Dati sulla resistenza antimicrobica (AMR): l'uso di antibiotici nell'UE diminuisce, ma occorre fare di più

17/11/2022

Alla vigilia della Giornata europea di sensibilizzazione sugli antibiotici (EAAD), un sondaggio paneuropeo sulla resistenza antimicrobica mostra che metà degli europei crede ancora erroneamente che gli antibiotici uccidano i virus. Allo stesso tempo, il 23 % degli intervistati ha assunto antibiotici nell'ultimo anno, la cifra più bassa dal 2009 e che mostra chiaramente che il lavoro degli Stati membri e della Commissione per contribuire a sensibilizzare i cittadini sui rischi di un uso eccessivo di antibiotici sta portando risultati. Tuttavia occorre fare molto di più.

La resistenza antimicrobica (AMR) rappresenta uno dei maggiori rischi per la salute umana ed è una delle 3 principali minacce per la salute identificate dall'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) della Commissione e tale da richiedere urgenti misure di coordinamento a livello dell'UE. I nuovi dati pubblicati oggi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) stimano che, in tutta l'Unione europea, l'Islanda e la Norvegia, più di 35.000 persone muoiono ogni anno a causa di infezioni resistenti agli antibiotici. Tali infezioni causano ulteriori 1,5 miliardi di euro di costi sanitari e perdite di produttività nell'UE.

Uno speciale sondaggio di Eurobarometro pubblicato oggi offre una panoramica dell'atteggiamento degli europei nei confronti degli antibiotici. I principali risultati sono:

- L'uso di antibiotici ha raggiunto un minimo storico: il 23% degli europei afferma di aver assunto antibiotici in forma orale nell'ultimo anno, il minimo dal 2009. Ma questo varia dal 42% a Malta al 15% in Svezia e Germania.

- Circa l'8% degli antibiotici è stato assunto senza prescrizione medica.

- Una percentuale molto ampia di europei ha assunto antibiotici senza giustificazione (vale a dire solo per infezioni virali o sintomi ).

Inoltre, solo la metà (50%) degli intervistati mostra di sapere che gli antibiotici sono inefficaci contro i virus.  E solo 3 europei su 10 sanno che l'uso ingiustificato di antibiotici li rende inefficaci, che l'assunzione di antibiotici dovrebbe essere interrotta solo dopo aver completato l'intero trattamento, che gli antibiotici spesso comportano effetti collaterali, come la diarrea, e che gli antibiotici non sono efficaci contro il raffreddore.

Nuovi dati pubblicati oggi dall'ECDC mostrano che, complessivamente, tra il 2016 e il 2020, nell'UE/SEE, il numero di infezioni e decessi dovuti alla resistenza antibatterica è aumentato in modo significativo. Tra il 2017 e il 2021, c'è stato anche un aumento del numero e della proporzione di Klebsiella pneumoniae e Acinetobacter spp., infezioni invasive resistenti ai carbapenemi, un gruppo di antibiotici spesso usati come ultima risorsa.

C. Lombardi Satriani

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