Le promesse di non abbandonare l'Ucraina e il monito della Caritas

23/02/2024

Il giorno dopo l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio 2022, la Confederazione delle  Caritas si è mobilitata per fornire sostegno immediato alle due organizzazioni cattoliche locali – Caritas Ucraina e Caritas-Spes Ucraina – che operano in 100 centri di aiuto in tutto il Paese. Da allora, i due enti di solidarietà hanno aiutato 3,8 milioni di persone e la Caritas oggi è il maggiore fornitore di aiuti umanitari e servizi sociali.

Tuttavia, il sostegno della Caritas si estende ben oltre l’Ucraina e si concentra anche sui bisogni di milioni di rifugiati ucraini che vivono in Europa. Caritas Europa ha un ruolo nel sostenere la risposta umanitaria regionale nei paesi vicini all'Ucraina (Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Moldavia, Polonia, Romania, Slovacchia, ecc.). Nel momento in cui la maggior parte dei governi europei, e la stessa Commissione Europea, riducono i finanziamenti umanitari per i progetti in Ucraina, la Caritas lancia un monito accorato   sulle conseguenze in termini di assistenza alle persone in fuga dalla guerra.

Le organizzazioni Caritas nazionali nei paesi vicini segnalano con preoccupazione  un crescente calo della solidarietà e difficoltà  nell’attuazione della Direttiva europea sulla protezione temporanea (TPD), che garantisce procedure rapide nel rilascio dei permessi di soggiorno e di lavoro  a milioni di rifugiati. Sempre più rifugiati faticano a ricevere un sostegno adeguato e rischiano l’esclusione dai programmi statali, compresi quelli che si trovano in situazioni vulnerabili. Pertanto, Caritas Europa esorta i governi europei a non diminuire il loro sostegno ai rifugiati ucraini e a garantire l’adeguata attuazione della TPD.

Inoltre, in vista della  scadenza della Direttiva a marzo 2025, la Caeitas invita l’UE a pianificare in modo adeguato  la transizione al regime normale. Dovrebbero essere previste diverse opzioni, insieme a un’ulteriore estensione della TPD, come il passaggio al sistema di asilo o  altre forme di protezione temporanea.

La Segreteria Generale di Caritas Europa, Maria Nyman ha dichiarato:  "La storia dell’Europa è cambiata irreversibilmente due anni fa con l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia. Ho visitato l'Ucraina e ho constatato personalmente le conseguenze delle atrocità della guerra su così tante persone e in così tanti luoghi. La Caritas fornisce sostegno a coloro che sono sopravvissuti e alle loro famiglie, e a coloro che vogliono ricostruire la propria vita, casa e comunità. Continueremo a essere solidali e a fornire il nostro costante sostegno per tutto il tempo necessario e pregheremo per il giorno in cui il popolo ucraino potrà vivere di nuovo in pace."

Caritas riporta che le condizioni di vita in Ucraina sono ancora estremamente difficili, con oltre 14 milioni di cittadini in stato di forte bisogno in terminii di di aiuti umanitari. In particolare, Caritas-Spes Ucraina esprime la propria preoccupazione per la contaminazione di numerose fonti d'acqua, del suolo e degli ecosistemi. Inoltre, quasi 3,3 milioni di persone bisognose di aiuti vivono in comunità in prima linea nell’est e nel sud del paese. In queste regioni dell’Ucraina, compresi i territori sotto il controllo temporaneo della Federazione Russa, milioni di persone lottano per avere un accesso adeguato all’acqua, al cibo, alla salute, all’alloggio, alla protezione e ad altri servizi essenziali.

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