La mitigazione del rischio sismico è una ‘corsa contro il tempo’


12 ottobre 2017

Il Comitato europeo delle regioni (CdR) esorta l’Unione europea a rispondere alla terribile perdita di vite umane causata quest’anno dai terremoti in Italia, attuando una politica a lungo termine volta a favorire la ristrutturazione degli edifici e delle infrastrutture a rischio.

La proposta ‘Una politica europea per la riqualificazione sismica del patrimonio edilizio ed infrastrutturale’ è stata elaborata proprio su iniziativa del CdR, il quale collabora con l’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio catastrofi (UNISDR) al fine di incoraggiare gli enti locali e regionali di tutta Europa a proteggere le loro comunità dai danni causati dalle catastrofi naturali.

Il relatore del CdR Vito Santarsiero sottolinea il punto fondamentale che differenzia un ‘problema’ da una ‘catastrofe’: “Gli edifici a rischio fanno la differenza […]. Dobbiamo rendere i nostri edifici antisismici, perché siamo in una corsa contro il tempo prima del prossimo terremoto. Costerà soldi, ma potremo anche combinare questi interventi di ristrutturazione – "riqualificazione" – con gli sforzi per migliorare l'efficienza energetica, il che consentirebbe di risparmiare denaro e contribuirebbe a proteggere il clima”.

Santarsiero conferma come l’UE disponga già di norme tecniche antisismiche adeguate e che, con il suo sostegno finanziario, si sia sempre mostrata molto solidale nelle operazioni di recupero post-terremoto. Tuttavia, sarebbero necessari maggiore impegno e investimento nelle attività di prevenzione.

Rispetto a quest’ultima, Santarsiero sottolinea come la prevenzione non sia solo una questione di finanziamenti; la competenza e la preparazione sono elementi infatti fondamentali, così come è di estrema importanza la presenza di informazioni accurate, comunità reattive e servizi di emergenza efficaci.

Il Comitato europeo delle Regioni ha comunque una stretta collaborazione con l’UNISDR, con il quale ha firmato, nel 2016, un piano d’azione quinquennale volto ad aumentare il numero delle città e delle regioni europee che attuano iniziative per ridurre il rischio di catastrofi naturali.