, la strategia annuale di crescita sostenibile 2021 sottolinea l’importanza di garantire pari opportunità e un’istruzione inclusiva, prestando particolare attenzione ai gruppi svantaggiati e investendo nella riqualificazione e nel miglioramento del livello delle competenze.

La pandemia di COVID-19 ha creato diverse sfide e opportunità per i sistemi e le comunità di istruzione e formazione, mettendo in luce l’impatto del divario digitale e delle lacune a livello di connettività all’interno degli Stati membri. Lo spazio europeo dell’istruzione consentirà ai discenti di proseguire i loro studi in diverse fasi della vita e di cercare occupazione in tutta l’UE. lo spazio europeo dell’istruzione sarà un settore in cui gli studenti, le studentesse e il personale della scuola potranno facilmente cooperare e comunicare tra discipline, culture e frontiere e in cui le qualifiche e i risultati dell’apprendimento ottenuti durante i periodi di studio all’estero saranno automaticamente riconosciuti.

LE CINQUE PRIORITA STRATEGICHE

Priorità strategica 1: migliorare la qualità, l’equità, l’inclusione e il successo per tutti nell’istruzione e nella formazione

L’abbandono dell’istruzione e della formazione rimane una sfida, in particolare se si considerano le conseguenze dovute alla pandemia di COVID-19. È necessario abbassare il tasso di abbandono dell’istruzione e della formazione e puntare a garantire l’ottenimento da parte di un numero sempre maggiore di giovani di un titolo di istruzione secondaria. Tuttavia, in tutta Europa gli studenti e le studentesse che provengono da contesti svantaggiati sono sovrarappresentati tra quelli che ottengono risultati insufficienti e la pandemia di COVID-19 ha messo ancora più in luce e a dura prova tale aspetto. Sarebbe a tal proposito opportuno dissociare il completamento di un ciclo di studi e i relativi risultati dallo status sociale, economico e culturale o da altre circostanze personali. Un’educazione e una cura della prima infanzia di qualità svolgono un ruolo particolarmente importante e dovrebbero essere ulteriormente potenziate in quanto punto di partenza per il futuro successo scolastico. Esse non dovrebbero dipendere in alcun modo, inoltre, dalle condizioni personali di chi punta a raggiungere gli obiettivi scolastici.

Un’istruzione e una formazione inclusive implicano anche lo sviluppo della sensibilità di genere nei processi di apprendimento e in seno agli istituti di istruzione e formazione come pure la lotta e lo smantellamento degli stereotipi di genere. Le professioni tradizionalmente dominate da uomini o donne dovrebbero essere ulteriormente promosse presso le persone del sesso sottorappresentato. Le tecnologie digitali svolgono un ruolo importante nel rendere gli ambienti di apprendimento, i materiali didattici e i metodi di insegnamento adattabili e appropriati per discenti eterogenei. Possono favorire un’inclusione autentica, a condizione che le questioni relative al divario digitale, sia in termini di infrastrutture che di competenze digitali, siano affrontate in parallelo.

Priorità strategica 2: fare in modo che l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e la mobilità divengano una realtà per tutti

L’apprendimento longevo è uno dei cardini su cui si muovono la visione e gli obiettivi globali nell’UE in tema di formazione e istruzione. Affinché ciò avvenga occorrono una maggiore flessibilà e resilienza dei sistemi di istruzione e formazione che si rivolgano a un insieme più eterogeneo di discenti offrendo: il riconoscimento e la validazione dell’apprendimento precedente; l’opportunità di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione, anche a livelli di qualificazione superiori e durante tutta la vita lavorativa, con il sostegno di iniziative come   quelle delle università europee e dei centri di eccellenza professionale, avviate tramite il programma Erasmus+. Nell’UE il tasso medio di partecipazione degli adulti all’apprendimento rimane basso, il che compromette una crescita economica veramente sostenibile ed equa nell’Unione. Non si può perciò prescindere dalle innovazioni nei percorsi di apprendimento, da nuovi approcci pedagogici e da contesti di apprendimento in tutti gli istituti di istruzione e formazione, nonché all’interno dei luoghi di lavoro e delle comunità. Andrebbero inoltre rafforzate misure volte a motivare gli adulti e permettere loro di acquisire competenze di base, in modo da garantire pari opportunità e una maggiore partecipazione sociale.

