Proteggere meglio gli informatori: nuove norme a livello dell'UE a partire dal 2021


7 ottobre 2019

L'UE garantirà un livello di protezione elevato per gli informatori in un'ampia gamma di settori, tra cui gli appalti pubblici, i servizi finanziari, il riciclaggio di denaro, la sicurezza dei prodotti e dei trasporti, la sicurezza nucleare, la salute pubblica, la protezione dei consumatori e dei dati.

Oggi il Consiglio ha adottato formalmente nuove norme in materia di protezione degli informatori. Le nuove norme imporranno la creazione di canali sicuri per effettuare le segnalazioni sia all'interno di un'organizzazione - privata o pubblica - che alle autorità pubbliche. Garantiranno inoltre un livello di protezione elevato per gli informatori contro le ritorsioni e obbligheranno le autorità nazionali a informare adeguatamente i cittadini e a impartire ai funzionari pubblici una formazione su come trattare le segnalazioni.

L'atto legislativo sarà ora ufficialmente firmato, dopodiché pubblicato nella Gazzetta ufficiale. Gli Stati membri avranno due anni per recepire le nuove norme nel diritto nazionale.

Gli informatori sono persone che parlano apertamente quando sono testimoni di un comportamento illecito nell'ambito del proprio lavoro, che può nuocere all'interesse pubblico, ad esempio danneggiando l'ambiente, la salute pubblica e la sicurezza dei consumatori e le finanze pubbliche.

Attualmente la protezione garantita agli informatori è frammentata. Al momento solo 10 paesi dell'UE dispongono di una legislazione completa in materia di protezione degli informatori. A livello dell'UE esiste una legislazione solo in un numero limitato di settori (per lo più in materia di servizi finanziari), che include misure per proteggere gli informatori.

Uno studio del 2017 realizzato per conto della Commissione ha stimato, solo per gli appalti pubblici, una perdita di potenziali benefici dovuta alla mancanza di protezione degli informatori compresa tra i 5,8 e i 9,6 miliardi di EUR all'anno per l'UE nel suo insieme.