La mobilità è un elemento essenziale dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e un importante strumento di crescita personale, di occupabilità e adattabilità, e in quanto tale dovremmo continuare ad ampliarlo considerandolo uno degli strumenti più efficaci al fine di aumentare la qualità e l’inclusione nell’istruzione e formazione nonché promuovere il multilinguismo nell’UE.

Sono necessari sforzi costanti per avvalersi delle iniziative europee volte a promuovere la mobilità, comprese quelle finanziate nell’ambito di Erasmus+.

Priorità strategica 3: rafforzare le competenze e la motivazione nelle professioni nel settore dell’istruzione

Per sostenere l’innovazione, l’inclusione, la qualità e i risultati nell’istruzione e nella formazione occorre prestare attenzione al benessere dei docenti, dei formatori e del personale della scuola. È inoltre necessario aumentare l’attrattività della professione di docente e rivalorizzarla in un momento in cui i paesi dell’UE si trovano ad affrontare carenza e invecchiamento del corpo docente.

In aggiunta, il ruolo centrale della leadership nel settore dell’istruzione e formazione andrebbe tenuto in considerazione quando si progettano contesti e condizioni favorevoli allo sviluppo delle competenze e della motivazione dei docenti, dei formatori e del personale della scuola. Iniziative quali le Europass Teacher Academy, avviate attraverso il programma Erasmus+, faciliteranno la creazione di reti, la condivisione delle conoscenze e la mobilità tra istituti offrendo a docenti e formatori opportunità di apprendimento in tutte le fasi della loro carriera.

Priorità strategica 4: rafforzare l’istruzione superiore europea

Il settore dell’istruzione superiore e gli stessi istituti di istruzione superiore, mai come in questo ultimo anno, hanno dimostrato la propria resilienza. La crisi ha creato l’opportunità di ulteriore sviluppo nell’ambito della prevista agenda per la trasformazione dell’istruzione superiore. Nel prossimo decennio gli istituti di istruzione superiore saranno incoraggiati a trovare nuove forme di cooperazione più approfondite attraverso alleanze transnazionali, mettendo in comune conoscenze e risorse e creando maggiori opportunità per la mobilità e la partecipazione di studenti e personale.

In futuro sarà importante continuare a lavorare nell’ambito del processo di Bologna, creando nel contempo sinergie maggiori e più forti con lo Spazio europeo della ricerca (SER) ed evitando strutture o strumenti paralleli o doppi.

Priorità strategica 5: sostenere le transizioni verde e digitale nell’istruzione e nella formazione e attraverso l’istruzione e la formazione

Sia la transizione verso un’economia circolare, climaticamente neutra e sostenibile dal punto di vista ambientale, sia quella verso un mondo più digitale avranno un impatto sociale, economico e occupazionale significativo.

Gli istituti di istruzione e formazione devono includere le dimensioni verde e digitale nel proprio sviluppo organizzativo. A tal fine servono investimenti, in particolare negli ecosistemi educativi digitali, non solo per integrare una prospettiva di sostenibilità ambientale così come competenze digitali di base e avanzate, ma anche per riorientare gli istituti di istruzione e formazione verso un approccio che coinvolga tutta la scuola e creare contesti di istruzione inclusivi, sani e sostenibili. In tale contesto, è importante modernizzare gli indirizzi di studio su scienza, tecnologia, ingegneria, arti e matematica (STEAM).

Conclusioni

L’Unione europea prende in considerazione e ha a cuore le condizioni lavorative dei docenti e punta dunque alla creazione di meccanismi nuovi, rafforzando quelli già esistenti, che promuovano il benessere dei docenti aiutandoli ad affrontare l’eventuale stress. Tale trattamento è ovviamente riservato anche a formatori e personale pedagogico delle scuole.

La dedizione finalizzata a ridurre gli squilibri di genere a tutti i livelli e in tutte le tipologie di professioni connesse all’istruzione e alla formazione è un ingrediente immancabile nella ricetta europea per il miglioramento del sistema scolastico e di apprendimento. La conoscenza finale che i docenti europei devono essere in grado di fornire ai giovani sarà la capacità di vivere con coscienza, lavorare e contribuire allo sviluppo sostenibile e di accrescere il benessere di tutti i discenti.

Per concludere, il livello di istruzione generale europeo dipende per una buona parte dal livello di benessere dei docenti, dei formatori e di tutto il personale scolastico che lavora in prima linea per tenere alto il livello di qualità della cultura nei giovani.

Luca Persiani

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